il filo dei ricordi-racconti

lunedì 1 maggio 2023

Il museo Revoltella

 



Il museo Revoltella



Pasquale Revoltella, nato a Venezia nel 1795 giunse a Trieste a soli 2 anni, quando la madre rimase vedova, gli inizi non furono facili nella nuova città, iniziò a lavorare giovanissimo presso l’impresa del console svizzero in Trieste Teodoro Neker, dopo diversi anni di pratica, avviò una propria attività di importazione di legnami e granaglie, riuscì ad affermarsi molto rapidamente. Era un uomo che vedeva molto lontano fu uno dei primi azionisti delle Assicurazioni Generali, fondate nel 1831 insieme ad altri illuminati imprenditori in Trieste Pietro e Giovanni Sartorio. 


Grazie alle capacità imprenditoriali che aveva innate e ad alcune amicizie influenti, tra cui quella che lo legava al barone Carlo Ludovico de Bruck, uno dei fondatori del Lloyd,nel 1833 entrò subito nel consiglio d’amministrazione del Lioyd Austriaco, la maggiore impresa armatoriale di Trieste, che ebbe una grande influenza sui commerci e per le industrie triestine e non solo, grandi velieri navigavano 


portando quantità di granaglie dall’Oriente e dal Mar Nero, prodotti di vario genere dalla Siria, e dall’Egitto, mentre dall’Inghilterra trasportavano carbone e ferro. Gli scambi commerciali si rafforzarono tra il Nord America e tutta l’Europa, venivano commercializzati grano, cotone e petrolio, mentre con il Sud-America le farine ed il vino.

Pasquale Revoltella fu sicuramente un personaggio importante, un rappresentante della città di Trieste imperiale, molto attaccato alla sua città d’adozione, Pasquale Revoltella investì molte risorse finanziarie personali, in iniziative filantropiche ed educative: nel 1850 fondò la scuola di disegno, nel 1853 donò un altare alla Chiesa di S. Maria Maggiore, nel 1857 promosse la costruzione del “Ferdinandeo”(edificio monumentale dedicato all’arciduca fratello dell’imperatore),



la costruzione del Teatro Armonia (demolito nel 1912, di cui rimangono solo foto e alcuni disegni).



Negli stessi anni – tra il 1854 e il 1858 – costruì per sè due nuove residenze, un sontuoso palazzo in città, un’elegante residenza urbana in stile rinascimentale, su progetto del berlinese F. Hitzig, allievo di Schinkel, e uno chalet, di impronta svizzera (che avrebbe bisogno di interventi di ristrutturazione) sulla collina detta “del cacciatore”.


Il suo massimo impegno, fu nel sostenere l’apertura del canale di Suez, un progetto importantissimo per lo sviluppo dell’economia triestina basata sui traffici marittimi, tanto che il Governo austriaco lo nominò, ufficiale del governo e Vice Presidente della Compagnia Universale del Canale di Suez.

Poteva sembrare quasi un azzardo realizzare un progetto così ambizioso, il barone Revoltella si recò a Parigi, incontrò il diplomatico e imprenditore, ed esecutore del canale di Suez Ferdinand De Lesseps, offrì la massima disponibilità della città e l’impegno dei più importanti imprenditori a sostenere l’opera, nei primi mesi del 1859 Lesseps, proprio nei saloni del nuovo Palazzo Revoltella incontrò i massimi esponenti politici e imprenditoriali della città di Trieste

Nel 1861, partendo da Trieste a bordo del Piroscafo Nettuno 



Pasquale Revoltella andò personalmente in Egitto, per visitare la zona dove si svolsero i lavori, durante questo viaggio scrisse un diario, ancora oggi conservato nella sua biblioteca all’interno del museo.

Continuò ad attivarsi per il progetto del canale di Suez,pubblicò uno studio intitolato “ La Comparazione dell’Austria nel commercio mondiale. L’impegno e i progetti di questo Signore, hanno permesso di cambiare il destino di tutti i commerci, il sogno era di vedere la propria città divenire il fulcro della centralità degli scambi commerciali tra l’Europa ed il mondo.

Nel 1867,l’Impero Austriaco gli conferì il titolo di Barone.

Negli ultimi anni della sa vita si dedicò a concludere i lavori della sua residenza “Il Cacciatore” dove venne eretta anche una piccola chiesa dedicata a San Pasquale qui riposano le sue spoglie e quelle della madre.


Non essendosi mai sposato, aveva accumulato enormi ricchezze, che alla sua morte l’8 settembre 1869, ha lasciato quasi interamente alla città di Trieste.

Ho visitato più volte il Museo Revoltella, un edificio sontuoso, lo scalone elicoidale che collega i tre piani,



 conserva gli arredi e le decorazioni originali
pavimenti intarsiati, soffitti dipinti, rivestimenti in stucco, oltre ad una cospicua collezione d'arte, gruppi marmorei dei Magni, una delle opere commissionate a Pietro Magni e che fu inaugurata nel 1863, si intitola: “il taglio dell’Istmo di Suez” che rappresenta un incontro: in mezzo vi è l’Europa che tende la mano destra al Mar Rosso e la mano sinistra al Mar Mediterraneo, mentre al cento Mercurio, che rappresenta i traffici, il commercio e il profitto, mostra la strada alla Navigazione, rappresentata da una bellissima giovane con il remo, scene storiche, paesaggi e ritratti della prima metà dell'Ottocento.


 C’è inoltre un fatto curioso: il barone, amava osservare quello che gli succedeva intorno, penso
lo facesse anche per controllare se i suoi collaboratori lavoravano, infatti, agli angoli vicino alle finestre di ogni piano vi è un innocente rettangolo, dal quale, attraverso un sistema di specchi poteva controllare, non visto, ciò che accadeva all’esterno.

E molto bello passare da una stanza all’altra un viaggio nella storia fino ai giorni nostri, diversi piani di esposizione che non stancano mai di essere ammirati.

Il Barone Revoltella lascia disposizioni testamentarie precise.

Nel 1907 il comune decise di ampliare il polo espositivo acquistando palazzo Brunner, che oggi espone tutte le opere acquisite dopo la morte del Barone , mentre nel Palazzo Revoltella vengono esposte tutte le opere che formano la collezione del fondatore.




12 commenti:

  1. Bello e interessante
    Brava

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  2. Non ti smentisci mai, sempre bellissimi ed interessanti racconti. Bravissima Enrica, molto bello davvero.

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  3. Sei tornata dopo tanto tempo bellissimo racconto esaustivo grazie

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  4. Ottimo,minuzioso...come tu sai fare Enrica

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  5. Bravissima Enrica articolo scritto bene ed esaustivo

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  6. Sei bravissima E' scritto molto bene

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  7. Ciao Enrica ho letto attentamente il tuo racconto, devo complimentarmi con te, oltre ad essere molto dettagliata e brava nel tuo scritto hai citato delle cose che anche io essendo triestino e conoscendo la storia del Revoltella non sapevo, come il Ferdinandeo è il teatro Armonia. Era tanto tempo che non ti leggevo sono contento che sei tornata con i tuoi racconti. Alla prossima Maurizio G.

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  8. Le mie più vive congratulazioni per il tuo talento, il tuo impegno e la tua dedizione. Complimenti! Buona serata Enrica Giovanni D'Avanzo

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  9. Complimenti carissima Enrica per la tua costante e assidua passione!!!! Nn mollare Spero di vederti presto Morena

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  10. I musei sono sempre stati il tuo pezzo forte, credo che Trieste con la sua cultura con la sua storia ti darà sempre spunto per i tuoi racconti e a noi lettori, ci darà la possibilità di conoscere luoghi e personaggi sconosciuti,( almeno per me). Allora grazie mille per la possibilità che mi hai dato di conoscere il museo Revoltella, e per l'impegno continuo per diffondere il tuo sapere, G

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  11. Brava Enrica una storia di un uomo importante che ha fatto tanto per la suo città grazie Sergio

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