DA CANOVA A BOCCIONI ALLE GALLERI D' ITALIA
Milan, l'è un gran Milan....
E' proprio
vero, Milano, la grande Milano, che da sempre, sia sotto il dominio
Austriaco, o il dominio francese di Bonaparte, ha sempre avuto un
ruolo importante, strategico, economico, di cultura, con innovazioni
liberali, sia politiche, che economiche, sempre pronta scattare,
nel futuro prossimo, accogliendo tutto quello che in apparenza può
sembrare esagerato, rischiando per realizzare un prodotto, portando
avanti delle idee che spesso sono sembrate un'azzardo, valorizzando
l'impegno, l'ingegno, e la fantasia, senza dimenticare, quanta storia
ha alle proprie spalle.
Piazza della
Scala è da sempre speciale, La Scala, Palazzo Marino con le sue
bandiere, e il Palazzo Beltrami, con la sua facciata austera,
simbolo della serietà e del prestigio.
Il percorso che
abbiamo seguito ci ha consentito di scoprire due dimore storiche,
adiacenti: Palazzo Anguissola Antona Traversi, e Palazzo Beltrami.
Sotto il
dominio di Maria Teresa d'Austria, e di suo figlio Giuseppe II,
vennero intrapresi diversi interventi urbanistici ed architettonici,
per consentire a Milano, di poter competere con tutte le altre
capitali d'Europa.
Milano, non
doveva più essere capoluogo di Provincia, ma diventare a tutti gli
effetti una capitale.
Tutta la buona
borghesia di quegli anni; intorno al 1770, per dare lustro ai propri
casati, iniziò importanti ristrutturazioni.
Il conte
Antonio Carlo Anguissola, in previsione del suo matrimonio con la
contessa Bianca Arconati Visconti.
Incaricò dei
lavori l'architetto, Carlo Felice Soave da Lugano, che trasformò una
residenza comune, in una sontuosa dimora di stile neoclassico. Il
palazzo era molto apprezzato per le originali decorazioni interne,
tanto da divenire la residenza più ammirata di Milano. Ogni camera
ha un tema diverso, sono tutte ornate con decorazioni, dove l'effetto
delle dorature si completa con le finiture in lacca, o con
l'inserzione di altri materiali, finti marmi, bronzi, o spazi
colorati in modo uniforme che fanno risaltare il candore dello
stucco.
Il Palazzo,
venne poi venduto ad un borghese molto facoltoso, l'avvovato Giovanni
Battista Antona Traversi, che, nel 1841, incaricò l'architetto Luigi
Canonica, di apportare nuove modifiche. Nello stesso anno Luigi
Canonica, ristrutturò l'edificio adiacente Palazzo Brentani, per
conto del conte Greppi..
Palazzo
Beltrami, è la sede storica della Banca Commerciale Italiana
milanese. I due palazzi, diventano polo espositivo e condividono con
il pubblico, le collezioni d'arte, appartenenti a due gruppi
bancari, promuovendo mostre temporanee, e iniziative culturali e
proposte musicali.
Sono 197 le
opere, che la Fondazione Cariplo e Intesa San Paolo, hanno messo a
disposizione del pubblico. Aprono il percorso 13 bassorilievi del
Canova, raccontano la storia di Socrate, il grande filosofo
condannato ingiustamente, sono eleganti, e rimandano all'osservatore
un senso di pulizia.
La seconda sala
da merito alla storia antica, riproponendo vicende del medioevo e del
rinascimento, tutto questo attraverso le tele di Hayez, conosciuto
per lo più per il quadro del bacio, mentre in questa sala, vengono
riproposte delle tele veramente ricche di particolari, e forse di
qualche significato (politico) nascosto.
Attraverso le
tele di Giovanni Migliara, precise e ricche di particolari, possiamo
vedere, come fossero gli interni dei monumenti, in quei periodi
storici, ad esempio l' interno di un convento.
Vengono però
affiancate in questa sala, anche le opere di alcuni pittori che
rappresentavano la realtà quotidiana, mettendo in evidenza i
particolari degli abiti e delle azioni:
"La
confessione" di Giuseppe Molteni",
"Filanda
nel Bergamasco" di Petro Ronzoni,
il filo conduttore che unisce queste
opere, sono i particolari ripresi con altissima precisione.
Gerolamo Induno
e Domenico Induno rappresentano il risorgimento.
Con i dipinti
di Luigi Bisi, Giuseppe Canella, Angelo Inganni, vengono rappresentati
il Duomo di Milano,
la veduta di Piazza Fontarena di Udine, di Fausto Antonioli
o la
processione all'interno del colosseo di Luigi Querena
Questi artisti, sfruttando la
prospettiva, e gli effetti della luce, ci rimandano i particolari
della piazza del Duomo di Milano.
Era di
dimensioni molto ridotte, rispetto ad oggi, e in lontananza si vedeva
l'orizzonte libero, dandoci l'effettiva visione di come fosse il
panorama intorno alla cattedrale, dell'eleganza delle vie cittadine
che si contrappongono alle vedute della periferia, con i navigli
operosi, che tanto hanno dato alla città
Giungiamo nella
sala della suggestione poetica, e della ricerca del vero. Manzoni con
i Promessi Sposi, ha sicuramente influenzato anche la pittura, il
paesaggio viene visto e rappresentato tra la fine del settecento e i
primi decenni dell'ottocento, in modo diverso, le rappresentazioni
di Pescarenico,
attraverso il passare del tempo come la pittura si
tempo avvicini allo stile dell'impressionismo.
In un'altra
sala le rappresentazioni ci riportano al fasto della borghesia
settecentesca, dove il lusso, l'eleganza di particolari,
vengono
rappresentati come gioia di vivere,
mentre nella seconda metà
dell'ottocento, riflettono le scene di vita del popolo.
Le scene di
vita milanesi parlano di fatiche, e tensioni, di una società che
deve fare i conti con lo sviluppo industriale, mentre le
rappresentazioni napoletane, parlano di una vita solare.
Ancora una
volta, la pittura cambia modo di esprimersi, i contenuti passano in
secondo piano, sperimentando la luce e il colore per rappresentare la
realtà,
il percorso continua, così come nella vita di tutti i
giorni, fino a giungere allo smarrimento dell'uomo, che per ritrovare
se stesso, e allontanare la realtà dipinge paesaggi alpini in alta
quota.
Le opere di
Milesi, Gaetano Previati, Luigi Rossi ci raccontano di un contatto
con gli eventi, con il sentimento.
Mentre
Umberto Boccioni, con una la tela "Tre donne" è il maggior rappresentante del futurismo