Possagno
e il Canova
Non
è una città, è un piccolo paese in provincia di Treviso, incastonato tra le montagne.
Le montagne a Nord sono ricche di
vegetazione mentre a sud, sembra che il lavoro di coltello affilato
le abbia affettate, in realtà alle pendici di questi monti si estrae
la creta.
A
Possagno nel lontano 1757, nacque uno dei più grandi scultori di
tutti i tempi, ....Antonio Canova...
Allevato, educato dal nonno Pasino Canova, tagliapietre e scultore, che fin da giovanissimo, lo mandò a lavorare in una cava di marmo.
Antonio, dimostrò una particolare inclinazione alla scultura, tanto che in
pochissimo tempo, intorno ai dieci anni, già scolpiva delle piccole
figure, che poi regalava al figlio del nobile, senatore patrizio
Giovanni Falier.
Ad
Asolo, nella villa Falier, dove il nonno aveva mansioni di muratore
e giardiniere, in occasione di una importante festa, Antonio Canova
modellò con del burro, un grande leone ad ali spiegate, simbolo
della Serenissima, ne derivò un successo tale che il nobile Falier,
decise di mandare il giovane Antonio, presso un vero e proprio
laboratorio di arte, da Giuseppe Bernardi detto il Torretti, a Pagnano
d'Asolo.
A Venezia, frequentò la Scuola di Nudo dell'Accademia di Belle Arti, studiò disegno, e trasse spunto dai calchi in gesso della collezione di Filippo Farsetti.
A Venezia, frequentò la Scuola di Nudo dell'Accademia di Belle Arti, studiò disegno, e trasse spunto dai calchi in gesso della collezione di Filippo Farsetti.
Dopo
la morte del Torretti, aprì una bottega in proprio e eseguì le prime
opere Orfeo ed Euridice (1776),
ed il gruppo Dedalo e Icaro che
presentò alla fiera dell' Ascensione del 1779, ricevette
moltissimi consensi, dando un senso a tre anni di lavoro.
Grazie
ai primi guadagni, nel settembre dello stesso anno, compì il suo
primo viaggio a Roma, veniva influenzato dalle correnti del
classicismo rinascente e accantonò lo stile barocco che lo aveva
accompagnato dall'inizio.
Antonio
Canova a Roma, produsse le sue sculture più importanti:
Le
Grazie,
Amore e Psiche,
lavorò per sovrani, principi, e
imperatori, di tutto il mondo, i soggetti erano spesso mitologici, come
Venere e Marte,
Perseo vincitore della Medusa,
Ettore e Aiaice, Teseo e il minotauro
o la
storia di Socrate, che ho visto in occasione della visita guidata alle Gallerie d'Italia di Milano
Fece
monumenti funebri per i Papi, ClementeXIII, e XIV,
il monumento funebre di Maria Cristina d'Austria.
il monumento funebre di Maria Cristina d'Austria.
La
sua fama lo precedeva in Italia e all'estero ricevette nuove ed
impegnative commissioni da ogni parte d' Europa.
In
seguito all'occupazione francese ritornò a Possagno, dove si dedicò
alla pittura, quasi tutte tele a tempera.
Ritornò
a Roma nel 1800, accompagnato dal fratellastro Giovanni Battista
Sartori, che gli è rimasto vicino per tutta la vita.
Con
l'arrivo di Napoleone, iniziò un'altro periodo importante per la
produzione artistica del Canova, dal Napoleone di Apsley,
ai busti
Napoleonidi,
dal marmo di Letizia Ramolino, alla famosissima Paolina
di Villa Borghese.
Dopo
la disfatta di Waterloo, Canova e il fratello Sartori si recarono a
Parigi e con una grande capacità di mediazione riportarono in Italia,
numerose e preziose opere d'arte, che Napoleone aveva trafugato allo
Stato Pontificio
L'interessamento,
in difesa delle arti Italiane, gli consentì di accedere al
titolo di Marchese d'Ischia, con un vitalizio, che egli volle
trasferire alle accademie di Arte.
Nel
1819 ritornò a Possagno, tra i suoi monti, volle costruire e donare
alla sua comunità, una chiesa parrocchiale.
La spesa della costruzione del tempio, venne sostenuta quasi per intero dallo scultore, mentre la cittadinanza fornì alcuni materiali e lavoro volontario, posò la prima pietra, nel luglio del 1819, morì il 13 ottobre 1822, non riuscì a vedere la fine dell'opera, nel suo testamento affidò al fratello, il compito di portare a termine l'impresa.
La spesa della costruzione del tempio, venne sostenuta quasi per intero dallo scultore, mentre la cittadinanza fornì alcuni materiali e lavoro volontario, posò la prima pietra, nel luglio del 1819, morì il 13 ottobre 1822, non riuscì a vedere la fine dell'opera, nel suo testamento affidò al fratello, il compito di portare a termine l'impresa.
Il
tempio fu completato 10 anni dopo la sua morte, e il suo corpo fu
traslato per volere del fratello all'interno del tempio nel 1832.
Non
si tratta di una semplice chiesa, ma di un edificio maestoso ,
che contengono ciascuno un rosone di legno dorato, vuole rappresentare la cultura latina,la luce è il simbolo del dono della fede.
La
profonda religiosità del Canova, si racconta attraverso le sue
opere.
Ogni
singolo uomo, può trovare il significato profondo e ultimo nel
mistero della Trinità, a cui la chiesa è dedicata, nella pala,
sopra l'altare maggiore, si trova "il compianto di Cristo",
opera dello stesso Canova, in cui viene rappresentato, il Grande
Mistero della Salvezza, dentro una Luce splendida di particolare
bianco, risaltano il Volto del Padre, la Colomba, simbolo dello
Spirito Santo, ed il corpo Sacrificato di Gesù, tutti i presenti
piangono, tranne la Madonna, che con un gesto offre il figlio al
Padre, il quale lo accoglie rappresentando la salvezza del mondo.
Sopra
le porte di ingresso, sono collocate due mètope canoviane
in gesso, con soggetti dell'antico testamento, mentre partendo dall'altare maggiore sia sul lato est che sul lato ovest nelle nicchie si trovano gli affreschi degli apostoli.
in gesso, con soggetti dell'antico testamento, mentre partendo dall'altare maggiore sia sul lato est che sul lato ovest nelle nicchie si trovano gli affreschi degli apostoli.
HO LETTO TUTTO MOLTO VOLENTIERI E CON IMMENSO PIACERE GRAZIE ENRICA.
RispondiEliminaLA TUA ESPOSIZIONE VA BEN OLTRE LE NOZIONI ENCICLOPEDICHE, SI SENTE
CHE C'É DENTRO LA TUA PASSIONE E IL TUO STILE INCONFONDIBILE.
CHE POSSO AGGIUNGERE?... SOLO UNA PAROLA: "BRAVA!"
complimenti amica mia
RispondiEliminaGrazie Claudio
EliminaIl consueto pezzo di bravura, inimitabile. Da conservare con estrema cura. Grazie.
RispondiEliminagrazie
Eliminaseiveramente brava enrica ti leggo sempreun abraccio cara amica
RispondiEliminagrazie Rosa
Eliminaseiveramente brava enrica ti leggo sempreun abraccio cara amica
RispondiEliminaComplimenti Enrica per la bellissima visitazione e la spiegazione che hai dato sulle statue .Angelica
RispondiEliminaLa tua bravura nel esposizione dei fatti ,mi lascia sempre senza parole,in ogni scritto ci metti oltre al tuo sapere,il cuore e l'anima. Tu Enrica, sei una fonte di acqua viva,,,,un grande abbraccio piccola dolce monella,,t.v.b.,,,elisabetta,,,,
RispondiEliminaMolto interessante! C'è solo un errore nella data di nascita.
RispondiElimina