Giuseppe Canella nasce Verona 1788, è il rappresentante della pittura di paesaggio nella prima metà dell’Ottocento, nella sua città Natale.
E considerato un pitttore autodidatta, i primi passi nell'arte li ha fatti seguendo le orme del padre Giovanni, architetto, scenografo, e decoratori di interni...
La formazione di Giuseppe Canella, non ha seguito studi regolari, non si hanno notizie della frequentazione di scuole o di accademie di belle arti, l'unica fonte sulla sua vita, è un'autobiografia che oggi è conservata al Castello Sforzesco di Milano.
Quello che sappiamo è che, proprio seguendo le orme del padre, Giuseppe Canella in giovane età decora diversi palazzi della nobiltà Veronese, Veneziana, e Mantovana. Soggiorna a Mantova per un lungo periodo, svolgendo anche il mestiere di scenografo e ottenendo importanti commissioni, come la decorazione di Palazzo Zanardi Massarani.
Giuseppe Canella intervalla la sua carriera in Italia con numerosi viaggi a Venezia,
Compie anche viaggi nei Paesi Bassi, alla scoperta dei pittori di paesaggio olandesi del Seicento.
I dipinti di Giuseppe Canella, sono il frutto di diverse influenze, in un primo momento dipinge paesaggi neoclassici,
prende spunti dalla pittura di Claude Lorraine per catturare la luce, ma trasmette sulla tela anche il fascino delle vedutisme nordiche.
Subisce l'influenza del pittore Pietro Ronzoni, che dipingeva paesaggi ed era conosciuto in tutta Europa, e che intorno al 1815 soggiornò per un breve periodo a Verona.
Fece sua l' ispirazione per una pittura dal vero, discostandosi un po' dalla pittura del Ronzoni,creando uno stile moderno, una visione in senso romantico, la pittura un po' ferma e forse troppo minuziosa nelle riproduzione delle scene, ma con una buonissima luminosità e una dolce gradazione di colore.
Partecipa alle esposizioni dell’Accademia di Brera del 1818-19, presentando tele con vedute, si allontana però da Milano essendo in competizione con Giovanni Migliara che improntava le sue opere sull'uso della camera oscura.Intraprende un lungo viaggio di studio che lo porta in Spagna e in Francia, e si ferma a Parigi per dieci lunghi anni, si reca anche in Olanda, all'Aja dove riprende lo studio delle pitture olandesi del 600, le opere che realizza sono vedute dal vero fornendo un libertà espressiva e una maestria ad trasmettere la luce sulla tela.
A Parigi, Canella riempie i suoi taccuini di studi campestri, urbani dal vero, proprio grazie alla fa ma raggiunta in Francia, avendo esposto molte volte ai Salons di Parigi. Luigi Filippo d’Orleans gli conferisce una medaglia d'oro nel 1830 grazie ad una veduta audace di una zona di Parigi.
Un successo di mercato che anticiperà il suo rientro a Milano, Nel 1831 invia all'Accademia di Brera 13 tele che riscuotono nella popolazione milanese un grande favore .
Nel 1832 Canella rientra a Milano, dove Ferdinando I d'Austria lo ha scelto come accademico di Brera.
Si dedica alla realizzazione di vedute cittadine, caratterizzate da un interesse per la vita contemporanea e da una resa atmosferica larga e ariosa, con piccole figure fatte con pochi tratti, le vedute sentimentali della Cattedrale di Milano, Veduta di un villaggio al chiaro di luna, Piazza della Vetra a Milano, La corsia dei Servi,
Dal 1835 torna in prevalenza al paesaggio, scegliendo scorci di campagna lombarda e ambienti lacustri.
S'interessa di ambienti più poveri e umili, in base alle regole di moralità che derivavano dagli scritti del Manzoni
Compie un viaggio di studio a Roma e a Napoli, nel biennio 1838-1839
Muore a Firenze nel 1847.
Molto spesso, le opere di Giuseppe Canella del suo ultimo periodo vengono confuse con quelle del fratello Carlo Canella
Mentre viene considerato un suo erede nella pittura Giovanni Carnovali detto " Il Piccio".
Molti quadri di Giuseppe Canella sono esposti presso le Gallerie d'Italia a Milano, in Piazza della Scala uno polo espositivo molto molto bello