il filo dei ricordi-racconti

martedì 13 maggio 2014

Verso Monet

LA MOSTRA DI VICENZA

VERSO MONET......storia del paesaggio dal seicento al novecento

La Basilica Palladiana è il simbolo di Vicenza, dalla Piazza dei Signori, domina imponente e magnifica è diventata monumento nazionale e ospita l'ultima mostra di Marco Goldin.
La mostra divisa in cinque sezioni passa attraverso i secoli, spaziando tra i paesi europei e il continente americano, le opere esposte ci raccontano il paesaggio attraverso i cambiamenti di stili, e il modo di vedere la natura.
Nel seicento la natura, inizia a diventare il soggetto, non è più solo una scenografia, inserita in un quadro, i primi pittori che introdussero la natura come elemento furono Annibale Carracci e Domenichino.

Domenichino

Carracci

Lorraine e Pousseine con Salvator Rosa, documentarono e rappresentarono, il vero e il falso della natura, la pittura viene vista in senso poetico, armonie che potevano variare anche a seconda delle richieste dei committenti, basati tuttavia su un’osservazione diretta della natura, i dipinti venivano ideati ed elaborati su formule stabilite dalla tradizione.

Lorraine

Poussaine

Comprendere l’arte richiede tempo, il desiderio di penetrare nel loro mondo poetico, nel familiarizzare con infiniti particolari, quasi sottigliezze.

Ma è in Olanda, sempre nel seicento, con pittori come Van Ruisdael e Hobbema, Van goyes a Seghers che aprono la strada della modernità, anticipando di due secoli, il realismo e l'impressionismo.

Van Rousdael

Seghers

Nella seconda sezione il paesaggio sia naturale che cittadino diventa veduta, il "vedutismo" si sviluppa per lo più a Venezia dati gli scorci di particolare bellezza e attrattiva della città.
Il filone del vedutismo si divide in due :
  1. si può rappresentare il paesaggio, prendendo diverse caratteristiche reali ma in luoghi differenti e formarne un "capriccio" oppure
  2. preferisce rappresentare la natura nel modo più spontaneo possibile, riproducendo la realtà. Il pittore che più ha seguito con coerenza questa seconda scelta è l'olandese Gaspar Van Wittel, mentre il nostro Canaletto spaziava per tutte due le possibilità, usando anche la camera ottica con cui raggiungeva una perfezione visiva che l'occhio naturale si lasciava sfuggire.
Canaletto

Nel secolo precedente il paesaggio veniva adattato alla richiesta del committente del quadro, per cui era una cosa a se stante, ora invece il paesaggio di natura o di città diventa il protagonista.
Molti dei quadri esposti giungevano alla mostra come prestiti, che il pubblico italiano non aveva la possibilità di vedere, io sono rimasta a bocca aperta guardando il quadro del Bellotto "l'Arno verso il ponte di Santa trinità a Firenze"

l''ARNO VERSO IL PONTE DI SANTA   TRINITA' A FIRENZE


In questa sezione alcuni dipinti avevano grandi dimensioni, ma nelle sezioni successive si apre un mondo di sentimenti e di rappresentazione, la bellezza della natura vista nel periodo del romanticismo, verso il 1830, alcuni pittori, diversi per temperamento e stile, animati però dalla stessa voglia di riscoprire la purezza della natura, immergendosi in essa, sperimentando il concetto di " Studio dal vero", si trasferirono vicino a Fontainebleau,

Cézanne

 vivendo in uno dei luoghi incontaminati, lontano dalla città, ma anche spinti da voler rappresentare la quotidianità, così nacque la scuola di Barbizon in Francia.

Pierre-Auguste Renoir
La Seine à Argenteuil
(La Senna a Argenteuil)

ca 1873
olio su tela
46 x 65 cm
Musée d'Orsay,  Parigi


I sentimenti che la natura stessa stimolava venivano rappresentati, nella quotidianità, i temi principali erano i paesaggi e le persone al lavoro nei campi.

Van Gogh

Questo periodo coinvolge tutta l'Europa, dall'Inghilterra dove Turner da un'impronta personale, in Francia con Constable, Corot Millet, Coubert con il suo quadro Onde, fa percepire la forza e la pericolosità del mare in burrasca.

Courbert


Ma il confronto si fa con gli altri pittori europei, non francesi
Von Wright, esponente della Golden Age finlandese,
 il norvegese Dahl, già internazionale ai suoi tempi, l’ungherese Karl Lotz con la vita campestre della puszta e il romeno Grigorescu, formatosi a Barbizon.


Grigorescu 

Il confronto più ampio con i pittori del periodo romantico americano che appartenevano alla Hudson River School dove la differenza sta, nel rapporto degli spazi sconfinati americani, rispetto alla reltà domestica europea. (1820-1840)

Church


E proprio dalla realtà domestica che prende il senso di radice, un cambio di visione, il terreno, la sua descrizione.
Dal 1870 circa fino al 1900, in un periodo di crisi dell'impressionismo, dove alcuni pittori dipingevano anche negli studi e non solo "en plein air ",prende forza il senso di rappresentare la natura anche seguendo l'introspezione personale, del proprio stato d'animo, Van Gogh , rappresenta molto bene i suoi periodi di euforia alternati a periodi di depressione.

Van Gogh 
Van Gogh in depressione 

 Ma è Monet la vera perla di questa mostra, uomo che a partire dai quadri dipinti a Fontainbleau, spostandosi poi ad Argentuil,fino al 1878, ha girato moltissimo, realizzando opere in Normandia, a Vetheuil lungo la senna, ad Antibes, a Londra e Venezia di cui amava la nebbia, o davanti alla cattedrale di Rouen.trenta furono i dipinti sulla facciata della cattedrale da punti diversi e in momenti diversi della giornata, alba, tramonto, in pieno sole o avvolta dalla foschia.



Viaggiatore, amante della pittura, Monet, trasmetteva emozioni personali, ricercando le sfumature di colore che gli permettevano di rappresentare l'atmosfera diversa , a seconda dei luoghi, catturava coi pennelli, cieli, nuvole, campagne.
 Si ritirò a Giverny, poichè rischiava di diventare cieco, si dedicò al giardinaggio, creando un giardino spettacolare dove i colori ne fanno uno splendido capolavoro.

casa di Monet

Nel secondo giardino, scavando delle vasche, introducendo delle piante che poi divennero le famose ninfee che tanto amava rappresentare


Sono proprio le ninfee che chiudono il percorso della mostra, quattro tele che, rappresentano la minima parte delle opere da lui dedicate a questi fiori, sono incanta, non vorrei uscire, mentre Riccardo, che con i nostri amici ha terminato il percorso, viene a chiamarmi..


.
Sono molto contenta, molte di queste opere giungono da autorevoli musei, di tutto il mondo, prestati per permettere a tutti, di poter gioire della genialità di chi ci ha preceduto.
Uscendo dalla mostra, so già che ci ritornerò l'anno prossimo, per cui .... arrivederci Vicenza.


domenica 27 aprile 2014

LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA

In seguito alla chiusura del museo "Mauritshuis ", dell'Aia in Olanda, per importanti lavori di restauro e ampliamento, una parte di collezione dedicata da Vermer fino a Rembrand è giunta anche in Europa, dopo aver girato diverse Capitali importanti del mondo da Tokio e Kobe in Giappone nel 2012, a San Francisco, Atlanta e a New York nel 2013.
La città che la ospita è Italiana e si tratta di Bologna, è l'unica tappa europea.
Dal 8 febbraio al 25 maggio 2014,a Palazzo Fava si potrà visitare questo stupendo percorso che comprende l' opera ormai famosa, che è diventata il simbolo dell'Aia, "La ragazza con l'orecchino di perla", così come la Gioconda è il simbolo di Parigi.
La biblioteca di un paesino vicino al mio, organizza molto bene questi eventi, a cui naturalmente, ho partecipato con un'altra mia amica.
Giunti a Bologna avevamo la visita alla mostra prenotata per il primo pomeriggio, abbiamo così visitato la città, devo sinceramente dire, che l'avevo vista un po di tempo fa e non mi aveva entusiasmato molto, l'avevo trovata sporca, oggi invece la città è pulita e molto ben organizzata, i negozi malgrado sia un giorno di festa sono tutti aperti, e a disposizione dei turisti e visitatori in occasione della mostra



Seguendo la cartina fornitaci dalla biblioteca, dalla Piazza di Nettuno dove la fontana con Nettuno è in bella mostra, arriviamo fino alla piazza delle due torri:
La torre degli Asinelli e la Garisenda :
nel medioevo Bologna ospitava più di 100 torri queste sono le due più famose, sono salita sul tetto della torre degli Asinelli ho percorso i 498 scalini, alternando la salita con delle soste per permettere agli altri avventori di scendere, così ho avuto anche modo di riprendere fiato, è veramente faticoso, giunta in cima (ce l'ho fatta) la torre è alta 97,20 mt e ha una inclinazione di mt 2,23 usata per scopi militari, durante la seconda guerra mondiale la torre veniva utilizzata con funzioni di avvistamento, i volontari si appostavano in cima per indirizzare i soccorsi verso i luoghi della città bombardati.


Da qui si vedono la Cattedrale di San Pietro, la Basilica di San Petronio le antiche strade medievali che attraversano la città in ogni direzione e più lontano il panorama dei pittoreschi colli Bolognesi, fino a offrire una vista che, in giornate particolarmente limpide, può arrivare fino al mare e alle Prealpi del Veneto. Una leggenda dice che visitare queste torri prima di aver concluso gli studi all'università, porterebbe grosse difficoltà accademiche, ma è solo supestizione.
La discesa non è stata semplice, i gradini stretti non permettevano di mettere il piede diritto, per cui si doveva fare attenzione,


 una volta usciti però eravamo soddisfatte, mentre camminavamo ho mangiato il mio panino e poi un bel gelato, La torre Garisenda, in seguito ad un terremoto subì un cedimento del terreno, per evitare un crollo venne abbassata a 48 mt di altezza. La camera di commercio di Bologna, detta anche Loggia dei mercanti era la sede degna dell'importanza delle varie Società d'Arte, e conserva le misure a cui devono corrispondere le tagliatelle emiliane.


Siamo così arrivate al complesso di Santo Stefano che affacciato su una delle piazze più belle della città, chiude due file di portici divergenti da via Santo Stefano, la Basilica è formata da sette chiese, qui si sono susseguiti nel corso dei secoli, la prima chiesa venne costruita da Ambrogio, vescovo di Milano, mezzo secolo dopo Il vescovo di Bologna vi fece costruire una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme.


 I longobardi poi, ne fecero il loro principale centro religioso, verso la fine del X secolo dopo un periodo di abbandono, dei frati benedettini iniziarono a ricostruire, creando una basilica simile alle scatole cinesi, fatta di chiese e cortili, chiostri e passaggi,


 un complesso insieme che ha mantenuto il suo fascino anche dopo i restauri che si sono succeduti nel tempo.


Dobbiamo tornare in Piazza di Nettuno, qui ci ritroviamo per andare alla mostra...
Palazzo Fava, 

contiene affreschi bellissimi, con soffitti a cassettone che lasciano a bocca aperta, non è possibile fotografare, ma sono meravigliosi.

 palazzo fava piano nobile
                                                                                                                         
 La mostra ospita alcuni tra i dipinti più famosi di Rembrandt, ma non solo troviamo artisti come Gherardo delle notti, che venne a Roma per perfezionare i suoi studi e divenne un estimatore di Caravaggio.
I pittori olandesi seguirono le tendenze naturalistiche , specializzandosi in nature morte, paesaggistiche e di pittura in genere, anche il ritratto era popolare, non si differenziava tra classi sociali, non avendo la religione come tema, che dominava come nelle corti europee cattoliche, i pittori olandesi si specializzarono su scene di vita quotidiana, o su ritratti che venivano richiesti dai ricchi olandesi, tanto da diventare soggetti pittorici, paesaggi, marine, c'era chi si specializzava dipingendo solo animali, oppure rappresentavano il potere commerciale e navale che aveva caratterizzato il Secolo d'oro della Repubblica.
Molti grandi ritratti di gruppo venivano richiesti dalle compagnie di milizie come "La ronda di notte"di Rembrandt.



Mi è piaciuto molto il passaggio dove si rappresentava la paesaggistica, la guida parla di completezza di particolari tanto che si potrebbero contare, i sassi che ci sono, o addirittura sembra di poter toccare i fili di erba,queste opere venivano accuratamente composte usando la lente di ingrandimento.
In alcuni paesaggi il cielo diventa il protagonista e sembra di poterlo toccare., occupando quasi tutto lo spazio della tela



Molti artisti autorevoli si sono dedicati anche al ritratto, benchè venisse considerato un stile meno importante, diversi furono i pittori che si dedicarono a questo tipo di pittura.
Erano esponenti della Golden Age dell'arteolandese, in mostra abbiamo visto 36 tele tra cui quattro Rembrandt, un altro Vermeer (Diana e le sue ninfe)


 Jan Steel con la sua “ragazza che mangia ostriche”,


 Ter Borch con la sua “donna che scrive una lettera”,


 Van Honthorst con la sua “suonatrice di violino”


 e Carel Fabritius con il suo “cardellino”


Chiude il percorso la ragazza con l'orecchino di perla,

Vermeer


il ritratto rientra nella categoria dei tronie, una forma artistica in voga nell'Olanda del 600, Vermeer dipinse il quadro nel 1665, alla morte si trovava ancora nel suo studio, da quel momento se ne perdono le tracce, ricompare ad un'asta nel 1881, viene acquistato per due fiorini e 30 centesimi, nel 1902 l'ultimo proprietario lasciò al museo "Mauritshuis " dell'Aia una collezione di dodici dipinti tra cui anche la ragazza con l'orecchino di perla. Della vita di Vermeer non si sa molto tranne che aveva ereditato dal padre una locanda e  come il padre, oltre a dipingere svolgeva il ruolo di piccolo mercante d'arte, era di religione protestante, ma si convertì al cattolicesimo per sposare Catherina Bolnes di ceto superiore al suo, con la quale ebbe 14 figli, per poter sopravvivere si trasferì presso la casa natale della moglie, alla sua morte lasciò pochissimi averi e molti debiti.

Anche Rembrandt che pur era molto più stimato come artista, rispetto a Vermeer, morì in povertà, perchè viveva al di sopra delle proprie possibilità.
Erano esponenti della Golden Age dell'arteolandese 

rembrandt autoritratto














rembrandt ritratto di un uomo col cappello piumato

Uscendo con gli occhi pieni di immagini e colori, andiamo a vistare la Basilica di San Petronio ma la lunga fila ci ha spinto a desistere, e siamo saliti nella mostra del palazzo comunale, e poi siamo entrati nella Cattedrale di San Pietro che dall'esterno è quasi anonima, mentre l'interno mi è piaciuto molto, per la seconda volta oggi, ho visto il presbiterio posto più in alto, per salire si devono fare dei gradini, rispetto al piano dove i fedeli pregano ci avviamo al ritrovo per il ritorno a casa
Bologna, con i suoi portici, i più lunghi al mondo,


 cattura il visitatore abbracciandolo, Piazza Maggiore è il cuore della città, il centro storico è fra i più estesi d'Italia, ben conservato e vivo, l'università, la più antica d'europa, la cucina tradizionale. Mi mancano tante cose da visitare, chissà se tornerò ancora ...per il momento mi accontento......








mercoledì 23 aprile 2014

LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI

Questo è periodo di angoscia, per tantissimi motivi, poco lavoro, o disoccupazione, si vive senza aver certezza ne sicurezza di quel che domani ci riserva, anziani che non riescono a vivere, famiglie in grosse difficoltà, esodati, e giovani sfruttati o senza lavoro, se non hai studiato, non sei preparato, se sei laureato sei troppo preparato e costi troppo e così chi è ricco sfrutta senpre i deboli della società e si arricchisce sempre più, mentre, chi è persona normale non ha alcuna certezza.
L'unica cosa certa, che non ha cambiato il proprio stato, è che entro un determinato periodo dobbiamo fare la dichiarazione dei redditi.


Che sta diventando un'odissea di scartoffie. Per prima cosa, ci si deve rivolgere ad un caaf,


 che ti chiede le fotocopie di tutti i documenti, se sei un pensionato, per avere il tuo Cud  devi richiere un "pin" in quanto l'Inps non spedisce più o quasi più il modello Cud, ossia la certificazione delle tue entrate, devi collegarti ad un personal computer e stampare il modello che ti riguarda
 Ma spesso il tuo modello, non si trova per cui devi rivolgerti alla sede Inps  della tua città,


 Se sei amministratore di sostegno, di un qualunque invalido, devi recarti, sempre alla sede, con tanto di documenti, e non è detto che ti venga dato il pin, oppure ti viene gentilmente spedito a casa il modello Cud, nel frattempo hai perso un paio di giornate di mattinate di lavoro, ammesso che lavori.


Poi ti rechi al caaf con tutto il tuo malloppo e scopri che le fatture più alte che dovrebbero essere messe nelle spese mediche, necessitano della fotocopia della richiesta del medico (Impegnativa) che tu non hai più, perchè l'hai consegnata alla struttura dove hai fatto la terapia, o le inalazioni o i fanghi, o che chi ti ha fatto il plantare per i piedi, il busto per la schiena o qualsiasi altro oggetto che dovrebbe essere di giovamento per la tua salute, ti ha rilasciato una fattura non idonea e che quindi deve essere modificata perchè così non va bene.



E ricominci a girare, sperando di poter rimediare e scaricare un po di quelle spese che in teoria dovresti avere il diritto di scaricare.
Ma una persona anziana, magari senza mezzo di trasporto proprio, cosa deve fare, deve girare un paio di settimane per aver quello che dovrebbe essere un diritto? Non tutti possiedono un personal computer, mi sembra un incubo...



Ma per le fatturazioni non c'è una sola regola, com'è che alcuni centri le fanno in un modo e in altri le fanno come vogliono?


Io abito a Como e tutto questo mi è successo in questo ultimo periodo, un'odissea per fare il mio 730 e quello di una persona di cui sono l'amministratore di sostegno.

Recarsi in città, trovare un posteggio, se lo trovi ti va alla grande, pagare il tiket del posteggio, recarsi alla sede Inps, aspettare delle ore, ogni tanto uscire per sostituire il tiket dell'auto altrimenti rischi pure la multa, senza contare la benzina, e poi dicono che le città sono intasate.
Certo che per essere spennati,


 come ci hanno, e stanno continuando a fare, dobbiamo girare come trottole,

 è davvero il colmo,
 mentre agli evasori fiscali, diamo credito, e facciamo anche gli sconti, se riportano il capitale in Italia.


 Ai poveri diavoli , stanno togliendo anche l'aria che respirano, paradosso tutto Italiano.
Sono indignata, stufa, disgustata, e mi sento presa in giro, perchè per dichiarare quel poco che ho devo perderci tempo e denaro, e ancora non ho pagato il caaf!!!!