Pisogne Lago d'Iseo, santa Maria della neve
Lo sviluppo economico,
porta prosperità, e sviluppa gli studi delle scienze, nelle lettere,
nell'architettura, nella scultura e nella pittura, anche nei paesi della
provincia, sappiamo che la laboriosità e l’ingegno è sempre stata una delle
caratteristiche dei bresciani, nella periferia si produceva, lana, seta, e con
la lavorazione del ferro anche le armi, veniva prodotto tanto tanto cibo, che
diventava moneta. Così dal 1400 fino a tutto il 500, si creò la scuola di
pittura lombarda, il primo pittore e insegnante fu Vincenzo Foppa, il suo stile,
metodo, e messaggio fu molto ben recepito da tre pittori del cinquecento, il Romanino,
Fra questi artisti si scatenarono grandi gelosie.
Il
Romanino è stato uno dei grandi esponenti del rinascimento lombardo, ancora
oggi affascina studiosi e osservatori.
Nato
a Brescia, nel 1484/87, si formò artisticamente tra Brescia e Venezia, dove
subì l’influenza del Giorgione, ma anche della pittura transalpina di Albrecht
Durer , lo dimostra la “Madonna col bambino” eseguita intorno al 1505 e ora conservata al Louvre.
Si indirizzò anche
allo studio illusionistico della prospettiva, seguendo gli studi di Bramantino
e di Bernardo Zenale, ne sono un’altra dimostrazione gli affreschi conservati ora
a Budapest, raffiguranti episodi della vita di Nicolò Orsini, o la piccola pala
di San Rocco nella chiesa di San giovanni Evangelista a Brescia. Intorno al 1510,
commissiona per la chiesa di San Lorenzo a Brescia, il Compianto Cristo morto,
ora conservato nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia, l’artista propone il realismo
con riferimenti alla pittura cremonese.
Lavora per la chiesa di San Piero a Tavernola Bergamasca,
usa molto la prospettiva illusionistica, nell'affresco della Madonna, santi e
committenti. A Brescia nella chiesa di San Francesco, presenta la Pietà, e due
coppie di Santi, che facevano parte di un polittico, invece ora sono divise tra il Museo di Kassel,
e la raccolta Cunietti di Milano. Anche a Padova, nella chiesa di Santa
Giustina, ha lasciato la sua impronta, si riferisce molto a Tiziano, di cui ha
studiato gli affreschi nella scuola del Santo, ma anche alla formazione
lombarda del Bramante realizzando la pala dell’altare maggiore.
Insieme
a Dosso Dossi, a Battista Dossi e al Fogolino, decorano la residenza del
principe vescovo Cardinale Bernando Cles, definita come il “Magno Palazzo” nel
Castello del Buonconsiglio a Trento.
Decorò
le ante dell’organo del Duomo vecchio di Brescia, e nel 1540 quelle per San
Giorgio in Braida a Verona, nel 1545 a Brescia presso la chiesa di San Domenico,
esegue la Pala di San Domenico, oggi nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Verona.
Giunge
in Valle Camonica come un pittore affermato, ma è in questa valle che
sperimenta e dimostra quella che per lui è la vera essenza, il suo stile
anticlassico nelle sue opere. Rappresenta la realtà quotidiana nei gesti, nei
costumi e nelle espressioni, non cerca modelli raffinati ma quasi evidenzia la
normalità con rappresentazioni, quasi grottesche, evidenziando i difetti dei
suoi modelli.
Ancora
oggi affascina studiosi e osservatori dell’arte, la sua evidente vena realistica,
marcata con evidenti riferimenti alla pittura transalpina.
Veniva
definito, dal web:
“il solo e vero grande sdegnoso e sdegnato
barbaro dell’intero Cinquecento italiano.
La mia visita alla chiesa di Santa Maria della neve.
Considerata una pieve minore, la chiesa di Santa Maria della
neve è il gioiello del Romanino nel bellissimo paese di Pisogne…
Oggi visitiamo questa chiesa ma apprendo che c’è proprio un
percorso che ci consentirebbe di accedere a più chiese realizzate dal Romanino.
Questa chiesa voluta dalla popolazione di Pisogne, non da committenze
clericali, ha un sagrato ampio rispetto alle dimensioni della stessa e la facciata è anonima, presenta solo qualche
decorazione a rombi nella parte alta, ma la guida ci informa che da documenti e
disegni dell’epoca nella parte centrale della facciata era stata decorata una
danza della morte, il portale presenta dei medaglioni probabilmente è il riferimento
ai committenti più generosi e importanti
per la costruzione della chiesa, ma una volta varcato il portone, si rimane letteralmente rapiti ed affascinati,
ora la chiesa è sconsacrata, è a campata
unica ed è completamente affrescata dal soffitto
alle pareti dal Romanino, che inserisce l’illusione della prospettiva, non
faceva schizzi preparatori era un abilissimo disegnatore quindi usando i
prodotti che la zona metteva a disposizione intonacava usando la sabbia del
fiume Oglio e disegnava direttamente sulle pareti.
Anche i colori che ha usato rappresentano il luogo e la
committenza di quest’opera sono per lo più i colori della terra. Il pittore, fuori dagli schemi, non era molto
amato dalle gerarchie ecclesiali.
Il programma pittorico, delle pareti è dedicato alla Passione,
l’ unica fonte di luce proviene da un
rosone sulla facciata, ma la visione è comunque buona, il Romanino sembra rendere
veloce la sua pittura, schietta, come se un pensiero fosse s spuntato improvviso nella mente, l’ingresso in Gerusalemme,
la Discesa al limbo,
la Salita al Calvario,
e quello di Maria.
Ma è il viso di Gesù che cade sotto il
peso della croce quello che più mi ha colpito….
La visita guidata continua nel grazioso paesino, la torre civica era la prigione, che abbiamo visitato,
Brava Enrica, racconto molto interessante come tutti i tuoi scritti, ciao alla prossima Maurizio G.
RispondiEliminaHai ripreso il ritmo dei racconti e come sempre vuoi sembrare preparata... Ma lo sei?
RispondiEliminaBellissimo,brava Enrica,vai avanti così...Anna B
RispondiEliminaEcco un altro report di una visita guidata dove Enrica ci mette del suo con l'ormai noto entusiasmo per la dcumentazione storica e artistica, sempre coinvolgente anche per chi legge. Grazie Enrica, i miei complimenti sono d'obbligo. Un saluto sincero.
RispondiEliminaBellissimo post molto ricco di particolari.Brava Enrica,buon fine settimana.OLga
RispondiEliminaMi hai fatto venire voglia di visitare questi posti che nn conosco Marisa
RispondiEliminaAnonimo ha detto...
RispondiEliminaHai ripreso il ritmo dei racconti e come sempre vuoi sembrare preparata... Ma lo sei?
25 luglio 2020 02:28.....per l'anonimo che ha scritto questo visto che sei professore e sai tutto tu ti sei dimenticato di mettere il tuo nome...no scusa sei troppo vigliacco per mettere il tuo nome sei penoso...... saluti Maurizio G.
grazie Enrica come sempre sei brava e mi hai fatto venire voglia di andare a Pisogne ciao Morena
RispondiEliminaCiao Enrica grazie proprio bello ciao Giorgina
RispondiEliminaBrava Enrica!!
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