Mary
Cassatt:
Quando
vado ad una mostra, oppure ho la possibilità di visitare un museo,
c'è sempre un quadro che mi colpisce più di altri, spiegarne il
perchè è difficile , torno a casa, nella mente ho quell'immagine,
e mi informo, ancora una volta sulla storia del personaggio. Questa
artista tanto mi ha affascinata, da immaginarla così:
Scese
dal treno, minuta, ma austera, fiera nel portamento,con il suo
intercedere deciso, la si distingueva fra tante....
Era
finalmente giunta a Parigi.
Donna
di classe, cresciuta in una famiglia della borghesia americana, i
modi educati, la cultura acquisita durante l'infanzia, i viaggi per
le città europee, le lingue straniere scritte e parlate, un bagaglio
di cultura non indifferente per una donna. Era nata nel 1844, secolo
in cui esser donna non era facile, per Mary è stato molto più
difficile.
Era
pur sempre la figlia femmina, in una famiglia borghese, con l'ardire
di voler apprendere le tecniche artistiche e di farne la propria
professione.
Il
padre avrebbe preferito una signorina aggraziata, con meno idee
liberali, mentre la madre l'ha sempre appoggiata.
A
quindici anni si è iscritta ad un corso alla Pennsylvania Accademy
of the fine Art, che frequenta per tutta la durata della guerra di
secessione, insofferente ai ritmi e alla supponenza degli artisti di
sesso maschile, per l'atteggiamento nei suoi confronti, abbandona il
corso e decise di studiare da sola.
Ulteriormente
decisa ad ampliare i suoi studi si trasferisce con la madre e alcune
amiche a Parigi, non può iscriversi alla Scuola delle belle arti,
era proibito alle donne esserne ammesse, prende lezioni private, ed
essendo riuscita ad ottenere il permesso, si esercita copiando le
tele esposte al Museo del Louvre, dove riesce a intrecciare amicizie,
visto che alle donne era proibito frequentare i caffè, dove
solitamente gli artisti maschi si riunivano.
Continua
a studiare sotto la guida di diversi maestri, Thomas Couture e
Charles Chaplin, influenzata dallo stile di Corot e Couture, disegna
il "suonatore di mandolino"
che viene accettato dalla
giuria del Salon de Paris.
Mentre
il movimento artista è in fermento, lei continua il proprio lavoro,
a produrre opere che vengono esposte al Salon, ma subisce il morso
dell'insoddisfazione personale.
Purtroppo
con la guerra Franco-prussiana, Mary ritorna negli Stati Uniti,
malgrado la protezione benevola della madre, che aveva sempre
riconosciuto e sostenuto la vena artistica della figlia, ricominciano
gli screzi con il padre, che non approva le sue scelte, fornendole
solo un sostegno per le necessità primarie, rifiutando in modo
categorico di sostenerle gli studi o di rifornirle i materiali.per
dipingere. Riesce ad esporre due tele in una galleria di New York,
molti furono i consensi alle sue opere, ma nessuno le acquistò.
Rimasta
senza colori si trasferisce, in cerca di fortuna, a Chicago, ma in
seguito ad un incendio, perde tutte le sue opere, lo sconforto la
spinge ad allontanarsi per poco tempo dall'arte.
L’Arcivescovo
di Pittsburgh, è il mentore del suo ritorno, le commissionò due
copie di due opere del Correggio.
Ripartiva
di nuovo per giungere a Parma, dove erano le opere da copiare,
terminato il lavoro, visitò Madrid e Siviglia e decise di ritornare
nuovamente a Parigi.
L'
incontro con Degas, le aprì le porte dell'impressionismo, intraprese
l'uso dei pastelli e della tecnica delle acqueforti, migliorò la
tecnica di base e il disegno, c'è un filo di malizia che ancora
oggi, si insinua tra questi due personaggi, alcuni critici sostenevano
che fossero amanti, anche se non è mai stato dimostrato.
I
genitori con la sorella Lidia la raggiunsero a Parigi, la sorella
divenne molto spesso la modella dei suoi quadri, anche nel periodo in
cui era ammalata posava da seduta (la donna che lavora l'uncinetto)
la sua
produzione era di opere di qualità, Ritratto dell'artista
(autoritratto),
Bimba su una poltrona blu,
leggendo le Figaro ( ritratto della madre)
Dal
1879 al 1886, lavorò a stretto contatto con Degas, ebbero un
discreto successo di pubblico, se pur ostacolati dalla critica che li
aveva definiti:
“i
soli artisti che si distinguono... e che offrono qualche motivo di
richiamo e giustificazione in una pretenziosa esposizione di
allestimenti per vetrine e scarabocchi infantili”. Fonte
web
Pur
rimanendo amica e in continuo contatto con Renoir, Monet, Pissarro,
si stacca dal gruppo degli impressionisti, acquista uno stile
personale, sensibile ma non esagerato, dove immagini di madri e
figli, nonne e nipoti, diventano il soggetto principale dei suoi
lavori.
lavorò molto sulla differenza femminile, iniziava a farsi strada l'emancipazione e l'uguaglianza, rappresentò l'immagine della donna, nella realtà, le sue donne sono protagoniste reali che leggono, osservano, che meditano, e riflettono sulla vita uscendo dallo schema della bellezza e della passività
Nonostante non si sia sposata e non abbia avuto figli, i suoi soggetti preferiti sono i bambini che ritrae con particolare delicatezza, altro soggetto ricorrente è la maternità.
Donna
decisa, e combattiva, da un lato, ma, molto sensibile negli affetti,
ha molto sofferto per la morte di sua sorella avvenuta nel 1882, tanto
da rimanere senza forze.
Avendo sperimentato una notevole varietà di tecniche, ottiene riconoscimenti in quanto è l'artista più versatile del periodo, cosa che mancava a molti suoi contemporanei, lo dimostrano le stampe colorate e originali, dove si era ispirata ai grandi maestri giapponesi, che aveva studiato a Parigi l'anno precedente. una su tutte è la Donna che si lava
Promuove
da sola, le sue mostre personali in America, negli ultimi dieci anni
del diciannovesimo secolo aveva raggiunto la notorietà di pubblico e
di critica, fino al 1910 continua a produrre opere, diventando anche
consigliera di parecchi mercanti del settore.
Nel
1911 si ammala, il diabete avanza nella sua vita, nel 1914 rallenta la sua produzione , sta diventando cieca, ha ancora la forza per combattere e abbracciare la
causa del voto alle donne, esponendo una personale con 18 opere per
sostenere il movimento.
Una
donna che ha vissuto, a cavallo tra due secoli, e due continenti,
attraverso cambiamenti storici, artistici e di pensiero, mantenendo
alta la voglia di dimostrare che le donne, sono donne con la forza,
la determinazione, i mutamenti e tanta tenerezza.
Muore il 14 giugno 1926, malgrado le resistenze famigliari sociali e culturali, il governo francese le assegnò la " Legion d'Onore" come riconoscimento per il suo contributo all'arte e per aver contribuito a diffondere il gusto impressionista tra gli artisti e i collezionisti nord-americani
Mary Cassat ha lasciato in eredità a tutti noi, il talento,e il coraggio dell'indipendenza, rappresentando l'universo femminile nella sua più grande dote, consapevole che malgrado tutti i suoi sforzi, il cammino delle donne verso la libertà era ancora lungo, disse:
"Non ho fatto quello che ho desiderato, ma almeno ho provato a combattere"
Mary Cassat ha lasciato in eredità a tutti noi, il talento,e il coraggio dell'indipendenza, rappresentando l'universo femminile nella sua più grande dote, consapevole che malgrado tutti i suoi sforzi, il cammino delle donne verso la libertà era ancora lungo, disse:
"Non ho fatto quello che ho desiderato, ma almeno ho provato a combattere"
La storia di questa donna,cosi' determinata ,mi ha molto affascinata,forse x anche io ho scelto a mio tempo un mestiere tipicamente maschile.La forza di volonta',nel tempo ha dimostrato al mondo,quello che veramente conta.Lei a cavallo di 2 generazione ha dimostrato,che nn è maschio o femmina,ma la bravura e la determinazione ,che fanno la differenza.Enrica,con la tua solita sensibilita'hai saputo esporre tutto questo,cosa nn facile,brava come sempre,grazie,elisabetta,,,,,,,
RispondiEliminagrazie Elisabetta
RispondiEliminaEnrica, la tua preoccupazione è del tutto ingiustificata, è una lettura piacevole e si legge d’un fiato.
RispondiEliminaAmmirevole la determinazione di questa artista, Mary Cassat, che è riuscita ad imporsi malgrado i preconcetti e le avversità ambientali e culturali dell’epoca nei confronti delle donne, mantenendo fermamente la sua natura femminile, a differenza di Lucie Aurore Dupin (1804-1876) e Mary Ann Evans (1819-1880) che per imporsi nel campo letterario del 19° secolo sono state costrette ad assumere pseudonimi maschili, rispettivamente Gorge Sand e Gorge Eliot.
Brava, sei sempre insuperabile.
Pino
Mi è piaciuto tutto, immagini e storie. Grande Enrica. Grazie della fiducia che mostri inviandomi i tuoi fantastici lavori.
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