il filo dei ricordi-racconti

giovedì 2 luglio 2015

Il Duomo di Como

IL DUOMO DI COMO

Per chi ci vive come me, in questa città, e passa davanti a quest'opera imponente, frettolosamente, dando quasi  per scontato, senza approfondire quanto siamo ricchi noi cittadini di Como. Poi un amico, venuto in visita, fa apprezzamenti lusinghieri del  Duomo della mia città.
Allora libero la mente e vedo con altri occhi...e con Culturaintour di Cadorago, con Ester che si impegna a farci da guida, e ci racconta semplicemente, ma con dovizia di notizie e particolari, mi rendo conto di quanto sia importante.


Se lo si guarda, da una semplice fotografia presa dall'alto, o dai monti che circondano la città, mi rendo conto che il nostro Duomo e un'isola di cupole in mezzo a tanti tetti rossi.



Sembra appoggiato al monte di Brunate, per farsi proteggere, e si distingue con elegante sobrietà.
Definito dai più illustri esperti di arte "la perla del lago" il Duomo di Como, racconta e rappresenta i momenti di indubbio valore economio e culturale, così come i momenti di crisi che si sono susseguiti nella città
Per costruire la cattedrale di Como venne abbattuta la chiesa romanica di Santa Maria maggiore, collocata al limite del centro storico, vicinissima al lago.
 I lavori iniziarono nel 1396, seguendo linee rinascimentali, venne terminata nel 1700 seguendo lo stile barocco.
La grande facciata fu allineata all'antico Broletto nel 1455, alta e slanciata, caratterizzata dall’ ampio portale marmoreo, dalle nicchie e dalle statue che la sovrastano,  viene spesso definita come un intarsio d'avorio, ha tre portali, arricchiti da lunette superiori che rappresentano alcuni episodi della vita di Cristo:

l'adorazione dei pastori





l'adorazione dei magi




e la presentazione al tempio.






Nel portale principale ci sono delle nicchie e nel  punto più alto della facciata si trovano delle edicole.
Lo stile è quello rinascimentale lombardo, costruito in forme gotiche che si può ritrovare anche nel Duomo di Milano, o alla Certosa di Pavia, uno stile descrittivo quasi un linguaggio, che si usava in lombardia nel '400.


 L' umanità viene rappresentata  da Adamo ed Eva inseriti in due tondi al di  sopra del portale. 
Il posto d'onore è riservato a cinque statue, dedicate alla vergine Maria, alla quale è dedicata la Cattedrale, che ai suoi fianchi ha, la statua di San Giovanni Battista da un lato, dall'altro quella di Sant' Abbondio patrono della città, e nelle nicchie più esterne dai Santi Proto e Giacinto.


Due edicole, poste in basso, ai lati del portale principale, destarono scandalo all'epoca della controriforma, tanto da chiederne nel 1579, la rimozione da un visitatore apostolico.
Il posto d'onore di un tempio sacro, veniva occupato da due pagani.
Sono le edicole dedicate a Plinio il vecchio, e Plinio il giovane, in stile rinascimentale, che hanno sui loro basamenti, dei bassorilievi dove vengono rappresentati specifici episodi della vita dei due illustri comacini.


Il riconoscimento della devozione religiosa, unita allo studio dell'antichità ha avuto la meglio, sulla richiesta di rimozione delle due statue, che ancora oggi noi possiamo ammirare.
Il maestoso rosone spicca sulle pareti bianche, da un tocco in più



all'armonica piazza, il Palazzo del broletto, sembra sonnecchiare, mentre alle spalle si trova l'Antico teatro Sociale, che scandisce con opere e balletti il passare dei giorni.





Entrare all'interno, con occhi diversi dalla quotidianità, ammirare le navate gotiche, le absidi rinascimentali e la cupola barocca, vedere che si alternano tesori d'arte con luci ed ombre.
Lo sposalizio della vergine, di Gaudenzio Ferrari,
la Pala Raimondi di Bernardino Luini, 



ma più importante è l'altare con la deposizione di Tommaso Rodari, uno scultore attivo, anche nella Certosa di Pavia e originario di Maroggia, ora attuale Canton Ticino.




L'altare dedicato a S: Abbondio, in legno scolpito, racconta i fatti principali della vita del Santo.
Arazzi cinquecenteschi, accompagnano lungo la navata centrale e adornano l'interno del Duomo.








E'il simbolo religioso, ma non solo, un tesoro della mia città.

Ringrazio ancora Ester e Margherita di Culturaintour, ma diamo il benvenuto nella nostra città, all'associazione laboratorio 11, di Milano, confidando in una continua e proficua collaborazione 

5 commenti:

  1. Che dire se non che anche questo tuo scritto è stupendo,,pensare che io ci sono stata nel Nel Duomo di Como,ma mica ho visto le bellezze che tu sapientamente hai descritto,sono cosi' positivamente stupita che non ho parole per poterti dire ,,,altro che grazie Enrica,, elisabetta,,,,,,,,,,,,

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  2. sempre molta attenta hai particolari , grazie di farci conoscere questi bellissimi posti, ciao

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  3. Grazie, Enrica, della gita stupenda che mi hai fatto fare con te. Un caro abbraccio.

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  4. Enrica, leggo solo oggi questa tua bellissima pagina e per me è stato come se mi trovassi a Como in una gita culturale ma nella realtà ero semplicemente seduto davanti al monitor del PC. – Un tuffo virtuale, ma con grande effetto realistico, nella storia artistica, culturale e religiosa di una città, Como appunto, e del suo meraviglioso Duomo. Ci voleva la tua scorrevolissima penna (o meglio, le tue veloci dita sulla tastiera) per farmi vivere questa emozione, Grazie Enrica, complimenti… un saluto.

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