il filo dei ricordi-racconti

domenica 29 maggio 2016

Brunate

BRUNATE


Ho scritto questo racconto qualche anno fa, ora lo posto, come il ricordo di una visita in un momento in cui ero serena.

Abbiamo un luogo, proprio vicino a casa , che come spesso capita diamo per scontato, eppure è rinomato e nella bella stagione diventa la meta di visite da turisti di tutto il mondo.
Sto parlando di Brunate, nel secolo scorso molti milanesi ci trascorrevano le vacanze, mentre per i comaschi, era un luogo per scampagnate e camminate. Le alternative per raggiungere questo luogo sono due, attraverso la strada, con una lunga salita che, tornante dopo tornante, appaga lo sguardo su un panorama mozzafiato, oppure grazie alla comoda e recentemente rinnovata funicolare.


La funicolare di Como, è stata realizzata nel 1894, era a vapore con gli interni rigorosamente in stile liberty, proprio grazie questo mezzo di trasporto, Brunate ha conosciuto un'esplosione di vivacità, turistica e non solo, un'esplosione perlopiù di architettonica.
Tra la fine dell'ottocento e i primi anni 20 del novecento, nel periodo della Belle Epoque, sono sorte strutture ricettive, alberghi, e tante tante ville in stile liberty,





che ora sono diventate veri e propri percorsi culturali, che interessano i turisti. Russi, americani, asiatici, europei, salgono per visitare queste meraviglie, che rispecchiano lo stile Liberty, ma anche l'unione scelte artistiche diverse, forme espressive tipicamente italiane mischiate a tradizione architettoniche alpine e transalpine.
Oggi, da Como città, con la funicolare si raggiunge Brunate in soli sette minuti, superando un dislivello di 500 mt, con una pendenza del 55%, la funicolare è moderna ma gli interni rispecchiano lo stile Liberty, con vetrate dove è possibile ammirare il paesaggio. Può capitare, in alcune particolari giornate, di godere dell'emozione del "mare di nebbia,



una fitta coltre di nebbia che preclude il panorama della città di Como sottostante, invece nelle belle giornate limpide , si consiglia di visitare il caratteristico paese, detto il "balcone" delle Alpi per la posizione e lo stupendo panorama su Como, il lago, la pianura lombarda, gli Appennini, le Alpi, il Monviso e il Monte Rosa.


L'imponente Grand Hotel Milano, in decadimento, mi riporta con la mente alla fine del 1800, immagino di vedere signore della borghesia milanese, fare colazione dal terrazzo di questo splendido edificio, tutto in stile liberty,  ora lasciato al più totale degrado




Dal piazzale della funicolare si procede attraverso una mulattiera, o con un bus di linea, verso S.Maurizio (906 m.), dove si  trovano il magnifico parco pubblico "Marenghi"
e il Faro Voltiano . Quest'ultimo, realizzato su progetto dell'ing. Gabriele Giussani nel 1927 in ricordo del centenario della morte di Alessandro Volta, conserva al suo interno una scala a chiocciola di 143 gradini, che consente di raggiungere la piazzola posta sulla cima dalla quale si può godere di una vista impagabile.


Da S. Maurizio, attraverso una strada asfaltata, si raggiunge la Capanna CAO e il Santuario di S. Rita (il più piccolo d'Europa). A piedi si possono raggiungere anche le Baite delle Colme : Baita Carla, Baita Bondella, Baita Bolletto (1236 m.), Monte Bollettone (1204 m.) e Monte Palanzone(1436 m.).
Per i più pigri l'itinerario si conclude rientrando a Como con la funicolare. Per tutti gli altri invece è possibile scendere a piedi lungo due sentieri: quello che costeggia la Funicolare e quello, molto suggestivo, che passa per l'Eremo di San Donato, ex convento dei Benedettini del XV secolo. All'interno conserva un altare ligneo scolpito (1500), affreschi quattrocenteschi e statue coeve in terracotta.


Offriamo al turista un percorso di salubrità, panorami mozzafiato, cultura, e nelle frequenti baite dislocate nel percorso, i piaceri della buona tavola, dove la polenta in tutte le versione è la regina, a cui è possibile abbinare, brasati di selvaggina, salumi e formaggi nostrani piatti semplici, ma tanto tanto buoni. Le ville, sono circa settanta, suscitano un interesse particolare, c'è da ricordare che spesso sono ubicate in sentieri del Triangolo Lariano.


Appena scesi dalla funicolare basta fare pochi passi imboccare via Roma e incominciare il percorso con la Villa Cantaluppi-Giuliani,




che risale al secondo periodo dello stile liberty, era di proprietà della conosciuta famiglia dell'omonima casa farmaceutica Giuliani, i suoi ricchissimi ornamenti in stile liberty. Ora è la sede della sezione locale dell'Associazione Nazionale Alpini e utilizzata per vari eventi.
Si trovano poi le eclettiche Villa Calderini e Villa Ghezzi.



ingresso a Villa Gezzi

la fontana Campari, voluta da Angelo Ghezzi, rappresentante della Campari, all'esterno della propria villa, come angolo di ristoro, proprio dove esisteva una piccola fonte di acqua sorgiva, i il manifesto pubblicitario legato alla Campari, tre fontanelle sgorgano da un motivo grottesco mentre sono state erose dal tempo le due teste scolpite che sormontavano le colonne ai lati, raffiguranti Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini.


Villa Pirotta , è stata progettata dall'architetto comasco Federico Frigerio, e da subito realizzata nel 1902 venne considerata come una piccola Versailles, è oggi abitata dai discendenti del Chimico Bonacossa.


Raggiungendo via Pissarottino si trovano altre ville, Villa Orlandi che presenta decorazioni diverse per ogni lato della struttura.
Villa Marinoni sviluppata su tre piani.
Il percorso porta il visitatore ad una piccola fonte da cui viene tratto il nome della via, " Pissarottino", da qui si può godere di una vista spettacolare, si riescono ad ammirare la prima parte del Lario, Villa d’Este, Villa Erba e il Monte Rosa.


Ritorniamo sul percorso ci spostiamo per visitare Villa Farneti che presenta una torre panoramica quadrata.
Il percorso continua lungo la Via delle Baite dove un'altra villa ha una vicenda singolare. Villa Elisi, porta con se il sapore di un grande perdita, nata dalla mente geniale dell'architetto Sant'Elia, che portò a Brunate oltre allo stile liberty, anche il futurismo, e in collaborazione con Gerolamo Fontana affrescò la villa con motivi ispirati da Gustav Klimt, a opere espressioniste, che però col tempo sono andate distrutte..



Brunate ha attratto nel suo periodo migliore, molte personalità di rilievo, Umberto Boccioni, nel 1909 partecipò all'esposizione di pittura e scultura che si svolse proprio in paese, il poeta bulgaro Slavejkov Penco morì a Bunate, esule, ed è ricordato da una lapide su muro esterno dell'albergo ristorante Bellavista che lo ospitò, e nel giardino della biblioteca comunale vi è una stele in granito.




Nell'ottocento Brunate, godeva di una discreta fama anche per i fabbricanti di barometri, che esercitavano la propria attività in parecchie città itliane ed europee.

Il Faro Voltiano, a quota 900 metri, domina Como e la navigazione del suo lago,  dal 1927, dalla sua base, e ancor meglio dalla sua sommità si possono ammirare i profili delle vette alpine







venerdì 29 aprile 2016

Pralormo

PRALORMO


E' una bellissima domenica di aprile, il cielo è limpido, fa caldo, una brezza leggera, rende particolarmente piacevole la giornata.
All'orizzonte si vede la catena delle Alpi, alcune cime sono ancora innevate, troviamo parecchie risaie, la storia ci riporta al Conte di Cavour, che tanto ha fatto, per consentire a queste zone, di avere il giusto approvvigionamento di acqua, che serviva per la cultura del riso.


Giungiamo in una zona collinare, il confine con la provincia di Torino, di Cuneo, e di Asti
Nel mese di aprile, dall'anno 2000 ad oggi si aprono i cancelli di un castello.


Immaginiamo un gentiluomo di altri tempi, un nobile rispettoso, amante del giardinaggio, che non fa fatica ad indossare stivali, guanti e un bel grembiule da giardiniere, per diventare il tramite di tradizioni e di innovazioni... 



Il nostro gentiluomo si chiama MESSER TULIPANO ci attende nella tenuta del Castello di Pralormo
Un castello abitato, ancora oggi da una famiglia che mantiene viva, questa dimora da parecchi secoli.
Il Conte Giacomo Beraurdo, iniziò i lavori di modifica della struttura subito dopo l' acquisto, nel 1680 riuscì a completare la ristrutturazione in maniera definitiva nel 1840, lavori che non si limitarono solo all'edificio.



Venne infatti affidato ad un architetto paesaggista , la creazione di un parco all'inglese.
L'architetto Xavier Kurten, aveva realizzato splendidi giardini in molte residenze sabaude, il parco è sempre stato mantenuto rispettando le origini, e proprio nel rispetto di tale tradizione oggi vi si svolge un evento, che si ripete ogni primavera.
Espletate le solite formalità per accedere all'entrata, ci accoglie, proprio la Contessa Consolata Pralormo, 





che è l'artefice di questa iniziativa, ci spiega che, in seguito ad un suo viaggio in Olanda, fatto nel 1999, pensò di dare una nuova vita al parco della propria casa.



Messer Tulipano, è l'evento ogni anno si ripresenta con un tema nuovo, un nuovo piantamento che si rinnova nelle qualità e nei colori, più di 75000 bulbi, sono i protagonisti delle spettacolari fioriture. Ci sono più di 3000 varietà, alcune rare, differenti nella forma, nell'altezza, nel colore, nella resistenza.



dal web:
Nell’ impero ottomano era sinonimo di ricchezza e di potere: i sultani organizzavano sontuose feste nelle loro corti reali addobbate con lanterne colorate per festeggiare la prima fioritura dei tulipani. Come succede per tante altre specie di fiori, anche ogni colore di tulipano è portatore di un proprio significato simbolico.
I tulipani bianchi sono un messaggio per rivendicare dignità o per chiedere perdono


i gialli sono un sorriso per illuminare la giornata a conoscenti o colleghi.





La tonalità rosa esprime amore affettuoso, quella rossa dichiara amore vero ed irresistibile.


Il tulipano è il fiore nazionale ungherese ed è il simbolo della Turchia. Il suo nome scientifico “Tulipa” deriva da un turbante turco ( Tullband ) simile alla forma che assume il fiore del tulipano.
I ricchi sceicchi turchi facevano a gara per avere la collezione migliore di tulipani.



Passando dapprima per Vienna e poi raggiungendo l'Olanda dove la coltivazione si incrementò divenne il simbolo della ricchezza tanto che venne quotato in borsa.
Le informazioni della Contessa ci invitano a girare per questo meraviglioso parco, ad ammirare ed ad apprezzare i tanti sforzi fatti, per mantenere e continuare la vita di questo luogo, la serra , dove le piante di orchidee Vanda, 



 attendono il visitatore, come a dire ammirateci, i gerani profumati, le sculture , e la zona dei tulipani rari che crescono in un ambiente naturale.
Nell' orangerie del castello, si svolgono le attività con il tema scelto per l'evento, oggi l'arte viene completata da composizioni floreali, gli espositori ci raccontano il linguaggio dei fiori.




La visita guidata del castello,inizia dalle cantine, dove tutto ci parla di vinificazione, in mostra le lampade ad olio,


 si raggiunge la sala delle ceramiche dove tutti gli utensili utilizzati per rendere più semplice la vita dei Conti, 




la grande cucina antica dotata delle attrezzature originarie che si sono succedute e accumulate tra il XIV e il XVIII secolo, tanto pentolame di rame, in bellavista, che mi ha riempito gli occhi, 



i macini del caffè,


 la ghiacciaia, l'antenato dei nostri congelatori, la cucina adibita ai pasti della servitù


le livree dei cocchieri, e dei maggiordomi





 i grembiuli dei cuochi siglati dallo stemma di famiglia,


i ferri da stiro e le macchine da cucire,


e poi le varie toilettes con vasche da bagno , che si sono susseguite nell'arco dei secoli per piccoli adulti, e anche per le bambole.... 



come tanti giochi utilizzati dai bambini di questa antica famiglia. Il castello ha subito notevoli interventi, che hanno modificato lo stato iniziale, da fortezza difensiva, il castello diveniva dimora di rappresentanza, lo dimostra il notevole salone d'onore, coperto da un grande lucernario in vetro, un  lampadario  a candele ci riporta a feste allietate da balli del passato,



 la camera da pranzo apparecchiata con porcellana di Meisser, per 12 ospiti francesi,  rievoca un pranzo di 18 portate che venne consumato in mezz'ora,



 interessante la camera studio di Carlo Beraudo di Palormo, un letto di piccole dimensioni, dormivano seduti, perchè si alimentavano troppo, e potevano soffocare nel sonno, perchè in caso di attacco era più semplice fuggire, perché erano supestiziosi; ( solo i cadaveri stanno sdraiati), una bella scrivania dove lavorava da adulto, essendo ambasciatore a Vienna e Parigi, e ministro delle finanze, e la scrivania che usava da bambino, come dire un apprendistato fin dalla tenera età.
La sala della musica , ha soffito  e pareti affrescate  a trompe l'oeil sembra un tendone decorato, dove si ritrovavano le signore con i bambini, suonando musica, chiacchierando e ricamando.


Il ricamo bandera era una tecnica di ricamo che veniva utilizzato per rinnovare gli arredi dei manieri, questa tecnica era quasi scomparsa, ma la contessa Consolata Beraurdo di Pralormo lo ha
riproposto fondando la scuola di ricamo Bandera .


La contessa Consolata, con la propria famiglia, con le proprie idee, e il proprio impegno, riesce a far vivere in tempi moderni, la storia .



 Il parco e la tenuta preservano la zona con coltivazioni .
Ed ora liberi di girare per questo parco, tantissime coltivazioni di tulipani , diversi colori che appagano lo sguardo, e riempiono l'anima.