il filo dei ricordi-racconti

martedì 12 gennaio 2021


LA SIGNORA DELL’INFERNO
Margit Thyssen

La dinastia dei Thyssen,in Germania è ben radicata, una famiglia importante ricca e inserita nell’aristocrazia.
Il capostipite di questa famiglia è stato August Thissen che è considerato il fondatore della grande famiglia industriale.
Le convinzioni politiche di August, furono conservatrici e nazionaliste, fu tra i primi sostenitori del partito Nazionalsocialista.
Si opponeva strenuamente contro i sindacati in materia economica, non li respingeva quando potevano essere utili al suo tornaconto.



IL figlio maggiore Fritz e il terzogenito Heinrich, furono coloro che mandarono avanti l’impero della Thyssen, mentre il secondogenito e l’ultimogenita Hedwing, dovettero accettare una liquidazione in cambio di rinunciare alle quote societarie. Nel 2007 un incidente ad un impianto della Thyssen Krupp, è balzato sulle cronache Italiane, ha ricordato un’ altro spiacevole evento che riguarda la famiglia Thissen Bornemisza.

Heinrich Thissen, dopo aver sposato la Baronessa Margareta Bornemisza, venne adottato dal suocero, che non aveva eredi maschi. Nel 1907 l’Imperatore Francesco Giuseppe, concesse a Heinrich Thyssen l’appartenenza alla sua discendenza, lo nominò barone e gli diede la cittadinanza austriaca.



Heinrich divenne barone Thyssen-Bornemisza, mantenne la cittadinanza ungherese fino alla morte, anche se negli anni venti e trenta del 1900, si comportò molto spesso da tedesco, continuò a finanziare il partito Nazionalsocialista tedesco.
Il ruolo che aveva acquisito e le sostanze economiche gli permisero di acquistare un castello in Austria, al confine con l’Ungheria, il Castello di Rohonc, dal 1910 divenne il castello di Reinchnitz.
Dal matrimonio ebbe quattro figli. La coppia ha vissuto nel castello fino al 1919, dopo la prima guerra mondiale e la rivolta del popolo ungherese, fuggirono a L’Aia nei paesi bassi, dove Heinrich divenne il responsabile di tutte le attività estere del gruppo che comprendeva anche la Bank voor Handele Scheepvaart.
Alla morte del padre, conservò la ricchezza che aveva ereditato,  e che si rifiutò di confluire nella società fondata dal fratello, pur essendo un membro del consiglio di tale attività. Mantenne inoltre la gestione di diversi investimenti esteri del padre, e alcune società tedesche, oltre alle acciaierie Thissen in una gestione separata. In seguito tutte queste attività vennero raggruppate in un gruppo di successo: la Thyssen-Borgnemisza.
Ha sostenuto sempre il nazionalsocialismo, ha consentito l’ascesa al potere di Hitler, e anche durate la guerra ha costantemente fornito acciaio, carbone e finanziamenti tramite la August Thyssen Bank di Berlino, (fondata dal padre),in cambio ottenne protezione politica e sociale per se stesso e per i suoi famigliari. Nel 1932 si trasferì in Svizzera acquistò villa “ La Favorita”. Nel 1938 il castello e la tenuta di Reichnitz, vennero donati alla sua primogenita Margit, in occasione del suo matrimonio con il conte ungherese Ivan Batthyany. Il castello divenne la residenza della baronessa Margit Thyssen-Bornemisza Batthyany, divenne il luogo dove si riuniva tutta la società economica, politica e militare del distretto.
Era la perfetta dama del Terzo Reich, nei circoli dell’ Obertwart si era guadagnata l’appellativo di “Signora dell’inferno”. Era una donna superba e solo grazie alla ricchezza della sua famiglia, occupava il tempo in inviti, ricevimenti, pranzi, balli, giochi e partite di caccia, si dice che fosse felice solo quando riusciva ad uccidere. Completava le attrazioni per i suoi ospiti con uso di stupefacenti, di orgie, questo era il suo modus vivendi.



Durante gli ultimi giorni della seconda Guerra Mondiale, i capi del nazismo pensarono di mandare migliaia di ebrei ungheresi, in una marcia della morte verso l’Austria, per costruire il vallo orientale e fermare l’avanzata dell’Armata Rossa. Molti ebrei morirono durante il viaggio, alcune centinaia finiscono a Reichnitz dove venivano stipati in condizioni disumane nelle cantine del castello.
Il castello era stato requisito dalle SS, Margit grazie al sostegno economico della sua famiglia, continuava viverci. Era una donna sessualmente molto attiva, aveva una relazione sessuale, con il funzionario della Thyssengas, Jachim Oldernburg , uomo di fiducia di una delle aziende di famiglia. L’uomo era iscritto al partito nazista e oltre al letto condivideva con Margit la passione per la caccia.
Un’ altro personaggio di cui la contessa Margit apprezzava la compagnia, era il capo locale della Gestapo Francz Podezin, anche lui compagno di letto della volubile contessa.
Proprio in quelle ore erano giunti nella stazione della cittadina, diversi ebrei inabili al lavoro, malati di febbre petecchiale, si decisero di potarli nel parco del castello di Reichnitz, il luogo più appartato e sicuro, pensarono di fornire ai propri ospiti un particolare diversivo.


Così dopo il cibo, i vini i balli, una quindicina di ospiti armati, ubriachi e alterati dalle sostanze stupefacenti, dopo la mezzanotte andarono in una stalla vicina, fecero spogliare circa 180 persone, che dovettero prima di tutto scavare delle fosse e poi e iniziarono a sparare su quegli uomini inermi nudi e sfiniti, ridevano mentre sparavano, si complimentavano fra di loro, perché li centravano dietro la nuca e cadevano direttamente dentro le buche scavate, la carneficina continuò fin alle tre di notte, morirono 165 ebrei ungheresi. Tutti i giustizieri tornarono al castello, vantandosi di quanto avevano compiuto, ripresero a ballare, a fare sesso, le donne presenti erano solo quattro, fu una totale orgia di violenza





Una quindicina di ebrei, quella notte vennero risparmiati perché dovevano coprire le fosse, vennero uccisi il giorno successivo e di quella mattanza nessuno parlò.
Il castello prese fuoco, il sospetto è che gli stessi nazisti appiccarono il fuoco, affinché le truppe russe, non potessero trovare prove, ma i soldati russi trovarono 21 fosse comuni, contenenti dagli 8 ai 10 corpi.


La Contessa, i suoi due amanti, riuscirono a fuggire e raggiungere la Svizzera, dove per un anno rimasero protetti nella villa “la Favorita”. Grazie alla protezione della potente famiglia, in seguito Podezin raggiunse il sud Africa e Oldenburg fuggì in l’Argentina.



Dal massacro di Rechnitz, sono passati tanti anni, il castello non esiste più la Svizzera ha accolto senza discutere Margitt e tutti i suoi discendenti. Nessuno è stato condannato per quella strage.

Dopo la guerra la contessa Margit, andava in crociera sulle acque blu dell’Egeo, beveva Kir Royal a Monte Carlo, e cacciava cervi in autunno nelle foreste del Burgenland.
Sebbene sapesse di quel massacro, si godette il resto della sua lunga vita.
“ Era un seme marcio”.
Morì a Lugano nel settembre del 1989, comunque nel 1988 ritornò nella tenuta di Reichnitz per una battuta di caccia. 





A Torino, nel 2007 una linea di produzione della ditta Thyssen Krupp, 


esplode e morirono sette persone, 


le indagini durano più di 10 anni sono state accertate le responsabilità dei dirigenti della grande azienda , ma ancora una volta sono riusciti ad evitare il carcere.
Il barone Heindrich Thyssen- Bornemisza dal 1920, aveva dato vita ad una delle collezioni di quadri più importanti al mondo, aveva i soldi, il potere. Consigliato di migliori critici d’arte del periodo.

Le opere dall’Austria giunsero a Lugano, dopo la morte del barone “la Favorita” divenne un museo, il figlio Hans Heinrich, con il terzo matrimonio trasferì la collezione a Madrid.
Si dice sia una collezione stupenda, tutte le scuole artistiche europee vengono rappresentate, ma si dice anche, che la famiglia Thyssen abbia fatto incamerato miliardi su miliardi, che sono sempre stati sporchi di sangue.






8 commenti:

  1. Non conoscevo questa storia,come sempre sei precisa e minuziosa.Buon pomeriggio Enrica.

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  2. Grande Enrica, stavolta ti sei allontanat dal tuo repertorio artistico, ma il risultato è stato ancora più soddisfacente. Abbiamo conosciuto i Thyssen con la tragedia del 2007. Dal tuo racconto si evince la brutalità di alcune potenti dinastie, nell'aiutare l'avvento del nazismo. Un meritato grazie. G

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  3. Molto interessante,grazie Enrica Anna B

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  4. Celeste cleo: Che Tristezza Enrica Grazie

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  5. grazie Enrica. Che tristezza sapere certe cose, soprattutto quando hanno radici lontane.
    Margherita

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  6. Patrizia Vitalucci
    Un racconto che fa riflettere...purtroppo non tutti pagano per i propri crimini. Buona giornata

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  7. Mi domando spesso se il mare di notizie molte volte contraddittorie vergogno di essere una cittadina Svizzera!
    Dopo lo scempio ...La Confederazione Elvetica abbassa le "braghe" e ospita...simili "Barbari" (sempre e sempre questi maledetti soldi)!!!!!Comunque a Castagnola il museo pinacoteca di Villa favorita + parco sono stati chiusi al pubblico ( mancanza di intesa tra le autorità politiche CH e il barone e per ora serve unicamente come residenza privata. Grazie Enrica molto interessanti i tuoi testi e le tue ricerche Morena

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  8. Conservo i tuoi post in una Raccolta Antologica Enrica, sono trattati di fatti storici che non si capisce perché si tengano nascosti e perché questa gente continua a dominare per anni... effetto della potenza economica ma dov'è la giustizia umana? Grazie, un saluto.

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