Il
Carnevale più antico
Che
il carnevale abbia origini antiche l'ho sempre sentito dire, si
festeggiava nell'antica Grecia, dando luogo a riti di eccitazione
sfrenata, venerando Dionisio, attraverso la consumazione di carni e
di vino, e di rappresentazioni teatrali con rituali e maschere.
Queste feste si propagarono nel mondo romano, (Baccanali)
influenzando i Saturnali che veneravano Saturno, Dio dell'abbondanza,
in prevalenza del vino e della frutta.
Nei
Saturnali, i partecipanti vivevano la festa a prescindere dal ceto
sociale, senza contrasti e distinzioni, attraverso le maschere, che
garantivano l'anonimato, molto spesso i servi venivano serviti dal
padrone.
Nel
medioevo, attraverso la "Società dei folli" il carnevale
diventa modo di aggregazione per tutta la comunità urbana. Con
Lorenzo il Magnifico,nella città di Firenze iniziarono le sfilate
dei carri allegorici, dedicati a Bacco e Arianna.
Ineggiando così il
vino e l'amore.
Nell'ottocento,
il carnevale ha avuto il periodo migliore, perchè la borghesia
italiana e di tutta Europa, si giovava di questa festa e delle sue
maschere, con commedie dell'arte, balli nei teatri, cortei grandiosi
e festeggiamenti privati fantastici e sontuosi.
Il periodo di baldoria e sfrenata abbondanza che caratterizzava il carnevale di un tempo, introduceva al periodo di digiuno e penitenza della Quaresima.
Il periodo di baldoria e sfrenata abbondanza che caratterizzava il carnevale di un tempo, introduceva al periodo di digiuno e penitenza della Quaresima.
Il
novecento è un secolo sfortunato, con due guerre, in Europa, questa
festa, si ferma, ma riprende nuova vita nelle Americhe.
L'Italia
ha al suo attivo diverse città che sono conosciute per il proprio
Carnevale:
Venezia,Viareggio,
Acireale, Cento, Ivrea, Fano.....ect ect
Fano
è sempre stato considerato uno dei più antichi Carnevali al mondo,
un documento dell'Archivio di Stato risalente al 1347, ne attestava
la data. Recentemente presso un locale dell'archivio diocesano è
stata ritrovata una pergamena che sposta le lancette dell'orologio
ancora più indietro: si torna all'anno 1231.
Saranno
gli studiosi a verificare la veridicità della nuova pergamena.
E'
una festa di popolo in cui storia cultura tradizioni e creatività,
si completano dando vita a qualcosa di irripetibile.
Johann
Wolfang Goethe dopo aver assistito ad un carnevale durante il suo
"Viaggio in Italia" scrisse:
"Il
Carnevale è una festa che il popolo da a se stesso".
La
sfilata si sviluppa su tre passaggi:
Il
giovedì grasso, per le vie cittadine preceduto da un Editto, si
presenta il "Pupo", è una figura simbolica di grandi
dimensioni, a cui i grandi della città consegneranno le chiavi.
Il
ruolo del Pupo, detto anche Vulon, è di sovraintendere a tutti gli
eccessi di tipo carnevalesco, e su di lui, che da secoli è il capro
espiatorio, verranno scaricate tutte le colpe commesse dalla comunità
nei giorni di libera licenza.
Il
martedì successivo, dopo un processo buffo, comico, e simbolico,
il pupo viene condannato e mandato al rogo nella piazza
principale,oltre agli errori commessi dagli abitanti della città, il
pupo, deve portare via con se anche l'inverno, per consentire così
la nuova rinascita della terra.
Viene
preannunciato il rito con una sfilata di maestosi carri allegorici
di carta pesta, coinvolgendo il pubblico al rito sulla fecondità.
Mentre una banda folkloristica "Musica Arabita" accompagna
le sfilate suonando gli strumenti più strampalati
Nata
nel 1923 era il divertimento del popolo fanese che, facendo il verso
ai salotti aristocratici, si inventò la propria musica con oggetti
poveri e di recupero.
Il
carnevale come tutte le feste cicliche ogni anno rinasce e poi muore,
il canto di addio è infatti un arrivederci:
Rende molto meno amaro il distacco, una cornucopia
ricolma di dolciumi, realizzata da paolo del Signore.
Chiude
il terzo giro la sfilata dei carri illuminati che attraverso le
illuminazioni creano giochi di luci.
A
questa festa partecipano tantissime persone, ha ospitato anche un
Premio nobel, Dario Fo, che ha animato per diversi giorni la città
,con una sceneggiatura originale, tanto che fu invidiata da tutti gli
altri carnevali. Il carnevale è un bene culturale e storico, ha
radici fondate nel nostro passato e oggi è riconosciuto dall'UNESCO
e dal Senato della Repubblica Italiana.
Bellissimo e interessante ,grazie di avemelo segnalato ,non lo conoscevo assolutamente ,Spiegato e illustrato come sai fare tu ,l'ho visto e mi sono divertita ,grazie Enrica ,Sandra
RispondiEliminaAnch'io mi sono divertito tanto, Enrica. La tua informativa è bella, simpatica e avvincente. Certo, il Carnevale è, fra le feste, quella più spassosa e divertente. Speriamo di poterlo festeggiare ancora (avendone voglia). Grazie, grazie.
RispondiEliminabello, grazie. ciaooooo
RispondiEliminaEnrica,con Teresa abbiamo letto la tua descrizione del carnevale di Fano,e la storia del carnevale dalle sue origini,cosa dire se nn ripetere quello che hanno detto gli amici che hanno commentato prima di mè,la tua descrizione è talmente vera talmente reale che pare di essere all'interno di quello che tu scrivi,sei veramente brava Pachi e Teresa.
RispondiEliminaMolto ben fatto ed interessantissimo ,ogni particolare ben descritto .Tu non sai che per me che ho sangue Romagnolo mi hai fatto un dono immenso .Complimenti Enrica !
RispondiEliminaGrande informazione culturale, quasi una puntata di Quark, bravissima Enrica. Pino
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