Torino
, la mostra di Monet e il Palazzo Reale
Torino
è una delle città italiane che ha investito molto, pur essendo in
un periodo di crisi, sulla cultura, allestendo diverse mostre,
aprendo dopo una lunga ristrutturazione il Museo Egizio.
Dall'anno
2015 all'inizio del 2016 è la terza volta che visito questa città.
E'
una giornata uggiosa, il tempo è indeciso, non sa se scegliere di
piovere oppure di rimanere grigio e triste.
Giungiamo
a Torino, intorno alle ore 10,30 del mattino, ci portano davanti al
Gam, dove abbiamo prenotato una visita guidata alla mostra di Monet,
un percorso bene illustrato, malgrado fossero assenti le opere
dell'ultimo periodo, mancavano le famose ninfee, le immagini del
giardino, del ponte di Giverny.
Una
vita racchiusa e spiegata attraverso le tele, le passioni, le
difficoltà economiche, e il periodo di maggiore fortuna di un
pittore, una mostra non espone solamente dei quadri, ma ci racconta
una parte di vita dei personaggi, a volte fuori dal comune, forse, ma
fatti di sentimenti, virtù e difetti, come tutti noi.
Seguire
una mostra, ascoltare tanti episodi accaduti, mi fa riflettere, le
arti sono perlopiù passioni, impegno e rischio, fantasia, creatività
e costanza, senza la tenacia di questi artisti, noi non avremmo la
possibilità di ammirare queste meraviglie.
Terminata
la visita, avrei potuto scegliere di seguire il gruppo, recarmi in un
ristorante, pranzare con calma e girare per la città, in
compagnia.....
Ho
scelto invece, di visitare un'altra mostra a Palazzo Chiablese,
la
mostra di Matisse, anche se non è il genere che preferisco, sono
rimasta gradevolmente stupita dagli accostamenti delle opere di
Matisse, quasi in contrapposizione o forse, per consentire al
visitatore una maggiore comprensione, con opere di altrettanti
pittori famosi, Derain,
Matisse
Mirò, Modigliani, Renoir, Marquet, e
Picasso,
Matisse,
è stato l'anti Picasso per eccellenza, un duello a suon di pennelli
e colori, ma anche di amore nei confronti della pittura, seppur in
modi diversi e così contrapposti.
L'idea
di visitare la mostra di Matisse, mentre molti turisti e cittadini
erano a pranzo, è stata per me vincente, infatti alle ore 14,30
mentre io uscivo, la fila per chi voleva entrare in visita era già
sostenuta.
L'aria
di Torino, era tagliente, faceva veramente molto freddo, ci è
voluto molto poco per
decidere cosa fare,
sono entrata al Palazzo
Reale, ho fatto il biglietto che include quattro percorsi visitabili:
l'accesso al Palazzo
Reale, all'Armeria Reale, alla Galleria Sabauda, e all'area
Preistorica.
E
stata la prima e la più importante dimora Sabauda in Piemonte, è
considerata Patrimonio dell'umanità dall'Unesco, insieme alle altre
residenze sabaude: La Reggia di Venaria, la Residenza di caccia di
Stupinigi, e il Castello del Valentino.
La
storia del Palazzo Reale:
Nel
1563 Emanuele Filiberto di Savoia, principe di Piemonte decide di
spostare la sua residenza da Champery a Torino, visse a Palazzo
Madama, per un certo periodo, ma da tempo, aveva già messo gli
occhi su di un elegante palazzo che si trovava a pochi metri di
distanza dalla sua abitazione, era il Palazzo Vescovile, riuscì a
diventarne il proprietario.
Suo
figlio Carlo Emanuele I di Savoia decise di trasformare il palazzo
affinchè divenisse una residenza Reale, affidando il progetto di
ristrutturazione dell'edificio e dello spazio esterno ad uno dei più
stimati architetti di Parigi, Andrè le Notre, colui che aveva creato
i giardini della Reggia di Versailles. Nel
corso dei secoli diversi
furono gli interventi
di ristrutturazione e
di ampliamente a cui
parteciparono
i maggiori architetti e artisti di
fama internazionale.
Il
Palazzo non ha un solo stile architettonico, gli stili si inseguono
dal neclassico al rococò, documentando le diverse evoluzioni delle
mode e dei gusti personali dei sovrani.
Una
volontaria, ci ha spiegato che il Palazzo Reale rappresenta il
simbolo del potere, della politica, della dinastia Sabauda, ma non
c'è
solo ricchezza in questo palazzo, c'è anche il cuore e il buon gusto
di una dinastia che vi ha regnato per ben tre secoli.
Gli
affreschi, i dipinti, gli arazzi, i parquet, i mobili e le porcellane
sono un susseguirsi di modelli d'arte, che dal seicento all'ottocento
hanno arricchito la dimora dei sovrani.
Dall'atrio
attraverso lo scalone
d'onore, si accede al
piano superiore
Il
salone delle Guardie Svizzere, chiamato
così per la presenza delle guardie che lo presidiavano, collega i
vari punti dell'edificio,
accoglie
i visitatori, siamo nel piano nobile, dove si possono ammirare le
sale di Rappresentanza
la
Sala delle Divinità,
la
Sala delle Virtù, o
sala degli Staffieri,
è la seconda
anticamera che porta agli appartamenti reali,
attraverso un'imponente porta si accede alla Sala
da ballo, meravigliosamente
bella e sfarzosa
la
Sala delle Vittorie,
la
Sala del Trono, con
intagli dorati di epoche diverse, e
i magnifici pavimenti
intarsiati.
La
Sala delle Udienze,
e quella del Consiglio, conservano
ancora i soffitti del seicento.
Seguono
il gabinetto delle
lacche Cinesi,
realizzato da Filippo
Juvarra, dove si nota
la passione dei reali,
per gli stucchi cinesi,
la
moda giungeva dalla vicina Francia, la
stanza rivestita è
con sessanta tavole
decorate lacche
originali, sullo stile creato
dall'altra parte del mondo.
La
galleria del Daniel, dedicata a Daniel Seyter, primo pittore di corte
Le
stanze dell'appartamento della Regina
La
Camera dell'Alcova di Carlo Emanuele II
la
Scala
delle forbici.
Sono
tutti ambienti affascinanti, raggiungo l'Armeria Reale, una delle
armerie più ricche e complete al mondo.
Sono
stupita e felice, queste meraviglie sono nostre, sono tesori
Italiani, non siamo da meno a nessuno, abbiamo un patrimonio
inestimabile, fatto di storia opere d'arte, e tanto tanto tanto buon
gusto.
Un'altra bella puntata delle tue gite, che personalmente mi appassionano, Enrica. Ti seguo passo passo e sono felice. Grazie.
RispondiEliminaBELLO MOLTOMI PIACE BRAVA ENRICA
RispondiEliminaBELLO MOLTOMI PIACE BRAVA ENRICA
RispondiEliminaIo a per campi con mazza e palle, tu che al ritorno mi racconti la tua giornata per musei, e palazzi reali, grazie,
RispondiEliminaEnrica,pensavo di conoscerla bene Torino,ma quella parte che tu hai descritto,partendo dalle mostre fino alla descrizione del palazzo reale,mi hanno fatto capire che le cose migliori le ho perse,ma attraverso i tuoi scritti imparo e vedo cose nuove.Brava Enrica,,Paki.
RispondiEliminagrazie a te Paki, grazie Rosa, grazie Riki, solo per curiosità la mazza e le palle le usi?
RispondiEliminaHo camminato tanto insieme a te, veramente ho visitato una magneficenza, e ne sto apprezzando ogni piccolo particolare cliccando sulle foto facendole ingrandire, portami con te ogni volta che puoi rendimi partecipe, io aspetto con piacere la prossima uscita
RispondiEliminaPreferisco nn commentare il commento di Riki Evans.Paki.
RispondiEliminaQUANTE BELLEZZE SI POSSIEDE E NON LO SAPPIAMO NEMMENO GRAZIE CE LE HAI ILLUSTRATE BENISSIMO
RispondiEliminaciaooo ..grazie Enrica ..sempre bello leggere delle tue gite ..dama
RispondiEliminaSplendida ed efficace descrizione . Brava!
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