il filo dei ricordi-racconti

domenica 7 dicembre 2014

Mia figlia Amsterdam e noi

Mia figlia Amsterdam e noi


Avevano già prenotato da tempo, e dovevano partire per Amsterdam, mia figlia e suo marito, il tempo da noi inclemente, non ha mai smesso di piovere.
Proprio nella loro nuova e bella casa, l'acqua è diventata un problema, con tre pompe che andavano giorno e notte siamo riusciti ad evitare danni, ma eravamo veramente preoccupati, tanto che non volevano più partire.
Li abbiamo convinti ad andare, contando sull'impegno di Riccardo che ha monitorato, controllato costantemente la situazione.




Poi il giorno della loro partenza e arrivo ad Amsterdam, verso le ore 22 arriva un messaggio sul mio cellulare, prima ancora di guardare cosa mi avesse scritto, ho pensato che si volesse informare sulla situazione maltempo, invece il testo diceva così:
"Mammaaaaaa, siamo usciti ora dal museo di Van Gogh, bellissimo, domani visitiamo la Casa di Anna Frank, avresti dovuto venire con noi, la prossima volta ti portiamo, buona notte TVB.



Leggere quel messaggio, per me ha voluto dire tante cose:
una di queste è che se pur non ho studiato, rispettano le mie passioni, e le hanno fatte diventare un pochettino anche loro....
la seconda è che pur avendo modi e pensieri diversi, non siamo così distanti, e si fidano del nostro operato tanto che non mi ha nemmeno chiesto della situazione pioggia.
La terza cosa è che se pur non lo dicono mai, mi vogliono bene.
Anche mio genero, quando è tornato, mi ha detto:
"Bello il museo di Van Gogh, non è il mio genere, ma bello veramente".


A volte ci sono delle incomprensioni, dei modi diversi di vedere le cose, che poi certamente passano, sono momenti di tensione, causati da stanchezza, da voglia di autonomia, forse un po' di ribellione, ma non siamo distanti col pensiero, e col sentimento e questo credo che sia quel che più conta.





Mi ha portato cartoline ed opuscoli, mi ha parlato della casa di Anna Frank, di quanto l'abbia colpita. Io e Chicco l'ascoltavamo e attraverso il libro e gli opuscoli, ascoltavamo le sue spiegazioni, tre generazioni, davanti alle atrocità dell'olocausto...in mezzo alla tristezza di quegli eventi, noi eravamo vicine.

2 commenti:

  1. Grazie, Enrica e grazie a Riccardo per la collaborazione. Stavolta, malgrado il tempo inclemente, la visita ad Amsterdam della tua figliuola.. Ma che ci fai con la penna, Enrica? Sei una maga. La partecipazione, con te, è un fatto scontato. Stavolta, poi, hai descritto a distanza. Bravissima e grazie ancora.

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  2. Enrica,da ogni tuo scritto traspare,la tua anima,grazie diesistere,,,ely,,,,,,,

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