IL
CASTELLO DI VEZIO
Siam
partiti di buon'ora, perchè sapevamo che per queste strade sarebbe
passato il Giro di Lombardia, infatti durante il percorso, gli
addetti del giro iniziavano a mettere i cartelli indicativi dei km.
Vediamo il lago di Pusiano, alla nostra destra, con tanti sportivi che fanno jogging, sulla pista ciclo pedonale a bordo lago, percorriamo la strada e troviamo il lago di Oggiono, ma il nostro percorso continua, iniziamo a salire, facciamo una piccola deviazione ad Abbadia Lariana, una chiesa imponente ci da il benvenuto.
Ci fermiamo a fare colazione, poi riprendiamo la strada, chiediamo indicazioni ad un signore, che ci invita a continuare ancora un po' con l'auto, dice che troveremo un'altro posteggio, ora i turisti sono diminuiti. Così facciamo, continuiamo ancora un po' dopo aver posteggiato l'auto, troviamo il paese di Vezio, abbarbicato sul colle, i vicoli in pietra stretti,
Vediamo il lago di Pusiano, alla nostra destra, con tanti sportivi che fanno jogging, sulla pista ciclo pedonale a bordo lago, percorriamo la strada e troviamo il lago di Oggiono, ma il nostro percorso continua, iniziamo a salire, facciamo una piccola deviazione ad Abbadia Lariana, una chiesa imponente ci da il benvenuto.
Ci fermiamo a fare colazione, poi riprendiamo la strada, chiediamo indicazioni ad un signore, che ci invita a continuare ancora un po' con l'auto, dice che troveremo un'altro posteggio, ora i turisti sono diminuiti. Così facciamo, continuiamo ancora un po' dopo aver posteggiato l'auto, troviamo il paese di Vezio, abbarbicato sul colle, i vicoli in pietra stretti,
le balconate decorate, chiuse dai vetri per sfruttare il
più possibile il tepore e lo spazio,
una signora che dalla sua
finestra, senza parlare, ma solo con i cenni, ci indica nuovamente la
strada, si lascia fotografare, sorride, proprio dietro ad un angolo
troviamo le indicazioni, ci portano senza alcuna fatica alla nostra
meta.
La
chiesa dedicata S: Antonio, non è visitabile, ci sono in atto lavori
di restauro, ma proprio di fronte c'è il cimitero, uno dei più
piccoli d'italia, scampato all'obbligo napoleonico, di allontanare i
cimiteri dal nucleo abitato, poche le tombe come pochi sono gli
abitanti di questo paesino, che durante la stagione invernale, non
supera la cifra di cinquanta persone.
Acquistiamo
il biglietto, per poter visitare il castello di Vezio, subito alla
nostra destra, troviamo una gabbia, all'interno uno degli animali
presenti, nel centro di cura e addestramento dei rapaci, un
fantastico gufo reale di nome Artù.
Il
viale in ghiaia, che costeggia il lato nord del castello, con statue
in legno di un artista locale, ci invita al percorso, superiamo un
cancello, e davanti ai nostri occhi, si apre un panorama che ci
lascia veramente senza parole, il nostro lago si apre in uno scenario
che poche altre volte ho visto.
La
giornata non è delle migliori, ma è comunque uno spettacolo
bellissimo e inaspettato, siamo a strapiombo su Varenna, lo sguardo
si alza sul lago di Como, tagliato dalla penisola di Bellagio in due
rami.
Alla
nostra sinistra troviamo il ramo del lago di Lecco e proprio diritto
davanti ai nostri occhi il ramo del lago di Como. In lontananza si
vede un'isola che sembrerebbe l'Isola Comacina, discutiamo un po' e
poi attraverso le indicazioni che abbiamo sul foglio d'ingresso,
scopriamo che è la penisola di Ossuccio.
Ancora
una scalinata fiancheggiata da aiuole di erbe aromatiche e qui nel
giardino degli ulivi, per la gioia di Riccardo, i rapaci stanno
ancora dormendo sopra i loro trespoli, solo un barbagianni, appena
ci ha notati, è sceso nascondendosi dietro al tronco dell' albero,
siamo riusciti a fotografarli da lontano per non infastidirli. Sono
due poiane di Harris, una pojana ferruginosa, e un falco lanario.
Un
corridoio in ghiaia delimitato dal parapetto consente di girare
intorno al giardino e di osservare ancora il panorama.
Nelle
giornate calde il falconiere, in abiti medioevali, consente ai
visitatori di assistere alle fasi di addestramento e alle esibizioni
in volo, e permette così di poter fare foto particolari a tutti i
visitatori.
E'
presto, per il momento c'è pochissima gente ....Attraverso un
portone entriamo nell'antica fortezza medioevale, davanti a noi una
torretta mette in bella mostra parti di armature e di armi.
Come
ogni castello, che si rispetti, ha i suoi fantasmi, delicate
sculture bianche, fatte di garza e gesso, che vengono realizzate con
l'aiuto dei turisti, i quali volontariamente, si mettono in posa
stando immobili, per circa 20 minuti, le sculture poi vengono
sfilate e lasciate sul luogo finche le nevicate invernali non le
distruggeranno.
Nel
cortile troviamo totem di legno e ceramica,
giriamo intorno e proprio
alla nostra destra una scala in sasso ci conduce sul ponte levatoio,
lo attraversiamo, entriamo nella torre difensiva, dove è stata
allestita la mostra permanente sul Lariosauro,
calchi dei vari
esemplari trovati nella zona di Perledo e del monte San giorgio in
Svizzera, ci raccontano la storia di questo rettile acquatico, ormai
estinto, che viveva in queste zone milioni di anni fa.
Attraverso diversi scalini siamo giunti in cima, se da sotto il panorama ci è sembrato molto bello, da quassù, in una giornata più limpida, deve essere ineguagliabile, si può spaziare con lo sguardo a 360°.
Attraverso diversi scalini siamo giunti in cima, se da sotto il panorama ci è sembrato molto bello, da quassù, in una giornata più limpida, deve essere ineguagliabile, si può spaziare con lo sguardo a 360°.
La
montagna che si alza, dietro il lato nord del castello, ha una
vegetazione pressoche alpina, pini, larici,castagni, noccioli,
pungitopo, agrifogli.
Mentre
il lato che dal lago, sale verso il castello, e il paese, è
circondato da una vegetazione mediterranea, tipica dei luoghi dove la
temperatura è mite: olivi, agavi, rosmarini, palme e piante grasse.
Il
lago influisce sul clima lariano, e consente la crescita di specie
vegetali che solitamente si trovano nelle zone del sud, siamo
infatti in mezzo ad un uliveto, forse il più a nord del mondo, che
produce un olio extravergine di qualità superiore, caratterizzato
da una bassissima acidità, raccolto e spremuto, in modo tradizionale
dai due unici frantoi che ci sono sul lago, gli è stata riconosciuta
la denominazione d'origine protetta d.o.p "Laghi Lombardi
Lario", ed ha vinto numerosi concorsi.
Ritornati nel giardino degli ulivi, un sentiero che porta alla parte sud del castello, conduce ai sotterranei di un avamposto, della linea difensiva Cadorna. Costruito durante la prima guerra mondiale, per contrastare una possibile invasione tedesca, era un osservatorio scavato nella roccia, situato in posizione strategica, con moltissime feritoie che consentivano un'ottima visibilità sulle zone sottostanti.
Ritornati nel giardino degli ulivi, un sentiero che porta alla parte sud del castello, conduce ai sotterranei di un avamposto, della linea difensiva Cadorna. Costruito durante la prima guerra mondiale, per contrastare una possibile invasione tedesca, era un osservatorio scavato nella roccia, situato in posizione strategica, con moltissime feritoie che consentivano un'ottima visibilità sulle zone sottostanti.
Il
nostro percorso di visita è terminato, la sosta alla
biglietteria/bar per un caffè, delle cartoline, e non poteva certo
mancare una bottiglia di buon olio.
Sapevo
che era bello, non mi aspettavo un panorama così superbo, è stata
davvero una sorpresa stupenda.