IL
SANTUARIO DI LANCIANO
Qualche
mia amica quando leggerà questo mio scritto, si chiederà se mi sto
convertendo alla religione.
In
realtà, ho solamente fatto una ricerca per un'amica, che ha poca
dimestichezza con questa macchina infernale chiamata personal
computer.
In
Abruzzo, nella
fascia collinare che dalle pendici della Majella
digrada
verso il mare c'è il paese di Lanciano famoso per il suo Santuario.
Nel
Santuario di Lanciano è successo un fatto davvero inspiegabile,
per i credenti è un miracolo per le persone come me è
approfondire una conoscenza.

Con la sua facciata in stile Francescano, si denota dalla costruzione in pietra, la chiesa di S. Francesco rappresenta la culla attuale del più famoso dei miracoli, quello Eucaristico. Da decenni visitato da migliaia di fedeli che da ogni parte del mondo, si dirigono verso Lanciano per poter onorare in prima persona l'evento mistico e affascinante del Miracolo Eucaristico. L' interno della chiesa ha subito dei notevoli cambiamenti proprio nel periodo in cui il "gotico" veniva considerato arte barbara. Si nota però negli altari laterali una ricchezza di linee barocche abbastanza gradevole, nelle curve eleganti di gusto borrominiano. Con la tipica decorazione ad arcatelle, e le finestre a bifora, risplende dalla sua altezza il Campanile che, con la sua cupola su base ottagonale e le piastrelle di maiolica, si propone con i suoi tanti colori all' interesse degli sguardi dei turisti.

Molto importante è la scoperta di preziosi affreschi di S. Legonziano rinvenuti nel complesso monumentale di S. Francesco che giacevano fino a pochi anni fa in un negozio di ferramenta dapprima appartenente alla confraternita S. Maria dei Raccomandati e poi, con le riforme ottocentesche, divenuto di proprietà di privati.
Non
c'è una data certa ma per diverse circostanze, il periodo in cui
questo evento è avvenuto è tra il 725 e il 730, quando diversi
religiosi perseguitati da un imperatore bizantino, trovarono rifugio
in Italia.
Dal
web: |
Un
giorno, mentre un monaco stava celebrando la messa
nella
chiesa dei santi Legonziano e Domiziano a Lanciano,
venne colto dal dubbio circa la reale presenza o meno di Gesù
nell'ostia
e nel vino.
Le
fonti dell'epoca non hanno tramandato l'identità del sacerdote,
specificando solo che si trattava di un religioso di diritto
bizantino appartenente
all'ordine dei basiliani.
Un
documento del 1631 descrive
il sacerdote in questione come «non ben fermo nella fede, letterato
nelle scienze del mondo, ma ignorante in quelle di Dio; andava di
giorno in giorno dubitando se nell'ostia consacrata vi fosse il vero
Corpo di Cristo e così nel vino vi fosse il vero Sangue».
Pronunciate
le parole della consacrazione,
improvvisamente,
sotto gli occhi dell’attonito frate e dell’intera assemblea dei
fedeli, l’Ostia Magna ed il vino si mutarono, rispettivamente, in
un pezzo
di carne ed
in sangue; quest’ultimo, in breve tempo, andò incontro ad un
processo di coagulazione da cui risultarono cinque sassolini di forma
e dimensioni differenti, caratterizzati da una colorazione
giallo-marrone interrotta solo da qualche punteggiatura biancastra.
I
monaci basiliani, che fino a quel momento avevano celebrato le
funzioni religiose nella Chiesa di San Legonziano, lasciarono
Lanciano e la chiesa venne affidata, prima, alla gestione dei frati
benedettini e successivamente, nel 1253, a quella dei francescani
conventuali, i quali, nel 1258, ricostruirono la chiesa e la
dedicarono a San Francesco d’Assisi
Di
questo straordinario evento venne fatto un accurato resoconto in una
pergamena che, nella prima metà del XV secolo, venne sottratta ai
francescani da due monaci basiliani; ai giorni nostri sono arrivati
dei documenti del XVI e del XVII secolo che riportano questo
accadimento miracoloso.
Il
1 Agosto 1566 un frate minore, di nome Giovanni Antonio di Mastro
Renzo, temendo che i turchi potessero rubare o peggio ancora,
distruggere, durante una delle loro incursioni in Abruzzo, le
preziose reliquie, decise di trasferirle in un luogo più sicuro,
tuttavia, dopo aver camminato tutta la notte, si ritrovò, la mattina
dopo, ancora di fronte alle porte di Lanciano, quasi come se una
potente forza invisibile avesse voluto impedire al frate di portare
via le reliquie dalla cittadina.
Dal
1636,
poi, le reliquie furono custodite all'interno di una grata in ferro
battuto chiusa a chiave.
Domenico Coli da Norcia, volendo fare esporre le sante reliquie per la venerazione del popolo, sovvenzionò alcuni orafi napoletani per far cesellare un artistico ostensorio in argento con due angeli in ginocchio sul basamento dell'ostensorio rivolti verso il visitatore ma con gli occhi in alto, sostengono con le braccia alzate la raggera e tutta la persona sta con l'atteggiamento devoto di chi invita a venerare le reliquie.
Nel
1809, quando l’imperatore Napoleone Bonaparte (Aiaccio 1769 -
Sant’Elena 1821) soppresse tutti gli ordini religiosi.
L'ostensorio
venne posto, nel 1902,
all'interno di una struttura in marmo costruita sopra l'altar
maggiore.
Solo
nel 1953 i Frati Francescani Convettuali ritornarono a Lanciano.
Nel
novembre del 1970,
dietro richiesta dell'arcivescovo di Lanciano Pacifico Maria Luigi
Perantoni e del
superiore
provinciale dell'Ordine
dei Frati Minori Conventuali della
regione Abruzzo,
padre Bruno Luciani, i frati francescani di Lanciano, possessori
delle reliquie, decisero, con l'autorizzazione del Vaticano,
di farle sottoporre ad analisi medico-scientifiche. Il compito venne
affidato al dottor Odoardo Linoli, primario del laboratorio di
analisi cliniche e di anatomia patologica dell'ospedale di Arezzo,
e al dottor Ruggero Bertelli, ordinario di anatomia
all'Università
degli Studi di Siena.
Al
termine delle analisi di laboratorio, il Prof. Linoli escluse la
possibilità che le reliquie di Lanciano fossero un falso medievale
in quanto ciò avrebbe presupposto che qualcuno fosse in possesso di
nozioni di anatomia umana molto più avanzate di quelle diffuse tra i
medici del tempo.
Nel 1981 i
francescani di Lanciano fecero eseguire una nuova analisi sulla carne
La
relazione stilata al termine degli esami, pubblicata nel 1982 con
il titolo Studio
anatomo-istologico sul "cuore" del Miracolo Eucaristico di
Lanciano (VIII sec.), ribadì
i risultati del 1971
In
nessuna sede sono state ritrovate tracce di sostanze conservanti.
Anche
l'Organizzazione Mondiale della Sanità
istituì
una commissione scientifica con il compito di convalidare i risultati
delle analisi eseguite dai ricercatori italiani e di confermare
Dopo
15 mesi e qualcosa come 500 esami, tra cui gli stessi eseguiti dai
ricercatori italiani, la commissione dell’O.M.S. confermò, senza
riserve, quanto era stato dichiarato e pubblicato.
I
membri della commissione scientifica istituita dall’O.M.S.
esclusero con fermezza la possibilità che il tessuto miocardico
fosse mummificato e fecero presente che la perfetta conservazione di
reperti organici, conservati per dodici secoli all’interno di
reliquiari di vetro, in totale assenza di sostanze conservanti,
antisettiche, antifermentative e mummificanti, contravviene a tutte
le leggi conosciute della biologia. La commissione, inoltre, pose
l’accento sul fatto che gli elementi cellulari costituenti il
frammento di tessuto miocardico avevano mantenuto inalterata la
propria integrità strutturale e funzionale.
Questi
sono i dati degli studiosi, ci sono fatti inspiegabili, nemmeno la
scienza li sa spiegare, può solo dimostrare che non c'è stato
imbroglio, e in questo caso sembra ampiamente comprovato.
Credere ai miracoli, alle apparizioni o ricorrere alle devozioni dei santi, non è assolutamente indispensabile.
C'è qualcosa che resiste a tutte le prove: quelle scientifiche e quelle della ragione, se pur inspiegabile.
Per molti di noi, si chiama Credo, religione e fede, per altri non può essere altro che un dato di fatto, inspiegabile, ma accaduto e come tale deve essere accettato.
Le informazioni, sono tutte prese dal web, non sapevo dell'esistenza di questo Santuario, della sua storia e del suo miracolo grazie a chi mi ha chiesto di informarmi, spero di aver assolto il mio compito