Alber
Samuel Anker
Un po di tempo fa alla Pinacoteca Zuest ho visto
una mostra molto molto bella il titolo era leggere leggere.
Molti gli artisti di cui erano esposte le opere ma
mi hanno colpito i quadri Albert Samuel Anker…
Un pittore quasi sconosciuto, eppure le sue opere
sono molto belle e significative…
Dalle ricerche che ho fatto Anker era il figlio di
un veterinario, vivevano nel cantone di Berna, fin
dalla prima adolescenza frequenta corsi di arte alla scuola di Louis Wallinger
a Neuchâtel, terminati gli studi liceali a Berna. Viene indirizzato agli studi
di teologia, sempre a Berna poi ad Halle in Germania, proprio in questa città,
che viene attratto definitivamente dalle belle raccolte d’arte. Chiede al padre
di poter studiare arte e il supporto per portare a termine gli studi. Ottenuto il
sostegno dal padre, nel 1855 si trasferisce a Parigi dove frequenta la scuola
superiore di belle arti, dove veniva imposta come regola di studio la grande capacità del
disegno, del nudo e della figura, sotto la guida del maestro Vaud Charles
Gleyre. Un ’ottima scuola dalla quale passarono proprio in quegli
anni Wisthler, Monet, Renoir, Sisley.
I temi religiosi, che furono i temi iniziali, i ritratti di Lutero e Calvino, lo introdussero nel mondo vario e colorato degli artisti.
I temi religiosi, che furono i temi iniziali, i ritratti di Lutero e Calvino, lo introdussero nel mondo vario e colorato degli artisti.
Tornato ad Ins in casa dei genitori,
utilizzando la grande soffitta come un atelier
dipinge la realtà che lo circonda,
la vita quotidiana, le abitudini e costumi delle comunità contadine. La
sua pittura è apprezzata sia in patria che all’estero. Nel 1864 sposa Anna
Rüfli dalla quale ebbe sei figli. Due morirono in tenera età, quattro, cioè
Louise, Maria, Moritz e Cecile saranno spesso i soggetti dei suoi ritratti
dell’infanzia.
Ottiene grandi e importanti
riconoscimenti con il quadro “ragazza dormiente nel” bosco” del 1865, si
trasferisce a Parigi durante la stagione invernale, con la famiglia fino agli
anni 1890.
La città di Parigi, lo nomina illustre
Cavaliere della Legion d’onore, in Francia, entrò anche nel Consiglio di Berna,
si impegnò molto per la costruzione del museo delle arti della città
Anker era un uomo colto, leggeva,
scriveva e parlava sei lingue, era un uomo che amava leggere, informarsi,
attraverso i giornali, apprendendo i fatti del mondo ed era molto aperto socialmente,
pur non essendosi mai esposto politicamente.
In Svizzera, nella metà dell’ottocento, la
lettura era abbastanza diffusa, un segno della voglia di emancipazione
culturale, e politica anche dei contadini, infatti molti furono i ritratti di
uomini che leggevano giornali.
Eseguì anche ritratti di giovani donne
che leggevano, a fine settecento e nei primi anni dell’ottocento la lettura era
riservata solo alle signore di classe borghese,
Anker ci racconta un’emancipazione anche
nelle donne del ceto popolare, certo nessuna donna leggeva un giornale, le donne leggevano la Bibbia,
la storia della Svizzera, poesie,
novelle e il romanzo di Johann Heinrich Pestalozzi, Lienhard und Gertrud, del
1781-1787 , in Italia Leonardo e Gertrude (1968).
Nel cantone di Berna, furono allestite molte
biblioteche popolari al fine di consentire a chiunque di poter leggere.
Ancher, con le sue opere ha mostrato
anche bambini e adolescenti che leggono ad alta voce ad una persona o anche a
piccoli gruppi tutte particolarmente attente, leggono ai compagni, ai nonni, ai
fratellini o ai genitori, mentre sono impegnati nelle loro incombenze
quotidiane,
hanno prima
di tutto un valore intimo e affettivo,
ma è anche un metodo con cui si insegnava a leggere ad alta voce, mantenendo
tono, ritmo espressione e ed emozione, questo consentiva di mantenere alta
l’attenzione dell’ascoltatore .
( La meditazione del nonno).
Anker per formazione
era un uomo religioso le fonti che lo ispiravano erano tutte intorno a lui, la
vita semplice e dura dei contadini;
la scuola del villaggio;
e dell’istruzione,
era il
terreno morale e civile ; le relazioni
tra le generazioni familiari, la
continuità di tradizioni e trasmissione dei valori;
Ogni
membro della comunità diventa educatore: il nonno, il padre, il fratello o la
sorella più grande, il vicino, la maestra.
Il
lavoro domestico era ritenuto fondamentale, gli argomenti in cui si impegnava socialmente
senza tensione, manifestando di serena esistenza ed espressione dei
sentimenti domestici,
i legami familiari
rappresentati in una intorno alla stube, una massiccia stufa di maiolica
all’interno di una stanza sicuramente povera, a volte spartana ma pulita ed
accogliente, proprio nel
cuore di
una casa contadina svizzera, mentre una
ragazza legge ad alta voce la Bibbia, al nonno e alla sorella, i quali con
molta attenzione ascoltano mentre il fratellino più piccolo si è addormentato
sulla gamba del nonno, seduto sul ripiano più alto della stufa tutto questo è
narrato nell’opera
è la luce che rende la composizione
dolce e delicata, una luce che accarezza il volto del bimbo, un opera di
indiscutibile valore ma anche un canto all’intimità di una casa, il rispetto
dato all'autorità del libro, alla fede e
alle generazioni.
Nel 1890 Anker illustra con 200 disegni
i nove volumi di opere scelte di Gotthelf, editi da Zahn a La Chaux-de-Fonds.
Sono disegni commoventi forse ripetitivi ma anche molto molto belli, famoso è
quello in cui ritrae il maestro Heinrich Pestalozzi nella sua scuola- collegio,
oggi lo chiameremmo orfanotrofio.
Anker è stato ingiustamente
definito un pittore popolare svizzero, niente di più sbagliato, è poco conosciuto,
perché alla sua morte tutte le sue opere vennero riacquistate e portate tutte
in Svizzera, danneggiando sul piano internazionale la fama del Pittore. È stato
invece un intellettuale a tutto tondo e la sua pittura è ricca di conoscenze.
Ha lasciato 46 diari, ricchi
di importanti annotazioni inoltre,
insieme alla figlia Cecile un pioniere della fotografia.
I suoi quadri sono il frutto
di una ricerca rigorosa, dagli impressionisti apprende la luminosità e la superiorità
del colore, mantenendo i contorni e non accettando le scomposizioni delle figure.
Fece frequenti viaggi, in particolare in
Italia, molti sono i paesaggi ad acquerello, che fece nel nostro bel paese. Nel
1900 la sua città lo insignì della laurea honoris causa. Nel 1901 un infarto
gli causò la paralisi della mano destra, nei nove anni che seguirono fino alla
morte Anker dipinse solo che due tele ad olio mentre riuscì a produrre
centinaia di splendidi acquerelli.
Dopo la morte nel 1910 gli
fu dedicata una mostra a Neuchâtel.
Bel post,interessante questo artista,di lui ricordo la lettura al nonno.Buona domenica Enrica.
RispondiEliminaTi stavo aspettando sei noiosa nel tuo scrivere, noiosa nel pubblicare quasi sempre di domenica, noiosa....
RispondiEliminafriulimultietnicoblog.wordpress.com
RispondiEliminahttps://benecija-tanto-altro.blogspot.com/
Saluti OLga
Bello!!! Leggendo sono riaffiorati i ricordi di questa piacevole e interessante visita. Grazie Enrica..
RispondiEliminaMolto bello ed esauriente.Brava Enrica.Inoltre faccio presente che la persona che scrive dantoti l'appellativo di noiosa,non e' obbligato a leggere,scusa se intervengo ma non mi pare corretto nei tuoi confronti.Anna B.
RispondiEliminaAnna, si diverte così da un Po.. Contento anonimo... Contenti tutti io non chiudo i commenti alle altre persone che non account google solo perché c'è uno stupido commentatore.. Il suo scopo è farmi chiudere i commenti.. Lasciamolo fare.. Si stanchera'
RispondiEliminaAl solito anonimo che ti commenta ogni racconto negativamente gli dico una cosa sei una persona spregevole che provi gusto a infierire contro Enrica vorrei incontrarti per parlare un po' con te ma sei troppo vigliacco per dire chi sei, nasconditi è meglio....... Per Enrica invece dico una cosa, racconto molto bello mi è molto piaciuto. Ti ringrazio di scrivere sempre racconti gli attendo sempre con ansia.... Ciao a presto Maurizio G.
RispondiEliminaEnrica, sei una persona che sa cogliere il bello in tutte le cose ma nell'Arte il tuo animo si esalta e tutto diventa poesia. Sono quadri bellissimi ma mi coinvolgono in particolar modo le immagini che ritraggono l'infanzia, trasmettono una tenerezza infinita. Grazie Enrica, continua così e non ti curar dei giudizi espressi da persone ignobili già per il fatto di voler restare nascosti nell'anonimato.
RispondiEliminagrazie Enrica graditissimo, complimenti per quanto scrive Stefano
RispondiEliminascrivi benissimo Claudio C.
RispondiEliminaAnche questo lavoro di Enrica è molto interessante, perché è riuscita a farci conoscere un pittore bravo quanto sconosciuto. Attraverso un racconto dove si evince chiaramente la connessione tra arte e cultura, tra arte e sapere, e la lettura vista come collante familiare. G
RispondiEliminaComplimenti Enrica, ricordavo che sei particolarmente attratta dall'arte ma non credevo, e resto meravigliata, positivamente da come riesci ad esprimertiin modo osì esaudiente, Brava continua così
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