L'aglio
E' uno degli
ingredienti fondamentali in cucina , sprigiona un aroma che non tutti
apprezzano, ma inconfondibile che da la caratteristica a tante
specialità della cucina mediterranea.
Ha origini
antichissime, ma è ancora incerta la sua provenienza, sappiamo con
certezza che nasce spontaneamente solo in due paesi, in Asia
Centrale, nel deserto del Kirghisi, e in India, altre informazioni lo
riportano anche in Sicilia,.... è l'aglio.
Nell'antico
Egitto, i faraoni, non lo inserivano nella loro dieta, ritenendo che
il sapore deciso e persistente, avrebbe disturbato gli dei. Mentre
era parte integrante, della dieta degli schiavi, che costruivano le
piramidi, avevano come pranzo un pezzo di pane con uno spicchio di
aglio e mezza cipolla, (Erodoto 490-429 a.C.).
Gli egizi gli
diedero anche un alto valore commerciale, con 7 chili di aglio, si
poteva comperare uno schiavo
Nel codice
Erbes, un papiro egizio risalente al 1550 a. C. sono citati ben 22
impieghi terapeutici dell'aglio, era il componente essenziale contro
il morso dei serpenti, curava la cefalea, i vermi intestinali,
problemi cardiaci, tumori e disturbi mestruali.
Se ne parla
anche nella Bibbia, gli ebrei giunti nella terra promessa lo
utilizzarono nei condimenti.
In Grecia
aromatizzavano il pane, veniva usato come condimento, e considerato
un medicamento.
Ma è grazie
all'impero romano, se l'aglio si è diffuso, i romani ne
riconoscevano e apprezzavano tutte le proprietà curative, tanto da
dedicare questa pianta a Marte, Dio della guerra, veniva utilizzato
in grande misura dai soldati e dai contadini.
Divenne così
la medicina dei poveri, degli schiavi e infine dei lebbrosi, quando
l'India divenne una colonia inglese, i conquistatori diedero ai
lebbrosi il sopranome di " sbuccia aglio", poichè
passavano la giornata seduti per terra, sbucciando e mangiando spicchi
di aglio.
Da Plinio il
vecchio, che lo studiò e ne esaltò le proprietà, dell'aglio
parlarono anche altri autori, nel medioevo fu usato come
antipiretico contro la febbre e per combattere la peste.
E di secolo in
secolo ,siamo giunti fino a Pasteur, che attraverso studi
approfonditi, ebbe la certezza scientifica che l'aglio, era molto
efficace nel bloccare la riproduzione di batteri nocivi alla salute.
Nell'epidemia
di influenza, "La spagnola" del 1918, che aveva colpito
tutta Europa, l'aglio venne utilizzato da diversi Paesi per arginare
il proliferare del virus.
Nella prima
guerra mondiale veniva usato il succo di aglio per disinfettare e
prevenire le infezioni delle ferite, mentre nella seconda guerra
Mondiale, l'armata rossa, ne fece talmente tanto uso che l'aglio
divenne "la penicellina russa".
L'Aglio ha dunque,
proprietà prodigiose .
Bianco o rosa,
sprigiona un aroma che non tutti apprezzano, come tutti i grandi
protagonisti della cucina, ci divide:
C'è chi lo ama
al punto da considerarlo fondamentale, e chi non lo sopporta.
Ha una
personalità decisa e un aroma intenso forte, inconfondibile che
penetra all'interno delle pietanze. Soffritti, battuti, salse, funghi, carni, pesce.
Una semplice
fetta di pane, sfregata con uno spicchio d'aglio, acquisisce una
caratteristica particolare.
Chi non lo ama,
lo trova troppo forte, quasi da coprire gli altri sapori, chi lo ama, dice che li esalta.
A chi lo
accusa, di causare un alito decisamente pesante, e di essere poco
digeribile, viene risposto mettendo subito in evidenza le proprietà
curative, riconosciute in tutto l'universo.
Unito ad
ingredienti dal carattere mediterraneo, come limoni, pinoli,
basilico, pomodori freschi o secchi, oppure se si ha fretta, basta un semplice piatto di
pasta aglio, olio, e peperoncino, da la sensazione di allegria, un
piatto semplice, gustoso e profumato.
Chi lo usa
intero sbucciato, o in camicia, (con la buccia), avrà un gusto più
delicato, chi invece vuole sentire un aroma più intenso lo
schiaccerà sbucciato, lo farà a fettine o lo triterà.
Mentre scrivo, penso ai pizzoccheri della Valtellina, dove l'aglio intero e
sbucciato serve ad insaporire il burro, che verrà versato caldo
sulla pasta e sui formaggi, o al baccalà nel Veneto, oppure alla bruschetta, che allieta e colora le nostre tavole, al pesto alla
genovese.
Penso ai
sapori e ai profumi, che mettiamo sulle nostre tavole, grazie alla
nostra tradizione, alle ricette che vengono tramandate da
generazioni, in cui l'aglio è uno dei principali ingredienti
ed ora una ricetta diversa:
Farfalle olio,aglio e limone con pinoli
Ingredienti
320 g di farfalle
30 g di pinoli,
1 limone,
2 spicchi di aglio,
60 g di pecorino a scaglie,
olio evo,
qualche foglia di basilico
sale e pepe nero
Lessare le farfalle al dente in abbondante acqua salata. Mentre la pasta cuoce, lavare il limone e grattugiare la scorza, spremerne una metà, filtrare con un colino il succo.
Sbucciare e affettare l'aglio, rosolarlo in una padella con olio e i pinoli, non appena raggiungeranno un bel colore dorato, aggiungere il limone , il sale e togliere dal fuoco.
Scolare la pasta, mettendo da parte un po di acqua di cottura , metterla nella pentola col succo di limone, una macinata di pepe, mescolare bene servire ben calde con le scaglie di pecorino e basilico tritato
buon appetito
ed ora una ricetta diversa:
Farfalle olio,aglio e limone con pinoli
Ingredienti
320 g di farfalle
30 g di pinoli,
1 limone,
2 spicchi di aglio,
60 g di pecorino a scaglie,
olio evo,
qualche foglia di basilico
sale e pepe nero
Lessare le farfalle al dente in abbondante acqua salata. Mentre la pasta cuoce, lavare il limone e grattugiare la scorza, spremerne una metà, filtrare con un colino il succo.
Sbucciare e affettare l'aglio, rosolarlo in una padella con olio e i pinoli, non appena raggiungeranno un bel colore dorato, aggiungere il limone , il sale e togliere dal fuoco.
Scolare la pasta, mettendo da parte un po di acqua di cottura , metterla nella pentola col succo di limone, una macinata di pepe, mescolare bene servire ben calde con le scaglie di pecorino e basilico tritato
buon appetito