Appunti e fotografie delle mie gite. le fotografie sono in parte mie, e in parte tratte dal web. http://i.creativecommons.org/l/by-nc-nd/2.5/it/88x31.png
il filo dei ricordi-racconti
domenica 24 giugno 2018
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il filo dei ricordi-racconti: IL MOSAICO DI PANTALEONE
In ogni piazza, si aff...: IL MOSAICO DI PANTALEONE In ogni piazza, si affaccia una chiesa, può essere una Cattedrale, o una chiesa di paese, molto spesso, sono g...
domenica 3 giugno 2018
Segantini Giovanni
Segantini Giovanni
Il pittore Giovanni Segantini, nasce ad Arco, non molto lontano da Trento, il 15 gennaio 1858, nato in una famiglia povera, la sua infanzia fu molto triste, in seguito alla morte della madre, episodio che lo ha segnato profondamente, viene spedito dal padre a Milano, presso la sorellastra... Cresce in una Milano, malevole e sporca, città difficile oggi, come allora in alcuni quartieri. A causa della mancanza di un vero e proprio contesto familiare, la sua crescita è contrassegnata da momenti di svogliatezza, alla più totale mancanza di impegno, tanto che viene arrestato per ozio e vagabondaggio.
Così, a dodici anni, viene rinchiuso nel riformatorio Marchiondi, vi rimane fino al 1873 per un anno si trasferisce da un fratellastro in Valsugana.
Nel 1874 è di nuovo a Milano, si iscrive all'accademia di Brera, per tre anni segue i corsi serali, per mantenersi lavora presso una bottega di un artigiano decoratore, Luigi Tettamanzi, poi insegna disegno gratis, presso il riformatorio in cui aveva vissuto, durante i corsi a Brera incontra Emilio Longoni.
Realizza vedute milanesi di piccolo formato tra cui "il coro della chiesa di sant' Antonio".
Con la Brianza, instaura un rapporto personale, nel 1878 , vi giunse e ne rimase affascinato, incontra l'amata moglie Bice Bugatti,
sorella dell'ebanista Carlo Bugatti.
Soggiornò a Pusiano, Carella e Corneno, frazioni dell'attuale Eupilio, la nascita dei primi figli, l'ispirazione a raggiungere alti livelli, ma anche la malinconia.
Pusiano, Caglio, le frazioni di Mariaga o dell’Alpe Carella, sono i luoghi in cui l’artista ha vissuto e ha tratto l'ispirazione per tanti bozzetti delle sue opere, ha raccontato l’umile realtà contadina, da lui sempre apprezzata, senza far trasparire la fatica, la stanchezza o il malcontento.
Ogni giorno, infatti, Segantini cercava soggetti da rappresentare,
Le emozioni intense, provate in quella fase del giorno, sono visibili ad esempio, nell’Ave Maria a Trasbordo, dipinto che segna una svolta pittorica nella sua carriera
E' la prima opera divisionista in italia..
Il trasbordo è quello di una famiglia di pastori, padre, madre e figliolo, che con una piccola imbarcazione trasportano un gregge di pecore da una riva all'altra del lago. Si riferisce al momento della giornata, quando alle sei del pomeriggio, risuona l' Ave Maria, dal campanile del paese che si vede in lontananza.
Come se fosse sospesa tra cielo, e lago, questa opera ispira al visitatore, una pace interiore.
La sua vita d’artista proseguiva, con la famiglia in aumento, sempre alle prese con le difficoltà economiche in cui versava, e che lo costringevano a pagare l’oste della locanda, dove spesso si fermava, con disegni, raffiguranti le sue modelle.
E' documentato che il pittore visse in Brianza tra l'autunno del 1881 e l'estate del 1886, tra i racconti attendibili, documentati, e ascoltando le testimonianze tramandate dai figli ai nipoti, si è sempre saputo che la modella del pittore cittadino..Segantini, era Catterina Frigerio (con due t).
Nel quadro le due madri, iniziato nel 1882 e terminato solo nel 18889 dopo che aveva già lasciato la Brianza, la modella è Catterina Frigerio...
Nei suoi quadri noi vediamo un realismo sublimato, il sogno, non la dura realtà, non c'erano ne vittime, ne eroi, ma personaggi che erano tutt'uno con l'ambiente che voleva rappresentare.
Il pittore, deciderà di salire fino in Vallassina, a Caglio, dove realizzerà il dipinto Alla stanga, che racconta la pacifica vita di montagna, acquistato dallo Stato italiano nel 1888.
Con quest'opera Segantini chiude il suo periodo artistico e di vita in Brianza, asserendo che:"l'aria stessa si fece troppo opaca per me".
Segantini si trasferisce, prima a Milano,
Segantini, passava le estati sul passo del Maloja e gli inverni nel paese di Soglio, trascorreva la maggior parte delle giornate all'aperto, morì a 41 anni, chiedendo alla moglie di spostare il letto in modo da poter vedere il Monte Schafberg, fino all'ultimo un autentico rapporto di amore con le sue montagne, la natura, che troviamo nei suoi quadri.
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