Si avvicina anche quest'anno, il 27 gennaio "la giornata della memoria", si avvicina per ricordarci quanto male abbiano fatto le persecuzioni del nazismo sulle popolazioni ebraiche, sugli oppositori politici, e le minoranze etniche.
Si iniziano a sentire le voci, degli ultimi superstiti ai campi di concentramento, è brutto dire gli ultimi, me è così, gli anni passano e chi ha subito e vissuto questo delirio ci stanno lasciando, rimangono le loro testimonianze, basteranno?
Questo è quello che mi chiedo, oggi è così difficile, vivere, tutti a fare la gara su tutto, proclami di giustizia che poi è giustizia?
Equità che ci viene sventolata sotto il naso.
Rispetto per i giovani e per gli anziani, ma i giovani non trovano strade in cui incamminarsi, solo una serie infinita di imbrogli legalizzati posti solamente a sfruttarli, gli anziani diventano quasi un'attività commerciale, da mantenere in vita il più possibile, magari in stati vegetativi, coi famigliari che devono lavorare sempre di più per poter raggiungere l'età pensionabile, e così gli anziani vengono, molto spesso per forza di cose, portati in strutture dove chi dovrebbe svolgere il compito di assistenza non è preparato adeguatamente.
I diritti, tanto sventolati con le parole ci sono stati levati, dimenticando gli sforzi dei lavoratori per acquisirli....
La carità....non parlo di carità religiosa, parlo di carità umana, dov'è?
Vediamo i governanti di un'Europa, che doveva essere unita, scaricarsi le responsabilità, come se giocassero ad una partita di palla a mano, in quella partita ci siamo noi esseri umani, di qualunque categoria, e di qualunque colore della pelle.
Non credo che rappresentiamo al meglio la giornata della memoria, non la rispettiamo per nulla, in quei tempi, Hitler e Mussolini dal balcone di palazzo Venezia a Roma proclamavano sulla folla, oggi ci riempiono di twit, e di parole nelle tante emittenti, o in rete.
La memoria è labile, dimentichiamo molto spesso chi siamo, per diventare quello che NON siamo, e siamo sopratutto INDIFFERENTI.
Conta il potere, e il potere ce l'ha chi ha il denaro, siamo diventati aridi di cuore e di pensiero.... Dimenticando che un paese senza memoria, è un paese senza storia, ho molta paura che ci stiamo incamminando verso un percorso che è già stato seguito.
Ci sarà ancora voce per chi chiede che la carità non abbia religione, ma che sia una forma di educazione?
Dobbiamo rigraziare i testimoni di quegli eventi, per aver consentito di tenere vivo nella memoria ciò che è stato, non possiamo dimenticare e dobbiamo continuare a sensibilizzare, a educare i principi di eguaglianza tra gli eseri umani...
Ci è voluto coraggio, ci è voluta forza, e sofferenza personale, per rivivere ancora tanto dolore, per raccontarlo e denunciarlo, farlo diventare motivo di educazione, per le generazoi successive...
Speriamo che tutto questo non venga perduto.
La giornata della memoria per me ha un notevole significato....mio padre nel 1944 è stato internato nel campo di concentramento e di sterminio unico in Italia Risiera di San Sabato a trieste......mio padre non mi ha mai parlato della sua prigionia ma vedevo che soffriva quando vedeva qualche articolo sul giornale o vedeva qualche programma TV sulla Risiera di San Saba.....adesso anche se e defunto da parecchi anni ogni anniversario della giornata della memoria penso a lui e della sua sofferenza.....un grazie a Enrica Bosello per questo suo racconto sei sempre chiara sui tuoi scritti Maurizio G
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RispondiEliminaPino Pau
RispondiEliminaCara Enrica, la tua non è solo il ricordo del giorno della memoria ma anche un'analisi della storia rapportandola ai giorni nostri. Molte ingiustizie esistono ancora oggi e il mancato riconoscimento dei diritti acquisiti con anni di dure fatiche e pesanti sacrifici, anche se nascosti da una parvenza legalizzata, resta una forma di schiavitù. Sinceri complimenti, ciao.
grazie
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