Il
museo Revoltella
Pasquale
Revoltella, nato a Venezia nel 1795 giunse a Trieste a soli 2 anni,
quando la madre rimase vedova, gli inizi non furono facili nella
nuova città, iniziò a lavorare giovanissimo presso l’impresa del
console svizzero in Trieste Teodoro Neker, dopo diversi anni di
pratica, avviò una propria attività di importazione di legnami e
granaglie, riuscì ad affermarsi molto rapidamente. Era un uomo che
vedeva molto lontano fu uno dei primi azionisti delle Assicurazioni
Generali, fondate nel 1831 insieme ad altri illuminati imprenditori
in Trieste Pietro e Giovanni Sartorio.
Grazie alle capacità
imprenditoriali che aveva innate e ad alcune
amicizie influenti, tra cui quella che lo legava al barone Carlo
Ludovico de Bruck, uno dei fondatori del Lloyd,nel
1833 entrò subito nel consiglio d’amministrazione del Lioyd
Austriaco, la maggiore impresa armatoriale di Trieste, che ebbe una
grande influenza sui commerci e per le industrie triestine e non
solo, grandi velieri navigavano
portando quantità di granaglie
dall’Oriente e dal Mar Nero, prodotti di vario genere dalla Siria, e
dall’Egitto, mentre dall’Inghilterra trasportavano carbone e
ferro. Gli scambi commerciali si rafforzarono tra il Nord America e
tutta l’Europa, venivano commercializzati grano, cotone e petrolio,
mentre con il Sud-America le farine ed il vino.
Pasquale
Revoltella fu sicuramente un personaggio importante, un
rappresentante della città di Trieste imperiale, molto
attaccato alla sua città d’adozione, Pasquale
Revoltella
investì molte risorse finanziarie personali,
in iniziative filantropiche ed educative: nel 1850 fondò la scuola
di disegno, nel 1853 donò un altare alla Chiesa di S. Maria
Maggiore, nel 1857 promosse la costruzione del “Ferdinandeo”(edificio monumentale dedicato all’arciduca fratello
dell’imperatore),
la
costruzione del
Teatro Armonia (demolito
nel 1912, di cui rimangono solo foto e alcuni disegni).
Negli
stessi anni – tra il 1854 e il 1858 – costruì per sè due nuove
residenze, un sontuoso palazzo in città, un’elegante
residenza urbana in stile rinascimentale, su progetto del berlinese
F. Hitzig, allievo di Schinkel, e uno chalet, di impronta svizzera
(che
avrebbe bisogno di interventi di ristrutturazione)
sulla collina detta “del cacciatore”.
Il
suo massimo impegno, fu nel
sostenere l’apertura
del canale di Suez, un
progetto importantissimo
per lo sviluppo dell’economia triestina basata sui traffici
marittimi, tanto
che il Governo austriaco lo nominò, ufficiale del governo e
Vice
Presidente
della Compagnia Universale del Canale di
Suez.
Poteva
sembrare quasi un azzardo realizzare un progetto così ambizioso, il
barone Revoltella si recò a Parigi, incontrò il diplomatico e
imprenditore, ed esecutore del canale di Suez Ferdinand De
Lesseps, offrì la massima disponibilità della città e l’impegno
dei più importanti imprenditori a sostenere l’opera, nei primi
mesi del 1859 Lesseps,
proprio nei saloni del nuovo Palazzo Revoltella incontrò i massimi
esponenti politici e imprenditoriali della città di Trieste
Nel
1861, partendo
da Trieste a bordo del Piroscafo Nettuno
Pasquale
Revoltella andò
personalmente in
Egitto,
per visitare la zona dove
si svolsero i
lavori, durante
questo viaggio scrisse un diario, ancora oggi conservato nella sua
biblioteca all’interno del museo.
Continuò
ad attivarsi per il progetto del
canale di Suez,pubblicò
uno studio intitolato
“ La Comparazione dell’Austria nel commercio mondiale. L’impegno
e i progetti di questo Signore, hanno permesso di cambiare il destino
di tutti i commerci, il sogno era di vedere la propria città
divenire il fulcro della centralità
degli scambi commerciali tra l’Europa ed il mondo.
Nel
1867,l’Impero Austriaco gli conferì il titolo di Barone.
Negli
ultimi anni della sa vita si dedicò a concludere i lavori della sua
residenza “Il Cacciatore” dove
venne
eretta anche una piccola chiesa dedicata a San Pasquale qui
riposano
le sue spoglie e quelle della madre.
Non
essendosi mai sposato, aveva accumulato enormi ricchezze, che alla
sua morte l’8 settembre 1869, ha lasciato quasi interamente alla
città di Trieste.
Ho
visitato più volte il Museo
Revoltella,
un
edificio sontuoso, lo scalone elicoidale che collega i tre piani,
conserva gli arredi e le decorazioni originali i pavimenti
intarsiati, soffitti dipinti, rivestimenti in stucco, oltre ad una
cospicua collezione d'arte, gruppi marmorei dei Magni, una delle opere commissionate a Pietro Magni e che fu
inaugurata nel 1863, si intitola: “il taglio dell’Istmo di Suez”
che rappresenta un incontro: in mezzo vi è l’Europa che tende la
mano destra al Mar Rosso e la mano sinistra al Mar Mediterraneo,
mentre al cento Mercurio, che rappresenta i traffici, il commercio e
il profitto, mostra la strada alla Navigazione, rappresentata da una
bellissima giovane con il remo, scene
storiche, paesaggi e ritratti della prima metà dell'Ottocento.
C’è
inoltre un fatto curioso: il barone, amava osservare quello che gli
succedeva intorno, penso lo
facesse anche
per controllare se i suoi collaboratori lavoravano, infatti, agli
angoli vicino alle finestre di ogni piano vi è un innocente
rettangolo, dal quale, attraverso un sistema di specchi poteva
controllare, non visto, ciò che accadeva all’esterno.
E
molto
bello passare da una stanza all’altra un viaggio nella storia fino
ai giorni nostri,
diversi piani
di esposizione che non stancano mai di essere ammirati.
Il
Barone Revoltella lascia disposizioni testamentarie precise.
Nel
1907 il comune decise di ampliare il polo espositivo acquistando
palazzo Brunner, che oggi
espone
tutte
le opere acquisite dopo la morte del Barone ,
mentre nel Palazzo Revoltella
vengono esposte tutte le opere che formano la collezione del
fondatore.