il filo dei ricordi-racconti

sabato 16 aprile 2016

Brera

BRERA

E' domenica mattina, di buon' ora prendiamo il treno, direzione Pinacoteca di Brera, in quel di Milano, raggiungiamo la Pinacoteca a piedi, sono esattamente le 8.25 del mattino.
Palazzo Brera è un edificio che ospita anche l’Orto Botanico, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio di Brera, l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, e infine l’Accademia di Belle Arti.
Il palazzo si apre su un cortile circondato da un porticato su due piani, al centro vi è situato il Monumento a Napoleone, di Antonio Canova.
E' la prima volta per me, ed entrare in questo cortile, salire le scale, camminare su questi ampi porticati per poi accedere alla galleria d'arte...è davvero un'emozione ......


Nel medioevo, era un antico convento dell'ordine degli Umiliati, ricchi e potenti fabbricanti di lana, passò poi di mano ai Gesuiti,  che ne fecero un grande centro di studi, tanto che necessitarono lavori di ampliamento dello stabile, i lavori si susseguirono, per parecchi anni,  furono diversi  gli architetti che operarono, i periodi di lavoro si alternavano a periodi di stasi, causati molto spesso da mancanza di fondi o da pestilenze.
Con Maria Teresa d'Austria, l'opera venne completata dall'architetto Giuseppe Piermarini, venne mantenuta la scuola istituita dai Gesuiti, a cui si aggiunse la sede delle scuole Palatine, una biblioteca, ampliò l'orto botanico, e istituì l'accademia dotandola di un contributo di 10.000 lire annue.
Con l'arrivo di Napoleone e la soppressione di molte chiese e monasteri, le opere venivano requisite,  in parte spedite in Francia, precisamente a Parigi,ma molte altre rimasero nel territorio.
 Napoleone volle che in ogni città del regno venissero istituite delle pinacoteche, si fondarono così le gallerie d'Arte di Venezia, Bologna e Milano.
Brera aveva il compito di mantenere,  il sommario delle opere del Regno D'Italia.
Ci siamo trovate, io e la Signora che ultimamente mi accompagna, catapultate in un mondo di opere. Trentotto sale, di cui quattro Napoleoniche, un mondo dove alcuni artisti ci erano noti, e tanti altri ci erano sconosciuti, ma non per questo meno affascinanti....


Bernardino Luini, molto presente nel territorio lombardo ci apre il percorso .....




Il Cristo alla Colonna del Bramante, mi lascia stupefatta, ammirare un'opera così bella è una meraviglia.



L'oratorio di Mocchirolo, della famiglia Porro, ci riporta un po' alle maniere pittoriche di Giotto, l' audioguida, gratifica le nostre intuizioni, confermando, che era stata commissionata ed eseguita da allievi della scuola di Giotto, che in quel periodo lavorava a Milano.


Avanziamo di pochi passi, con l'audioguida che ci da delucidazioni, oltre a delle informazioni scritte, presenti in ogni sala....
Giungiamo così davanti a delle opere, grandi, grandissime non solo come valore pittorico, ma di grandi di dimensioni:
Predica di San Marco in una piazza di Alessandria di Egitto, iniziata da Gentile Bellini, che lasciò l'opera incompiuta alla sua morte, ma che venne terminata da suo fratello minore, Giovanni Bellini , uno dei più grandi teleri realizzati.





Giovanni Bellini, è presente con un'altro capolavoro.... la Pietà.


E ' un susseguirsi di opere superbe, peccato non avere la giusta preparazione, ma i nostri occhi e la nostra mente sono affascinati da tanta bellezza e la visita continua ....
La vergine col Bambino, angeli e Santi, (Pala Montefeltro) di Piero della Francesca,


In una sala, dedicata ai capisaldi dell'arte rinascimentale italiana, sono stati messe a confronto due opere che rappresentano un'unico tema " Lo sposalizio della vergine ".




L'opera del Perugino, giunta a Brera dalla Francia, rimarrà fino a giugno 2016, venne presa a modello da Raffaello Sanzio, allievo del Perugino,



la ripropose, discostandosi in molti particolari rispetto all'opera del suo maestro, ora sono una di fronte all'altra quasi a completarsi.



Nel percorso troviamo i laboratori di restauro.
Attraverso delle vetrate, del laboratorio del restauro, dove gli operatori riportano a nuova vita i tanti capolavori.


Mentre noi percorriamo le tante sale, un gruppo di persone ammira, il Cristo morto del Mantegna,


 arriviamo alla sala del Caravaggio, con la "Cena di Emmanus".


Non avevo idea di che ora avessimo fatto, ho solo capito che ero stanca, chiedo alla mia compagna che mi dice sono le 12 che siamo qui dentro da tre ore e mezza.
Mancano ancora tante sale, ma non ce la facciamo, è veramente tanto, troppo da vedere, torneremo un'altra volta, mentre usciamo l'occhio ammira alcuni arredi, e la sala dedicata ad Hayez,





 con Gerolamo Induno,


raggiungiamo l'uscita e sono quasi le 12,30.
La luce del giorno, ci fa quasi male agli occhi, la fila per entrare in Pinacoteca è molto sostenuta, riprendiamo il cammino nei vicoli dell'arte, sembra di essere, in un'altra Milano.... e ci ritorneremo....





5 commenti:

  1. Davvero una meraviglia, Chicca, questa tua visita a Brera. Non sarei mancato per tutto l'oro del mondo. Grazie di averla fatta e di avermici portato, assieme a quella signora che ti accompagnava.Ciao Enrica.

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  2. Enrica,conosco Brera,essendoci stato varie volte,ma come al solito ci vorrebbe una guida come te,capace di illustrare passo dopo passo,tutti i tesori dell'arte presenti nei vari saloni,ciao Enrica.!!!Paki.

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  3. Che belle cose che fai e poi molto dettagliate . complimenti e Buona domenica Lucia

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  4. Grazie Enrica,come sempre sei stata bravissima e meticolosa nell'esporre tutto con molta grazia e sensibilita',,un caro abbraccio elisabetta,,,,,

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  5. Ciao Chicca, bellissimo palazzo, è dove si è laureata Simonetta, mi ci ha portato, merita, comp'limenti x come lo hai descritto

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