La Venere Ottentotta
Il
razzismo è un argomento che ci tocca da vicino, nelle nostre
televisioni, si parla di lavoro nero, di caporalato, di persone che
vivono in luoghi davvero vergognosi ….è una storia lunga e chissà
se mai finirà, questo racconto parla della stupida arroganza degli
Europei, nei confronti di altri persone.
Si
parla di circa duecento anni fa, qualcuno potrebbe obbiettare, che
ai giorni nostri, una cosa simile, non succederebbe, oggi lo si fa rimanendo
nell’ombra sfruttando e maltrattando.
A
quel tempo era quasi scontato, un certo tipo di comportamento, che rimane comunque
inqualificabile.
Era
nata intorno al 1789, in quella terra che ora si chiama Sudafrica,
era una donna della tribù Khoisan, che in seguito ad un raid boero, era rimasta orfana e affidata come schiava ad una famiglia di Città del Capo. Si chiamava Sarah Saartjie Baartman.
La sua fisicità, tipica delle donne ottentotte, non era comune nelle donne europee, era infatti di bassa statura, un metro e trentacinque centimetri di altezza, aveva enormi natiche, e le labbra della sua vulva, quando la donna stava in piedi, sporgevano per circa otto centimetri, (veniva definito grembiule ottentotto), il fratello del suo padrone nel 1810 decise di portarla in Europa e la espose a Londra come fenomeno da baraccone.
Inizialmente la curiosità era morbosa nei confronti della donna, in realtà queste esibizioni, anche se le parti intime anteriori venivano coperte con uno straccio, mentre legata alla catena si esibiva a quattro zampe con atteggiamenti animali, crearono scandalo, in Inghilterra la schiavitù era vietata, ci furono movimenti di protesta.
era una donna della tribù Khoisan, che in seguito ad un raid boero, era rimasta orfana e affidata come schiava ad una famiglia di Città del Capo. Si chiamava Sarah Saartjie Baartman.
La sua fisicità, tipica delle donne ottentotte, non era comune nelle donne europee, era infatti di bassa statura, un metro e trentacinque centimetri di altezza, aveva enormi natiche, e le labbra della sua vulva, quando la donna stava in piedi, sporgevano per circa otto centimetri, (veniva definito grembiule ottentotto), il fratello del suo padrone nel 1810 decise di portarla in Europa e la espose a Londra come fenomeno da baraccone.
Inizialmente la curiosità era morbosa nei confronti della donna, in realtà queste esibizioni, anche se le parti intime anteriori venivano coperte con uno straccio, mentre legata alla catena si esibiva a quattro zampe con atteggiamenti animali, crearono scandalo, in Inghilterra la schiavitù era vietata, ci furono movimenti di protesta.
Divenne
un caso , Sarah, venne interrogata da una corte per stabilire se le
sue esibizioni, fossero volontarie o imposte. Cosa avrebbe potuto
rispondere una donna che non sapeva come muoversi nella libertà, a
chi avrebbe potuto rivolgersi? La sua risposta fu che era in grado
di intendere e di volere e che non era sottoposta al alcuna
schiavitù.
In
Inghilterra ormai non poteva essere più un fonte di reddito, venne
venduta ad un padrone francese che la espose spudoratamente, era un
domatore di animali, Sarah venne sottoposta, oltre che agli
spettacoli anche a visite di scienziati e naturalisti, si trattava di
esponenti di spicco, come i Cuvier, che la visitarono, la
studiarono, la misurarono e la ritrassero nuda, sembra che Sarah fosse
accondiscendente a farsi ritrarre nella nudità, ma perché tanto
interesse?
Sarah era un’africana di una diversa etnia, di un diverso colore, ritenuta molto più vicino alle scimmie che agli uomini, gli scienziati interessati alle parti intime asserivano che nella donna nera il sesso era primitivo e senza freni inibitori, non poterono però negare che la donna era molto intelligente con una grande memoria che parlava molto bene l’olandese.
Negli
spettacoli le danze che doveva esibire erano provocanti e attirava la curiosità del sesso maschile francese.
Lo spettacolo dopo quattro anni, non interessava più, e venne
avviata alla prostituzione, divenne alcoldipendente e alla
giovanissima età di 25 anni morì probabilmente di vaiolo o di
sifilide.
Non
trovava pace nemmeno da morta, molte autopsie furono eseguite, si
fece un calco del suo scheletro, i suoi genitali e il suo cervello
vennero messi in formaleide ed esibiti al Musèe dell’Homme di
Parigi fino al 1974, si creò un ennesimo scandalo, e i poveri resti
vennero conservati in un’ altro luogo e non più esposti.
Nel 1990, con la fine dell’apartheid in Sudafrica, Nelson Mandela, dopo essere stato eletto presidente, chiese alla Francia i resti della giovane Sarah, non li ottenne subito ma
nell'agosto del 2002, vennero sepolti nella collina che sovrasta la città di Hakey.
Le vennero dedicati a titolo di risarcimento un documentario e nel 2010 il fim “La Venere Nera”.
Nel 1990, con la fine dell’apartheid in Sudafrica, Nelson Mandela, dopo essere stato eletto presidente, chiese alla Francia i resti della giovane Sarah, non li ottenne subito ma
nell'agosto del 2002, vennero sepolti nella collina che sovrasta la città di Hakey.
Le vennero dedicati a titolo di risarcimento un documentario e nel 2010 il fim “La Venere Nera”.