il filo dei ricordi-racconti

domenica 8 marzo 2015

Parma e le sue meraviglie

PARMA E LE SUE MERAVIGLIE

Mi ero fatta un'idea sbagliata, non mi sono nemmeno informata sulla zona, che sarei andata a vedere. Invece ero diretta in un territorio dai molteplici interessi, alla scoperta di grandi scrigni d'arte, tesori della nostra storia, che si alternano ci accompagnano anche alla scoperta della rinomata gastronomia locale.
Parma, il primo pensiero, che sopraggiunge, è quello delle specialità gastronomiche. Prosciutto crudo e cotto, tortellini, Parmigiano Reggiano, Culatello di Zibello, Salame di Felino, e chi più ne ha, più ne metta....




Parma, divenne un centro culturale politico, non solo italiano ma anche europeo, grazie alla potente famiglia Farnese.
Fu proprio il Papa Paolo III (Alessandro Farnese) che nel 1545 affidò il feudo di Parma e Piacenza al proprio figlio Pier Luigi, che venne assassinato pochi anni dopo.
Sappiamo molto bene che per raggiungere il potere non si esitava ad imbrogliare, a combinare congiure.
La famiglia Farnese, non era amata dalla popolazione di Parma, eppure è proprio grazie a questa famiglia, se oggi possiamo visitare e, senza esagerare restare stupiti dalla bellezza della città.
I Farnese, hanno subito diversi attacchi da parte di nobili, che rappresentavano altri regnanti d'Europa, un esempio su tutti Carlo V di Spagna, hanno avuto scontri con famiglie feudatarie presenti sul territorio, e hanno superato parecchie insidie, che si sviluppavano a livello famigliare.
Se il Ducato di Parma e Piacenza, ha preso lustro e prestigio deve ringraziare la dinastia dei Farnese, e in particolare Ottavio, che divenne poi, un modello per le famiglie Medici e Savoia.
Giunti a destinazione la guida ci attende, muniti di cuffie iniziamo il giro della città:
passiamo davanti al Palazzo della Pilotta,



 dedicato indicativamente al gioco della pelota basca, qui in questo grande insieme di edifici di mattoni, rimasto incompleto, aveva annesso anche il Palazzo Ducale che durante la seconda guerra mondiale fu bombardato dalle forze anglo americane e nel dopo guerra completamente abbattuto.
 il monumento a Verdi nell'annessa piazza





Giungiamo nel centro storico, raggiungiamo il convento di San Paolo.






Veniamo introdotti nella sala refettorio di questo convento, fondato nell'anno mille, ha avuto il suo massimo splendore dal XV al XVI secolo, dove le badesse, lo resero uno dei centri culturali più importanti della città. Poteva essere frequentato, solo da ragazze appartenenti ad una estrazione sociale alta, le famiglie delle religiose, attraverso lasciti e donazioni hanno reso il convento molto ricco, amministrava diversi beni materiali, aveva ampie possibilità economiche.

Le badesse, appartenevano a famiglie nobili, proprio attraverso le conoscenze delle loro famiglie, delle autorità religiose, mantenendo contatti con i personaggi illustri, riuscivano a tessere importanti rapporti con tutti i circoli più elevati della città.
Tanto che, anche anche Margherita Farnese, dopo l'annullamento del suo matrimonio con Vincenzo Gonzaga II, lo frequentò diventando anch'essa religiosa.
La badessa, si spostava molto spesso, per intrattenere affari che riguardavano il convento, per questo motivo aveva diritto a degli appartamenti privati.
L'appartamento della badessa, ora è un museo, la badessa Giovanna da Piacenza, nei primi dieci anni in cui svolse il suo ruolo di superiora, apportò diverse migliorie strutturali e pittoriche del monastero. Nel 1514, aveva incaricato il pittore Alessandro Araldi, che affrescò la volta di una prima camera, con una innovazione portata dal sud Italia verso il nord, viene definita la volta delle grottesche.


Appena pochi anni dopo, venne chiamato per affrescare un'altra camera un giovane pittore chiamato Correggio.

Entrando in questa stanza, si rimane stupiti, i critici che si sono espressi, hanno dato pareri discordanti tra loro.
Per le persone come me, che non hanno una preparazione, ma che ammirano, alzando gli occhi e guardando intorno, hanno la sensazione di vedere dei puttini che girando, si alternano nei giochi e nei ruoli di caccia, mentre molto spesso il cielo azzurro, da uno spiraglio di luce, le lunette sottostanti, sembrano delle nicchie contenenti delle statue, che sfruttano la luce e le ombre. In realtà la guida ci ha parlato di una decorazione illusionistica, cioè, non ci sono nicchie, ne statue, ma il frutto di una illusione pittorica , io l'ho trovata spettacolare.



Anche la cappa del camino è stata decorata, dedicata alla dea Diana, ma con molti richiami allo stemma della famiglia e alle virtù della Badessa.



Raggiungiamo il Duomo di Parma,
l'esterno è molto austero, ma l'interno riserva molte sorprese
definito uno scrigno di arte, un capolavoro del medioevo, nel 2006 ha celebrato il suo nono centenario di vita, posto al centro della piazza, dove si affacciano anche il Battistero e il Palazzo Episcopale.



Dedicata a Santa Maria Vergine, la cupola sopra l'altare maggiore è affrescata, la madonna si eleva al cielo, con una leggerezza, una illuminazione che sembra travolgere e rendere tutto lieve.




la madonna che si eleva  tra gli angeli





Un'altro capolavoro del Correggio, le spiegazioni della guida, ci aiutano a comprendere la pittura, me le sensazioni che vengono trasmesse dall'affresco non si riescono a spiegare.






l'esterno del battistero è rivestito di marmo Rosa di Verona, ma una visita all'interno è d'obbligo, è a pagamento, ma, merita di essere visto.


interno del battistero


E' ora di pranzo tortellini con le erbette, o un piatto di prosciutto di Parma accompagnato da scaglie di Parmigiano davvero non sappiamo cosa scegliere....





La visita continua il museo di Maria Luisa D'Austria, i suoi attrezzi da cucito, gli abiti ricamati con foglie d'argento, la sua farmacia da viaggio. I suoi acquarelli, la violetta di Parma, il profumo preparato apposta per lei.


il teatro dell'opera  voluto  da  Maria Teresa D'Austria


Giungiamo ad un'altro gioiello di questa città l'abbazia di San Giovanni, un complesso molto vasto che comprende la chiesa, il monastero e l'antica spezieria.


Nella chiesa ancora una volta troviamo la cupola dedicata a San Giovanni, affrescata dal Correggio,



 in questo complesso vi è una delle più belle sacrestie  d'Italia,
dipinta seguendo lo stile di leonardo da Vinci nel 1508.

Raggiungiamo l'antica spezieria, che fungeva da farmacia, sono quattro le sale da visitare, la sala del fuoco, così chiamata per la presenza del camino qui si procedeva con l'accoglienza dei clienti e la vendita dei medicamenti, i contenitori delle erbe e delle spezie , sono in legno, maiolica, e porcellana,




 con bilance che risalgono al 1800 e i  piccolissimi pesi, da questa sala era possibile entrare nella sala dei veleni, ma l'entrata ora è stata chiusa, sulla sinistra si trova il laboratorio con un pozzo di acqua che ancora proviene dal torrente Parma che divide in due la città, una piccola porta, da accesso alla cantina, era il luogo più importante perchè consentiva di conservare le spezie e gli unguenti.
L'aquila di San Giovanni, controlla chi entra ed esce dalla 
Sala dei Mortai,
era il luogo dove i monaci pestavano le spezie, mortai di legno, di marmo, di alabastro, piccolissimi, medi, grandi, di notevoli dimensioni, chiude la visita la Sala delle Sirene, le figure scolpite sul legno degli scaffali,
nelle teche ci sono i manuali di farmacia, mentre le lunette superiori,sono rappresentati i maestri, che si sono succeduti
Tutto concentrato a pochissima distanza dal duomo, dando l'impressione di una rivalità di potere, tra le due parti, pur pregando lo stesso Dio.
Ci aspetta la visita al palazzo della Pilotta, una scala imponente ci invita alla visita,

 al primo piano di questo imponente edificio rimango letteralmente a bocca aperta davanti alla bellezza del Teatro Farnese, 




la storia forse non da il pieno merito a questa opera, usata ben poche volte, solamente nove volte, perchè Parma era considerato un ducato di minore importanza, per cui le occasioni per sfruttarlo, furono molto poche, è molto, molto bello.







 Durante la seconda guerra mondiale, è stato gravemente danneggiato e ricostruito negli anni 60 del dopoguerra, e inserito come ingresso della Galleria Nazionale di Parma.
Dopo un'inattività durata circa tre secoli, il teatro e ritornato ad ospitare eventi teatrali nel 2011, con la rappresentazione del maestro Claudio Abbado e dalla sua Orchestra Mozart.
La visita alla Galleria di Parma, dove le opere di Leonardo, del Parmigianino,





 e del Correggio







 ci sono state spiegate esaustivamente, una giornata piena di tante belle cose, un piccolo ricordo gastronomico per chi ci attende a casa ..... con un 
Grande grazie a Parma.






9 commenti:

  1. Enrica sei andata nel mio territorio e non mi hai detto nulla,a saperlo sarei venuto io a farti da guida,comunque ancora una volta hai illustrato in modo esaustivo tutte le bellezze di Parma,bravissima.Pachi.

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  2. Come sempre sei un 'ottima guida turistica ,Parma non è solo gastronia ma storia ,architettura .Grazie Enrica

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  3. Un servizio stupendo, cara Enrica, accurato, partecipe, sensibile. Sei fantastica, Amica mia. Conoscerti è un piacere dell'anima.

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  4. finalmente! aspettavo una tua nuova uscita per vedere coi tuoi occhi quello che dal mio letto non potrei vedere, al prossimo viaggio io vengo con te

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  5. Un bellissimo racconto, pieno di particolari molto esaustivi. Brava Enrica, ci metti sempre il cuore.
    Anna B.

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  6. Ringrazio te Lucia, e Angelica, mi fa piacere che vi sia piaciuto.
    Anna B. ti ringrazio, trasmetto solamente quello che il cuore mi trasmette, Lorenzo grazie a te, e grazie a quella persona che ostinatamente commenta e non mette mai il proprio nome,

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  7. Pachi, non sapevo che fossero i tuoi luoghi e mi spiace non avertelo detto, sono invece contenta, molto contenta che tu lo abbia apprezzato dal momento che conosci molto bene i luoghi che ho visitato e raccontato, alla prossima gita, saai contattato anticipatamente ciao a te e a Teresa

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  8. Molto ricco questo post.Buona serata OLga

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