FOSSOLI IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO ITALIANO
Il
27 gennaio è la giornata della memoria 2015, a settant'anni
dall'apertura dei cancelli di Auschwitz, per non dimenticare l'orrore
del genocidio nazista.
In
realtà la mappa dei campi di concentramento, era vasta e divisa in
settori.
Campi
di concentramento, campi di raggruppamento, campo di transito,
campo
di prigionia e lavoro, e poi c'erano i campi che avevano campi di
concentramento, campi di lavoro e prigionia, lavoro e sterminio.
In
Italia avevamo due campi di transito: uno a Bolzano (Trentino Alto
Adige)
e
uno a Fossoli , in prossimità di Carpi,(Emilia Romagna).
Mentre
a Risiera di San Sabba (Trieste) c'era un campo di detenzione.
La
mamma di una mia cara amica è stata nel campo di concentramento e
transito di Fossoli, per poi essere deportata con la sorella in un
campo di sterminio tedesco. Non sa nemmeno lei, come sia sopravissuta
a tanto, le sue parole sono sempre queste:
"Eravamo
indesiderati, nei cuori e nelle menti, di persone piccole piccole
dentro e fuori, non solo tedeschi, per lo più tedeschi, ma anche
tanti... Italiani,"
Ricorda
le notti passate, presso le case dei contadini, che le nascondevano,
rischiando la propria vita e quella delle loro famiglie, per poi
essere vendute, per pochi soldi, al podestà fascista della zona ,
da un contadino di una vicina fattoria, che aveva fatto la spia.
Gli
occhi azzurri di questa persona, si riempiono di lacrime,
ha
appena compiuto 95 anni, non voglio farla stare male, ha già dato
tanto ....in sofferenza
Il
campo di Fossoli, venne costruito nel 1942, in circa 15 ettari di
terreno, lontano dal centro abitato, che attraverso una linea
ferroviaria, superando il Brennero, si collegava con tutto il nord
Europa. Era in una zona facilmente controllabile, il primo lotto
definito "campo vecchio" venne istituito dalle autorità
Italiane ed il ruolo iniziale, consisteva nell' ospitare militari
prigionieri di guerra, dal luglio 1942 iniziarono a confluire in
prevalenza soldati e sottoufficiali inglesi, africani, australiani e
neozelandesi.
Le
baracche in muratura, non erano ancora terminate ma si allestì un
campo attendato, che ospitava circa 3000 prigionieri militari, i
quali malgrado lo stato di prigionia, hanno riconosciuto di essere
stati trattati in modo accettabile. La prima costruzione di 97
edifici di cui 47 erano baracche risultò insufficiente e vennero
decisi i lavori di ampliamento della struttura, che raggiunse il
numero totale di 93 baracche nel campo vecchio e 15 nel campo nuovo.
Durante
l'estate del 1943, vennero terminati i lavori di ampliamento del
campo tanto da contenere 5000 persone.
L'otto
settembre 1943, subito dopo l'armistizio, uno spiegamento ingente di
tedeschi, disarmando il presidio italiano se ne impadronì.
Con
l'avvento della repubblica Sociale Italiana, la politica inasprita
dal razzismo, cambia la destinazione d'uso del campo
Diventa
un Campo speciale, di internamento per gli ebrei catturati in
Italia, in seguito all'ordinanza del 30 novembre 1943, gli ebrei
venivano considerati nemici.
Il
ministro degli interni, della Repubblica di Salò, ordinava ai capi
delle province, di radunare tutti gli Ebrei, in campi di
concentramento ,
I
primi 70 divennero quasi subito 97, il numero aumentava in modo
vertiginoso, la notte tra il 20 e il 21 gennaio 1944, giunse un
gruppo di prigionieri, da Aosta, nel quale c'era anche Primo Levi.
La
prima deportazione, venne eseguita il 26 gennaio 1944, effettuta con
i
prigionieri inglesi.
Sul
secondo diretto che partì da Fossoli c'era anche Primo Levi, diretto
ad Auscwitz, partirono in 650 deportati , ne tornarono dopo la
guerra solo 23. Nel libro " Se questo è un uomo" tutto
questo viene raccontato dalle prime pagine.
Nel
marzo del 1944, le competenze e l'amministrazione sono nel complesso
definite, vengono spartite tra autorità fasciste e naziste.
Il
campo vecchio, alle autorità italiane, che avrebbero dovuto detenere
e controllare anche per poco tempo, antifascisti, partigiani,
genitori di renitenti alla leva, cittadini di nazionalità nemiche o
detenuti comuni.
Fossoli
è stato il campo nazionale, della deportazione razziale e politica
dall'Italia, un ingranaggio che ben si incastrava nel meccanismo
della deportazione,quando nel campo veniva raggiunto il numero di
circa 600 persone, veniva organizzato un trasporto verso i lager,
attingendo da tutti e due i settori del campo, con la connivenza e la
collaborazione delle autorità italiane.
Era
il luogo, dove i prigionieri attendevano la loro destinazione
ultima, una sorta di stazione, circa 5000 deportati vennero
destinati, smistati e inviati, ai più grandi, e ora conosciuti campi
di sterminio.
Auschwitz-Birkenau,
Mauthausen, Dachau, Buchenwald, Flossenburg e
Ravensbrück.
Alla
fine di luglio del '44 i comandi nazisti non ritengono più sicura la
struttura di Fossoli, ne decidono la chiusura, trasferendo gli
ultimi internati nel lager di Gries, un sobborgo di Bolzano. Ma il
Campo resta ancora sotto l'autorità tedesca, che lo utilizza fino a
novembre come luogo di transito per lavoratori coatti.
Fossoli
diventa uno dei principali centri di transito per la manodopera e si
ipotizza che, tra agosto e novembre 1944, vi siano passate dalle
10000 alle 15000 persone destinate al lavoro forzato nel Reich.
Dopo
la fine del conflitto, il campo vecchio venne completamente demolito
e adibito ad uso agricolo, mentre la zona del campo nuovo è rimasta
visibile, seppur non ci siano più torrette di difesa e reticolati
rende l'idea dello spazio.
Le
differenti e continue variazioni d'uso, hanno fatto si, che molti
dati siano stati persi, o distrutti, molto ancora deve essere detto,
spiegato e raccontato sulla gestione e sulle relazioni delle autorità
coinvolte, così come devono essere ampliate le ricerche di chi è
stato internato o vi ha solamente transitato.
Quante
vite, quanto dolore, in un campo, dietro al filo spinato.