AOSTA
Aosta
, ci parla di sé attraverso la storia, visitarla e come ritornare
dentro le vestigia antiche .
Dai
reperti ritrovati, le importanti scoperte degli ultimi anni, con
gli studi sul materiale venuto alla luce, vasi, incisioni, steli,
coppelle, l'area di Aosta è considerata, uno dei luoghi preistorici
più ricchi e importanti d' Europa.
La
città che vediamo oggi, è il frutto dell'attenzione romana sulla
Valle d'Aosta, la posizione strategica di questa regione alpina che
rappresentava il nodo delle più importanti vie di comunicazione tra
il Mar Mediterraneo e il Nord e il centro Europa.
Intorno
al primo impianto urbanistico si è poi sviluppata la città moderna
.
Ancora
oggi è definita "La Roma delle Alpi, infatti dopo Roma è la
città alpina che conserva il maggior numero di vestigia imperiali.
Venne
completata nel 25 a.C. prendendo il nome di Augusta Pretoria in
onore di Cesare Augusto e dei pretoriani che la realizzarono, tremila
dei quali divennero coloni e vi si stabilirono definitivamente.
I
suoi monumenti imperiali, la Porta Pretoria,
sul lato orientale, si
collegava con l'opposto ingresso principale definito Porta Decumana
sul lato occidentale, venivano attraversate dall'asse minore che che
verso occidente collegava le due uscite laterali.
Ai giorni nostri,
Aosta, riesce ancora a far percepire ai suoi visitatori le dimensioni
reali di una città che quasi duemila anni fa, i Romani
realizzarono. Era circondata da mura possenti, la tecnica di
costruzione, ed il metodo di esecuzione era rapido, in pratica
costruivano due agglomerati con blocchi di tufo o travertino locale
tra le due muraglie,venivano gettati pietre e materiali vari
mischiati a calce dopo la presa, il materiale 'interno con gli
esterni, formavano un blocco unico resistentissimo.
I
romani vollero costruire una città così imponente, per dare
un'immagine di efficienza e civiltà a tutte quelle genti che
passavano per Augusta Pretoria, che divenne sede Consolare
permanente, e uno dei più grandi centri di commercio e di transito
dell'impero Augusteo, dove la città raggiunse il massimo splendore,
oggi si possono ammirare i resti di antiche strutture
architettoniche: il teatro,
Dopo
la caduta dei romani Aosta passo sotto il dominio dei Goti, dei
Longobardi, e dei Borgognoni, poi subì le incursioni saracene e
ritrovò il nuovo splendore con l'avvento dei ducato dei Savoia, la
città si sviluppò oltre le mura ed i feudatari spogliarono le mura
di cinta dei blocchi di pietra, o di marmo che utilizzarono per
costruire le proprie dimore, i castelli,le torri e importanti
edifici religiosi, come il complesso monumentale di Sant'Orso
o la
stessa Cattedrale dove sono stati scoperti recentemente, numerosi
affreschi.
Il
susseguirsi di diversi periodi storici hanno lasciato numerosi segni
nell'architettura che si sono aggiunti a quelli di epoca Romana.
Oggi
Aosta, capoluogo di Regione, gode di uno Statuto Autonomo Speciale,
è il centro della vita politica, amministrativa, e sede del
Parlamento al quale sono affidate molte funzioni di Governo.
E'
il centro più importante della valle, per i suoi monumenti, tesori
medioevali e romani, ai quali si aggiungono le attrattive
paesaggistiche, la catena alpina fa da cornice, ad una città viva e
ricca di tradizioni, e testimonianze raccolte nei vari musei.
Dopo
una scorpacciata di monumenti, si passa al buongusto a tavola,
formaggio fontina, che la cucina valdostana ha valorizzato, la
polenta, che pasticciata o amalgamata ad altri ingredienti è
diventata la signora del gusto.
Antipasti
con salsicce stagionate, budini di patate e sangue , motzetta di
camoscio o vitello, per primi zuppe a base di brodo, pane nero e
fontina, per i secondi un piatto di carbonnade
o di fricandeau,
oppure una buona trota di torrente vallivo.
Una piacevolissima gita con te come impareggiabile guida. Colgo l'occasione per fare tanti auguri a te e Ric.
RispondiEliminamolto interessante poi come la descrivi e facile da immedesimarsi grazie enrica da parte di gliglioa
Eliminagrazie Enrica, sono stato in Valle d' Aosta con te, seppur non ci sono mai stato, dalla mia Sicilia, sono stato con te tra le Alpi, grazie
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