Gentile Budrioli, era nata da una famiglia benestante le era stata impartita un’ottima istruzione, era sempre alla ricerca di conoscenza bionda, bella e gentile, divenne la moglie dell’importante notaio Alessandro Cimieri.
Nella Bologna dell’epoca, non era usuale che una donna fosse colta, abitava col marito in una casa nel Torresotto di Portanuova, di fronte alla chiesa di San Francesco proprio in prossimità della sua casa, sorgeva un convento francescano, dove grazie a padre Silvestro, apprese le arti delle erbe medicamentose, oggi si direbbe che aveva conoscenze erboristiche.
Me la immagino tra erbe ed alambicchi.
Prima che il marito si opponesse, iniziò a frequentare delle lezioni di astronomia dal professore universitario Scipione Manfredi.
Gentile è intelligente e curiosa, qualità considerate negative e pericolose per una donna.
Contro la volontà del marito, iniziò a a mettere a disposizione della popolazione le sue conoscenze, aveva inoltre una grandissima qualità, sapeva comprendere i problemi psicologici delle altre persone, la sua fama si diffuse tanto da raggiungere anche la moglie del Signore di Bologna, che volle conoscerla.
Ginevra Sforza Bentivoglio,
incontrò Gentile, le passioni e gli interessi le accomunarono. in pochissimo tempo Gentile divenne amica, accolta dalla piccola corte, divenne dama di compagnia, e dalla signora Ginevra, venne offerta una dote alle tre figlie di Gentile, un rapporto di fiducia che crea malcontento nei cortigiani, l’ invidia, le malelingue e le bugie, vennero indirizzate verso Gentile, che aveva commesso l’errore di voler uscire dall’ombra, da una vita femminile decisa dagli altri.
In quel periodo Giovanni II Bentivoglio
aveva problemi con le minacce papali e lottava contro la congiura dei Malvezzi, i cortigiani, non sapendo più come giustificare i loro fallimenti diplomatici, incolparono Gentile Budrioli di aver gettato su Bologna attraverso le sue arti di stregoneria, un maleficio.
La Santa Romana Chiesa aveva insediato a Bologna nel Convento di San Domenico,
il tribunale dell'Inquisizione, il più spietato e violento dell'epoca, le cui vittime erano perlopiù donne, astrologhe erboriste e prostitute che provenivano dai ceti più poveri.
L’Inquisizione lavorava parecchio, da molto tempo teneva sotto controllo Gentile, per le cure mediche che praticava, secondo questi religiosi, le donne erano considerate la materia principale del diavolo, e avevano quindi costruito un sistema di accuse verso le donne.
Uno dei nipoti di Bentivoglio, si ammalò e Gentile venne incaricata di curarlo, il ragazzo però morì.
Sia i cortigiani, che i giudici dell’inquisizione afferrarono al volo l’occasione.
Ogni potere, si era attivato per poter trarre vantaggio e liberarsi dalla presenza di questa donna, che divenne il capro espiatorio, della corte che l’accusava di essere d’accordo col diavolo per fare ammalare il bambino. Giovanni II, sfrutta la denuncia di stregoneria, per riconquistare la clemenza del papa Innocente VIII, (fanatico contro la stregoneria), il quale minacciava riprendersi Bologna. l’Inquisizione aspettava solamente il momento proficuo, per condannarla, anche il Comune di Bologna, decide di accusarla perché dopo la condanna, tutti i beni degli eretici, venivano confiscati e ripartiti tra giudici inquisitori e Comune.
Gentile Budrioli, è un affare politico ed economico, come un altro.
Nessun avvocato poi, avrebbe preso a carico la difesa di una strega.
A Bologna l’inquisizione accusava e condannava per stregoneria, astrologhe erboriste e prostitute, ma per Gentile il processo venne creato con un'accusa di stregoneria più articolata e precisa possibile, un’accusa completa, tanto da coinvolgere anche il figlio Carlo.
Molti documenti di questo processo sono andati persi, ma si è certi che Gentile venne presa incarcerata, mentre la sua casa veniva perquisita più volte, i giudici inquisitori l’accusarono di aver trovato prove di 72 relazioni fisiche con spiriti demoniaci, ossa rubate dai cimiteri, simboli sacri e oggetti per evocare i diavoli, anche il marito testimonia contro di lei, altre persone al suo servizio, testimoniano con dovizia di particolari.
Alcuni studiosi, recentemente, in seguito ad alcune ricerche hanno dimostrato che Gentile Budrioli ha pagato lo scotto di essere l’amica di Ginevra Bentivoglio.
Gentile era una donna bella, buona, intelligente, con un carattere mite, una donna raffinata, colta che amava la natura, che studiava la natura.
Forse troppo ingenua a fidarsi di un marito, che non accettava di avere una moglie così dedita alla cultura e allo studio, che non voleva correre rischio di venire offuscato da una donna o che, per colpa di questa donna, rischiasse di rovinare la propria reputazione.
Per questo, doveva essere colpita ancor più duramente, per le donne è sempre stato difficile, le superstizioni e l’ignoranza hanno avuto il sopravvento sulla cultura.
Dopo le tantissime torture,
forse anche per proteggere i propri figli Gentile confessò, pratiche che non aveva mai fatto, chiese solo di poter salutare per l’ultima volta i propri figli.
Giunse sul rogo praticamente morta.
Il 14 luglio 1498 fu messa al rogo in piazza San Domenico, il boia, mastro Giacomo, lanciò polvere da sparo nelle fiamme, causando esplosioni e violente fiammate, per dimostrare, alla folla che assisteva e che fuggiva terrorizzata, che il diavolo era venuto a prendere l’anima della sua protetta.
Le ceneri vennero disperse.
Ginevra Bentivoglio, la signora di Bologna, che fu solo sfiorata dai sospetti nell’inchiesta, essendo la moglie del Signore di Bologna, si chiuse nel riserbo, e non aiutò la sua dama.
Si dice però che durante l’esecuzione di Gentile, Ginevra piangesse nel Torresotto, consapevole di aver barattato la sua amica, con la ragion di stato.
Da allora nacque la leggenda di Gentile Budrioli,
“strega enormissima di Bologna”.
Una bellisima descrizione di fatti storici di un'epoca grigia per ignoranza e settarismo contro le donne. Quante cose ancora gli uomini e la Chiesa hanno da farsi perdonare per i crimini commessi nei confronti di una creatura di Dio, come è la Donna. Bravissima Enrica, sempre al top... grazie per le tue "Inchieste"! Un saluto.
RispondiEliminaGrazie Enrica Marisa
RispondiEliminariesci sempre a stupirmi, bellissimo scritto
RispondiEliminaBellissima storia raccontata egregiamente.Ginevra ha pagato con la vita tradita anche dal marito.Ciao Enrica
RispondiEliminaDalla Enrica imparo storie che mai ho conosciuto , complimenti per le ricerche storiche e per il racconto ben costruito.buona salute
RispondiEliminaOttimo lavoro, i tuoi racconti aiutano ad andare avanti in questo triste periodo.
RispondiEliminaLe donne intelligenti e curiose sono state sempre perseguitate, perché mettevano in ombra i mariti, e come Gentile poi vengono anche tradite, pauroso di fare la stessa sorte, ma anche perché vigliacchi fino in fondo. Le congiure allora erano di moda. Ma verso le donne i pregiudizi mi sembra siano cambiati poco. grazie Enrica delle tue ricerche.
RispondiEliminaTriste storia di superstizione, ignoranza e pregiudizi...grazie per avermi fatto conoscere la vicenda di questa donna curiosa del mondo e desiderosa di conoscere...troppo per i suoi tempi. Patrizia Vitalucci
RispondiEliminainteressante grazie Enrica
RispondiEliminaAnche questa volta Enrica mi ha stupita con questa storia che, da emiliana, non avevo mai sentito... Brava!!
RispondiElimina