il filo dei ricordi-racconti

martedì 17 settembre 2013

Norimberga e ....la neve

Non ricordo se fosse il 2005 o il 2006 , il 4e il 5 dicembre partivo per la mia prima gita, mi ero iscritta da sola , con prenotazione di camera singola , ma poi mia sorella decise di partire con me.
La notte precedente alla partenza iniziò a nevicare il mattino dopo verso le cinque partivamo alla volta della Svizzera per poi raggiungere la Germania..e precisamente Norimberga
La neve continuava a cadere, non accennava almeno a diminuire, la polizia stradale della Svizzera, fermava tutte le auto e i pullman e li obbligava a montare le catene, prima di affrontare la strada che portava al Passo del San Bernardino, mentre salivamo però il paesaggio diventava da fiaba, la neve, i paesini sulle montagne, le chiesette tutte illuminate, tutto era così candido, pulito e ovattato, un panorama da cartolina, eravamo intenti tutti quanti a guardare a destra e a sinistra meravigliate, era bellissimo.

Giunti quasi in cima ci siamo fermati vicino ad un piccolo autogrill , ma al momento di ripartire il pullman non andava più, abbiamo dovuto aspettare l'arrivo di un meccanico che sostituisse un pezzo del motore ..... ripartiamo ma dall'altro versante nemmeno un filo di neve , altra sosta per togliere le catene, e finalmente riprendevamo il nostro viaggio, per essere la prima volta ero un po demoralizzata, ci mancava solo che l'albergo fosse una catapecchia ......
Il paesaggio però muta nuovamente mentre scendiamo, ci rendiamo conto che sia i fiumi che i laghi che incontriamo sono tutti ghiacciati, ed essendo ormai primo pomeriggio i bambini vi pattinavano...


Arrivati a Norimberga, in un punto prestabilito troviamo la guida, che ci fa fare un primo giro della città in pullman, e ci promette una super mattinata il giorno successivo ....vediamo il tribunale dove si sono svolti ben tredici processi per crimini di guerra, contro i gerarchi nazisti della seconda guerra mondiale, è chiamato CORTE D'ASSISE e scelto perchè congiungeva le prigioni col tribunale, onde evitare linciaggi da parte della popolazione.
Incontriamo i bastioni della città che con le mura di cinta racchiudono il centro storico, diciassette sono i camminamenti sotto questi bastioni, passiamo su alcuni ponti sul fiume che divide in due il centro storico, poi saliamo sull'altura, qui scendiamo dall'autobus ..... ci troviamo di fronte al magnifico castello o FORTEZZA IMPERIALE , chiamato BURG costruito in tre fasi , nel passare dei secoli, il primo impianto sembra risalga al 1040 rimaneggiato poi nei secoli, si possono visitare una cappella romanica, una sala imperiale dove gli affreschi sono ancora originali e la sala dei cavalieri, è spoglio di arredi perchè l'imperatore a Norimberga si è recato solo due volte.  L'arredamento veniva fornito dai ricchi commercianti e dai nobili discendenti dell'imperatore,  ancora oggi il castello è a disposizione della cittadinanza per concerti servizi di catering , feste, matrimoni, sotto il castello ci sono poi le cantine della birra ritrovo del pittore Durer

 e il bunker delle opere d'arte scavato durante la seconda guerra mondiale per mettere al riparo dall'incuria nazista tutte le ricchezze di chiese e dei nobili e dei ricchi della città, è un labirinto talmente intricato, pochissime sono le guide che vi accedono
Si fa sera velocemente, da una terrazza sul castello vediamo i tetti delle case di Norimberga e la città che si illumina , torniamo verso il centro andiamo all'albergo.....


L'albergo è bello, le camere confortevoli riesco a rilassarmi un po ... con mia sorella, abbiamo parlato di tante cose riso e scherzato, malgrado tutto

 La mattina dopo di buon'ora iniziamo il giro della città salendo sul vecchio tram che costeggia le mura del castello, visitiamo le scuderie dell'imperatore, ora adibite ad ostello dei giovani, e ad appartamenti per studenti del conservatorio.
Poi a piedi fino al deposito del vino e al ponte che portava alla casa del boia, una casa lontana da tutti gli altri servitori dell'imperatore, nessuno voleva abitare vicino al boia


 fino a trovarci in una piazza dal nome improponibile, dove ci sono due chiese una di fronte all'altra.
La chiesa protestante di San Sebaldo e la chiesa cattolica di San Lorenzo, molti sono i matrimoni misti, non è inusuale che il marito si rechi alla messa protestante e la moglie alla messa cattolica o viceversa convivendo naturalmente con due religioni diverse si vedono le case dei ricchi commercianti in pietra, le case dei poveri a traliccio o graticcio come quella del pittore Durer, troviamo la lepre, una sua scultura ...arriviamo alla piazza del mercato di Natale vicino c'è la chiesa di Nostra Signoria, la fontana bella,
 nella recinzione che cinge la fontana c'è un anello, la leggenda dice che chi lo tocchi e non sia sposata o sia rimasta sola, si fidanzerà a breve termine, io ho preferito non toccarlo, vediamo il municipio ci viene spiegato che nei sotterranei ci sono le vecchie prigioni. 
Abbiamo poco tempo libero, non potevamo non assaggiare le salsicce con il di
Norimberga 




domenica 15 settembre 2013

RIFLESSIONI



Qualcuno recentemente mi ha chiamato "SCEMA"
FORSE voleva dire, ingenua, bonacciona, senza malizia, voglio credere in quel forse.... anche se mi ha dato molto fastidio essere ancora chiamata con un improprio.
Proprio oggi, invece qualcun'altro, pur sapendo che io non credo in Dio, mi ha detto di credere al mio Angelo, che è con me, solo che io non l'ho mai chiamato..


Credere, cosa vuol dire veramente? Credere all'amore, ai figli, alla famiglia, agli amici....
Credere vuol dire che tu credi... ma non sei sicuro che dall'altra parte ci sia quel che tu hai creduto, sei ferito, ti senti imbrogliato, schiacciato in un angolo e non sai cosa dire o fare, forse sei tu che credendo hai alimentato dentro di te speranze o ideali che non c'erano, che erano solo tuoi.


Ripensi alle parole che ti sono state dette, dall'amore della tua vita, da chi diceva di volerti bene, dall'amico/a di cui ti fidavi, ripensi a quanto hai idealizzato queste persone, e a quanto è stato detto, smentito cambiato e rivoltato.
Non ho chiamato il mio Angelo, non so rivolgermia d un Angelo, non so come si fa, non so nemmeno inventare scuse per giustificarmi o giustificare situazioni che si vengono a creare, senza un motivo ben preciso, so che mi sento scema, tanto scema, per aver creduto, per aver sperato, per aver difeso, cercato invano di capire e di farmi capire.

 Fino a giungere alla conclusione che sono davvero scema.


Solo una scema come me poteva credere e non vedere quel che era proprio davanti ai miei occhi, celato di tante belle parole, che parole sono rimaste.... ma solo e sempre parole.
Non mi nascondo, dico il mio nome e il mio cognome e rispondo in prima persona delle cose belle e di quelle sbagliate che faccio, devo essere sicuramente scema,



perchè  chi mente, chi non risponde, chi spinge gli altri e agisce di soppiatto, chi inventa scuse banali riesce sempre a cavarsela impunemente.






sabato 14 settembre 2013

AMICO PERSO UN' AMICA RITROVATA

Ho ricevuto la notizia che un mio carissimo compagno di infanzia, malgrado stesse uscendo da un percorso di dipendenza dalla droga, è stato trovato morto nel bagno di casa, la moglie si era addormentata sul divano e non sa dare una spiegazione, una vicina di casa dice di aver visto qualcuno mettere un piccolo pacchetto sulla finestra del bagno.
Non si sa cosa dire a questa donna, magra, stanca, sfinita da una situazione che sembrava quasi risolta,
Volevo bene a questo amico, me ne sono resa conto nel momento in cui mi hanno detto con una telefonata...."Non c'è più"
In un attimo mi è tornato alla mente tutto quel che da ragazzini facevamo insieme, le nostre scorrerie per i nostri prati, per la nostra voglia di ridere di tutto, per il nostro giocare a dama nei giorni di pioggia, di quando veniva a casa nostra a mangiare con noi tutti, è stata una delle prime persone che mi è venuta a trovare in ospedale dopo la nascita dei miei figli, era buono, troppo forse, non aveva il carattere per affrontare le debolezze, non aveva quella forza, per scegliere di cambiare vita,
ma sono solo congetture, in realtà non si sa perchè non sia riuscito ad uscirne, e ha provato tante volte.
Forse quei vigliacchi che gle lo hanno messo a portata di mano conoscevano quanto fosse debole....
Cosa dire a questa donna, cosa dire a quel ragazzo, niente, le parole non servono ...
Lei piange tanto, mi guarda e mi dice:" tu sai quanto l'ho amato...."
Non trovo parole, la guardo e le lacrime mi scendono dagli occhi, mi dice se non mi capisci tu....
Io la capisco,..... mi dice: " se non mi fossi addormentata"
la guardo e scuoto la testa, "non avresti potuto fare nulla, chi sei la Digos?
Entravi anche quando era in bagno, non lo lasciavi mai solo?...Sei indistruttibile?"
Sua sorella, perde la pazienza stizzita le dice:
"Smettila ti ha fatto solo tribolare, finiscila di piangere, per te dovrebbe essere una liberazione".
Rigirando un fazzoletto nervosamente tra le mani risponde:
"Io gli volevo bene".
Arrivano tutti i parenti di lui, quelli che come sempre, avevano accantonato il problema, che li hanno lasciati soli e la aggrediscono di domande, di come, di perchè e di come mai, le dicono perchè non hai fatto questo o quello, avresti dovuto fare così, lei persona dolce non ribatte, piange sempre di più, per fortuna la sorella e il figlio prendono in mano la situazione e con coraggio dicono loro di andarsene.
Faranno sapere quando ci sarà la camera ardente e il funerale.... li cacciano letteralmente di casa
Un copione che si ripete, quando una dipendenza entra nelle famiglie, la colpa è sempre di chi vive con il dipendente , la rabbia mi prende e mi sembra di tornare indietro.
La guardo e mi sento impotente lei mi allunga una mano mi ringrazia.
Davvero non so cosa dire, cosa fare, mi appoggia la testa sulla spalla e piange disperata....
Maledette tutte le dipendenze, alcool, droga, gioco, maledetto chi le produce, maledetto chi le vende, maledetta la poca voglia di riuscire..
La sento tutti i giorni al telefono, passo quasi tutti i giorni a trovarla, mi dice che sta bene,
Un po di tempo è passato,
il mio amico era lui, ma ora lei mi dice sei più amica mia, la dolcezza di questa persona non mi appartiene, io non potrei vivere così, sono a volte dura forse troppo, ma mi sono resa conto che se non avessi avuto questo, non ce l'avrei fatta, mentre per lei, la dolcezza, è l'arma che le consente di continuare, come siamo diversi, uno dall'altro, ma dietro ad ogni volto, c'è comunque un mondo di emozioni che a volte non si vedono....
Ero convinta che sarebbe crollata, e invece ha una forza diversa, una forza pacata, è stato fatto il funerale, ha trovato anche un piccolo lavoro e con qualche aiuto sta pagando i debiti che lui aveva contratto....
Le dipendenze tolgono, tolgono e tolgono solamente, non danno
niente se non sofferenza.
Sono tutte uguali nessuna è diversa, solo il modo di rapportarsi cambia da persona a persona
Speriamo che tutto si risolva, e che, come dice il proverbio dopo il brutto tempo esca il sole ......



giovedì 12 settembre 2013

Ravello,

Sapete cos'è l'invidia? Io un po' la provo ogni estate.
Un caro amico, molto caro, mi parla spesso della sua casa sulla Costiera Amalfitana, precisamente in quel di Ravello,ogni persona che per motivi di lavoro si è dovuta trasferire al nord, parla della propria terra con nostalgia, e amore, ma come Francesco, non credo ci sia nessuno, mi piacerebbe farvi vedere e sentire come lui parla di questo paese.


Mentre chiudo gli occhi e libero la mente, sento quel che lui mi racconta,
la definisce un'isola di pace, perchè è lontana dalla vita intensa della Costiera, dice che le stradine tipiche, i giardini, e le architetture arabo-sicule rievocano lo splendore di quando questa cittadina era la Signora dei traffici con il Levante e la Sicilia.

E' una bellezza calma, che viene ricordata da tantissimi scrittori, Boccaccio la ricorda in una novella del Decamerone, e Wagner oltre a risiedervi, prese come esempio il giardino di Villa Rufolo per rappresentare quello di Klingoor nel Parsifal.

Mi parla del Duomo, proprio sulla centrale piazza del Vescovado, risale agli anni 1086 circa e sulla sinistra lungo la navata troviamo l' AMBONE che costituisce l'unico esempio di costruzione con tipologia bizantina presente in tutta l'italia meridionale, mentre sulla destra si trova un bellissimo e elegantissimo PERGAMO con decorazione musiva e e marmorea
Il duomo conserva anche una cripta dove sono conservati sculture e le oreficierie dal XII al XVIII secolo ( Fonte web).


Dice che dal terrazzo di casa sua, può assistere a tutti gli spettacoli musicali che proprio in onore di Wagner, ogni anno, nei mesi estivi, Ravello offre ai suoi visitatori, una serie di concerti, con la musica, e
le emozioni di un panorama dove lo scenario è aperto verso il mare,

Questo festival ha più risonanza internazionale, che nazionale, e proprio per questo motivo ogni anno il cartellone del festival Wagneriano si arricchisce.
Oltre al Festival che si tiene nel mese di luglio, Ravello vanta il pregio di favorire una attività concertistica permanente facendo così conoscere nel mondo la Costiera amalfitana, ma anche la bellezza delle nostre ville.


Villa Rufolo sorta nella metà del 200 grazie alle fortune mercantili della omonima famiglia ha una storia lunga e affascinante, Imitando le forme arabe e bizantine conosciute nei viaggi di affari, costruirono la villa nel pieno del loro successo e prestigio, che finì molto presto in seguito ad una scelta di schieramento durante i Vespri siciliani, la villa di 365 stanze, un complesso immenso che scendeva fino al mare iniziò il suo decadimento, finchè come succede nelle fiabe, un principe riportò la villa al suo splendore e sulle parti cadute in seguito ai terremoti e all'incuria costruì i giardini che tanto hanno incantato Wagner
Ma anche William Turner non seppe resistere al fascino di Ravello e della costiera Amalfitana, giunse nel 1819 e i suoi schizzi ora sono esposti alla Tate Gallery di Londra.




Deve essere meraviglioso, la sera prendere posto sulle gradinate per assistere ad un concerto....
mi sembra di sentire la musica suonare, le onde che si infrangono sullo scoglio, l'odore della salsedine e il calore dell'estate, il colore e il profumo dei limoni, che fanno la cornice di un quadro dove tutti i sensi vengono
investiti di piacere.
Ogni anno mi racconta qualcosa in più, approfondisce sempre qualcosa, per il momento mi accontento di sognare ad occhi aperti  pensando di essere a Ravello


UNA DOMENICA AL MINIGOLF

Ho cercato di trovare delle scuse, ogni volta che Riccardo cercava di farmi notare che potevo andare a vederlo giocare al minigolf, dicevo che avevo da fare, oppure cercavo scuse banali.... Credo che avesse davvero piacere che fossi presente, la penultima domenica ero sul treno che da Milano mi riportava a Como, con una telefonata mi chiedeva dove fossi. Mi diceva: “ non mi chiedi nemmeno cosa ho fatto?”
Ho capito che voleva fossi presente



Sono andata a vedere, giusto in tempo per la premiazione, era arrivato in buona posizione e ho fatto un filmino, era emozionato.
Malgrado la mia vergogna iniziale, sono stata bene accolta, ho poi lasciato che si godessero la meritata vittoria in compagnia e sono tornata a casa.


Lunedì o martedì non ricordo bene il giorno, Riccardo mi mette, come dire alle strette, ora non puoi più inventare scuse, domenica prossima devi venire con noi, li per li sono spiazzata, non ci sono scuse che tengano, domenica dobbiamo andare a Novi ligure.
Sabato hanno fatto gli allenamenti, sul campo da minigolf, (ogni campo è a se), è tornato a casa stanco, ma entusiasta, si va a letto presto, domani alle cinque, ci dobbiamo alzare.
 Dormo poco solitamente, al pensiero di domani sono  un po preoccupata, sta di fatto che non ho praticamente dormito.
Raggiungiamo la coppia di amici di Riccardo, sono marito e moglie, Marzia e Gabriele, che giocano da quando si sono conosciuti, e da qui raggiungiamo un'altro amico giocatore e allenatore Ivano. Raggiungiamo Novi Ligure,  il tempo non promette nulla di buono, ma poco dopo, si schiarisce un pochettino, prendiamo posto sistemiamo le nostre borse.


Riccardo è il primo a cominciare, non ci capisco proprio niente, guardo un po' e poi decido di tornare al posto e di sedermi, leggo il libro che mi sono portata..
Tocca poi agli altri, sono diversi i giocatori che formano diverse squadre, sembra che il percorso non sia per nulla facile, non so quanti tiri si possano fare e quanti siano considerati errori, ma non chiedo per paura di sembrare un tantino idiota.
Ci sono giocatori che arrivano da tutta Italia, ma quello che mi stupisce sono i giocatori che giungono dall'Austria e dalla Germania, sono veramente tanti.
Durante una pausa Riccardo mi dice che in questi paesi, compreso il nostro Tirolo, il minigolf è uno degli sport più praticati, hanno anche un'attrezzatura di qualità.
Malgrado il tempo non fosse dei migliori, non ha piovuto,  permettendo loro di svolgere tutto il percorso che comprendeva la gara.


Marzia, non ha nemmeno mangiato per la tensione, Gabriele ha preso la gara più sportivamente, facendosi anche qualche riposino mentre attendeva il suo turno.
L'allenatore non era in giornata positiva, " capita ho pensato io" , ma in realtà una motivazione c'era l'ho capito quasi alla fine della giornata.

                                                    

Questo campo non è di minigolf, ma di miniaturgolf, è stato fondato nel 1984 nel parco Aurora di Novi Ligure e ha sfornato campioni ai massimi livelli italiani.

Tra una gara e l'altra, sembra che Riccardo malgrado i tanti anni in cui non abbia giocato, stia facendo bella figura, considerato che da poco ha ripreso. Marzia dice: E' sempre stato bravo”
Alla fine di tutti i turni si sfidano tre ragazzi giovani, tutti e tre molto bravi, basta una semplice folata di vento per cambiare la traiettoria della pallina,che deve entrare nella buca, ho visto usare palline diverse per ogni percorso, le ho viste pulire e scaldare, ho visto anche persone prestarsi queste palline come se fossero dei veri e propri oracoli.


Ci vuole polso, occhio, potenza e strategia nel tiro, ma anche la pallina giusta per ogni percorso, in questo la tecnica dell'allenatore Ivano è fondamentale, consigliava i suoi amici e li seguiva passo passo fornendo le palline giuste, e indicando i movimenti da seguire, Riccardo ha sbagliato qualche pallina, e ha perso dei punti ….
Io nel frattempo ho quasi finito il mio libro, il tempo è comunque passato, non ha piovuto, ho visto queste persone sostenersi,  fare battute e compensarsi l'uno con l'altro, per loro un modo di aggregazione,  per me una nuova esperienza,

Tornando a casa in macchina Riccardo si addormenta parliamo di tutto un po' ….Una domenica diversa con bella gente …..










mercoledì 11 settembre 2013

PREDAZZO, CAVALESE E UNA NUOVA
CONOSCENZA

In occasione di un torneo di minigolf a cui Riccardo doveva partecipare,
nella categoria Senior, e in qualità di ex dirigente di tale associazione sportiva, ci siamo recati in Trentino Alto Adige.
Presso Predazzo si svolgono le gare, ma noi abbiamo prenotato un albergo, peraltro molto gradevole, a Cavalese.

Conversando con un'amica virtuale di nome Gabriella, abbiamo deciso di incontrarci.
Non avevo mai visto, nemmeno una foto di questa signora, pur essendoci sentite per telefono.
La sorpresa però è che, Gabriella aveva deciso di prenotare proprio nel nostro albergo.
Ci siamo aspettate nell'hall dell'albergo, quando ci siamo parlate sembrava che ci conoscessimo da molto tempo.
Da subito abbiamo concordato come passare questi pochi giorni, anche perchè le previsioni del tempo non erano positive.
L'auto purtroppo serve a Riccardo, che in base agli orari delle gare, si sposta da Cavalese a Predazzo.
Il secondo giorno il sole si è presentato e ci ha consentito di girare per questa bella cittadina, guardando le vetrine dei negozi, ammirando per lo più i prodotti artigianali, fermandoci a riposare, mentre assaporiamo il panorama, sulle tante panchine del centro, mi passa per la testa di mandare un messaggio ad un amico comune che, dapprima risponde con un messaggio e poi con una telefonata, conversiamo prima una e poi l'altra con lui e decidiamo di mandargli una cartolina.

Sapendo di colpire la mia attenzione mi parla di altre località, della Val di Non, del Lago di Tovel, e di Merano
L'argomento si ferma su questa bellissima cittadina che io ho visitato molto velocemente durante una gita organizzata nel periodo dei mercatini di Natale, ho visto molto poco e ricordo il castello Principesco.
Da buona padrona di casa, e attraverso il giornale locale da lei acquistato, mi fa vedere le fotografie dell'interno del KURHAUS, un ambiente fatto
per grandi ricevimenti, dove lo sfarzo e la storia risalgono asi tempi dell'impero Austroungarico


L'imperatrice e Regina di Ungheria, Elisabetta d'Austria, conosciuta da tutti come Sissi, già nel 1870, si recava a Merano con tutto il suo seguito, spinta dalla salute cagionevole di una dei suoi quattro figli, veniva ospitata dai signori della zona, per questo motivo ha soggiornato negli anni successivi, in diversi castelli che circondavano Merano.


Le Terme di Merano erano e sono tutt'ora considerate salutari, molti i personaggi della storia antica e recente che giungevano e giungono, in queste zone per riprendersi ed effettuare una buona convalescenza, infatti l'albergo delle terme non subisce crisi......


E' un piacere ascoltarla mentre mi descrive la passeggiata d'inverno, dice che è una bellissima attrattiva, una passeggiata, coperta, sotto il porticato, in caso di maltempo si può trovare riparo, e mentre la si percorre, ammirare una galleria di dipinti dove i paesaggi dell'Alto Adige fanno da cornice ai busti delle personalità significative della città, sul lato opposto del fiume si trova invece la passeggiata d'estate, la quale si raggiunge attraverso un ponte romano che unisce le due passeggiate e le due sponde del fiume.

 Ci parla delle chiese e dei diversi castelli che ci sono nella zona, la voglia di vedere è tanta, credo che compatibilmente con il lavoro, la salute,  anche questa città possa diventare una delle nostre mete.






mercoledì 4 settembre 2013

LA CARTOLINA

Siamo nell'era della tecnologia, il telefonino, lo smart phone, il personal computer, il tablet.
Tutta la tecnologia, con un clik


Poi abbiamo le carte di credito, ogni banca ha la sua , Circuito visa, American express, i clienti facoltosi hanno le carte oro, o Gold, poi ci sono i bancomat, e le carte sconto con raccolta punti di ogni supermercato...



la carta della regione dove ci sono tutti i tuoi dati compreso il codice fiscale, con la quale accedi ai servizi della sanità, alla cartella clinica, si può utilizzare anche se si va all'estero.

I nostri portafogli hanno più scomparti, per queste targhette elettroniche, che posto per i soldi, sarà che di soldi, in questo periodo, ce ne sono veramente pochi.
Ma quando la cassetta della posta è piena, mi viene l'ansia, solitamente in mezzo a tantissimi volantini della pubblicità, ci sono le fatture da pagare e gli estratti conto della banca.


Povera cassetta, è diventata foriera di brutte notizie..
Enel, Telecom, Agenzia delle entrate, e delle buste grigie che il comune manda, sono solitamente, i tributi che si devono pagare in un solo saldo, oppure ratealmente.
Non so da quanto tempo non ricevo una cartolina, è così bello, aprire la cassetta e vedere, che qualcuno si è ricordato di te.


Eppure io le spedisco sempre, c'è stato un periodo che le mandavo a tanti amici, poi ho lasciato perdere, e mando solamente a chi è presente.
Qualcuno mi ha detto, mandi le cartoline, per farci sapere che sei in giro.
Niente di più sbagliato, spedisco le cartoline per far vedere quanti bei posti abbiamo.
Non necessariamente uno deve andare lontano, basta mandare una cartolina dal paese dove si vive, un modo per ricordare,un modo diverso per dire: " ti sto 
pensando"

Mi ricordo gli anni settanta, mia nonna abitava a Lugano, noi non avevamo un'auto, per cui non sempre potevamo andarla a trovare, quante cartoline del mio paese le ho mandato, ogni 15 giorni la domenica mattina, le scrivevo una cartolina, scrivevo piccolo e fitto, per farci stare più parole....
La nonna mi rispondeva sempre con una lettera, che aveva sui lati un disegno che delineava l'angolo del foglio, a volte sembrava un bouchet di fiori, in altre una composizione di frutta, il colore del foglio era un violetto sfumato, oppure di un giallo tenue, le parole scritte in bella grafia.




Chissà se alla nonna, dava piacere ricevere le mie cartoline, conservo ancora qualche suo biglietto, uno in particolare, non è un bel foglio, ma una striscia di un bloc notes, si lamentava della sua memoria, perchè si era scordata di prendere buste e fogli....

Mia mamma in una lettera, che aveva mandato a papà scriveva:" ti mando la foto fatta davanti alla cattedrale, guarda dietro la foto"...
In quella foto, la mamma è con un mazzo di fiori in mano. Sul retro della foto c'è scritto: " Con tutto il mio amore".....
Una foto che ha 66 anni spedita in una busta chiusa....

Con la tecnologia, tutto è più veloce, ma si sono persi il piacere dello scambio, e dell'attesa reciproca.




martedì 3 settembre 2013


IL CIMITERO

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Odio andare al cimitero, non c'è giorno che non penso ai miei cari, ma andare al cimitero, è una cosa che se posso evito volentieri. Un po' di tempo fa vengo, però, chiamata da mia sorella, che mi fa notare la latitanza, me lo dice educatamente, ma mi chiede di esserci domenica, perchè la tomba della nonna a suo dire è proprio ridotta male.


La nonna materna riposa nel cimitero di Noranco, un paesino vicino a Lugano, è un cimitero posto in una posizione proprio triste, freddo e gelido d'inverno, pieno di scale che si arrampicano per questi ronchi, mia sorella nel baule dell'auto ha messo terra di cultura, piantine da bordura, una pianta da mettere al centro della tomba, corteccia per mantenere fresche le piantine e ghiaietto da mettere non ho capito dove.
L'ho guardata e ho detto " se ti fermavano? cosa dicevi alle guardie di confine?


Un' alzata di spalle e una risata, siamo diverse come il sole e la luna, se avessi un po' della sua intraprendenza, invece ho sempre molte paure....
Sembravamo due operai di un garden, abbiamo portato tutto il materiale davanti alla tomba della nonna , scavato, estirpato, zappato la terra,messo un granulare, non ho chiesto cosa fosse, per evitare lezioni di botanica, poi le piantine, la corteccia e il ghiaietto.
Ero in ginocchio nella terra, mentre con un rastrellino sistemavo il ghiaietto parlavo con la nonna...
Mia sorella mi dice: "smettila non vedi che ti guardano...."
Mi volto e vedo una vecchietta con uno bastone, una gonna nera e una camicetta a fiorellini bianca e nera che mi guarda, ha capelli grigi fermati da uno schignon sulla nuca, si ferma a guardarmi, e poi si incammina.
" Ma la conosci?"
" Io? Nooooo"
mia sorella va a prendere l'acqua con un annaffiatoio, e io continuo a appianare il ghiaietto e poi sento una voce fine che mi chiede:
" Mi scusi ma lei è la figlia dell' Agnesina?"
Rispondo: "Si."

" Ecco avevo ragione, l'ho detto alla mia amica, quella la," e la indica col dito ..."Noi tre andavamo a scuola di cucito insieme, quando la mamma è tornata qui dopo l'istituto, come sta? È in buona salute"
" la mamma è mancata un po' di anni fa",
" Mi spiace, ma lo sa che lei è la copia esatta della sua mamma, sembra proprio la sua mamma, ha lo stesso sguardo e la stessa bocca...i capelli neri tanti...come l'Agnesina...
E il suo papà, era un bell'uomo, ma quando lo abbiamo visto noi, erano già sposati, una bella coppia, andavano a ballare, me li ricordo come erano bravi.
Mi sta venendo un groppo in gola, allora dico:" ho preso anche le dimensioni dell'Agnesina divento una cicciona come lei, e presento mia sorella.
Non ci crede nessuno che siamo sorelle, è chiara di carnagione, occhi azzurri, sorridente.
Mentre loro parlano, finisco di sistemare il ghiaietto,  poi senza pensarci, dico una frase alla nonna in dialetto, mi guardano e scoppiano a ridere:
"che bello è vedere che parlate con la nonna come se fosse qui, nel nostro dialetto."
"Sono proprio contenta di avervi incontrate" ....
Salutiamo le compagne di scuola della mamma, non andiamo a Lugano siamo sporche di terra torniamo a casa.


Ci facciamo un gelato,  un buon caffè, mi parte l'imitazione di questa donnina, mio cognato ride, e dice che tante persone, che sono rimaste vedove, hanno fatto incontri proprio al cimitero, trovando un nuovo compagno o compagna..
Rido,..... io ho trovato una vecchina,.... certo che non me lo sarei mai aspettato......
Invece di iscrivervi ad una agenzia per cuori solitari, frequentate un cimitero, potreste fare degli incontri, .....se la fortuna  vi assiste......
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