COMO
E LA MOSTRA
Ho
iniziato ad andar per mostre proprio nella mia città, nella cornice
di Villa Olmo, villa neoclassica dove durante la storia sono stati
ospiti personaggi importanti: Napoleone Bonaparte, gli imperatori
d'Austria Francesco Ferdinando I e Maria Carolina, il generale
Radesky e Giuseppe Garibaldi. Ora è un centro espositivo, rassegne
d'arte importanti, ogni anno un pittore, da Mirò, Picasso,
Magritte, Rubens, Le icone russe, la dinastia dei Bruegel,ora con il
cambio di amministrazione comunale, la scelta, già dall'anno scorso,
è di proporre un percorso dove l'architettura di una città diventa
soggetto e progetto.
Con
la mostra "città nuova oltre Sant'Elia", del 2013, sono
state esposte più di 100 opere,
alcune
delle quali inedite, tra dipinti, disegni, modelli, filmati,
installazioni di artisti, architetti, registi, quali Antonio
Sant’Elia, Umberto Boccioni, Fernand Léger, Mario Sironi, Le
Corbusier, Frank Lloyd Wright, e altri.
.....Fonte web
Devo
dire che le ho considerate esposizioni di nicchia, spiegate molto
bene, ma adatta ad un pubblico preparato, o amante del futurismo,
sono uscita dalle mostre con la sensazione di un vuoto.
Le
opere di Sant' Elia
rappresentano grattacieli monolitici
ed enormi con terrazzi, ponti e passerelle aeree.
Da un suo disegno è nato a Como il Sacrario, monumento ai caduti, la
maggior parte dei suoi progetti non è stata realizzata ma il suo
modo di vedere una città ha influenzato molti architetti e
disegnatori, sua è stata l'idea di esporre gli ascensori sulle
facciate degli edifici e i suoi disegni sulla città nuova hanno
ispirato il regista Fritz Lang, che ha inserito le sue architetture
nel film Metropolis
Quest'anno
il progetto continua e propone 60 opere, che percorrono 100 anni
della nostra storia artistica, sociale e culturale, fino alla fine
dell'800, i soggetti dei nostri quadri rappresentavano visioni
panoramiche naturali, poi con avvento del futurismo la città, più
che rappresentata viene inventata.
Dal
manifesro dei futuristi del 1909,
"
La città sarà un concentrato dinamico di forze vitali,che
aggrediscono il paesaggio. Questi sono pensieri di quello che dovrà
essere una realtà che ancora non esiste e che non ha ancora avuto
modo di essere rappresentata".
Così
dal 1900 fino ai giorni nostri i pittori futuristi rappresentano una
città con un ventaglio di stili, tra ragionamenti analitici, e sogni
visionari, e disagi esistenziali rappresentati in modo vario.
Boccioni,
nel primo settore, rappresenta la città, con le ciminiere in lontananza, mantenendo ancora le radici alla terra, nel quadro non vengono
rappresentati i monumenti, evidente segno che la città del futuro si
sviluppa al di fuori dei centri storici, espandendosi nelle
periferie, il segno della moderna industria che avvolge sia il
territorio, che l'energia di una vita semplice e rurale, per questo
sono opere che rendono viva una città, sembra di sentire il rumore,
di percepire il movimento.
Con
l'espressione futurismo metafisico, De Chirico, ne è il maggior
rappresentante, sembra che voglia esaltare la classicità della
pittura esasperando il ruolo del tempo attraverso il futuro fino a
che diventi quasi irreale, come se l'uomo non vedesse più solo con
lo sguardo ma anche con la mente, come se vivesse al di fuori della
realtà.
Balla,
Depero,
e Boccioni,
Sironi
continuano a rappresentare la città in
modo meccanico, sembra che il tema della città inghiotta a seconda
della veduta dei diversi artisti tutto e il contrario di tutto, la
tradizione architettonica lascia spazio a figure geometriche
rappresentate e unite con meccanismi fino a creare opere d'arte
totali, capace di riunire i diversi elementi di una ricerca
artistica, partendo dalla pittura fino a realizzare sculture
attraverso l'uso di materiali poveri, cartoni, vetri, fili scartati
da impianti elettrici o idraulici.
Poi
si passa alla aereopittura,
per rappresentare una visione
diversa della città, la sensazione che ne ho avuto e che qualcosa o
qualcuno stesse per precipitare.
Chiude
il percorso del novecento la visione futuristica ma romantica e
nostalgica, ma anche critica di Guttuso
e Salvatore Fiume
fino ai giorni nostri dove la città viene rappresentata attraverso fotografie che non sono solo il testimone,ma l'interpretazione personale di un luogo attraverso il futuro e la realtà.
fino ai giorni nostri dove la città viene rappresentata attraverso fotografie che non sono solo il testimone,ma l'interpretazione personale di un luogo attraverso il futuro e la realtà.
Il
futuro si contrappone alla realtà, la fantasia ai confini stabiliti,
alle rotture brusche di una città diversa, dove la periferia delle
varie città viene rappresentata come luoghi di solitudine e
grigiume, per giungere all'immagine di crisi della città attuale.
Davanti
ad un percorso di opere di notevole importanza, alcune venivano
presentate per la prima volta, come "la città che avanza"
di Giacomo Balla,
o la scultura fatta da Pomodoro espressamente per
questo evento.
I nomi importanti dell'arte che in questo percorso si sono susseguiti, malgrado tutto questo, sono uscita con la testa piena di parole, futurismo, astrattismo, visioni superiori, entusiasmo, resistenze culturali, energia ottimistica.
I nomi importanti dell'arte che in questo percorso si sono susseguiti, malgrado tutto questo, sono uscita con la testa piena di parole, futurismo, astrattismo, visioni superiori, entusiasmo, resistenze culturali, energia ottimistica.
Ho
visto officine appese alle nuvole, e ponti simili a degli enormi
giganti, chiavi inglesi e catene.
Mi è mancato lo sguardo di un
bambino, l'immagine di una madre che allatta, di una donna che balla con il
proprio compagno, del mare in tempesta, o di un prato pieno di papaveri....
Mi è mancato il calore che di solito mi da un quadro....