il filo dei ricordi-racconti

domenica 29 marzo 2015

da Canova a Boccioni




DA CANOVA A BOCCIONI  ALLE GALLERI D' ITALIA



Milan, l'è un gran Milan....


E' proprio vero, Milano, la grande Milano, che da sempre, sia sotto il dominio Austriaco, o il dominio francese di Bonaparte, ha sempre avuto un ruolo importante, strategico, economico, di cultura, con innovazioni liberali, sia politiche, che economiche, sempre pronta scattare, nel futuro prossimo, accogliendo tutto quello che in apparenza può sembrare esagerato, rischiando per realizzare un prodotto, portando avanti delle idee che spesso sono sembrate un'azzardo, valorizzando l'impegno, l'ingegno, e la fantasia, senza dimenticare, quanta storia ha alle proprie spalle.
Piazza della Scala è da sempre speciale, La Scala, Palazzo Marino con le sue bandiere, e il Palazzo Beltrami, con la sua facciata austera, simbolo della serietà e del prestigio.


Il percorso che abbiamo seguito ci ha consentito di scoprire due dimore storiche, adiacenti: Palazzo Anguissola Antona Traversi, e Palazzo Beltrami.
Sotto il dominio di Maria Teresa d'Austria, e di suo figlio Giuseppe II, vennero intrapresi diversi interventi urbanistici ed architettonici, per consentire a Milano, di poter competere con tutte le altre capitali d'Europa.



Milano, non doveva più essere capoluogo di Provincia, ma diventare a tutti gli effetti una capitale.
Tutta la buona borghesia di quegli anni; intorno al 1770, per dare lustro ai propri casati, iniziò importanti ristrutturazioni.
Il conte Antonio Carlo Anguissola, in previsione del suo matrimonio con la contessa Bianca Arconati Visconti.
Incaricò dei lavori l'architetto, Carlo Felice Soave da Lugano, che trasformò una residenza comune, in una sontuosa dimora di stile neoclassico. Il palazzo era molto apprezzato per le originali decorazioni interne, tanto da divenire la residenza più ammirata di Milano. Ogni camera ha un tema diverso, sono tutte ornate con decorazioni, dove l'effetto delle dorature si completa con le finiture in lacca, o con l'inserzione di altri materiali, finti marmi, bronzi, o spazi colorati in modo uniforme che fanno risaltare il candore dello stucco.



Il Palazzo, venne poi venduto ad un borghese molto facoltoso, l'avvovato Giovanni Battista Antona Traversi, che, nel 1841, incaricò l'architetto Luigi Canonica, di apportare nuove modifiche. Nello stesso anno Luigi Canonica, ristrutturò l'edificio adiacente Palazzo Brentani, per conto del conte Greppi..


Palazzo Beltrami, è la sede storica della Banca Commerciale Italiana milanese. I due palazzi, diventano polo espositivo e condividono con il pubblico, le collezioni d'arte, appartenenti a due gruppi bancari, promuovendo mostre temporanee, e iniziative culturali e proposte musicali.
Sono 197 le opere, che la Fondazione Cariplo e Intesa San Paolo, hanno messo a disposizione del pubblico. Aprono il percorso 13 bassorilievi del Canova, raccontano la storia di Socrate, il grande filosofo condannato ingiustamente, sono eleganti, e rimandano all'osservatore un senso di pulizia.


La seconda sala da merito alla storia antica, riproponendo vicende del medioevo e del rinascimento, tutto questo attraverso le tele di Hayez, conosciuto per lo più per il quadro del bacio, mentre in questa sala, vengono riproposte delle tele veramente ricche di particolari, e forse di qualche significato (politico) nascosto.


Attraverso le tele di Giovanni Migliara, precise e ricche di particolari, possiamo vedere, come fossero gli interni dei monumenti, in quei periodi storici, ad esempio l' interno di un convento.


Vengono però affiancate in questa sala, anche le opere di alcuni pittori che rappresentavano la realtà quotidiana, mettendo in evidenza i particolari degli abiti e delle azioni:
"La confessione" di Giuseppe Molteni",


"Filanda nel Bergamasco" di Petro Ronzoni,
 il filo conduttore che unisce queste opere, sono i particolari ripresi con altissima precisione.


Gerolamo Induno e Domenico Induno rappresentano il risorgimento.




Con i dipinti di Luigi Bisi, Giuseppe Canella, Angelo Inganni, vengono rappresentati il Duomo di Milano,

Canella

la veduta di Piazza Fontarena di Udine,  di Fausto Antonioli


                                                                                                   
o la processione all'interno del colosseo  di Luigi Querena


Questi artisti, sfruttando la prospettiva, e gli effetti della luce, ci rimandano i particolari della piazza del Duomo di Milano.
Era di dimensioni molto ridotte, rispetto ad oggi, e in lontananza si vedeva l'orizzonte libero, dandoci l'effettiva visione di come fosse il panorama intorno alla cattedrale, dell'eleganza delle vie cittadine che si contrappongono alle vedute della periferia, con i navigli operosi, che tanto hanno dato alla città


Giungiamo nella sala della suggestione poetica, e della ricerca del vero. Manzoni con i Promessi Sposi, ha sicuramente influenzato anche la pittura, il paesaggio viene visto e rappresentato tra la fine del settecento e i primi decenni dell'ottocento, in modo diverso, le rappresentazioni di Pescarenico,


 attraverso il passare del tempo come la pittura si tempo avvicini allo stile dell'impressionismo.
In un'altra sala le rappresentazioni ci riportano al fasto della borghesia settecentesca, dove il lusso, l'eleganza di particolari,
 vengono rappresentati come gioia di vivere,


 mentre nella seconda metà dell'ottocento, riflettono le scene di vita del popolo.


 Le scene di vita milanesi parlano di fatiche, e tensioni, di una società che deve fare i conti con lo sviluppo industriale, mentre le rappresentazioni napoletane, parlano di una vita solare.


Ancora una volta, la pittura cambia modo di esprimersi, i contenuti passano in secondo piano, sperimentando la luce e il colore per rappresentare la realtà,

Segantini

Segantini


il percorso continua, così come nella vita di tutti i giorni, fino a giungere allo smarrimento dell'uomo, che per ritrovare se stesso, e allontanare la realtà dipinge paesaggi alpini in alta quota.


Le opere di Milesi, Gaetano Previati, Luigi Rossi ci raccontano di un contatto con gli eventi, con il sentimento.




Mentre Umberto Boccioni, con una la tela "Tre donne" è il maggior rappresentante del futurismo

3 commenti:

  1. Io che ho sempre detestato andare a Milano, grazie a te ho vinto la mia avversione verso la nostra Metropoli, grazie alle mostre d'arte, ho imparato che Milano non è quel caos che tanto mi impauriva, ma una città viva, in ogni sua forma.
    Abbiamo passato un pomeriggio fantastico, e mi sono fatto anche la foto di fronte alla Scala, con il mio nasone dolorante e gonfio.
    Grazie amore mio.

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  2. Grazie infinite a Enrica, che ci fa condividere questa sua gita.

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  3. Vivo a Milano , ma tu mi hai fatto ammirare ,le sue grandiosita'.Grazie monella ,un caro abbraccio elisabetta,,,,,,,,,,,,

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