il filo dei ricordi-racconti

venerdì 14 agosto 2015

EMILE MUNIER

Il padre di Emile Murnier, faceva il tappezziere, fece frequentare inizialmente le scuole pubbliche ai propri figli, che come Emile, avevano il dono di saper disegnare. Insieme, i fratelli vennero iscritti a corsi di pittura, anatomia, prospettiva, chimica (per la tintura della lana), il fine ultimo era, per la famiglia, quello di diventare artista tappezziere, e contribuire così all'attività famigliare.


Nel 1854, realizzò a pastello uno splendido autoritratto, seppure fosse solamente un adolescente.
Proprio durante un corso di disegno, con il maestro Abel Lucas. Emile si innamorò della figlia, Henriette.
Emile, e la ragazza, si sposarono nel 1861 ed ebbero due figli,


 continuò a lavorare nella bottega del suocero, migliorando le proprie capacità, studiando pittura accademica, per raggiungere competenze specifiche. Traeva ispirazione, proprio osservando i propri figli, trasmettendo sulla tela, il mondo dei bambini, che non è facile rappresentare i movimenti rapidi ed imprevedibili, le espressioni di raccapriccio, di felicità e anche di malizia, gli atteggiamenti particolari di cui molto spesso i bambini, sono autori e soggetto. 


 Emile Munier, li rappresenta in modo preciso, la spontaneità dei bambini, viene rappresentata con bravura impeccabile.


Si riesce a notare la differenza tra il suo stile e quello del rinascimento, dove i bambini sembravano piccole statue messe in posa.




Riusciva con eleganza e abilità a trasmettere la vitalità e la delicatezza degli atteggiamenti dei bambini, mantenendo vivo lo spirito che ogni bambino trasmette a tutti noi.


Ha rifiutato la pittura in "plein air", che gli impressionisti cominciavano a divulgare, per rimanere ancorato allo studio della pittura accademico, con una grandissima sapienza compositiva e tecnica,tanto da creare opere splendide.


Munier, era un appassionato estimatore e studiava le opere di Boucher, e di William Bouguereau. L'assidua frequentazione di Munier con Bouguereau nel tempo, divenne amicizia, il maestro ne divenne il mentore, tanto che.....nel 1860, al giovane Munier, vennero riconosciuti meriti artistici e venne premiato con tre medaglie mentre nel 1869, ottenne un successo di pubblico e di critica esponendo le proprie opere al Salon de Beaux-Arts, ma nel 1871 decise di dedicarsi alla pittura e all'insegnamento della pittura
La frequentazione fra Munier e Bouguereau, continuò assiduamente, il loro rapporto divenne confidenziale e di fiducia , Bouguereau, chiamava l'amico con un soprannome .."Le Sage Munier" ( il saggio Munier), canzonandolo bonariamente in quanto era notoriamente una persona molto seria.


Rimane vedovo molto presto, si risposa poco dopo con Sargine Augrand, conosciuta presso l'atelier di pittura del suocero.
Inizia per Emile Munier un periodo particolarmente felice, trasferitosi al n° 8 di Rue des Beaux Arts, in un palazzo abitato esclusivamente da pittori, fra cui Corot, e Fantin-Latour .
Nel 1874 nasce la terza figlia, a cui dedica la sua opera migliore:
Gattini


Con la famiglia trascorrevano le vacanze estive sulla costa della Normandia,  qui Emile fu molto prolifico, molti sono i disegni e gli acquerelli, raffiguranti scene marine, di barche e pescatori.



 Scoprì nel 1879, l'Ecole de Nancy, in occasione di un viaggio estivo alle Ardenne, conobbe Emile Gallé, iniziò una prolifica collaborazione.



La fonte principale di ispirazione furono i figli, fin dalla loro nascita, continuò a dipingere quadri di genere, fino alla fine della propria vita, mettendo sulla tela l'eleganza e il sentimento
Nel 1882, dipinse la bimba e la bambola,


mentre nel 1885, al Salon de Beaux Arts, espose tre amici, il dipinto rappresenta una bambina mentre gioca sul letto con due cuccioli.





 L'opera ottenne un grande successo divenne il simbolodi manifesti pubblicitari per il sapone Soap Pears.
Con questo lavoro Munier, ottenne riconoscimenti come miglior pittore contemporaneo dell'infanzia e degli animali domestici.
Un collezionista americano acquistò l'opera e Munier divenne famoso anche oltreoceano. 


Tanto che i cogniugi Chapman ne divennero grandi collezionisti delle sue opere che ora si trovano per lo più esposte al museo dell' arte di New Orleans. Non ritrasse solamente bambini, ma anche giovani donne, soggetti religiosi, e mitologici



Nel 1893 espose al al salone di Parigi "Lo Spirito della Cascata, una ninfa nuda (che è molto simile alla Nascita di Venere di Bouguereau), partecipando e ottenendo una medaglia d'oro all'esposizione internazionale di Chicago.
Morì due anni dopo nel 1895, lasciando come eredità, il fascino dell'innocenza dei bambini, trasmessa su di una tela, rimandando immagini senza tempo dove molti di noi si sono identificati




3 commenti:

  1. In una parola: fantastiche opere di un Autore . non per colpa sua, piuttosto in ombra. Grazie a te, Enrica.

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  2. A me piaccion i quadri ,perchè con i loro pennelli e l'abbinamento dei colori ci trasmetton emozioni e stati d'animo .Grazie Enrica per aver condiviso questa bellezza d'arte

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  3. I quadri di Monier, hanno un qualcosa di molto particolare,la delicatezza dei colori,la spontanieta' dei bambini che sappiamo quanto sia difficile farli stare fermi,lui è riuscito a rubare i momenti piu' belli trasferendoli ai suoi pennelli ,,,io sono profana ma Tu Enrica con la tua sensibilita' anche questa volta sei riuscita a mettere a nudo ,,l'anima di un artista,,,in modo stupendo,,,Grazie,,,mi stai facendo diventare sentimentale,,un caro abbraccio,,,elisabetta,,,,,

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