il filo dei ricordi-racconti

domenica 20 novembre 2016

Escher

                                             Escher

                 

Palazzo Reale di Milano con Culturaintour




Maurits Cornelis Escher (1898-1972) è stato un incisore olandese, le sue opere hanno come per oggetto immagini e prospettive incredibili.
Animali, che si rincorrono e inseguono fuori e dentro al foglio, mani che si disegnano da sole, geometrie impossibili, quadrati che diventano pesci, che diventano uccelli, che diventano uomini che tornano quadrati.

I soggetti che si rincorrono nei disegni di Escher, anche a distanza di anni, abbiamo ammirato uno straordinario artista, che ha fatto della capacità di stupirsi in prima persona, la base della sua creatività, affinchè potesse realizzare le opere, che hanno stupito tutti noi che le abbiamo ammirate.
Nato a Leeuwarden, in Olanda, il 17 giugno1898. Era un bambino timido, chiuso, non era uno studente modello, in una sola materia era molto bravo, il disegno.




Una sua compagna di scuola, raccontava che aveva delle manie, una volta, metteva pezzetti di formaggio su una fetta di pane, stando molto attento a non lasciare spazi vuoti.
Una passione per il puzzle, che si sarebbe rivelata, incisiva nella sua produzione artistica.
Importante nella sua preparazione, è stato l'incontro con il grafico Samuel Jessurun de Mesquita, che lo aiutò nel suo svillppo artistico, tanto che per tutta la vita, Escher, lo considerò un affetto costante.


Raggiungeva obbiettivi, attraverso due tecniche: la litografia che prevedeva l'incisione delle immagini a rovescio su delle pietre e la xilografia che prevede l'incisione su delle tavolette di legno che poi venivano inchiostrate.



In entrambe le tecniche , i disegni venivano realizzati al contrario. occorreva una tecnica e abilità straordinaria, tanto più che Escher lavorava esclusivamente col bianco e nero. Un esempio riconosciuto straordinario sono gli scarabei del 1935.


L’Italia ha un peso rilevante nella vita di Escher.
La prima visita che fece con i genitori nel 1921, non lo aveva entusiasmato, ma poi si ricredette. Nel 1922 ritornò in Italia, recandosi a Firenze, San Gimignano, Volterra, Siena, Ravello, spingendosi fino a Madrid,Toledo, e Granada.
Lo avevano colpito la campagna italiana, e l'Alhambra di Granada, bellissimo palazzo moresco del trecento, i particolari motivi grafici, che adornavano gli interni del complesso residenziale spagnolo, hanno lasciato un'impronta nella mente fantastica di Escher, che rielaborerà nelle sue opere.


Escher, viaggiò in continuazione in Italia, anche negli anni seguenti, con particolare predilezione per l'Italia centro-meridionale: fu qui, a Ravello, che incontrò per la prima volta Jetta Umiker, la giovane svizzera che sposò a Viareggionel 1924. Si trasferirono poi nel Lazio a Frascati prima e Roma poi - dove ebbero tre figli: Giorgio Arnaldo, Arthur e Jan.
Definirà questo periodo come «gli anni migliori della mia vita» fece infatti, ulteriori viaggi in altre località italiane, quali Viterbo (1926), l'Abruzzo (1927 e 1929), la Calabria (1930), la Costiera Amalfitana  (1931 e 1934) e la Sicilia (1932 e 1935).
Attratto dai piccoli villaggi in Calabria, per esempio Pentedattilo sopra, 



mentre della Sicilia, amava la composizione dei centri urbani che si fondevano col paesaggio.
In Abruzzo, a Castrovalva, e Scanno....




Lascia l’Italia, nel 1935, per andare in Svizzera, non sopportava la mancanza di libertà, inflitta dal clima politico fascista, la causa scatenante fu vedere il figlio Giorgio vestito da balilla. Nell’inverno del 1944, il suo grande maestro e amico Samuel Jessurun de Mosquita, muore con la moglie e il figlio nel campo di concentramento di Theresienstadt, in Rep. Ceca.


Negli anni Quaranta, Escher si trasferisce in Belgio e poi in Olanda.
Abbandonerà la riproduzione della realtà, giustificherà questa scelta,spiegando che nei paesaggi di Belgio e in Olanda non ha trovato nulla di così bello da ispirarlo, come in Italia.


Inizia così, per lui, la rappresentazione dell'infinito, dei paradossi geometrici, dei luoghi che spingono a movimenti infiniti,
il genio della fantasia, dell'irreale, della precisione.




Poco amato dagli artisti, suoi contemporanei,  divenne molto polare, molte sue opere divennero scatole da regalo, copertine di album musicali, biglietti di auguri, decorazioni per t-shirt. Anche dopo la sua morte nel 1972, molte sue opere sono state spunto per cartoni animati: Mikey Mouse, i Simpson,



per il cinema, da Harry Potter al film "Labyrint"con David Bowie. Sono entrata in un quadro senza nemmeno rendermene conto, entravo e uscivo con la mente,


 ho visto con gli occhi della mente, uccelli per poi concentrarmi e con il senso della vista, vedere anche altre cose,


sono entrata realmente in un mondo irreale e mi è piaciuto tantissimo. Il genio, guardare oltre quello che vediamo con la logica, l'irreale diventa un mondo fantastico,


 dove tutti volendo possiamo accedere, molto bello, e non ho sognato, avevo gli occhi aperti, vedendo quello che nella realtà è irrealizzabile.





Con Margherita ed Ester di Culturaintour  e le altre persone che hanno partecipato,  abbiamo condiviso un'altra esperienza ed allora? .. .  Ci vediamo alla prossima 

7 commenti:

  1. Sono stato sempre un grande "tifoso" di Escher. E tu, come sempre, hai fatto un ottimo lavoro. Grazie.

    RispondiElimina
  2. BELLO VERAMENTE AI FATTO UN OTTIMO LAVORO BRAVA ENRICA CIAO AMICA CARA

    RispondiElimina
  3. brava come sempre, complimenti ciaoooo

    RispondiElimina
  4. Ottimo lavoro Enrica, pieno di particolari.
    Bello veramente Anna B.

    RispondiElimina