il filo dei ricordi-racconti

lunedì 29 giugno 2015

PACHINO E L'ANNIVERSARIO


Squilla il telefono:
Enrica, devi cercare sul computer la figlia di un amico, mandale un messaggio, io col cellulare non riesco, dobbiamo fare una sorpresa.....
Riccardo, telefona dal Trentino, è lontano per una delle sue partite a minigolf.


Così contatto una delle figlie, attraverso il computer, riesco ad ottenere informazioni, e in questo frangente, mi viene chiesto di contattare  altri  amici, per fare una bella  sorpresa.
Ci mettiamo all'opera cercando di essere discreti, abbiamo contattato attraverso il web o telefonicamente più di una persona,


qualcuno ha risposto subito, accettando, altri non hanno avuto la disponibilità di tempo o di salute.


Riccardo che sente il suo amico, quotidianamente...  ma non ha mai lasciato capire quel che stavamo organizzando.

Ci siamo trovati con Daniela e suo marito, Rosa di Brescia, io e Riki, in prossimità dell'uscita dell'autostrada, abbiamo girato un po' intorno per evitare che ci potesse vedere, e all'orario stabilito con le figlie siamo arrivati a casa loro.


C'erano parecchie persone fuori la loro casa, amici, vicini di casa, un rinfresco ricco di tante e tante buone cose, mentre le figlie e il nipote si affaccendavano per accontentare tutti...
Il nostro arrivo inaspettato ha lasciato stupiti i due sposi....


 Proprio così.... Pachino e Teresa per gli amici, o meglio Gianluigi e Teresa, oggi hanno festeggiato e forse dato un valore in più alla promessa fatta 50 anni fa.


Il vecchio album di matrimonio, da sfogliare, non è solo una raccolta di foto, è l'inizio di una vita insieme, che avrà avuto alti e bassi, momenti difficili e momenti sicuramente lieti.... ma che premia sopratutto la costanza, i sacrifici , e il voler comunque stare insieme.


Ho visto sorridere i due sposini.... si sono proprio due sposini, qualche capello in meno....(Pachi), gli occhiali che forse prima non c'erano, ma non abbiamo visto grandi differenze.....




Le figlie,  si sono adoperate per permettere ai loro genitori  non solo una festa, con gli amici,  un viaggio per completare la nuova luna di miele,  e una festa finale al loro ritorno....


Augurandovi tanti anni ancora,


avete tutto, sopratutto siete insieme. Le figlie vi adorano, un nipotino che è la fotocopia del nonno, e la salute.
Grazie per esserci amici




venerdì 26 giugno 2015

Il mosaico di Pantaleone


IL MOSAICO DI PANTALEONE


In  ogni piazza, si affaccia una chiesa, può essere una Cattedrale, o una chiesa di paese, molto spesso, sono gli scrigni di tesori inestimabili.
La  piazza non  molto grande, è di forma irregolare, vi si accede, dopo aver percorso una piccola salita, completa il borgo antico di Otranto, dove la Cattedrale di Santa Maria Annunziata, attende quasi timidamente di stupire i visitatori.
La facciata, semplice e pulita, è il risultato di tanti rimaneggiamenti, il portale barocco, e un'elegante  rosone a 16 raggi, invitano ad entrare.



Questa chiesa, ha una storia antica, costruita intorno all'anno mille, è stata  ricostruita più volte, proprio a causa dei tanti assalti subiti. Il più emblematico episodio, fu durante  l’invasione turca del 1480, all’ interno della cattedrale furono massacrati  800 uomini, fedeli e rappresentanti della chiesa, che  vi avevano cercato rifugio e non avevano rifiutato la propria fede cristiana.  Divenne una moschea, e i tesori artistici contenuti, andarono distrutti, tranne le immagini della madonna,  fino a quando la chiesa e la città venne liberata dagli Aragonesi.
 Una cappella raccoglie le ossa dei fedeli.




Appena entrati,  l'occhio si deve adattare  alla penombra interna,  la cattedrale è disposta a tre navate,  delimitate da file di  cinque  colonne corinzie, che si collegano tra loro con ampie arcate.
La luce che entra dal rosone centrale, ci invita ad ammirare  il soffitto a cassettoni  con decorazioni dorate, della navata centrale e del presbiterio,



poi lo sguardo scende sul pavimento, e si rimane meravigliati, sorpresi e un po' a disagio, perchè si calpesta un gioiello che dura da diversi secoli, sotto i nostri piedi si snoda l'albero della vita.

La nostra guida, ci invita a scendere fino alla cupola, perchè è da questo punto, che si deve partire per leggere i  simboli che vengono rappresentati.
Per i cattolici, questo è lo schema che porta al Paradiso, dove nulla è casuale, tanto che ogni raffigurazione del mosaico diventa una narrazione.
Dal WEB: 
 Il mosaico pavimentale della Cattedrale ha delle dimensioni considerevoli, estendendosi per tutta la lunghezza della navata principale, ed essendo costituito da circa 600.000 tessere policrome di composizione calcarea locale. Esso raffigura l’Albero della Vita, fu commissionato dal vescovo Gionata nel lontano 1163 e realizzato dal monaco Pantaleone dell’Abbazia di S. Nicola di Casale in Otranto, che terminò il capolavoro nel 1165.  



Una prima particolarità del mosaico è proprio il fatto di avere inciso su di esso il nome del proprio autore, in corrispondenza dell’entrata principale, fatto quantomeno inconsueto per l’epoca e dovuto probabilmente al privilegio di voler rendere merito all’artista come ringraziamento per la splendida riuscita del lavoro. fonte Web
Molti esperti  hanno espresso  pareri diversi, e controversi,   riguardo le raffigurazioni di questo mosaico.
Anche per questo viene visitato,  proprio i diversi pareri suscitano molte curiosità. Si alternano, narrazioni bibliche, come la cacciata dal paradiso terrestre, di  Adamo ed Eva,



 la costruzione dell'Arca di Noè, la Torre di Babele, Salomome e la Regina di saba …. 
Troviamo anche personaggi e miti  pagani, Sansone, Diana,  eroi come Rè Artù e Carlo magno.



Vengono rappresentati i dodici mesi dell’anno, con i lavori che si svolgevano nelle diverse stagioni, cioè la vita terrena e quotidiana. la vita nell’aldilà, l’Inferno e il Paradiso.



Ma quello che più spinge l'interesse di  autorevoli studiosi, è l'insieme della rappresentazione, dei  personaggi mitologici: 
In altri sedici medaglioni, sono rappresentate bestie medievali con significati simbolici,  difficili da decifrare, insieme ad  animali domestici, feroci, esotici, mostri bizzarri.
Nel percorso,  le domande si moltiplicano.
 Perché le radici dell’Albero della Vita non affondano nella terra ma sono sollevate da due elefanti ? 



Come mai Rè Artù è  in groppa  ad un caprone


Nel mosaico sono narrati in modo  popolare i principali episodi della predicazione della religione cristiana, sulle origini del mondo, sul combattimento fra il Bene e il Male, le virtù e i vizi che segnano la vita di tutti noi e il risultato nell'aldilà,




o ci sono altri messaggi nascosti di origine religiosa, o forse un intreccio tra la religione e il potere ?
E' un mistero di arte e religione, di credenze popolari, per i credenti è fede, per gli studiosi è un racconto intricato di misteri,  per gli appassionati è un'opera d'arte. 
E' il più grande mosaico d' Europa, quasi integro, che si lascia calpestare, ma non sopraffare, ci accoglie, si fa vedere ma non si concede, ci lascia solo il dubbio di aver inteso.
Così come lascia a me il dubbio di essere stata in grado di descrivere. 








mercoledì 17 giugno 2015

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domenica 14 giugno 2015


SABBIONETA



Il duca Vespasiano Gonzaga, era un parente minore della grande dinastia, che regnava sul Ducato di Mantova: I GONZAGA .
 
 
Poichè di rango inferiore, gli venne assegnato per diritto dinastico, quando aveva un solo anno di vita, una zona tra Mantova e Parma, dove vi era solo sabbia e ghiaia, rena alluvionale lasciata dai fiumi Po e Oglio.

 

Sulla sabbia i monaci iniziarono la bonifica, e alcuni contadini costruirono dei miseri casali, la zona era molto povera, ma godeva di una posizione strategica importante nella Pianura Padana.

 

Essere considerato un parente minore, il non poter partecipare ai fasti, ai ricevimenti, e alle frequentazioni altolocate, che si svolgevano a Mantova, aveva creato in Vespasiano uno spirito di rivincita.
Da uno spazio vuoto, pieno solo di ghiaia, e tutto da riempire, Vespasiano sviluppò il suo sogno...
Certo non bastavano i sogni e l'ambizione, così fin da giovanissimo si mise a disposizione degli Asburgo d'Austria e di Spagna.

Era un abile condottiero, divenne l'uomo di fiducia di Filippo II di Spagna,



 e amico personale di Rodolfo II d'Asburgo,


da semplice cadetto, riuscì a raggiungere i vertici feudali grazie alle proprie capacità. Raccolse incarichi, favori, e onori, a piene mani.
Divenne un uomo ricco, dapprima principe e poi Duca, sognava di costruire una nuova Roma, tra il Po e l'Oglio, che resistesse agli attacchi nemici e al passar del tempo. Riconosciuto come valido diplomatico, letterato e abile architetto militare, ottenne l'autonomia per il ducato di Sabbioneta nel 1577.

Inseguiva il suo sogno, come un rapace segue la sua preda.

Dopo ogni incarico, sia in tempo di guerra, che in tempo di pace, tornava a Sabbioneta e girava, per tutte le vie della sua città in groppa al proprio cavallo.

 
 
Le cronache del tempo dicono che, avendo raggiunto la consapevolezza, che la sua stirpe non sarebbe continuata, in quanto l'unico erede maschio era deceduto, Sabbioneta divenne la figlia prediletta, quella che lo avrebbe fatto ricordare ai posteri.
Fu il primo e ultimo duca della città.
L'ideatore della pianta a scacchiera delle vie, come facevano gli antichi romani, portava il nome di un imperatore che aveva costruito il Colosseo.


Il sogno della struttura di una città a forma di stella a sei punte, con un muro di cinta dalla conformazione esagonale, capace di resistere agli attacchi nemici del tempo.


 

Nell'arco di circa 35 anni, realizzò la città ideale, considerando gli spazi aperti, mentre per gli edifici veniva valutata la funzionalità ai quali dovevano essere adibiti. Dal 1556, dedicò le proprie forze, e le proprie risorse a Sabbioneta.
Ancora oggi se si vuole osservare, questo gioiello del rinascimento, lo si deve fare senza fretta, assaporando un insieme, di storia e arte, un' equilibrio che unisce l'arte rinascimentale e la solida monumentalità dell'antica Roma, inserita in una prospettiva calcolata, completata da un rigore che rende tutto molto austero, ma non distante, alla portata di tutti.

 

Il visitatore attraversando una delle porte monumentali

porta imperiale


 e percorrendo pochissimi metri, si trova in un'atmosfera delicatamente surreale, che solo un luogo ricco di storia, può dare, immedesimarsi e ritornare al rinascimento è una sensazione misteriosa ma allo stesso tempo semplice,
La visita include

Il Palazzo Ducale, centro politico,



la Piazza d'Armi,


il Palazzo del giardino, la raffinata villa voluta da Vespasiano per ritirarsi dal mondo reale




 
 


e poter ammirare nella lunga Galleria delle antichità, (la cui lunghezza è di circa 100 mt) opere d' arte.




Il Teatro all'antica, un vero gioiello dello Scamozzi, il primo teatro costruito in Europa non su opere preesistenti, e le parecchie chiese.


 
 

Il mausoleo di Vespasiano si trova nella Chiesa dell'Incoronata






 
 
La Sinagoga ebraica, rimasta a documentare i 5 secoli di permanenza ebraica.


Sabbioneta malgrado i secoli di abbandono e di declino, ha conservato buona parte della struttura originaria, la cinta muraria





 è per lo più intatta, è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco
Vespasiano morì nel 1591, lasciando a tutti noi l'eredità di apprezzare un sogno, che poteva sembrare pazzia, o forse amore di rivalsa tanto da rendere Sabbioneta una capitale di rango elevato di un piccolissimo stato.



 

martedì 2 giugno 2015

festa della repubblica 2015


 Il 2 giugno 2015


Su ogni balcone, finestra, e parco, oltre agli edifici che rappresentano lo Stato Italiano, dovrebbe sventolare la bandiera Italiana,che rappresenta tutta l'Italia, e quindi tutti noi.


Oggi si dovrebbe festeggiare la vittoria sulla dittatura e l'unione di uno Stato, l'entrata nella Repubblica attraverso un referendum.



Si dovrebbe,....
Ci manca l'esempio di onestà e chiarezza, ci manca la fiducia verso le istituzioni, ci manca l'amor di Patria, che tanto è costato nei nostri cari che ci hanno preceduto e pagato anche in termini di perdite di vite umane.



Si festeggia un referendum che ha  rappresentato  il cambiamento, il rinnovamento e la voglia di dimostrare al mondo chi eravamo,  negli anni del dopoguerra.


Oggi Siamo solo una timida e pallida illusione di quel che erano i progetti. Abbiamo ancora la libertà, di poterci esprimere, che non è poca cosa,  a volte esprimendoci, anche  in maniera forte e poco elegante, ma comunque liberi di esprimere il nostro pensiero.
Vediamo tutto bello intorno a noi, negli altri Stati Europei, forse dovremmo davvero, sentirci più uniti e più umili, meno egoisti, non  pensando solo al nostro interesse personale,sotto questa bandiera tricolore che sventola,  perchè questa Festa rappresenta tutti noi...



Sono Italiana, delusa, arrabbiata, scontenta e anche spesso umiliata, ma sono Italiana, oggi le maggiori Istituzioni renderanno merito al Milite Ignoto, le forze dell'ordine divise nei loro corpi sfileranno per i Fori Imperiali, e le Frecce Tricolore svetteranno sui cielo di Roma, facendoci ricordare che possiamo migliorare, in tutto.....


  Io ho dato il mio contributo,  il due giugno 1988  è nato mio figlio.