il filo dei ricordi-racconti

venerdì 23 maggio 2014

IL castello di Schönbrunn

L'intero complesso di  Schönbrunn formato dal castello, con tutti gli edifici annessi e il parco con i vari elementi architettonici, le fontane, le statue, nonchè il giardino zoologico, il più antico del mondo che si sia conservato, è ritenuto uno dei maggiori monumenti austriaci.


 E' stato dichiarato monumento nazionale e Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO nel 1996. La storia di questo immobile risale al medioevo, sin dal 300 apparteneva al dominio di nobili feudali del convento di klosterneuburg, nei secoli seguenti passò da vari affittuari. Il borgomastro di Vienna Hermann Bayer, nel 1548 la fece ampliare trasformandola in una dimora signorile. Pochi anni dopo sia la tenuta che la residenza divennero proprietà degli Asburgo. Massimiliano II acquistò una stalla, un mulino, un edificio, un parco e un frutteto, veniva così posta la prima pietra per la residenza estiva di rappresentanza e del giardino zoologico, alla morte di Massimiliano, i suoi successori, hanno, stanziato i fondi per la manutenzione e usato la tenuta come riserva di caccia, Eleonora Gonzaga, alla morte del marito la scelse come residenza vedovile, amante dell'arte e della caccia, fece costruire un castelletto chiamandolo Schönbrunn , e Vi condusse un'animata vita di società.
Nel 1600 ha subito diverse incursioni da parte dei Turchi, l'imperatore verso la fine del secolo incaricò un architetto, che si era formato a Roma. Nella primavera del 1701 i lavori di una prima ala era terminati, ma in seguito alle guerre spagnole di successione si fermarono i lavori, con la morte improvvisa di Giuseppe primo si bloccarono definitivamente. Nel 1728 l'imperatore Carlo vi la donò alla figlia Maria Teresa.
Con Maria Teresa, ebbe il periodo di maggior splendore, Maria Teresa particolarmente interessata, incaricò l'architetto Nicolaus Pacassi che lo modificò completamente assunse l'aspetto quasi attuale l'imperatrice sovraintendeva ai lavori e insieme crearono le stupende sale rococò, ricche di dorature, stucchi, arazzi , specchi e lampadari dell'epoca .
Per l'approvvigionamento della corte, venivano contate circa 1000 persone per questo motivo vennero costruiti fabbricati destinati ad ospitare la servitù.
Alla morte dell'imperatore Francesco, Maria Teresa allestì in parecchie stanze dell'ala orientale, un memoriale del marito non badando alle spese, decorò anche le stanze del pianterreno con pitture paesaggistiche esotiche dette Bergl.


Affidò ad un architetto la trasformazione del parco, arricchendolo con costruzioni come la Gloriette, l'obelisco e la fontana di Nettuno, oltre ai viali, le fontane e le varie sculture.





Fin dai tempi di Maria Teresa, quando era ancora in vita, il parco le sale cerimoniali erano aperte al pubblico, sempre che la corte non fosse presente. Ora visitiamo le sale cerimoniali e il piano nobile del castello

Attraversando la grande sala dei pilastri del vestibolo si trova lo scalone azzurro che conduce agli appartamenti imperiali.

ALA OCCIDENTALE

Lo Scalone azzurro prende questo nome, dal colore della tinteggiatura delle pareti.








E' la Stanza del biliardo che apre il percorso, delle sale di udienza e delle camere private dell'imperatore
Il biliardo era un gioco molto apprezzato in quel tempo e risale al 1837


La Stanza di noce, era la sala delle udienze, qui Francesco Giuseppe, teneva le riunioni con i suoi ministri, capi di stato,funzionari di corte e capi di governo.
Il lunedì e il giovedì Francesco Giuseppe riceveva anche i sudditi che ne facevano richiesta, per questo motivo divenne un eccezionale fisionomista.




Lo Studio di Francesco Giuseppe, di stile sobrio e tradizionale contrasta con lo sfarzo della sala precedente. Instancabile lavoratore iniziava la giornata lavorativa alle cinque del mattino e ogni pratica vedeva l'imperatore impegnato fino alla pedanteria, tanto amasse la precisione.


studio dell'imperatore

Sulla porta sul retro dello studio si trovava la camera del servitore personale dell'imperatore, responsabile della sua salute personale gli serviva la colazione e pasti frugali nel suo studio




La camera da letto e camera mortuaria e di Francesco Giuseppe:
la camera rimase identica per cinquant'anni, la arricchiscono dei quadretti portati dai pellegrinaggi e donati all'imperatore dall'amica del cuore Katarina Schratt, gli arredi poco imperiali dimostrano la sobrietà e la parsimonia dell'imperatore che si definiva il primo funzionario del suo Stato.


Il Gabinetto occidentale della terrazza: conduce all'appartamento dell'imperatrice Elisabetta vi è un dipinto che ritrae le figlie minori di Maria Teresa d'Austria , Maria Antonietta futura regina di Francia e Maria Giuseppina.
Francesco Giuseppe, figlio di Maria Teresa d'Austria, era sposato con Elisabetta, detta Sissi, trascorsero la prima notte proprio a  Schönbrunn.



Elisabetta soggiornava frequentemente in questa reggia aveva un suo studio, "il Gabinetto della scala",



qui oltre a svolgere la corrispondenza , scriveva i suoi diari e componeva delle liriche, attraverso una scala a chiocciola che ora non esiste più, raggiungeva i suoi appartamenti al pian terreno, dai quali poteva uscire liberamente dal castello, non amava il rigido cerimoniale di corte, ma la libertà ..
Per conservare al meglio il suo fisico , l'imperatrice, che era ritenuta una delle più belle donne del mondo,
nella "Camera della toeletta" ,









le ricette speciali di bellezza, la ginnastica quotidiana, e le diete che contribuivano a mantenere la linea che veniva accentuata dagli abiti attillati. I suoi lunghi capelli che le arrivavano ai piedi avevano bisogno di cure accurate e la sua parrucchiera divenne la sua confidente e la sua controfigura, che la sostituiva in diverse occasioni.
Infatti Sissi non amava il contatto col pubblico. Dopo i 30 anni decise di non farsi più ritrarre e in pubblico aveva sempre il ventaglio davanti al viso. 


La Camera da letto comune di Elisabetta e Francesco Giuseppe, arredata con mobili in palissandro e rivestita di tessuti bianchi e blu, fu utilizzata solo nei primi anni di matrimonio, ben presto all'imperatore ne venne negato l'accesso.


 Nonostante Elisabetta opponesse rifiuti,e respingesse il proprio marito, Francesco Giuseppe, adorava la moglie che accontentava in ogni capriccio, le concesse addirittura di condurre una vita autonoma, di dedicarsi a lunghi viaggi mentre l'imperatore divenne sempre più solitario. Continuò ad adorare Elisabetta anche dopo la morte,   quando venne assassinata.
La stanza di Maria Antonietta prende il nome da un arazzo che ritraeva l'imperatrice di Francia Maria Antonietta con i suoi tre figli, nipoti di Maria Teresa d'Austria, nella sala durante il periodo in cui Elisabetta era imperatrice fungeva da Sala da pranzo della
famiglia e vi si trova la camera apparecchiata secondo il modello originario delle abitudini di mensa a corte, l'orologio è stato posto davanti allo specchio,ha la particolarità del quadrante con le lancette montate a rovescio, che sono montate sul nero così da consentire di vedere l'ora anche dallo specchio.






                                      
Nel salotto dell'imperatrice dominano il bianco e l'oro, le tappezzerie di seta e gli arredi in stile rococò importanti sono i dipinti che adornano il salone dove vengono ritratti i figli di Maria Teresa, l'Erede al trono con le sue sorelle.


Il Gabinetto della prima colazione:
Per intere generazioni gli asburgo amavano e invogliavano i loro figli nello svolgere attività artistiche e avessero una formazione artigiana, questa stanza è uno degli esempi i medaglioni floreali sono stati ricamati dalla mamma di Maria Teresa d'Austria.


 Abbiamo visitato 44 stanze, raccontarle tutte è veramente difficile Salone Giallo:con i ritratti di fanciulli della borghesia che contrastano con i ritratti dei figli dell'imperatrice.


La Stanza del balcone


La Stanza degli specchi : una magnifica decorazione bianco dorata e gli specchi di cristallo, le pareti e il soffittto sono adornati da rocaille dorate.


L'ALA CENTRALE

Le tre stanze di Rosa: Il pittore Joseph Rosa incaricato da Maria Teresa eseguì 15 paesaggi di grande formato montati in pannelli rurali, per ricordare la dinastia e le conquiste della famiglia asburgica, i paesaggi fluviali e le zone rurali con figure di contadini e di greggi di capre e pecore. Per tornare poi alle arti della famiglia, nella grande Stanza troviamo strumenti musicali incastonati veniva usata come sala di musica.in una di queste stanze Mozart si esibì a soli 6 anni.


Il castello edificato molto prima dell'avvento dell'energia elettrica aveva una sala delle lanterne, dove i servitori sostavano per illuminare la strada nell'oscurità, e in caso di necessità ai sovrani e ai cortigiani.


LA GRANDE GALLERIA:
Maria Teresa amava festeggiare, in modo particolare gli onomastici dei famigliari.
 Le cerimonie oltre ai balli, e ai ricevimenti in grande stile, spettacoli teatrali e di Danze dove si esibivano i suoi figli, nelle giornate diciamo normali invece fungeva da anticamera per i visitatori importanti ammessi ad udienza presso i reali.


In questa galleria lunga 43mt e larga quasi dieci, seguendo la tradizione continua a fungere da cornice ad importanti manifestazioni ricevimenti e concerti.


Nel 1961 in questa galleria si incontrarono J.F. Kennedy e Nikita Kruscev. 


Non sono capace di descrivere la magnificenza di questa opera d'arte, la guida dice che è uno dei più grandiosi saloni rococò nell'architettura delle regge europee.


Mentre nella PICCOLA GALLERIA, le feste erano destinate solamente alle cerchie famigliari,


si apre sul parco  verso la Gloriette, 


ai lati della piccola galleria troviamo alla destra
Il gabinetto cinese rotondo,


mentre alla sinistra il gabinetto cinese ovale, questi salottini voluti da Maria Teresa, inizialmente servivano per conferenze segrete, veniva chiamato tavolo dei cospiratori, dove nessun servitore si avvicinava o osava disturbare, poi vennero applicate delle cineserie, che manifestavano l'ammirazione dell'imperatrice verso l'oriente
La Stanza del Carosello


La sala delle Cerimonie 


si distingue per i dipinti monumentali dove vengono rappresentati eventi storico sociali, e famigliari, la maggior parte dei matrimoni, dei figli di Maria Teresa, erano combinati a scopi politici e di potere, per questo motivo il ciclo pittorico
 rappresenta il matrimonio



di uno dei suoi figli e nell'ultimo dipinto viene rappresentato anche Mozart che suonò per l'imperatrice proprio in questo castello.
 Un'altra tavola apparecchiata, ci attende, secondo il modello del 1852, era una tavola solenne per le cariche supreme di corte e per gli alti ufficiali in assenza dell'imperatore, viene chiamata la Stanza dei Cavalli 



prende il nome dai quadri esposti che rappresentano l'importanza di questi animali a quel tempo, animali eleganti allevati nelle scuderie di corte.

Nel Salone cinese azzurro, 


le tappezzerie delle pareti sono preziosi parati di carta di riso, risalenti al 1700, presentano motivi floreali su un fondo chiaro mentre i quadri di che si alternano su un campo ovale e uno rettangolare sono scene disegnate su uno sfondo azzurro dipinto con l'azzurrite i disegni in inchiostro nero e color bronzo parlano dei temi importanti per l'oriente, la produzione di seta, la coltivazione del riso e del tè,  la fabbricazione di porcellane pregiate .
L'ultimo imperatore Carlo l'11 novembre 1918 firmò la rinuncia degli affari di stato e fu proclamata la Repubblica proprio in questa stanza
La Stanza del Milione, è una stanza meravigliosa, 


è così chiamata per la particolarità dei pannelli murali, sono fatti di legno di rosa, di una qualità di rose esotiche , i pannelli di legno pregiato creano uno straordinario pregio estetico, e in aggiunta sono state incastonate miniature indo persiane
La stanza Vieux-Laque


Il salone degli arazzi,



Lo Studio dell'arciduchessa Sofia



Il salone Rosso

La Camera di Napoleone



La Camera ricca dove è esposto l'unico letto da parata, un letto sontuoso e costosissimo, non veniva usato nella vita comune, ma era oggetto di cerimoniali, ad esempio il battesimo di Giuseppe nel 1741, il letto da parata con gli arredi, la coperta, i pannelli murali, i tendaggi, il baldacchino sono conservati in un vetrina per garantirne la conservazione.


Nello studio di Francesco Carlo troviamo ancora una volta i ritratti di famiglia di Maria Teresa, rappresentata con undici dei suoi sedici figli, e altre persone molto vicine all'imperatrice.








Chiude il percorso la Stanza della caccia che ci riporta all'inizio a quando era una residenza per la caccia.gli  veniva  dato il nome schonbrunn perchè avevano trovato una fonte (Fonte Bella).


Nel castello è degna di nota la Cappella 

                                        

mercoledì 21 maggio 2014

LA DOMENICA POMERIGGIO NEI MONTI DIETRO CASA



La domenica pomeriggio sui monti dietro casa.

E domenica mattina, il telefonino squilla io sono in piedi ma non sono ancora completamente sveglia.
"pronto"!
- "Ciao sono io, se il tempo tiene, oggi pomeriggio ci troviamo alle due e andiamo a fare un giro..."
Rispondo:
"l'importante è che non si debbano spendere soldi, sono tirata come una corda di violino "
-"Non ti preoccupare"- risponde
Così prima delle quattordici, passa a prendermi e ci avviamo.
Zaino in spalla e scarpe da ginnastica  ci avviamo  a piedi sopra i monti dei nostri paesi.
Mentre arranco per la salita, ogni tanto mi devo fermare, mi manca il respiro, chiacchieriamo di tante cose, siamo tre persone diverse in tutto e per tutto.
Ognuno espone i propri pensieri e raccontiamo aneddoti.
Incontriamo gente che sale e che scende da questo percorso, siamo sui sentieri segnalati dal " Parco Spina Verde di Como.


  
Io continuo ad arrancare...
ogni tanto mi devo proprio fermare, un sasso, un tronco d'albero diventano la mia sedia momentanea.


Le viole selvatiche, crescono spontanee sulle rive in mezzo all'erba, in un punto troviamo anche le fragoline di bosco, e poi finalmente un po di ombra, entriamo veramente nel bosco, e continuiamo a salire, piante di mughetto,




ormai sfioriti fanno bella mostra, piante segnate di rosso probabilmente la forestale le ha contrassegnate, e le piante di mirtilli, si sentono diversi suoni e versi di uccelli.
Dobbiamo raggiungere il Monte Sasso.


                              panorama su Cavallasca 
Dal web
Il Monte Sasso(detto anche Sasso di Cavallasca), è una collina situata nei pressi del confine italo-svizzero. Si trova sopra Cavallasca, un paesino a pochi chilometri da Como e, con la misura di 618 m s.l.m., è la cima più alta fra quelle appartenenti al Parco della Spina Verde. Il monte è ricco di natura, arte e storia e, dalla sua sommità, si godono sempre spettacolari panorami.


                           Panorama sul lago di Como

Una delle maggiori attrazioni del Sasso di Cavallasca sono le trincee. Infatti l'area è ricca di fortificazioni costruite nell'ambito della Frontiera Nord, il sistema difensivo popolarmente noto come Linea Cadorna, realizzato per difendere il territorio della Pianura Padana nel caso di un’invasione da parte degli imperi centrali (Austria e Germania) attraverso la neutrale Svizzera.

trincea interrata 

Dopo la fine della guerra, il sistema difensivo venne abbandonato.
I resti delle trincee sono ai giorni nostri visitabili e sono una delle mete preferite, dai visitatori per la presenza numerosa e interessante delle strutture, si possono vedere trincee scoperte, gallerie ricoveri e depositi in caverna per materiali e viveri,



 stanze, cunicoli scavati nella roccia, postazioni di avvistamento targhe del genio militare, abbeveratoi,



 e postazioni per fucilieri e mitragliatrici.




Non abbiamo pensato di portare con noi una pila, e non abbiamo potuto visitare queste gallerie,



 lo faremo sicuramente un'altra volta, Questi sentieri erano percorsi dai contrabbandieri e dai finanzieri essendo questa una zona di confine. 

Quando io ero una ragazzina, su questo monte,si faceva una festa.

LA FESTA DEL PIN UMBRELA, (la festa del pino ad ombrello) che altri non è che un pino marittimo, facevano tanti giochi, corsa nei sacchi, tiro alla pentolaccia, tiro alla fune, ma io non ho mai potuto partecipare, il mio papà categoricamente lo proibiva....

Ora la festa non la fanno più, è rimasto solamente il pino, o meglio uno pino nuovo a sostituito quello vecchio, e il panorama bellissimo su Como.

Le foto di rito dal balcone panoramico e poi riscendiamo, l'altare degli alpini in mezzo a tante rose selvatiche, 



uno spiazzo pulito, probabilmente qualche alpino viene a fare manutenzione. C'è anche la "scala del Paradiso" che merita una particolare attenzione, è il cammino di ronda della Guardie di finanza, costruito agli inizi del secolo, un percorso che seguendo la rete di confine, va da Ponte Chiasso fin quasi in vetta, per agevolarne il controllo, sono quasi 1000 gradini. 



Ogni sentiero, ad ogni bivio è ben indicato e facilmente percorribile,sia a piedi che a cavallo, e sopratutto in bicicletta.




Mentre scendiamo mi rendo conto che c'è più gente nel bosco che nella piazza del paese.
Chi fa sport in bicicletta, chi a piedi, chi una passeggiata col cane, diverse coppiette, tante famiglie con bambini piccoli, e noi ...




Sarà la voglia di fuggire dal traffico, sarà la voglia di stare nella natura, sarà che la crisi ci costringe ad accontentarci, ma nei nostri boschi ci sono diverse persone.
Abbiamo camminato per circa tre ore, torniamo  ognuno alla propria dimora.
Un'altra domenica, diversa forse di crisi, ma comunque bella....
ho finalmente visto il famoso "pin umbrela"  dopo 53 anni.