il filo dei ricordi-racconti

venerdì 22 gennaio 2016

Torino , la mostra di Monet e il Palazzo Reale

Torino , la mostra di Monet e il Palazzo Reale


Torino è una delle città italiane che ha investito molto, pur essendo in un periodo di crisi, sulla cultura, allestendo diverse mostre, aprendo dopo una lunga ristrutturazione il Museo Egizio.
Dall'anno 2015 all'inizio del 2016 è la terza volta che visito questa città.
E' una giornata uggiosa, il tempo è indeciso, non sa se scegliere di piovere oppure di rimanere grigio e triste.
Giungiamo a Torino, intorno alle ore 10,30 del mattino, ci portano davanti al Gam, dove abbiamo prenotato una visita guidata alla mostra di Monet,



 un percorso bene illustrato, malgrado fossero assenti le opere dell'ultimo periodo, mancavano le famose ninfee, le immagini del giardino, del ponte di Giverny.
Una vita racchiusa e spiegata attraverso le tele, le passioni, le difficoltà economiche, e il periodo di maggiore fortuna di un pittore, una mostra non espone solamente dei quadri, ma ci racconta una parte di vita dei personaggi, a volte fuori dal comune, forse, ma fatti di sentimenti, virtù e difetti, come tutti noi.
Seguire una mostra, ascoltare tanti episodi accaduti, mi fa riflettere, le arti sono perlopiù passioni, impegno e rischio, fantasia, creatività e costanza, senza la tenacia di questi artisti, noi non avremmo la possibilità di ammirare queste meraviglie.
Terminata la visita, avrei potuto scegliere di seguire il gruppo, recarmi in un ristorante, pranzare con calma e girare per la città, in compagnia.....
Ho scelto invece, di visitare un'altra mostra a Palazzo Chiablese,


 la mostra di Matisse, anche se non è il genere che preferisco, sono rimasta gradevolmente stupita dagli accostamenti delle opere di Matisse, quasi in contrapposizione o forse, per consentire al visitatore una maggiore comprensione, con opere di altrettanti pittori famosi, Derain,

Derain


 Matisse
Mirò, Modigliani, Renoir, Marquet, e Picasso,
Matisse, è stato l'anti Picasso per eccellenza, un duello a suon di pennelli e colori, ma anche di amore nei confronti della pittura, seppur in modi diversi e così contrapposti.
L'idea di visitare la mostra di Matisse, mentre molti turisti e cittadini erano a pranzo, è stata per me vincente, infatti alle ore 14,30 mentre io uscivo, la fila per chi voleva entrare in visita era già sostenuta.
L'aria di Torino, era tagliente, faceva veramente molto freddo, ci è voluto molto poco per decidere cosa fare, sono entrata al Palazzo Reale, ho fatto il biglietto che include quattro percorsi visitabili: l'accesso al Palazzo Reale, all'Armeria Reale, alla Galleria Sabauda, e all'area Preistorica.


E stata la prima e la più importante dimora Sabauda in Piemonte, è considerata Patrimonio dell'umanità dall'Unesco, insieme alle altre residenze sabaude: La Reggia di Venaria, la Residenza di caccia di Stupinigi, e il Castello del Valentino.

La storia del Palazzo Reale:
Nel 1563 Emanuele Filiberto di Savoia, principe di Piemonte decide di spostare la sua residenza da Champery a Torino, visse a Palazzo Madama, per un certo periodo, ma da tempo, aveva già messo gli occhi su di un elegante palazzo che si trovava a pochi metri di distanza dalla sua abitazione, era il Palazzo Vescovile, riuscì a diventarne il proprietario.
Suo figlio Carlo Emanuele I di Savoia decise di trasformare il palazzo affinchè divenisse una residenza Reale, affidando il progetto di ristrutturazione dell'edificio e dello spazio esterno ad uno dei più stimati architetti di Parigi, Andrè le Notre, colui che aveva creato i giardini della Reggia di Versailles. Nel corso dei secoli diversi furono gli interventi di ristrutturazione e di ampliamente a cui parteciparono i maggiori architetti e artisti di fama internazionale.
Il Palazzo non ha un solo stile architettonico, gli stili si inseguono dal neclassico al rococò, documentando le diverse evoluzioni delle mode e dei gusti personali dei sovrani.
Una volontaria, ci ha spiegato che il Palazzo Reale rappresenta il simbolo del potere, della politica, della dinastia Sabauda, ma non c'è solo ricchezza in questo palazzo, c'è anche il cuore e il buon gusto di una dinastia che vi ha regnato per ben tre secoli.
Gli affreschi, i dipinti, gli arazzi, i parquet, i mobili e le porcellane sono un susseguirsi di modelli d'arte, che dal seicento all'ottocento hanno arricchito la dimora dei sovrani.




Dall'atrio attraverso lo scalone d'onore, si accede al piano superiore
Il salone delle Guardie Svizzere, chiamato così per la presenza delle guardie che lo presidiavano, collega i vari punti dell'edificio,



accoglie i visitatori, siamo nel piano nobile, dove si possono ammirare le sale di Rappresentanza
la Sala delle Divinità,
la Sala delle Virtù, o sala degli Staffieri, 


è la seconda anticamera che porta agli appartamenti reali, attraverso un'imponente porta si accede alla Sala da ballo, meravigliosamente bella e sfarzosa





la Sala delle Vittorie,
la Sala del Trono, con intagli dorati di epoche diverse, e i magnifici pavimenti intarsiati.


La Sala delle Udienze,


 e quella del Consiglio, conservano ancora i soffitti del seicento.

Sala del Consiglio



 Sala delle Udienze 


Seguono il gabinetto delle lacche Cinesi, realizzato da Filippo Juvarra, dove si nota la passione dei reali, per gli stucchi cinesi,
la moda giungeva dalla vicina Francia, la stanza rivestita è con sessanta tavole decorate lacche originali, sullo stile creato dall'altra parte del mondo.


La galleria del Daniel, dedicata a Daniel Seyter, primo pittore di corte



Le stanze dell'appartamento della Regina


La Camera dell'Alcova di Carlo Emanuele II


la Scala delle forbici.


Sono tutti ambienti affascinanti, raggiungo l'Armeria Reale, una delle armerie più ricche e complete al mondo.



Sono stupita e felice, queste meraviglie sono nostre, sono tesori Italiani, non siamo da meno a nessuno, abbiamo un patrimonio inestimabile, fatto di storia opere d'arte, e tanto tanto tanto buon gusto.


11 commenti:

  1. Un'altra bella puntata delle tue gite, che personalmente mi appassionano, Enrica. Ti seguo passo passo e sono felice. Grazie.

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  2. Io a per campi con mazza e palle, tu che al ritorno mi racconti la tua giornata per musei, e palazzi reali, grazie,

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  3. Enrica,pensavo di conoscerla bene Torino,ma quella parte che tu hai descritto,partendo dalle mostre fino alla descrizione del palazzo reale,mi hanno fatto capire che le cose migliori le ho perse,ma attraverso i tuoi scritti imparo e vedo cose nuove.Brava Enrica,,Paki.

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  4. grazie a te Paki, grazie Rosa, grazie Riki, solo per curiosità la mazza e le palle le usi?

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  5. Ho camminato tanto insieme a te, veramente ho visitato una magneficenza, e ne sto apprezzando ogni piccolo particolare cliccando sulle foto facendole ingrandire, portami con te ogni volta che puoi rendimi partecipe, io aspetto con piacere la prossima uscita

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  6. Preferisco nn commentare il commento di Riki Evans.Paki.

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  7. QUANTE BELLEZZE SI POSSIEDE E NON LO SAPPIAMO NEMMENO GRAZIE CE LE HAI ILLUSTRATE BENISSIMO

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  8. ciaooo ..grazie Enrica ..sempre bello leggere delle tue gite ..dama

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  9. Splendida ed efficace descrizione . Brava!

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