LA SACRA
SINDONE
Il termine
credente, suscita molto spesso parecchie domande, non solo di tipo
religioso, ma anche di tipo etico, di comportamento.
Chi dichiara di
esser credente, deve credere, in una fede che è insegnamento al
perdono, adottando un modo di vivere amorevole e caritatevole, le
azioni devono avere ed essere compiute con amore, amore per il
prossimo, credendo nel perdono e confidando in Dio..., senza amore
qualunque azione non ha senso religioso, ma è studiata per un fine
apparente.
Questo è quel
che credo di aver capito in linea di massima.
A Torino, in
questi giorni viene presentata l'Ostensione della Sacra Sindone, per
i credenti è il telo lungo 442 cm e largo 113 che ha avvolto il
corpo di Cristo, deposto dalla croce, per le persone, curiose, ma un
tantino diffidenti, è il telo di Torino.
Le ostensioni
vengono proposte, insieme ad un grande evento ecclesiale, un
anniversario, una ricorrenza, ed è il vescovo di Torino, il custode
della Sindone che propone l'Ostensione al Santo Padre che deciderà
se dare l'approvazione.
Dal 19 aprile
al 24 giugno, verrà mostrata al pubblico, ed è l'estensione più
lunga della storia, ben 67 giorni, in abbinamento con il bicentenario
della nascita di San Giovanni Bosco, il patrono di Torino, il santo
sociale per antonomasia, l'ideale accompagnatore del credente, che
vuole riscoprire un percorso di fede.
Gli eventi
associati consentono, a chi si avvicina alla fede e a chi pratica la
fede, un momento di profonda riflessione e penitenza, i sacerdoti
avranno possibilità di assolvere peccati molto gravi come l'aborto,
secondo le disposizioni avute dall'arcivescovo di Torino
Il 21 giugno
Papa Francesco, sarà a Torino, per una intensa visita, dove
incontrerà tutte le categorie a cui questa sindone è dedicata, in
quest'occasione incontrerà diverse comunità,tra cui alcuni
dei suoi famigliari.
I milioni di
pellegrini e visitatori che giungeranno a Torino, gestiti da una rete
di volontari che lavorano già da parecchi mesi occupandosi dei
pellegrini, anche quelli, con esigenze speciali, occupandosi di tutto
dalla logistica alle infrastrutture, sono circa 4.500, alcuni sono
veterani che operano come volontari dal 1978, altri giovani che hanno
seguito una formazione che riguarda il motore organizzativo ma anche
la storia e il significato della Sindone. Diverse forze dell'ordine
vengono impiegate per tutelare la Sindone, in un periodo difficile
come questo.
Le prime
notizie sulla Sindone, risalgono al 1353, il cavalier Goffredo fece
costruire una chiesa nel paese di Lirey dove risiedeva e alla sua
collegiata donò il lenzuolo che aveva avvolto il corpo di Cristo.
Dopo varie
vicissitudini venne venduta ai duchi di Savoia.
Viene custodita
a Chambery in una cappella costruita per l'occorrenza e ottengono dal
papa Giulio II l'autorizzazione al culto pubblico della Sindone, con
la Santa Messa.
Un incendio
scoppiato nella cappella nel 1532, ha messo a rischio il lenzuolo che se pur danneggiato in parecchi punti venne poi
riparato dalle suore di Chambery che rammendarono le bruciature più
grandi e la cucirono su una tela di rinforzo, viene di nuovo esposta
nel 1534.
Le guerre, che
hanno costellato la storia dei Savoia, ha fatto si che la Sindone
abbia subito parecchi spostamenti, per tornare poi a Chambery. Per favorire lo spostamento di San Carlo Borromeo,
che giungeva a piedi da Milano, la Sindone venne portata a Torino.
Una moltitudine
di donne e uomini venerarono pubblicamente la Sindone, venne poi
trasferita nella cattedrale dove si tenne la cerimonia delle
quarant'ore. Non venne più spostata se non per brevi trasferimenti,
nel 1694 venne collocata nella cappella costruita appositamente per
lei, tra il Duomo e il Palazzo Reale dall'architetto Guarino Guarini.
Venne spostata solo per un breve periodo a Genova nel 1706, poi
ritornò a Torino, persino durante il periodo Napoleonico, la Sacra
Sindone rimase in città.
Nel 1898 in
seguito ad alcune fotografie effettuate, inizia l'interesse degli
scienziati sulla Sindone, ma l'imminente arrivo della seconda guerra
mondiale spinge ad un nuovo trasferimento, nel 1939 la sindone viene
nascosta nell'abbazia di Montevergine dove rimane fino al 1946.
Nel 1973 inizia
un primo esame di studi sulla Sindone.
Nel 1983 muore il Re Umberto II di Savoia, che nel suo testamento lascia al Papa la Sindone
che era conservata nella cappella vicino al Duomo di Torino a
titolo di Deposito.
Nel 1988 nuovi
studi.
Nel 2002 venne
fatto un intervento di restauro conservativo.
Per chi non è
credente la Sindone rimarrà sempre un oggetto costruito.
Poi c'è la
scienza, che studia e mette in dubbio, gli studiosi continueranno a
considerarla un oggetto di studi, anche se finora nessuno è stato
in grado di riprodurla, la Sindone è ancora un enigma per
l'intelligenza umana.
Per il credente
che continua a venerarla, è come esser davanti ad un segno, forse
unico,che rimanda a chi crede, il messaggio di Cristo.
In fondo in
ogni uomo, c'è la coscienza e c'è bontà, con l'Ostensione, la
chiesa cerca di portare la bontà in alto, alla luce, la Sindone
rappresenta la passione di Cristo, la sofferenza dell'uomo, di ogni
uomo... e come se ognuno contemplando la Sindone leggesse il
Vangelo. L'ostensione rappresenta la lotta contro ogni sofferenza,
con dignità e fiducia.
Ma quanto è bello questo pezzo, Enrica. Ti abbraccio.
RispondiEliminaSe si parla di Sacra Sindone viene spontaneo pensare alla Fede e al Miracolo.
RispondiEliminaMiracolo per chi ci crede, di avvenimento inspiegabile comunque.
Anche un filino d’erba è miracolo per un credente. Nessuno può riprodurlo tale e quale.
… Miracolo è la disponibilità di un genitore che dona tutto se stesso per un figlio, che dà il meglio di sé per aiutarlo in tutti momenti difficili.
La Sacra Sindone porta a riflettere chi è credente ed anche chi non lo è.
Se ci soffermiamo ad ascoltare il nostro Spirito, sentiamo che l’uomo non può tutto comprendere e che una Presenza Divina ci accompagna e ci rende la Vita migliore: anche nel dolore fisico e nelle difficoltà.
La Sacra Sindone è un segno ed ognuno lo coglie in modo diverso.
La Fede non paga: la Fede dona e i doni più grandi sono quelli che ci rendono migliori.
Per ogni persona il cammino è lungo e sempre in salita, ma l’affidarci a Lui con umiltà è guarigione dell'anima.
Enrica sei fantastica,hai scritto con il cuore in mano,non avresti potuto fare di meglio,questo tuo scrittoha messo in luce la tua grande sensibilita',la tua umanita'e il tuo essere veramente te stessa.Tu la Sagra Sindone sei riuscita a guardarla con gli occhi del cuore,hai messo in evidenza la vera fede,si ci sei riuscita alla grande,quel telo è il vero volto di Gesu,la Sua passione ,e il Suo grande amore per il mondo intero,grazie cara,, mi hai fatto un dono stupendo,,un tenero abbraccio elisabetta,,,,,,,,,
RispondiEliminagrazie a tutti
RispondiEliminaUn abbraccio a tutti, soprattutto alla nostra amica Elisabetta. Leggo il suo commento e la sento presente, con tanta gioia!
RispondiEliminaPer prima cosa complimenti ,pochi sanno su Don Bosco e poi c'è anche Pier Giorgio Frassati ,ma hai scritto tutto con novizia di particolari storici ed etici .Bravissima Enrica
RispondiEliminagrazie Angelica
RispondiEliminaCome sempre,Enrica le tue descrizioni sono sempre complete,di qualsiasi argomento si tratti,poi essere o no credenti ,questo è soggettivo,ma sicuramente davanti a questo telo il sentimento che provi e quello di una profonda riflessione.ancora una volta nn posso che dire,brava Enrica.!!!!!. Paki.
RispondiEliminagrazie Paky
RispondiEliminaBellissima descrizione della Sacra Sindone, il messaggio di Cristo per i credenti.
RispondiEliminaBrava Enrica.
Anna B.
ottima descrizione....grazie Enrica
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