il filo dei ricordi-racconti

domenica 26 giugno 2016

LA BELLEZZA RITROVATA

LA BELLEZZA RITROVATA
Alle Gallerie D'Italia di Milano


Il patrimonio artistico italiano, è talmente vasto, corposo e di grande valore,che seguirne la manutenzione, e sostenere gli oneri di intervento, diventa veramente difficoltoso, per questo con un grande lavoro di ricerca, ogni due anni, il Gruppo intesa San Paolo, consente a diverse opere di riprendere una nuova vita, attraverso il restauro.



Il progetto si chiama "Restituzioni, un'iniziativa avviata nel 1989, che inizialmente riguardava la Regione Veneto, ed una decina di opere, ma che nel corso degli anni si è poi ampliata in tutta Italia,
Le opere che versano in condizioni precarie, vengono segnalate attraverso  gli enti pubblici di sovraintendenza.
Vengono poi selezionate, e valutate le priorità di intervento,  avvalendosi della consulenza scientifica di operatori qualificati del settore. 


Le opere appartengono a musei pubblici, privati, chiese e musei ecclesiali di tutta la nostra bella Italia.
Un incontro, dove il pubblico, il privato e il religioso, collaborano e si affidano a mani sapienti, per consentire il ritorno al proprio originario o quasi, splendore.


Dal 1 aprile al 17 luglio 2016, per la prima volta a Milano, alle Gallerie d'Italia, vengono esposte 145 singole opere, che fanno parte di 54 nuclei, appartenenti ai territori di Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, e Veneto.
Un viaggio tra le regioni, lungo i secoli, nella storia dell'arte, dove le diverse tecniche, il genio dell'artista, o la maestria di un artigiano ci raccontano, il modo di vivere, di vedere, di sentire e di credere, partendo dalle popolazioni più antiche, fino al 900.


Si passa dalla lavorazione delle pietre, alle sculture tombali,


 a bauli, sculture lignee, alla lavorazione del marmo, del bronzo, ai mosaici pavimentali, al piatto di portata con inserti in avorio, e corna di cervo.  Un bellissimo Pastorale di PioV, 





( bastone da cerimonia papale in avorio e oro),  i lavori di artisti famosissimi, veri e propri capolavori dell'arte,  che si pensavano ormai perduti, fino a completare la varietà di questo percorso con costumi teatrali,  


o paramenti usati per i culti religiosi.


Molto, molto bella,  un'armatura giapponese, dimenticata  nei magazzini dell'Armeria Reale di Torino.


Il  restauro, è la scienza, la paziente maestria, lo studio ricercato e minuzioso delle diverse metodologie, l'impegno di 60 studiosi, coadiuvati da 62 restauratori, ridona nuova vita al passato.
Per la prima volta, sono stati restaurati, ed esposti beni provenienti, da nazioni estere, dove hanno sede le banche che fanno parte del Gruppo Intesa.
Il primo Paese a essere coinvolto è la Repubblica Slovacca con tre rilievi lignei del 1744-1751 provenienti dal Monte Calvario di Banská Štiavnica e dedicati alla vita di Gesù.




Attraverso i filmati o le fotografie esposte, è possibile vedere lo stato di danneggiamento prima del restauro, e il ritrovato splendore, sono presenti anche opere  anonime, ma di grande pregio artistico-artigianale.
In ventisette anni, "Restituzioni" ha riportato in vita per tutti noi, circa un migliaio di opere, testimonianze di vite e realtà che si disperdono nel tempo.


In questa edizione di "Restituzioni" il pubblico può anche assistere direttamente a come si svolge un restauro.
Presso l’officina di Restituzioni all’interno delle Gallerie di Piazza Scala, è attivo il cantiere di restauro degli affreschi del XII secolo della chiesa di San Pietro all’Olmo (Milano), nel quale la restauratrice ricompone, come in un immenso puzzle di cui non si conosce l’immagine, gli oltre 10 mila frammenti ritrovati nel sottosuolo della Chiesa.
Ho ammirato:
Caravaggio, con il Ritratto del Cavaliere di Malta,


Raffaello e la Fornarina,


Lorenzo Lotto è presente con una bellissima Adorazione del Bambino,


il Perugino con la Crocefissione tra la Vergine e San Girolamo.


Ho riempito i miei occhi davanti ad un Cristo Risorto di Rubens.













lunedì 20 giugno 2016

I bastoni da Passeggio

I BASTONI DA PASSEGGIO

E' il mese di giugno, dell'anno 2016, ma sembra novembre, fa freddo, il cielo carico di pioggia che ininterrottamente continua a scendere....
Che fare in questa domenica di tempo instabile? Si rimane in casa, si trova sempre qualcosa da fare, ma non si vive solo di lavoro, sistemare pulire, che barba! 
La tristezza mi assale, è domenica siamo nel mese forse più bello dell'anno,  e siamo rinchiusi fra quattro mura.


Dopo un temporale fortissimo verso le 14, il cielo si schiarisce, non posso andare lontano ma .....vicino a casa si , ed allora chiamo una persona.
Ci siamo recate a Rancate, vicino a casa, in una Pinacoteca che sta facendo emergere la ricchezza del panorama artistico, Ticinese e Lombardo, allestendo in collaborazione con i collezionisti privati, diverse mostre :
le collezioni di Riccardo molo (2009)
la collezione di Luigi Bellasi, (2013) e le ceramiche d'autore (2014)
Quest'anno presentano la mostra sui bastoni da passeggio, collezionati da Luciano Cattaneo,  la  raccolta esclusiva di un appassionato, che mette a disposizione di tutti noi, le tante opere raccolte nel corso del tempo.


Non pensavo di rimanere così colpita, l'allestimento della mostra accompagna il visitatore, documentando il percorso con fotografie e abiti, riviste e dipinti, di Giovanni Boldini, Ferraguti Visconti, e Bernardino Pasta, ho passeggiato, così tra ottocento e novecento, seguendo il gusto della moda dell'epoca.




Sono stata affascinata, dalla grande maestria della lavorazione di questo accessorio, incuriosita, da quanta storia ci fosse dietro ad un bastone, che all'epoca, diventava un elemento costante dell'immagine pubblica, un corredo da passeggio, che rispecchiava, la personalità e il ceto sociale, che si desiderava comunicare alla società.


I bastoni fin dall'antichità rappresentano il potere, si pensi ai capi tribù, agli imperatori, ai Papi,



diventava anche un segno per distinguere il potere politico, culturale e religioso.


Dal settecento, lasciando un segno notevole nell'ottocento, fino ai primi decenni del novecento, il bastone ebbe una larghissima diffusione, era diffuso in ogni ceto sociale, diventando un accessorio, del quale non si poteva fare a meno, la moda femminile lo sostituiva con ombrellini, la produzione, si diversificò e divenne sempre più fantasiosa.






Il bastone non aveva più la funzione primaria di sostegno e all'occorrenza da difesa, divenne uno status di riferimento sociale, per la loro produzione venivano utilizzati forme e materiali vari, diversi tipi di legno, venivano utilizzati per il fusto, mentre l'impugnatura poteva essere di avorio (di elefante, di ippopotamo, tricheco, o balena) metallo,


cuoio, vetro, con lavorazioni pregiate e di grande valore artistico, divenne anche uno strumento professionale, concepiti in base alle esigenze personali del committente, potevano contenere accessori vari, e più impensabili, o addirittura armi da sparo o da taglio......



divenne sotto le finte spoglie un sostituto della spada e del pugnale, ed una vera occasione per gli artigiani, che dimostravano la loro abilità, fantasia e inventiva nella creazione di oggetti, che avevano più funzioni, definiti "bastoni a sistema", perchè attraverso meccanismi apribili, al proprio interno contenevano il necessario per le diverse attività , il bastone del notaio, conteneva penna e calamaio e tampone,


il bastore del pittore conteneva pennelli e tempere,


per il giocatore d'azzardo conteneva i dadi,



oppure come ho già detto materiale da difesa, armi da fuoco o da taglio.


Non mancano quelle con riferimento a riferimenti erotici, come ad esempio mostra un bastone, che reca due lenti microscopiche che, osservate in controluce, svelano fotografie di giovani donne svestite in pose esplicite.




Se ad esempio vi era l’effigie di una civetta, questa poteva avere la funzione, per prostitute e omosessuali che frequentavano i porti, di segnalare la propria presenza e disponibilità ai marinai.



La produzione si diversificò tanto che divenne un accessorio di eleganza, sia maschile che femminile da esibire in società......


Dopo la seconda guerra mondiale con l'avvento dell'industrializzazione la moda del bastone iniziò a declinare.



Consiglio a chi ne ha la possibilità di visitare la Pincoteca Zust e i gioielli che mette in mostra.