Il Duomo di Milano e le sue terrazze
Inizia
il percorso nella storia del Duomo:
Il
Duomo di Milano è dedicato a Santa Maria nascente, la città di Milano, a quel
tempo si espandeva, e le due chiese esistenti, l’antica Cattedrale di Santa
Maria M
Quindi
la decisione iniz
Il Duomo di Milano, è stato voluto dai milanesi, per i milanesi.
Molti furono i volontari che si adoperarono nella demolizione, negli scavi delle prime fondamenta, coordinati da architetti scelti dalle commissioni formate da religiosi e da esponenti dalla cittadinanza, chiamati gli “Associati”. Risalire alla data certa a tutti i nomi dei progettisti diventa un elenco di nomi importanti che si sono susseguiti per ben 500 anni, quello che è certo che per questa cattedrale si sono prodigate le maestranze lombarde, aiutate dal fervore della cittadinanza.
Le corporazioni dei tessitori, dei fornai, dei
mugnai, dei fabbri, dei macellai, dei calzolai, dei conciatori di pelli, degli
armaioli, dei pescatori;
i Collegi
dei Medici, degli Speziali e dei Notai;
Il Vicario di Provvisione, il Podestà; tutti
lavorarono duramente alla fondazione; mentre gruppi di fanciulle in abito bianco,
dette le cantagole, accompagnate da pifferi e da trombe percorrevano i rioni
della città e le zone limitrofe a raccogliere oboli per la grande cattedrale.
Milano si espandeva, e Gian Galeazzo Visconti, che sognava uno stato prestigioso, non poteva lasciare che, la popolazione e il potere religioso, gli “Associati”, prendessero il sopravvento, decise quindi di intervenire nella realizzazione del duomo.
Il
progetto iniziale, prevedeva un edificio in mattoni e seguendo le tecniche del
gotico lombardo, vennero gettate le prime fondazioni dei piloni nel 1387, su
progetto approvato nel 1386.
In tutta Europa gli stili delle costruzioni si evolvevano, Gian Galeazzo, voleva una cattedrale, con un progetto più ambizioso, un grandioso edificio, simbolo del potere e delle sue ambizioni, in quel momento le tendenze europee prevedevano le forme architettoniche del tardo gotico tedesco.
Il Duca di Milano voleva il marmo, il Duomo sarebbe stato rivestito di marmo, Essendo il proprietario delle Cave di Candoglia,
il 24 ottobre 1387, donò l’uso della Cave alla
Veneranda Fabbrica del Duomo, rese possibile il trasporto del marmo, attraverso
le vie d’acqua, gratuitamente, senza far pagare loro alcun dazio, dal fiume Toce, i blocchi di marmo raggiungevano il lago Maggiore,
passando poi attraverso il fiume Ticino, si giungeva al Naviglio Grande, mentre gli operai della Fabbrica del Duomo, in tempi celeri portavano a termine il naviglio piccolo, per portare il marmo fino al laghetto, (oggi Via Laghetto),
che si trovava a poche centinaia di metri dal cantiere del Duomo, questo metodo venne utilizzato fino al 1920, anche dopo la chiusura del laghetto, per il trasporto dei blocchi del marmo fino a Milano, successivamente si è passati al trasporto via terra.
Gian Galeazzo
Visconti, in realtà divenne duca di Milano e di Lombardia nel 1395, dopo aver
acquistato il titolo per 100 mila fiorini dall’ imperatore germanico Venceslao IV
di Lussemburgo.
Molti
furono gli ingegneri che nel corso dei secoli si sono susseguiti nella
costruzione del duomo, che è iniziata nel 1386 ed è terminata proprio con la facciata
nel 1800…
Molte le incomprensioni tra le maestranze milanesi e gli architetti d’oltralpe.
I secoli si sono susseguiti, così come gli stili e le decisioni, anche all'interno della Veneranda Fabbrica si sono susseguite varie decisioni, modifiche, vari progetti dei tanti architetti, nel 1765, sotto il dominio austroungarico, l'arcivescovo Pozzobonelli e la Fabbrica del Duomo decidono di dare un segnale alla popolazone. Si decide di innalzare la guglia maggiore, sul triburio, realizzata dall'architetto Francesco Croce, e su di questa innalzare la statua della Madonnina, dedicata all'Assunta, che lo scultore Giuseppe Perego modellò con lo sguardo rivolto verso l'alto e le braccia tese invocando la protezione divina sulla città di Milano, il messaggio parte dal luogo di fede ma è riservato a tutti i cittadini di Milano che da allora non guarderanno più solo in terra e dove mettono i piedi, ma alzeranno lo sguardo verso l'alto perchè la guglia con la statua della madonnina raggiunge un' altezza di metri 108,5.
Si dice che la finestra più bella sia quella del Giudizio Universale.
Il
transetto dell’altare ha dimensioni talmente ampie che da solo potrebbe essere
una piccola chiesa, nel transetto di sinistra un gigantesco candelabro a sette
braccia alto dodici metri, scolpito da un orafo francese, Nicola di Verdun, e
donato all’arciprete Giovanni Battista Trivulzio nel 1562, per questo chiamato
Candelabro Trivulzio.
Dopo circa cinque secoli, questa statua, continua a stupire i visitatori che provengono da tutte le parti del mondo.
L’altare maggiore, è posizionato più alto rispetto al livello delle navate, il coro ligneo è stupendo, e di fronte uno all’altro gli organi, uno più antico dell’altro, che al termine delle funzioni vengono protetti da ante riccamente decorate, sotto l’altare c’è una piccola chiesa e l’ingresso al Tesoro del Duomo che contiene calici d’oro, opere, e gioielli preziosi.
Intorno all’ altare maggiore ci sono le vetrate
dell’apside, che sono spettacolari al di sotto di queste, si trovano i
sarcofagi di San Carlo Borromeo, di Ariberto da Intimiano, e di Gian Giacomo Medici.
Il disegno del pavimento attuale, venne
terminato solo tra il 1914 e il 1940, è un intreccio complesso di marmi chiari
e scuri, il marmo nero di Varenna, sul lago di Lecco, il marmo bianco e rosa di
Candoglia, e il marmo rosso di Arzo, nella vicina Svizzera, che oggi è però
sostituito dal marmo rosso di Verona.
Dunque il Duomo di
Milano, voluto dai milanesi, fatto per i milanesi, è il frutto delle donazioni
di tutta la popolazione milanese, nel corso dei tanti secoli, risulta dagli
archivi della Veneranda Fabbrica che molte furono le donazioni di prostitute, è il frutto dello sforzo comune di tutti i
cittadini milanesi, senza distinzione di classe, così grazie alle donazioni, è stata costruita la chiesa più grande d’Italia,
infatti la Basilica di San Pietro, che è più grande, è nel territorio della Città
del Vaticano.
Il Duomo di Milano è la quarta basilica nel
mondo per la superficie, e la sesta per volume.
E’ possibile visitare anche, le fondamenta dell’antica chiesa di Santa Tecla, la prima cattedrale di Milano, costruita intorno al 313 dopo l’Editto di Costantino,
Napoleone nel 1800 ordina che venga finita la facciata del Duomo promette che tutte le spese saranno sostenute in seguito dalla Francia, vuole che il giorno della sua incoronazione con la Corona Ferrea a Re d'Italia il Duomo sia a posto,
La Fabbrica del Duomo per portare a termine i lavori dovette vendere tutti i suoi beni immobili, e il rimborso promesso i Milanesi lo stanno ancora attendendo.. Inoltre Napoleone volle a titolo di ringraziamento, la statua di San Napoleone su una guglia del Duomo...
“ Sei lungo come il Duomo di Milano”,
perché il Duomo con tutta la sua imponenza, con tutta la sua bellezza, non smette mai di aver bisogno di manutenzione, e quindi è lungo da sistemare ....
Nei miei vari soggiorni a Milano ho avuto modo di visitare il Duomo in lungo e in largo, in alto e in basso e aggiungo anche in preghiera, ma dovevo arrivare a leggere questo tuo saggio per conoscere la lunga storia di questo monumento orgoglio italiano nel mondo. Grazie Enrica, sempre molto precisa ed esaustiva, è sempre un piacere leggerti. Un caro saluto e alla prossima. Ciao.
RispondiEliminaCome sempre sei bravissima. Lo dico e lo penso veramente. Complimenti davvero. Barbara
RispondiEliminaBellissimo post ricco.Le foto sono molto belle,complimenti Enrica!
RispondiEliminaAncora una volta ti sei superata, ancora una volta hai presentato un gioiello di racconto ciao Enrica ti aspetto Marisa
RispondiEliminaMolto interessante e soprattutto scorrevole nella lettura.Brava Enrica.
RispondiEliminaAnna B.
Ricco e particolareggiato. Brava!!
RispondiElimina.....anche la storia del Duomo di Milano affascinante ed interessantissima, si vede che l'hai visitata di recente, traspare dalle righe in cui hai scritto, grazie Enrica....
RispondiEliminaMorena
Efficace sintesi della affascinante storia del duomo di Milano. Completo in tutto e per tutto, merito assoluto della autrice che dimostra sempre di piu il suo amore per l'arte ed il suo impegno ad diffonderlo. G
RispondiEliminaMolto interessante. Grazie Enrica
RispondiEliminatu sei quella che scriveva in Eldy, raccontini o una specie di storie strappalacrime, forse ti si addiceva di più continua s crivere le str...ate, che scrivevi in quel periodo qui fai solo pena come racconti
RispondiEliminaUn servizio (dire articolo è davvero poco!) più che esaustivo e ricco, ricchissimo di curiosità: quanti sapevano che la chiesa più grande d'Italia non è, come usualmente si crede, San Pietro ma il Duomo di Milano?
RispondiEliminaLuigi Valsecchi
Ringrazio chi ha messo commenti positivi, ringrazio di cuore rispondo al signor anonimo che non ha mai il coraggio di firmare ciò che scrivo, entrare nel mio blog non è obbligatorio quindi....se non le piace ciò che scrivo può benissimo starne fuori
RispondiEliminaBella risposta Enrica, la demagogia non fa parte delle persone che fanno onestamente il lavoro per proprio diletto, quindi sovversivi, sobillatori e falsi possono stare fuori da questo sito, possiamo farne a meno... non servono a nessuno, neppure e sé stessi.
RispondiEliminaMi spiace ma non è demagogia è proprio e solo voglia di criticare senza alcun motivo io non chiedo a nessuo di commentare
RispondiEliminaMi sono preso la briga di cercare Eldy per leggere cosa ha scritto Enrica, ho trovato alcuni racconti firmati anche da un Giuseppe, non ho trovato nulla di quello che scrive il commentatore criticone, forse non ha nemmeno letto i racconti, in ogni caso credo anch'io che la critica deve essere costruttiva, e non fatta tanto per offendere. Il racconto sul Duomo è come sempre molto particolareggiato e ben scritto. Ringrazio Enrica e la stimolo nel proseguire.
RispondiEliminaChiedo venia ho scordato la firma RAV.
RispondiEliminaBuongiorno RAV, anche se onestamente non credo di conoscerla, non so come abbia fatto ad entrare in Eldy, mi risulta che ultimamente se non si scarica il sito non si riesca ad entrare facilmente, comunque io in Eldy non entro, mando solamente qualche racconto a titolo di cortesia, se a qualcuno, chiunque esso sia da fastidio, non mi disturba, mi disturba il fatto che qualcuno creda di essere furbo......buona domenica a tutti
RispondiEliminaGrazie Enrica per il suo particolareggiato e appassionato racconto
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