Nel XV secolo,la chiesa di Roma non aveva più regole, l'immoralità sfrenata, l'accumulo delle richezze, la corruzione erano cosa normale.
Così come sembrava normale che un cardinale della chiesa di Roma, fosse un uomo di mondo che veniva corteggiato e a sua volta corteggiava le signore.
Il cardinale era definito" un principe della Chiesa", aveva potere e notevoli rendite economiche. Per conto dello Stato della Chiesa, doveva mantenere l'equilibrio tra le famiglie nobili, baroni , marchesi, e duchi, doveva sopratutto aumentare la posizione di superiorità della Chiesa, che non doveva essere messa in dubbio a livello religioso, ma sopratutto a livello economico, mentre i cardinali stessi eleggevano il Papa.
Il potere quindi, andava preservato, in un periodo in cui una classe di mercanti, ricca per gli scambi commerciali rischiava di surclassare le classi nobiliari. Essere cardinale non aveva nulla a che vedere con la vocazione religiosa,
"La chiesa di Roma, era un'autorià indiscussa, che nessuno avrebbe dovuto mettere in dubbio, anche in Europa.
Il Cardinal Rodrigo Borgia, nipote del papa Callisto III, grazie all'intercessione dello zio diventa Cardinale all'età di 25 anni, è il secondo cardinale più ricco di Roma, fin dalla giovane età conduce una vita fatta di vizi e senza rispetto dei limiti della morale, dal 1460 si concede un'amante fissa, la nobildonna romana Giovanna Cattanei detta Vannozza, dalla quale avrà addirittura quattro figli, naturalmente illegittimi, Giovanni, Cesare, Lucrezia e Goffredo.
Quindi Lucrezia Borgia, che nasce a Subiaco nel 1490 è la terzogenita illegittima del Cardinale Rodrigo Borgia, che, grazie alla corruzione di un numero imprecisato di cardinali e promettendo promozioni e favori, diventerà Papa Alessandro VI, promesse che onorerà velocemente una volta raggiunta la nomina papale.
Lucrezia, viene educata nel convento di San Sisto e successivamente allevata da una cugina del Papa, era l'unica femmina tra i quattro fratelli, sembra c avesse goduto di una sorta di preferenza del padre, ma era anche una bambina sottomessa, che già dalla giovane età veniva data in sposa a seconda degli interessi politici....prima ancora di arrivare al papato, Rodrigo aveva dato la figlia in sposa a diversi esponenti.
La famiglia Borgia, era considerata impulsiva e spietata, da tutte le più alte personalità italiane e straniere, furono molte le vicende poco chiare che accompagnarono la loro ascesa al potere, tanto che non erano visti positivamente.
L'Italia in quel periodo era un bocconcino che faceva gola a molti, i più interessati erano la Francia e la Spagna.
Gli spagnoli, cioè gli aragonesi erano i signori del Regno di Napoli, i francesi ambivano al ducato di Milano essendo imparentati attraverso matrimoni politici con gli Sforza.
Gian Galeazzo Sforza e il re di Francia Carlo VIII erano primi cugini.
Cresciuta ed educata con un'educazione principesca, le lingue, il ballo, la musica l’amore per le cose del mondo, e dall'altro lato una spiritualità religiosa profonda, vivace, con periodi di intenso tormento,particolarmente gli anni della maturità.
Fin da giovanissima, dovette sperimentare i meccanismi della ragion di stato, era solamente il più prezioso strumento, in mano alla diplomazia della famiglia Borgia. Tra il 1491 e il 1492, la giovane venne promessa in sposa prima a Cherubino Juan de Centelles, signore di Val d’Ayora, del regno di Valencia dove i Borgia avevano origine, e successivamente, senza nemmeno disdire il primo contratto, all’ancora adolescente Gaspare d’Aversa, conte di Procida, anch’esso di origine valenzana.
All'età di 13 anni, Lucrezia fu promessa in sposa ad Giovanni Sforza, signore di Pesaro, i precedenti impegni matrimoniali vennero elusi, il matrimonio fu celebrato il 12 giugno 1493, e per rispettare la giovane età della ragazza, fu stipulata una clausola, il matrimonio non poteva essere consumato che un anno dopo.
Il matrimonio non convinceva il re di Napoli Alfonso, il quale offrirà al papa Alessandro VI, due delle sue figlie, Sancia d'Aragona che sposerà nel 14949 Jofrè , mentre Carlotta avrebbe dovuto sposare Cesare, ma la principessa non acconsentì al volere del padre.
Il matrimonio tra Lucrezia Borgia e Giovanni Sforza, fu un mezzo fallimento, Lucrezia gestiva il ducato di Pesaro mentre il marito era assente, il papa reclamava la presenza della figlia a Roma
Lucrezia si trova a dover scegliere tra il marito, e il padre, decide così di tornare a Roma a S.Maria in portico.
Le nozze con gli Sforza ad Alessandro VI, non servivano più, Giovanni Sforza torna a Roma per reclamare la moglie, non riuscendoci, chiede aiuto allo zio Ludovico il Moro, ma ogni tentativo è vano, gli insulti fra i due casati si sprecano... Giovanni viene accusato dai Borgia di non aver consumato il matrimonio, gli Sforza accusano Lucrezia di essere l'amante del padre e del suo fratello Cesare.
Giovanni doveva dimostrare la propria virilità, ma non cede, la sua prima moglie era morta di parto, Lucrezia viene sottoposta ed esaminata e dichiarata virgo intacta, il matrimoni viene dichiarato nullo il 18 novembre del 1497, i giochi di potere hanno esposto questa giovane ragazzina allo scandalo pubblico.
Lucrezia si rifugia in convento, le chiacchiere la vogliono incinta, del padre, o del fratello Cesare, o forse del cubiculario Pedro Calderon, detto Perotto.
Un dispaccio datato il 18 marzo 1498 affermava: “Da Roma accertasi che la figliola del papa ha partorito”.
Parlando di quel periodo Voltaire scrisse:
Lucrezia figlia del Santo Padre, stava per partorire, e a Roma non si sapeva se il bambino fosse del papa, o di suo figlio, Cesare, il duca di Valentinois, o del marito di Lucrezia, Alfonso d'Aragona che passava per impotente
In tutta Italia si muovevano nuovi pretendenti alla mano di Lucrezia, il matrimonio era un affare tanto importante da toccare non solo il privato, ma anche tutte le popolazioni italiane.
Erano contratti di potere, ma l’opinione pubblica considerava Lucrezia una cortigiana libertina, capace di compiere sordidi imbrogli, per raggiungere il potere , considerata dai più la ‘più gran puttana di Roma’ e d'Italia.
Lucrezia viene data in moglie per la seconda volta ad Alfonzo d'Aragona, anche lui figlio illegittimo di Alfonso di Napoli, ma anche queste nozze finiscono in modo tragico.
Cesare Borgia era stato nominato cardinale dal padre, annoiato dalla vita religiosa, passa allo stato laico,
Il papa affida a Lucrezia un grosso incarico, la nomina governatrice di Spoleto, ruolo che svolgerà in modo diligente e preciso, Lucrezia e il marito in seguito alle pressioni dei genitori tornano insieme, nel novembre del 1499, nasce un maschietto chiamato Rodrigo tutto sembra tornare normale, ma in seguito ad un agguato Alfonso d' Aragona venne gravemente ferito, viene curato ma il 18 agosto 1500 viene ucciso, altri intrighi di palazzo, gelosie, che hanno dato adito a nuove leggende. Sembra che per alleviare le pene di Lucrezia, ci sia un solo modo, nominarla governatrice di Nepi, e proprio qui il fratello Cesare la raggiunge e le comunica un nuovo matrimonio, la nuova alleanza consentirà ai Borgia, la conquista della romagna, il candidato al suo terzo matrimonio è Alfonso d'Este.
Anche questo matrimonio, seppur non gradito dalla famiglia Este, risulta molto vantaggioso per la dote molto ricca che Lucrezia porterà a Ferrara, il 30 dicembre 1501 vengono celebrate in Vaticano le nozze per procura.
Nel febbraio del 1502, scortata dai fratelli delle sposo, Sigismondo, Ferrante, e il cardinale Ippolito entra in Ferrara, l'accoglienza è fastosa, accompagnata da una folta comitiva nuziale composta di dame, damigelle, cavalieri, famigliari degli Este e dei Borgia, più 72 muli che trasportavano il corredo.
Nel 1503 morì il padre, papa Alessandro, liberando la figlia dalla propria figura ingombrante.
A Ferrara, Lucrezia Borgia trova la serenità, la nuova duchessa è stata riconosciuta successivamente dai poeti che frequentavano la corte, niente meno che Ludovico Ariosto la celebrò con i suoi versi, come "dama onesta". I rapporti tra suocero e nuora furono improntati da un reciproco affettuoso rispetto testimoniato dalle lettere.
I rapporti tra gli spagnoli, i romani e i ferraresi non furono sempre cordiali. Moltissime volte fu costretta ad intervenire con il suo garbo per sedare liti e ricomporre la sua corte.
I primi anni a Ferrara trascorsero spensierati ma anche segnati da gravidanze tristemente concluse con degli aborti e dalla tristezza per la lontananza del ‘duchino’, il figlio rimasto a Roma.
Nel 1506, alla morte del suocero, con il quale aveva instaurato un profondo rispetto reciproco, il marito le affida la reggenza della città, viste le sue frequenti assenze.
Sin dal suo arrivo a Ferrara si era impegnata, ad avere una corte indipendente, riprendendo gli studi, ampliando i suoi interessi, era molto colta, parlava più lingue tra le quali il greco, il latino il francese, lo spagnolo e l'italiano.
Ferrara, divenne il centro di rinnovamento culturale della corte estense che aveva sempre avuto un ruolo importante nella diffusione della cultura rinascimentale.
Nel 1507 il fratello Cesare fatto prigioniero in Spagna, morì perdendo tutti i territori che aveva conquistato.
Nel 1508, Lucrezia diede alla luce l'erede al ducato degli Este, ma seguirono altri figli e aborti, le sofferenze spinsero Beatrice ad una ricerca spirituale personale, si ritirava sempre più nel convento, delle clarisse Osservanti del Corpus Domini, anche grazie all'amicizia instaurata con la badessa del convento, tanto che Vi indirizzò la figlia Eleonora quando prese i voti, destinò molto denaro ai monasteri femminili , e fondò il monastero di San Bernardino che non vide ultimato, portò la formazione spirituale anche tra le dame di corte.
I rapporti di Alfonso d'Este e papa Giulio II, non erano dei migliori, anche perchè Alfonso si era schierato favorevolmente con il re di Francia, questo fu uno dei periodi in cui Lucrezia aveva governato il ducato di Ferrara, con saggezza mantenendo la pace, facendosi molto amare dai ferraresi.
La morte del figlio Rodrigo, rimasto a Roma, al quale la madre aveva sempre provveduto, tanti sono i messaggi scritti ricchi di sentimento di una madre verso il figlio, la mandano in un vero stato di sconforto.
Le sono state attribuite altre relazioni, il poeta Pietro Bembo, nutriva una vera passione platonica per lei, e tra le sue carte fu trovata una ciocca di capelli biondi di Lucrezia, ora conservata alla pinacoteca ambrosiana di Milano, sono state trovate lettere tra Lucrezia e il cognato Francesco Gonzaga, duca di Mantova, carteggio che aveva come complice e che faceva da tramite tra i due ....l'amico Pietro Bembo.
All'età di 39 anni muore di setticemia, in seguito all'ultimo parto....
Tanto è stato scritto su questa donna...era una spietata orditrice dell' imbroglio?
O una vittima della potente famiglia.....
Recenti studi hanno dato l'immagine di una donna diversa.
chiesa delle Clarisse del Corpus Domini Ferrara dove riposa Lucrezia Borgia il marito Alfonso d'Este e i figli