il filo dei ricordi-racconti

mercoledì 7 luglio 2021

La Cattedrale di San Giusto a Trieste

    La Cattedrale di San Giusto a Trieste 


Sabato 12 giugno 2021, la cattedrale di San Giusto è qui davanti ai miei occhi ne ho sentito palare tanto, e devo dire che tutto quello che mi hanno raccontato merita di essere visto.

E' posta sul colle di San Giusto e domina tutta la città....

E' la sede del vescovo, è la chiesa del patrono della città, in pratica è il simbolo religioso di Trieste.


E' dedicata a San Giusto, un soldato romano che  non voleva usare violenza e men che meno voleva uccidere i cristiani, in seguito divenne  anche  uno dei più fedeli credenti, si rifiutò di inchinarsi davanti agli dei pagani, non rinnegò mai  la propria fede cristiana. 

Il governatore di Trieste, Mannacio, era un fedele sostenitore dell'imperatore Diocleziano, il quale perseguitava tutti coloro che abbracciavano la fede religiosa cristiana.

 San Giusto, venne legato  portato in mezzo al mare e annegato, malgrado i pesi di piombo con cui lo avevano appesantito, la corrente lo riportò a riva e la notte successiva apparve in sogno ad uno dei cristiani, che il giorno successivo trovando il corpo lo imbalsamò e gli diede  sepoltura in un cimitero vicino alla spiaggia.

In seguito il corpo venne traslato in un Saccello dove i credenti potessero pregarlo. 


Questa cattedrale nasce dall'unione di due chiese parallele, il Saccello di San Giusto, dove erano state traslati i suoi resti  e la chiesa di Santa Maria Assunta.

 Fu il vescovo Pedrazzani da Robecco che dal 1302 al 1320, volle realizzare questo importante intervento donando così alla città una Cattedrale maestosa. 

La facciata è in pietra, abbellita da un' ampio rosone a doppia ruota di finissima fattura, una statua di San Giusto e un portale che è derivato dal taglio di una stele funeraria romana.

Il Campanile a forma quadrata, era di una notevole altezza,  ma in seguito ad un fulmine che  lo danneggiò nel 1422, le dimensioni vennero ridotte a quelle attuali.

L'interno della basilica, è molto suggestivo, la navata centrale unisce le due parti con un soffitto ligneo dipinto, a carena di nave tribola, che è stato rifatto nel 1905, la navata centrale termina con un'abside semicircolare, è la più grande.


L’interno è caratterizzato da magnifici mosaici del XII° secolo che raffigurano Maria Vergine in trono tra San Michele, San Gabriele e i dodici apostoli.




Davanti al presbiterio nella parte sinistra della navata si trova, e ci si cammina sopra, ad una parte  dei resti del pavimento in mosaico del V secolo.

Nel presbiterio nella parte destra, di fronte al trono vescovile, invece troviamo, l'opera di Benedetto Carpaccio in cui si rappresenta la Madonna con i S.s Giusto e Sergio risalente al 1540.

Le navate di destra appartenevano al Saccello di San Giusto, si nota subito la fonte battesimale poggiata sopra una base esagonale che risale al 300, addossata alla parete di destra la statua di marmo di San giusto, nelle cappelle successive si trovano la Cappella di San Servolo dove sono conservate le sue reliquie, e poi le tombe dei reali Carlisti di Spagna nella Cappella dedicata a San Carlo Borromeo.

Le navate di sinistra appartenevano alla chiesa di S.Maria Assunta come ho già detto, si giunge alla cappella di San Lazzaro chiusa da una cancellata del 1659 eseguita a Lubiana, un' inferriata di bellissima fattura, che contiene il tesoro  


protegge un'armadio barocco che a sua volta, conserva e protegge  reliquie e pezzi rari, un dipinto in seta con l'effigie di San Giusto del terzo secolo,  trovato all'interno della cassetta d'argento con le reliquie del Santo, un crocefisso della confraternita dei Battuti, rivestito nella parte inferiore da lamine di argento balzato e dorato nella parte centrale della figura opera di un orafo  probabilmente veneto, e l'alabarda di san Sergio.


Le leggenda racconta che Sergio da Roma, fu un tribune militare, che giunse per un periodo a Trieste, dove conobbe il cristianesimo, grazie alle molte amicizie che fece in città. Richiamato a Roma, era consapevole che sarebbe stato condannato a morte,  pronto ad affrontare il destino e convinto che Dio avrebbe fatto accadere un miracolo. Venne processato da  Antioco,  che lo obbligò a correre a lungo, dopo aver indossato  dei pantaloni con dei chiodi rivolti verso l'interno. Dopo tal sofferenza, nella notte un folto gruppo di angeli lo risanò completamente, suscitando nei giorni successivi  le ire del suo carnefice, il quale dispose  di condannarlo a morte. 


Ma il  7 ottobre del 303, nella piazza cadde dal cielo un'alabarda, che è  tutt'ora conservata in cattedrale, l' alabarda ha una peculiarità..... non viene intaccata dalla ruggine. Quattro  busti  d'argento su piedistalli contengono le reliquie degli apostoli Pietro, Paolo, Filippo e Andrea, sono un gioiello di alta maestria orafa gotica, posti  sul reliquiario di San Giusto.

Infine un ricco ostensorio in argento dorato disegnato da M. Lafitte ed eseguito da Charl Cahier nel 1818. Dietro l'armadio del tesoro sulla parete un affresco risalente al 1400, sulla parete una tela del 1600 che raffigura diversi santi fra i quali San Sebastiano.

 Nella Cappella dedicata a San Giuseppe  diversi gli affreschi che parlano della sua vita,  nelle pareti laterali  disegnati da Giulio Quaglio nel 1706, 


 al centro una tela dello sposalizio della Vergine di Sante Peranda, pittore a me, completamente sconosciuto. 

Il Saccello di San Giovanni era chiuso, quindi tornerò sicuramente per visitarlo.