il filo dei ricordi-racconti

sabato 25 aprile 2015

IL XXV APRILE

IL 25 APRILE






Domani è il 25 aprile, in Italia è la Festa della liberazione. Compie settanta anni la festa Nazionale, che rappresenta la fine di momenti  di durezza e violenza, fisica e mentale, dalla privazione della libertà, dall'umiliazione di esser considerati numeri e non esseri umani, fino a togliere il nutrimento, le forze fisiche, l'ultimo momento di dignità, una condizione che era la distruzione di tutto, di vite,  speranze, sogni e ricordi.
Eppure per chi ha vissuto, ed è sopravvissuto, a questo brutto periodo, il XXV Aprile rappresentava l'inizio di un nuovo tutto....
Da questa giornata sono ripartite le speranze, e con la speranza le idee, i sogni e i progetti, senza mai dimenticare quel che si era subito.


Sono nata nel 1961 , qualche anno dopo il 25 aprile 1945, per mia fortuna, non ho mai provato queste privazioni, ma nella casa dove sono cresciuta, il XXV aprile era una festa sacra.


Il mio papà lavorava nella vicina Svizzera, dove questo giorno non veniva e non viene riconosciuto come una festa, chiedeva un giorno di ferie, se la giornata cadeva durante un giorno lavorativo.  Non è mai andato al mare, ne in montagna, non poteva permetterselo, ma questa giornata... era sacra..
Per lui, che era stato rinchiuso in un campo di concentramento, che   grazie ad una buona costituzione fisica, è riuscito a sopravvivere, quando è tornato a casa, ha trovato il vuoto lasciato da molti dei suoi amici, che da partigiani, hanno perso la vita, ognuno di loro,  ha subito e combattuto una lotta diversa nelle azioni, ma per un unico risultato ... la libertà..
IL giorno della commemorazione, si preparava alla sfilata.
Sbarbato e in ordine, con l'abito della festa e le scarpe lucidissime, usciva di casa, al collo aveva il simbolo più importante ....il fazzoletto tricolore 




Sfilavano distinti, e fieri, tutti uniti per un fine comune, che tanto è costato in termini di vite e distruzione,
Vedo col pensiero il mio papà sfilare, credeva fermamente, alla libertà e alla uguaglianza nell'istruzione, nelle cure, e al miglioramento costruttivo verso una vita dignitosa, attraverso il dovere, l'onestà, per un il diritto alla dignità.




La musica straniera che mio fratello ascoltava, era anch'essa un frutto della liberazione, c'era un mondo da scoprire.
Oggi il detto "Povero ma onesto" non rappresenta il costume nazionale..
Per la libertà hanno combattuto, tante persone, anche di credo politico diverso, ma uniti per un ideale comune ...la libertà e l'uguaglianza. 




La bandiera tricolore aveva un significato ricco di impegno e di propositi, condito da tanti sacrifici, rappresentava la nostra nuova nazione, oggi è una bandiera divenuta sbiadita che non sventola più con l'orgoglio di un tempo.Per molti di noi il 25 aprile è solo, un giorno non lavorativo, mentre per chi tanto ha dato, in termini personali, era un simbolo, oggi è forse sfuocato, e deriso nei modi, da quelle istituzioni che in realtà devono tutto o quasi alla giornata della liberazione, il XXV aprile.










9 commenti:

  1. Ricordi, valutazioni, espressioni. Grazie, Enrica, il 25 aprile sia finalmente un simbolo della riacquistata libertà e di impegni reali per sempre.

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  2. Il 25 Aprile,quanti ricordi,quanti morti,per la conquista della democrazia,e dalla liberta,quante parole sono state sprecate inutilmente,in troppi nn hanno capito ancora il significato vero di questa parola,Liberta'.Sepre molto completa la tua descrizione,bella la citazione del Grande Pertini.Ancora una volta devo dirti brava Enrica, Paki.

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    1. Pachi grazie, per la tua premura di leggere i miei scriitti

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  3. Grazie enrica,anche oggi sei riuscita a mettere a segno il punto focale,elisabetta,,,

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  4. sono orgogliosa di aver conosciuto il tuo papà e te

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  5. sono Marisa di olgiate ciaooooooo

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  6. Ricordi intensi di un dopoguerra, dove eravamo tutti poveri, in saccoccia, ma ricchi di nuova libertà.
    Ora anche i colori della nostra bandiera sembrano sbiaditi, di fronte, al malaffare, alla corruzione, e all'egoismo.
    Speriamo in un domani migliore per i nostri figli e nipoti.
    Come sempre tu sei riuscita con la semplicità a farci ritornare quei giovani fiduciosi nel domani, che eravamo negli anni cinquanta.
    Grazie Chicca.
    Riky

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  7. Bagagli di ricordi ,il periodo di tanti anni fa ma se guardiamo la situazione in Italia oggi e cerchiamo la parola libertà non la troviamo più .Braviossima Enrica

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