il filo dei ricordi-racconti

lunedì 21 gennaio 2019

La Giornata della Memoria, e noi oggi anno 2019

La Giornata della Memoria , e noi oggi anno 2019


Si avvicina anche quest'anno, il 27 gennaio "la giornata della memoria", si avvicina per ricordarci quanto male abbiano fatto le persecuzioni del nazismo sulle popolazioni ebraiche, sugli oppositori politici, e le minoranze etniche. 
Si iniziano a sentire le voci, degli ultimi superstiti ai campi di concentramento, è brutto dire gli ultimi, me è così, gli anni passano e chi ha subito e vissuto questo delirio ci  stanno lasciando, rimangono le loro testimonianze, basteranno?
Questo è quello che mi chiedo, oggi è così difficile, vivere, tutti a fare la gara su tutto, proclami di giustizia che poi è giustizia? 



Equità che  ci viene sventolata sotto il naso.




Rispetto per i giovani e per gli anziani, ma i giovani non trovano strade in cui incamminarsi, solo una serie infinita di imbrogli legalizzati posti solamente a sfruttarli, gli anziani diventano quasi un'attività commerciale, da mantenere in vita il più possibile, magari in stati vegetativi, coi famigliari che devono lavorare sempre di più per poter raggiungere l'età pensionabile,  e così gli anziani vengono, molto spesso per forza di cose, portati in strutture dove chi dovrebbe svolgere il compito di assistenza non è preparato adeguatamente.



E poi ci siamo noi  tra i  50/60 anni, non sappiamo  a  quale categoria appartenere, non siamo  vecchi, non siamo giovani, siamo molto spesso esodati, chi ha dovuto interrompere il proprio rapporto di lavoro in conseguenza di accordi di ristrutturazione aziendale o crisi aziendali, un sottoinsieme di disoccupati, per lo più over 50, che si trova senza stipendio per lunghi periodi, siamo quelli che avrebbero dovuto maturare i requisiti per andare in pensione nel 2012, con possibilità di pensionamento dal 2013 in poi.
I diritti, tanto sventolati con le parole ci sono stati levati, dimenticando gli sforzi dei lavoratori per acquisirli....




La carità....non parlo di carità religiosa, parlo di carità umana, dov'è?  




Vediamo i governanti di un'Europa, che doveva essere unita, scaricarsi le responsabilità, come se giocassero ad una partita di palla a mano, in quella partita ci siamo noi esseri umani,  di qualunque categoria, e di qualunque colore della pelle.
 Non credo che rappresentiamo al meglio la giornata della memoria, non la rispettiamo  per nulla, in quei tempi, Hitler e Mussolini  dal  balcone di palazzo Venezia a Roma proclamavano sulla folla, oggi ci riempiono di twit, e di parole nelle tante emittenti, o in rete.
La memoria è labile, dimentichiamo molto spesso chi siamo, per diventare quello che NON siamo, e siamo sopratutto INDIFFERENTI.



Conta il potere, e il potere ce l'ha chi ha il denaro, siamo diventati aridi di cuore e di pensiero.... Dimenticando che un paese senza memoria, è un paese senza storia, ho molta paura che ci stiamo incamminando verso un percorso che è già stato seguito.
Ci sarà ancora voce per chi chiede che la carità non abbia religione, ma che sia una forma di educazione?
Dobbiamo rigraziare i testimoni di quegli eventi, per aver consentito di tenere vivo nella memoria ciò che è stato, non possiamo dimenticare e dobbiamo continuare a sensibilizzare, a educare i principi di eguaglianza tra gli eseri umani... 
Ci è voluto coraggio, ci è voluta forza, e sofferenza personale,  per rivivere ancora tanto dolore, per raccontarlo e denunciarlo, farlo diventare motivo di educazione, per le generazoi successive...
Speriamo che tutto questo non venga perduto.





4 commenti:

  1. La giornata della memoria per me ha un notevole significato....mio padre nel 1944 è stato internato nel campo di concentramento e di sterminio unico in Italia Risiera di San Sabato a trieste......mio padre non mi ha mai parlato della sua prigionia ma vedevo che soffriva quando vedeva qualche articolo sul giornale o vedeva qualche programma TV sulla Risiera di San Saba.....adesso anche se e defunto da parecchi anni ogni anniversario della giornata della memoria penso a lui e della sua sofferenza.....un grazie a Enrica Bosello per questo suo racconto sei sempre chiara sui tuoi scritti Maurizio G

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  3. Pino Pau
    Cara Enrica, la tua non è solo il ricordo del giorno della memoria ma anche un'analisi della storia rapportandola ai giorni nostri. Molte ingiustizie esistono ancora oggi e il mancato riconoscimento dei diritti acquisiti con anni di dure fatiche e pesanti sacrifici, anche se nascosti da una parvenza legalizzata, resta una forma di schiavitù. Sinceri complimenti, ciao.

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