il filo dei ricordi-racconti

mercoledì 3 luglio 2019

Elena Lucrezia Cornaro Psicopia

  Elena  Lucrezia Cornaro Psicopia 


Elena Lucrezia Cornaro Psicopia, è stata la prima donna laureata al mondo, figlia  di un nobile, Giovanni Battista Cornaro, procuratore di San Marco.
La madre di Elena, Zanetta Boni, non essendo nobile, conduceva una relazione irregolare  e gli diede alla luce  i primi cinque figli (Elena compresa), prima che si sposassero, vivendo con  una  libertà insolita al di fuori  delle convenzioni. 
Venne riconosciuta pubblicamente e  in seguito, dal marito come (uxor optima), la migliore moglie,  intelligente, fiera e capace di educare figlie virtuose e stimate.
Il casato dei Cornaro, era un’antica e nobile casata, da cui uscirono quattro dogi e nove cardinali, tra i parenti anche  Caterina Cornaro (1434-1510), regina di Cipro e poi signora di Asolo.
Elena Lucrezia nacque a Venezia, il 5 giugno 1646, venne iscritta all'albo d'oro dei nobili a 18 anni, lei e i suoi fratelli,  pur essendo figli legittimi erano  esclusi dall'elenco  del patriziato, a causa della condizione sociale della madre. Giovanni Battita Cornaro, dopo  aver subito l'umiliazione di ben quattro rifiuti, pagando 105.000 ducati,riuscì ad aumentare al  rango di  patrizi i propri figli, soffriva molto  per il declino in cui versava la sua famiglia, dopo il grandissimo prestigio goduto nei secoli passati, cercando in molti modi di  far rivivere gli onori del passato , facendone raccogliere le memorie e riacquistando l'intera proprietà del palazzo dei propri avi. 




Fin dalla più giovane età, manifestò molto interesse per gli studi, venne seguita dal padre, il quale  riconobbe il suo acume  e la  sostenne, era anch'esso uomo di buoni studi, noto come protettore di artisti e di persone studiose,  era in contatto con molte persone colte in più discipline, possedeva una biblioteca tra le meglio fornite, che  veniva visitata da molti studiosi per le loro ricerche (tra i quali il celebre benedettino Giovanni Mabillon).
Elena all'età di sette anni, iniziò gli studi classici,  il primo insegnante di greco fu  Don Giovanni Fabris,
  nel corso degli anni,  fu sempre seguita  da maestri con una preparazione  molto elevata in ogni materia.
Elena Lucrezia studiò matematica, astronomia, geografia; coltivò con passione la musica,  ebbe come maestra l’organista Maddalena Cappelli, che fu  anche una fidata amica e compagna. La conoscenza  delle lingue, dal latino al greco antico e moderno, dallo spagnolo al francese, ebbe come insegnante il celebre dotto e santo rabbi Shemuel Aboaf, rabbino della comunità veneziana per studiare l'ebraico.
Studiò anche l'arabo, l'aramaico. Approfondì inoltre gli studi di eloquenza, l'arte di adattare la parola all'argomento che si vuol trattare,  dialettica e filosofia, prendendo per quest'ultima lezioni da Carlo Rinaldini, professore all'università di Padova e amico del padre.
Per la sua padronanza nelle lingue straniere le venne riconosciuto il titolo Oraculum Septilingue. Seppe anche dimostrare una grandissima capacità di ragionamento, negli studi di scienze, matematica, astronomia e filosofia e teologia  le ultime due furono da lei molto amate.
I genitori erano erano intenzionati a farla sposare, era stata chiesta  in moglie da un principe tedesco,  ma Elena Lucrezia rifiutò il matrimonio, una scelta, non facile, sofferta che aveva scontentato i suoi genitori, ma coltivava una  autentica vocazione religiosa e divenne oblata benedettina all'età di 19 anni, Elena Lucrezia risparmiò ai genitori   la delusione di  rinchiudersi in un convento seguendo  di vivere secondo la regola benedettina.Gli oblati sono persone, non coniugate o vedove, che, pur restando nel mondo, sentono la chiamata a una vita di  consacrazione; emettono il voto privato di castità e le promesse di povertà, di obbedienza e di cambiamento  dei costumi, seguendo lo spirito della Regola di san Benedetto.
Ancor prima della laurea, la fama di Elena Lucrezia  per la cultura scientifica, la conoscenza di numerose lingue straniere, si era diffusa anche in europa   Fin dal 1669, veniva accolta all'Accademia dei Ricoverati di Padova, di cui già facevano parte A. Gradenigo e C. Rinaldini e dove entrerà in seguito anche F. Rotondi; accettò poi l'aggregazione a quelle degli Infecondi di Roma, degli Intronati di Siena, degli Erranti di Brescia, dei Dodonei e dei Pacifici di Venezia.
Nel 1672 inizio i suoi studi presso l'università di Padova.
Nel 1675 la sua assenza dalla rassegna di personaggi celebri, fatta da G. Leti nei primi tre volumi dell'Italia regnante,suscitò la reazione di un'altra letterata, la ginevrina Louise de Frotté de Windsor, che inviò all'autore un rimprovero con risentimento  per l'esclusione.
Esortata dal padre e dai suoi maestri, chiese al Collegio dell’università di Padova di essere ammessa all’esame per il dottorato di teologia.  Il Collegio si era orientato in senso favorevole, già predisponendo i necessari adattamenti al cerimoniale, tra i quali la consegna del libro chiuso, invece che aperto, stava ad  indicare che l’insegnamento della teologia era permesso solo agli uomini e non  alle donne. La condizione di donna fu però un ostacolo insormontabile. Il vescovo di Padova, cardinale Gregorio Barbarigo, che,  era anche Cancelliere dell’università, si oppose alla richiesta nella maniera più netta con espressioni ironiche. Dopo molte insistenze, alla fine venne adottata la soluzione di un Dottorato non in teologia, ma in filosofia, con tutte le restrizioni possibili .
Si presentò il sabato mattina alle ore 9 del 25 giugno 1678, e discusse davanti al collegio dei filosofi e medici due tesi di Aristotele che le erano stati comunicati solo il giorno prima,  per potersi preparare Superò la prova in modo esemplare tanto che i membri del collegio tralasciarono la votazione segreta, venne acclamata all'umanimità magistra et doctoris in philosophia tantum, aveva da poco compiuto 32 anni, e diventò la prima donna al mondo al mondo a ricevere una laurea.



Aggregata al Collegio dei filosofi e dei medici dell’università di Padova, l’anno stesso Elena fu esaminatrice per una laurea in filosofia. 
Non insegnò mai essendo membro di diverse accademie mantenne rapporti e si confrontò con diversi studiosi. Dopo un breve rientro a Venezia, Elena Lucrezia si trasferì a  Padova,  di salute sempre cagionevole si ammalò di tubercolosi e  il 26 luglio 1684, morì (in concetto di santità), a soli 38 anni,  venne  tumulata nella locale abbazia benedettina di Santa Giustina.
Era considerata anche un'esperta musicista sin dall 'eta di 17 anni suonava lo scibilis del suo tempo, il violino, il clavicembalo


 e clavicordo 



e l'arpa. 

La sua fama in vita così acclamata,dopo la morte  venne presto dimenticata, in Italia poche cose la ricordano.  Una statua – voluta da Caterina Dolfin,  al Bo, il  palazzo principale dell’università, a Padova;




 un suo ritratto si trova alla Pinacoteca Ambrosiana a Milano; una vetrata policroma la ritrae al Vasser College, la prima università femminile negli Stati Uniti,



 un affresco a lei dedicato all’università di Pittsburg, una lapide nel suo palazzo a Venezia,



 il nome della biblioteca comunale di Episkopi, ed un cratere di 26 km di diametro su Venere.
 Un  grazie  va alla signora Ruth Crawford Mitchell  di Pittsburg che ha pianificato  la Celebrazione del terzo centenario per onorare la prima donna nella storia a ricevere una laurea.
Elena Lucrezia resta il simbolo e un  esempio di libertà femminile,  pur non potendo cambiare  le regole sociali allora esistenti, aprì un varco per il riconoscimento  della capacità della donne di pensare e di sapere, di insegnare ad altri, uomini o donne che siano, non solo in singole discipline, ma affrontando con la forza dell’intelligenza la questione filosofica della scienza e della capacità, la libertà della cultura .....

6 commenti:

  1. Ho letto con interesse il tuo racconto.....come sempre scritto e spiegato molto bene ....ciao Maury

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  2. Bellissimo Enrica Anna B

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  3. hai cambiato genere sempre bello leggerti però

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  4. Gran bel lavoro. Il tutto molto interessante che ci dà l'opportunità di conoscere la vita della prima laureata che ha inciso profondamente nella lotta per l'emancipazione della donna. Giuseppe

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  5. Grazie per la splendida, biografia di Elena Lucrezia Cornaro Wolfram Aschenbach

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