il filo dei ricordi-racconti

domenica 5 aprile 2015

IL MONASTERO DI TORBA



Non molto distante da dove abito io, in provincia di Varese, e precisamente nel paese di Gornate Olona, frazione Torba, si trova una delle più antiche fortezze, dichiarato patrimonio dell'umanità nel 2011.
Sono ritornata, con due cari amici che sono venuti in visita qualche giorno dalle mie parti, volevo far vedere loro quanta storia ci sia tra queste mura.
E' una bellissima giornata d'autunno, le piante stanno cambiando i loro colori, il cielo è di un bell'azzurro e la temperatura è mite. Giungiamo in questo luogo, dove sembra che si assapori la tranquillità, ci invita ad essere percorso un viale ben tenuto.


La storia di questo luogo si perde nel tempo, 
Rappresenta un esempio unico, di monastero fortificato, precedente all'anno mille. Il tempo sembra sospeso, e si ritrovano i segni del passaggio di antiche civiltà.


La strada che costeggia il fiume Olona, è sempre la stessa che conduceva al nord, ora terra del Canton Ticino, a quei tempi chiamata Terra dei Leponzi.
Questo luogo, è stato prima di tutto una fortezza, la torre romana, imponente, che se pur dimostra in tutto, la propria età, non ha mai smesso di vigilare sul territorio, circondato da boschi che da sempre sono l'habitat naturale della zona.



Attraverso le sue feritoie, sembra controllare ancora oggi, in attesa di una banda di barbari o di viandanti in cerca di ospitalità.
Le strutture semplici, raccolte, insieme a delle pietre raggruppate e sormontate fino a formare muri, dimostrano che i romani nell'ultimo periodo del loro impero, difendevano la zona, creando ostacoli, un luogo di protezione, contro la valanga di invasori che proveniva dal Nord.


Un avamposto sul fiume Olona, per controllare persone e merci che venivano trasportate attraverso il fiume. Nei secoli successivi si sono succeduti Goti, Bizantini, e sopratutto Longobardi che continuarono a rinforzare e fortificare Torba.


Con la Pax Longobarda, il complesso perse lo scopo militare, divenne una stazione commerciale. Raggiunto un periodo di pace ed ordine, Torba divenne un monastero religioso, grazie all'insediamento di alcune suore benedettine, che ampliarono gli edifici, aggiungendo i locali che ospitavano le celle, il refettorio, la sala di preghiera, e un portico a tre arcate, oltre alla piccola chiesa dedicata alla Vergine. La torre di guardia divenne oratorio ai piani alti, sepolcreto e cripta ai piani bassi. Rimasero i muri di protezione, perchè i pericoli non erano scongiurati. 


Fra le mura di Torba, non si muovevano più guerrieri, ma monache che avevano scelto la preghiera e la solitudine.
Molte famiglie nobili Milanesi e Varesotte, si alternarono per incaricare come badessa una rappresentante del proprio casato.
Nel 1453 la famiglia Pusterla fece trasferite a Tradate, le suore benedettine, mentre i terreni erano curati da alcuni massari.
Furono queste suore a preservare Torba, durante dieci secoli in cui si susseguirono, altri eserciti e altre lotte di potere. Nel 1799 Napoleone sconvolse definitivamente il monastero, sopprimendo gli ordini religiosi e confiscando i loro beni destinando poi il complesso a ruolo agricolo. 
L'intera costruzione, venne di nuovo adattata alle mansioni agricole, fino ad un totale abbandono.
Nel 1970 Torba era l'emblema del degrado.


Nel 1977 venne acquistato da Giulia Maria Mozzoni Crespi, che lo donò al Fai (Fondo Ambiente Italiano) undici anni di restauro, contro i danni causati dal tempo e sopratutto dall'uomo, un miracolo che ci consente di visitare e di immaginare le suore che abitarono Torba, eredi longobarde, alte e bionde, mentre negli affreschi il viso non compare,


 alcune sembrano salutare, oppure  ci consente di osservare il territorio dall'alto della torre come facevano i soldati romani.









5 commenti:

  1. Brava Enrica, ora arricchisci i tuoi racconti con ottimi video, forse per me Torba è un posto talmente comune, (essendo nato in zona) ma come lo descrivi tu mi fa venire la voglia di tornarci per una visita più approfondita.

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  2. Una gita piacevole, descritta e testimoniata con la consueta sensibilità. Grazie, Enrica.

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  3. A me piaccion sempre la novizia di particolari che descrivi minuziosamente .Bravissima Enrica !

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  4. Una della zona sicuramente, meritevole della tua bella testimonianza, bello Enrica, brava. Anna B.

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  5. Chissa perché dobbiamo sempre andare lontano per trovare posti nuovi,tu',Enrica,invece riesci a scoprirli anche vicino a casa tua,e sai descrivere questi posti in modo veramente completo,l'accompagnamento dei video completa il tutto,Io pero',riesco meglio a viverli attraverso lo scritto.pachino.

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