il filo dei ricordi-racconti

mercoledì 26 dicembre 2018

Henri de Toulose-Lautrec

 Henri de Toulose-Lautrec



Henri de Toulose-Lautrec,  è considerato uno degli ultimi esponenti dell'impressionismo, in realtà era un grande disegnatore, che riuscì a portare nell'arte un nuovo metodo, altri pittori impressionisti non ne erano proprio a conoscenza.
Con lo stile della linea funzionale, riesce a rappresentare  un'espressione precisa delle forme e dello spazio, intrecciando anche linee nelle superfici, riesce a cogliere, una migliore precisione dell' espressione, nello spazio,  nelle forme,  e nei corpi che lui ha molto rappresentato....





E stato quindi, colui che ha ispirato molti artisti che, successivamente,  hanno utilizzato la sua tecnica, l' artista che ha aperto la via a nuovi movimenti pittorici, l'espressionismo,


lucidatore di marmo

ma anche la pittura liberty utilizzò la linea come espressione  figurativa 



in pratica il suo metodo è stato usato come matrice per i movimenti  artistici successivi....
E' stato anche un abile produttore di cartelloni teatrali e di cabaret, fu infatti il primo pittore ad utilizzare, le sue capacità artistiche, per produrre cartelloni d'autore. 



Nato il 24 novembre 1864 ad Albi, nella regione francese dei Medi Pirenei, da una famigliadi antica tradizione nobile, i cui interessi principali erano  la caccia, i cavalli e la pittura.
A causa dei matrimoni tra consanguinei, contratti nelle precedenti generazioni, così da preservare la purezza del sangue blu, anche  i suoi genitori erano cugini di primo grado, Henri soffrì di diverse malattie genetiche, in particolare alle ossa, era di statura molto bassa tanto da sembrare nano. 
Queste malattie  non gli permettevano di praticare attività sociali e sportive, che tutta la nobiltà  maschile di quel tempo praticava, si appassionò quindi all'arte della pittura.



Nel 1872 con la madre, si trasferì a Parigi, frequentò il Licée Fontanes, dove  conobbe Maurice Joyant, che divenne il suo migliore amico. negli anni che seguirono cadde e si ruppe il femore sinistro, qualche mese dopo ruppe anche l'altra gamba.
Le fratture non guarirono mai del tutto: era affetto da picnodisostosi, una malattia genetica che causa seri problemi alle ossa e al loro sviluppo, la malattia sarebbe poi diventata nota come sindrome di Toulouse-Lautrec. 
Ha studiato alcuni anni nello studio di Léon Bonnat, che ebbe, e continuò ad avere anche dopo la morte di Lautrec, un giudizio negativo sul suo modo di disegnare.
Nel 1882, frequentò lo studio, di Fernand Cormon a Montmartre, dove venne a contatto con Emile Bernard, Vincent Van  Gogh,  di cui divenne amico e il cui ritratto è una delle sue migliori prime opere,



  Albert Grenier e Louis Anquetin.
Pur provenendo da una famiglia nobile ed agiata, Toulouse-Lautrec scelse di condurre una vita dissoluta, tra alcool, cafè e case di piacere. 
Nel 1884 si trasferì da amici a Montmartre, nel 1886, aprì  un proprio atelier di pittore.



Rappresenterà nelle sue opere la vita notturna che si svolgeva nei caffè-concerto, nei cabaret, nei ristoranti danzanti come il celebre Moulin Rouge, sfidandava la vita.





Nei suoi quadri rappresentava il ceto proletario i suoi divertimenti, le ballerine che allietavano questi luoghi, “vedette” diventate celebri proprio grazie ai suoi quadri.  




Le opere  più famose di Lautrec sono però quelle delle case chiuse parigine, dove raffigurò le prostitute,






 sia nelle ore del lavoro,




  che nel loro ambiente domestico,  raffigurando raramente la clientela maschile.  




Questi luoghi, malgrado fosse proibito dalla legge, diventavano per Lautrec una casa-studio, dipingendo  le persone senza volgarità,  con stile elegante e rispettoso, scegliendo  di raccontare  la vita di Montmartre nel suo aspetto più vero, e umano.



Stava dalla parte dei diseredati, delle vittime, egli stesso si sentiva un escluso, proprio a causa della sua deformità,  ebbe diverse avventure, conosciuta è la relazione sentimentale che lo legò con Suzanne Valadon, (madre di Maurice Utrillo), un'ex acrobata circense che dopo un incidente si  dedicò prima, alla carriera di modella, e poi di pittrice. La loro storia d'amore finì in malomodo, tanto che la Valadon tentò il suicidio, ambiva ad un matrimonio, ma venne ripudiata. 




Era un genio, nei  manifesti pubblicitari, i protagonisti erano i famosi personaggi dello spettacolo dell'epoca, ma  nel tempo si sono rivelate  come  anticipazioni dell' industria  pubblicitaria. 



Lavorò come illustratore per le riviste La revue blanche e L’estampe originale; invitato da Manuel Luque, collaborò inoltre a lungo con la rivista satirica Le Rire.
Henri de Toulouse-Lautrec venne spesso definito ‘l’anima di Montmartre’, il quartiere parigino dove abitava, dove espose le sue prime opere, si avvicinò all’avanguardia  degli ‘Anarchici dell’Arte’, un gruppo di pittori ed illustratori che trattavano i temi artistici con umorismo ed anticonformismo.



Nel 1889 Lautrec, partecipò al ‘Salon des Indépendents’ ,chiamato anche Salon des Refusés, Salone dei Rifiutati, espose le opere ‘Bal du Moulin de la Galette’ ed il ‘Ritratto di Forcaud ‘ che riscossero grande interesse. 
In quello stesso  periodo, si appassiona alla litografia; è una tecnica di stampa, riceve la commissione di  Charles Ziedler, il proprietario del Moulin Rouge per un manifesto pubblicitario. 
Lautrec scelse di rappresentare la sua grande vedette, la ballerina chiamata ‘La Goulue’, al secolo Louise Weber.


 

   
Delle 15 esposizioni, tra il 1891 ed il 1897 Lautrec espose sette volte. Questo fece avvicinare l’artista al circolo Nabis, un gruppo di pittori che si radunavano intorno alla rivista la ‘Revue blanche’. A poco a poco le sue opere si diffusero e godettero di un favore sempre crescente,
Amante dalla stampa giapponese, conosciuta grazie a Théodore Duret, e a Van Gogh,



 diventò prima un collezionista di stampe di Ukiyo-e ed in seguito questa passione la  ricreò anche nel lavoro, che divenne molto semplice con la presenza predominante di blu e verdi, contrapposti ai viola ed ai rosa. 
A prima vista, le ultime opere di Lautrec, sembrano quasi create ‘di getto’, sono invece il frutto di studi preparatori al carboncino che si basano spesso su fotografie. 
Viaggiò molto, visitando la Francia, l'Olanda, la Spagna, il Belgio, l'Inghilterra: ritraeva per lo più persone 


 l'inglesina 

Interessato al teatro, al circo, all'ippica e all'automobilismo, da cui traeva motivi ed ispirazioni per le sue opere.


la modista 


Artista conosciuto, e contrastato, molte  furono le critiche che suscitava nei ben pensanti, come molti furono per gli attestati di stima ricevuti.
Nei vent'anni di attività, di 600 dipinti, 350 litografie, 31 manifesti e 9 incisioni, Lautrec è riconosciuto come uno dei più geniali grafici della storia dell'arte, soprattutto nella litografia a colori.
A causa della sua malattia, soffriva di crisi depressive  che affogava nell'alcol e nel micidiale assenzio, l’alcolismo e la sifilide, contratta in un bordello, di certo non lo aiutarono, morì  il 9 settembre 1901 a soli 37 anni.
Maurice Joyant, amico intimissimo di Henri Toulose  Lautrec,  ebbe il merito di  mantenere  viva la  sua fama anche dopo la morte, nel 1914 ha organizzato una mostra postuma, riuscì convincere la contessa Adéle, madre dell'artista, a donare le opere in suo possesso alla città di Albi. 
 Il 3 luglio 1922 venne inaugurato ad Albi, cittadina natale del pittore, il Musée Toulouse-Lautrec  










lunedì 10 dicembre 2018

jeames Tissot




                               JEAMES   TISSOT



Un pittore poco conosciuto in Italia, Jacques-Joseph Tissot, detto James, nato a Nantes, nel 1836, da un mercante di tessuti ed una disegnatrice di cappelli,  molto devoti alla religione, una fede che trasmettono anche al figlio 
Nel 1855 Jacques-Joseph cambia il suo nome francese, in quello più mondano di James, a 21 anni, si trasferisce a Parigi,  si iscrive alla Scuola delle Belle Arti dove, fra gli altri, avrà per maestro Ingres, e stringe amicizia con Degas.
Da subito viene riconosciuto  il suo talento, e dal 1859 circa inizia ad esporre al “Salon”, con opere di carattere storico e religioso ispirate all’arte fiamminga medievale e al Rinascimento italiano.
Nel primo periodo, le sue opere  rappresentano i temi della religione, sono  infatti scene della Bibbia e dei Vangeli,  si possono notare  nell'opera " L’incontro tra Faust e Margherita", 



aveva comunque  una  particolare cura per gli abiti e l'attenzione sui personaggi.






James Tissot,  è considerato uno straordinario pittore viaggiatore, in contraddizione con l'educazione religiosa, ha una passione verso la modernità, la moda, si rende conto che il mondo si evolve e diviene  un tipico gentiluomo dell’alta borghesia.





In una Parigi,che era la capitale dell'arte, molti movimenti stavano prendendo piede, Tissot ha viaggiato a cavallo del realismo e dell 'impressionismo, pur essendo amico degli impressionisti, non diverrà mai un impressionista, la mano del pittore e lo spirito curioso ed esploratore lo portano a compiere viaggi nel mondo, nella società e nel proprio animo.








Diviene così il pittore della modernità, della mondanità, non dimentichiamo  che si parla di anni che stanno volgendo verso un nuovo secolo, i cambiamenti sono vicini, la gente cerca di comunicare, condividere nuove esperienze. 






Nella Parigi dell'epoca, Tissot  raggiunge una notevole fama, vive una vita elegante da damerino, inizia a ritrarre i personaggi e gli eventi della Belle Époque parigina, rappresenta  mondo dorato del quale fa parte, apporta tecniche diverse, utilizza i colori vivaci dell'impressionismo nelle tinte, mentre per la cura dei volti,



 i dettagli dei  tessuti, dei gioielli, riprende gli insegnamenti di Ingres, esprime un nuovo modo di dipingere, una  sorta di psicologia reale, rappresenta attimi di leggerezza e diletto quotidiano, frequenta club d'elité e ambienti lussuosi,




 in netta contraddizione con gli insegnamenti religiosi ricevuti.




L’arte giapponese, lo affascina molto: tanto da diventare un collezionista di vari cimeli, riesce a trasportare sulle tele la passione per il Paese del Sol Levante.
“La giapponese al bagno” è l' unico nudo, parziale, senza alcuna volgarità, eseguito da Tissot.



Quello che colpisce l'osservatore, è che il viso non appartiene ad una donna orientale,  ma ad una donna europea, la cura dei particolari del  kimono slacciato, che la modella  indossa,  osservando il quadro sembra  di poter avvertire la morbidezza del tessuto,  i ricami seguono perfettamente le pieghe derivanti dalla posizione della  modella,  la quale non appartiene all'ambiente, ma 
non per questo disturba l'insieme armonioso



       al circo



Tissot era un uomo intelligente,  se da un lato viveva di feste, cappellini, vestiti e crinoline,  nascondeva anche  un profondo interesse per l’indagine sociale; molto spesso attraverso le sue tele Tissot descrive  la preoccupazione per la condizione femminile, i problemi politici e sociali dell’epoca, i rapporti interpersonali.






 

Ci sono alcune teorie, alcuni ritengono che fosse un sostenitore della Comune, il breve governo rivoluzionario di Parigi, in seguito alla sua brutale soppressione nel 1871, per sottrarsi a ripercussioni politiche, decise di trasferisi a Londra, dove visse dal 1871 al 1882. 

alla stazione di londra 


Accetta committenze offerte da amici in Inghilterra, produce opere pensate appositamente per il mercato inglese, da vendere ed esporre. In questo periodo  si avvicina alla tecnica dell’acquaforte: disegna caricature, dipinge ritratti e soggetti caratterizzati dalla fedeltà realistica e dalla morbida resa cromatica. 
Come a Parigi ottiene un buon successo e riesce ad avere un tenore di vita piuttosto alto...


navigando sul Times

Tissot studia i costumi della società vittoriana e soprattutto del ruolo ricoperto dalle donne: è incuriosito dai rigidi codici della società inglese e dalle ipocrisie adottate. 
In alcuni quadri, 

Portsmouth Dockyard,





 Il Ponte dell’HMS Calcutta 




e La figlia del capitano, rappresenta le donne come oggetti di desiderio degli uomini, vittime silenziose, distaccate, che isolano il loro pensiero per proteggersi dai meschini comportamenti maschili.
Nel 1876, conosce la giovane Kathleen Newton, 





cattolica irlandese divorziata con due figli, si innamora di lei piano piano, da modella, divenne colei che ispirava le sue opere, e che lo allontanò dai salotti mondani.




Un'altra delle contraddizioni di Tissot, quasi uno scandalo per l'inghilterra moralista di quel tempo. Con Kathleen e i due figli di lei , visse momenti felici, tanto che anche le sue opere cambiano soggetto, ora rappresentano  la vita privata e familiare.  Dama con ombrello del 1878, di stampo giapponese, con la tela in verticale. 




ottobre 

La lettura nel parco del 1881,



 un quadro intimo, ma anche sofferto.  Kathleen, malata di tubercolosi, morirà un anno dopo, suicida, all'età di 28 anni,  non volendo accettare  l’aggravarsi della sua malattia.


La malattia dell’amata forse contribuì a portare l’artista verso una maggiore analisi personale e religiosa  
Le navi in partenza per lui rappresentano un nuovo inizio, 





le sue tele ci raccontano l'attesa prima della partenza. 
Era solito dire che si tornava da un viaggio, diversi da come si era partiti,



 dopo la morte di Kathleen, ritorna in Francia, il suo mutamento interiore, il risveglio della fede, lo spingono a rappresentare se stesso come il figliol prodigo.  



James Tissot, l'uomo che sembrava amare la superficialità, ci racconta quindi un'altra sfaccettatura dell'uomo che era, si rappresenta con umiltà e ci fa conoscere un'umanità che sembrava non appartenergli.




Dal  1885 iniziò a compiere numerosi viaggi in Terrasanta: che lo portarono a lavorare su  circa 350 acquerelli,  conosciuti come Bibbia di Tissot, sulla vita di Gesù, pubblicati in due volumi a Parigi e a Londra nel 1896-97,  e sul Nuovo Testamento pubblicati nel 1904. Trascorse gli ultimi anni della sua vita nell’abbazia di Bouillon, sui Pirenei, lavorando a una serie di disegni sull'Antico Testamento che venne interrotta dalla morte.