il filo dei ricordi-racconti

mercoledì 17 ottobre 2018

Carlo Pasta e la ferrovia del Generoso


                        Carlo Pasta e la Ferrovia del Generoso


Carlo Pasta, era un medico chirurgo nato a Mendrisio, 5 novembre 1822, è stato un medico e politico svizzero-italiano.
È stato deputato per due legislature, per il partito conservatore, al Consiglio nazionale dal 1875 al 1878.
Fu l' artefice del turismo sul monte Generoso, colui che ha voluto la costruzione del primo albergo montano (Bellavista), e successivamente della ferrovia a scartamento ridotto che collega la vetta  con Capolago, inaugurata nel 1890. Il 5 novembre 1893, dopo aver riscattato la ferrovia, mentre stava recandosi in treno dal Bellavista alla vetta, fu colpito da un improvviso e fatale attacco cardiaco. Nel 1895 in sua memoria venne collocato nel cimitero comunale il monumento che lo ritrae con lo sguardo rivolto al Generoso.



Il Generoso è montagna che può essere gustata in diversi modi.
 La si apprezza per il suo paesaggio variato; dolce verso la valle di Muggio, aspro dove strapiomba sul Ceresio, stupendo il panorama .



 C'è chi lo frequenta per la ricchezza della sua flora e della sua fauna, per le curiosità della sua geologia.
 Sulle vie che hanno fatto la storia della montagna, seguendo gli itinerari e possibile immergersi in due epoche 
diverse .




Il Generoso si raggiunge  prendendo il trenino a cremagliera alla stazione di Capolago, si percorono 9 km,  e si raggiunge  un'altezza di 1704 metri, la velocità consente di poter ammirare il panorama.
In alcuni punti guardar fuori dal finestrino, nel vuoto, fa girare la testa.






Sono solo due  le stazioni intermedie, una per dare il cambio al trenino che scende, e una in un punto panoramico: Il Bellavista, le carrozze sono semplici, con sedili di legno.




  
Lunga è la storia di questo trenino, e curiosa.
Realizzata nel 1890, voluta dal dott. Pasta, la ferrovia serviva gli alberghi Vetta e Kulm  in posizione panoramica, sotto la vetta del Generoso. Il biglietto costava 14.- fr (enorme per l'epoca), ma già nel primo anno furono trasportate 20.000 persone. Comunque nella sua centenaria esistenza, la ferrovia è quasi sempre stata in passivo e la proprietà passò più volte di mano.
Sotto la copertura di un consorzio di banche e per fini strategici, dal 1914 fu tenuta artificialmente in vita dall'esercito italiano.
Poi, nel 1940, Mussolini disse "non ci interessa più" e fu ceduta a nuovi proprietari che si accinsero a smantellarla, furono fermati da un indignato Gottlieb Duttweiler, che nel 1941, compra la ferrovia, il 27 marzo1947, il trenino riprese a salire verso il Generoso, dove vent'anni fa la Migros ha costruito il nuovo albergo. 




La tratta arrivava  fino alla vetta già da 125 anni, mentre la nuova costruzione di Mario Botta, Il fiore di pietra è stato costruito da poco. Ai tempi l’Hotel Kulm e la chiesetta 



 a fianco troneggiavano dalla vetta, ora l’hotel è sparito ed è stato costruito il Fiore.




 Il Fiore è una costruzione molto bella, dall’altra dispiace che la vecchia sia stata demolita. 
Ancora oggi la Migros, contribuisce a sostenere la ferrovia, in cima alla vetta, il panorama che si offre è grandioso, nelle giornate limpide si ammira la Regione dei Laghi, di fronte la Pianura lombarda sino agli Appennini e sulla catena alpina dal Gran Paradiso al Cervino, dal Monviso al Monte Rosa.
Ad ammirare, questo bellissimo panorama, si sono susseguiti illustri personaggi, dalla regina Margherita di Savoia, il principe di Napoli futuro re d'ltalia, Enrichetta di Sassonia, re Boris di Bulgaria con la regina Giovanna di Savoia, il romanziere Hector Malot, la poetessa Ada Negri e tanti altri richiamati dal fascino di questa montagna.

domenica 7 ottobre 2018

ARTE E DILETTO

                                   ARTE E DILETTO
la Pinacoteca Zust si è arricchita di un'importante collezione, 34 dipinti, anfore,album di studi, medaglie e diplomi...Grazie ad un lascito della signora Valeria Morelli Razzini, deceduta nel 2014, nipote della pittrice Valeria Pasta Morelli.
Un lascito in onore della nonna, Valeria Pasta Morelli, per onorare e far conoscere un'artista sconosciuta, volendo che i lavori della nonna rimanessero nella sua terra.

                                                       

Siamo a cavallo tra il 1850 e il 1900, in un periodo storico, non facile per le donne, molto spesso, nei ceti più bassi, non ricevevano nemmeno un'istruzione, ed avevano ruoli spesso confinati all'ambito familiare.



Valeria Pasta nata a Mendrisio nel 1858,  è stata una delle poche ragazze a frequentare l'Accademia di Brera, a Milano, dove raggiunse ottimi livelli, tanto da raccogliere premi e riconoscimenti, anche la Gazzetta Ticinese, le riconosceva il ruolo di "esimia giovane  artista", elogiando un suo dipinto realizzato per il Carnevale di Mendrisio.
Valeria Pasta, era un ragazza della borghesia ticinese, sino a ieri, sconosciuta ai più, legata proprio a Mendrisio, ai suoi monti e ai molti palazzi storici. 



 Il matrimonio di Valeria Pasta con un alto un alto funzionario dell’Esercito Italiano, Morelli appunto, metterà fine le sue ambizioni, il ruolo di una signora benestante era dentro l'ambito familiare, l’unico ritenuto adatto a una donna della sua posizione: si dedicherà così principalmente alla ritrattistica e alla pittura di vasi in ceramica.


ritratto di famiglia Valeria Pasta Morelli

In molti dei suoi quadri presenti alla mostra  viene ritratto il figlio..


Valeria Pasta il filglio Valerio

Era un mondo diverso, le signore con una posizione sociale, gestivano la casa e le pubbliche relazioni,  non importava  che avessero raggiunto un buonissimo livello, non valorizzavano i riconoscimenti, la  loro formazione accademica, non fecero mai della loro passione un'attività, una professione, una fonte di reddito, mettevano le proprie creazioni al servizio delle varie raccolte fondi.
Come Valeria Pasta Morelli, altre donne artiste, attive nel Canton Ticino negli stessi anni, come Marie-Louise Audemars Manzoni, 



 Marie Luoise  Manzoni
Giovanna Béha-Castagnola, Adele Andreazzi, 


Adele Andreazzi

Olga Clericetti, Elisa Rusca, Antonietta Solari e Regina Conti anch'esse apparteneti a famiglie della borghesia locale, che coltivavano privatamente la loro passione per l'arte, e si esercitavano per lo più negli studi di pittori affermati,  Bartolomeo Giuliano, Sebastiano De Albertis, ma sopratutto uno dei maestri più apprezzati Gioachino Galbusera, che nel suo atelier teneva molti corsi.



 Gioachino Galbusera


La mostra Arte e Diletto, ci ha regalato una serie di quadri inediti, ci ha riportato indietro nel tempo, siamo entrati nelle case di queste signore, ammirando le scene domestiche che loro stesse imprimevano nelle tele, abbiamo respirato l'aria di tempi antichi
Sono entrata  nella vita di Valeria Morelli,


Valeria Pasta la lettera

 ho scoperto delle opere di una dolcezza infinita, ma sopratutto usi e costumi di quel tempo.




Valeria Pasta 


Era la figlia del noto dottor Carlo Pasta, un medico chirurgo, le cui origini  italiane, divenne consigliere nazionale, a lui si deve la ferrovia che conduce in cima al Monte Generoso, come il primo albergo sulla stessa montagna, voluto con testarda decisione. Carlo Pasta, 
ritratto di Carlo Pasta 


divenne noto  per il suo spiccato spirito imprenditoriale. E' innegabile che su Valeria, sulla sua crescita artistica, abbia influito molto l'influenza dello zio, Bernardino Pasta, anch'esso pittore, abile ritrattista molto apprezzato tra la cerchia degli Induno. 





Grazie  a questa mostra ho potuto ammirare opere ed artiste che sarebbero rimaste dimenticate, forse non conosciute ma di ottima fattura