PARMA E LE SUE
MERAVIGLIE
Mi ero fatta
un'idea sbagliata, non mi sono nemmeno informata sulla zona, che
sarei andata a vedere. Invece ero diretta in un territorio dai molteplici
interessi, alla scoperta di grandi scrigni d'arte, tesori della
nostra storia, che si alternano ci accompagnano anche alla scoperta
della rinomata gastronomia locale.
Parma, il
primo pensiero, che sopraggiunge, è quello delle specialità
gastronomiche. Prosciutto crudo e cotto, tortellini, Parmigiano
Reggiano, Culatello di Zibello, Salame di Felino, e chi più ne ha,
più ne metta....
Parma, divenne
un centro culturale politico, non solo italiano ma anche europeo,
grazie alla potente famiglia Farnese.
Fu proprio il
Papa Paolo III (Alessandro Farnese) che nel 1545 affidò il feudo di
Parma e Piacenza al proprio figlio Pier Luigi, che venne assassinato
pochi anni dopo.
Sappiamo molto
bene che per raggiungere il potere non si esitava ad imbrogliare, a
combinare congiure.
La famiglia
Farnese, non era amata dalla popolazione di Parma, eppure è proprio
grazie a questa famiglia, se oggi possiamo visitare e, senza
esagerare restare stupiti dalla bellezza della città.
I Farnese,
hanno subito diversi attacchi da parte di nobili, che
rappresentavano altri regnanti d'Europa, un esempio su tutti Carlo V
di Spagna, hanno avuto scontri con famiglie feudatarie presenti sul
territorio, e hanno superato parecchie insidie, che si sviluppavano
a livello famigliare.
Se il Ducato
di Parma e Piacenza, ha preso lustro e prestigio deve ringraziare
la dinastia dei Farnese, e in particolare Ottavio, che divenne poi,
un modello per le famiglie Medici e Savoia.
Giunti a
destinazione la guida ci attende, muniti di cuffie iniziamo il giro
della città:
passiamo
davanti al Palazzo della Pilotta,
dedicato indicativamente al gioco
della pelota basca, qui in questo grande insieme di edifici di
mattoni, rimasto incompleto, aveva annesso anche il Palazzo Ducale
che durante la seconda guerra mondiale fu bombardato dalle forze
anglo americane e nel dopo guerra completamente abbattuto.
il monumento a Verdi nell'annessa piazza
Giungiamo nel
centro storico, raggiungiamo il convento di San Paolo.
Veniamo
introdotti nella sala refettorio di questo convento, fondato
nell'anno mille, ha avuto il suo massimo splendore dal XV al XVI
secolo, dove le badesse, lo resero uno dei centri culturali più
importanti della città. Poteva essere frequentato, solo da ragazze
appartenenti ad una estrazione sociale alta, le famiglie delle
religiose, attraverso lasciti e donazioni hanno reso il convento
molto ricco, amministrava diversi beni materiali, aveva ampie
possibilità economiche.
Le badesse,
appartenevano a famiglie nobili, proprio attraverso le conoscenze
delle loro famiglie, delle autorità religiose, mantenendo contatti
con i personaggi illustri, riuscivano a tessere importanti rapporti
con tutti i circoli più elevati della città.
Tanto che,
anche anche Margherita Farnese, dopo l'annullamento del suo
matrimonio con Vincenzo Gonzaga II, lo frequentò diventando
anch'essa religiosa.
La badessa, si
spostava molto spesso, per intrattenere affari che riguardavano il
convento, per questo motivo aveva diritto a degli appartamenti
privati.
L'appartamento
della badessa, ora è un museo, la badessa Giovanna da Piacenza, nei
primi dieci anni in cui svolse il suo ruolo di superiora, apportò
diverse migliorie strutturali e pittoriche del monastero. Nel 1514,
aveva incaricato il pittore Alessandro Araldi, che affrescò la volta
di una prima camera, con una innovazione portata dal sud Italia
verso il nord, viene definita la volta delle grottesche.
Appena pochi
anni dopo, venne chiamato per affrescare un'altra camera un giovane
pittore chiamato Correggio.
Entrando in
questa stanza, si rimane stupiti, i critici che si sono espressi,
hanno dato pareri discordanti tra loro.
Per le persone
come me, che non hanno una preparazione, ma che ammirano, alzando
gli occhi e guardando intorno, hanno la sensazione di vedere dei
puttini che girando, si alternano nei giochi e nei ruoli di caccia,
mentre molto spesso il cielo azzurro, da uno spiraglio di luce, le
lunette sottostanti, sembrano delle nicchie contenenti delle statue,
che sfruttano la luce e le ombre. In realtà la guida ci ha parlato
di una decorazione illusionistica, cioè, non ci sono nicchie, ne
statue, ma il frutto di una illusione pittorica , io l'ho trovata
spettacolare.
Anche la cappa
del camino è stata decorata, dedicata alla dea Diana, ma con molti
richiami allo stemma della famiglia e alle virtù della Badessa.
Raggiungiamo il
Duomo di Parma,
l'esterno è molto austero, ma l'interno riserva molte sorprese
definito uno scrigno di arte, un capolavoro del
medioevo, nel 2006 ha celebrato il suo nono centenario di vita, posto
al centro della piazza, dove si affacciano anche il Battistero e il
Palazzo Episcopale.
Dedicata a
Santa Maria Vergine, la cupola sopra l'altare maggiore è affrescata,
la madonna si eleva al cielo, con una leggerezza, una illuminazione
che sembra travolgere e rendere tutto lieve.
la madonna che si eleva tra gli angeli
Un'altro
capolavoro del Correggio, le spiegazioni della guida, ci aiutano a
comprendere la pittura, me le sensazioni che vengono trasmesse
dall'affresco non si riescono a spiegare.
l'esterno del battistero è rivestito di marmo Rosa di Verona, ma una visita all'interno è d'obbligo, è a pagamento, ma, merita di essere visto.
interno del battistero
E' ora di
pranzo tortellini con le erbette, o un piatto di prosciutto di Parma
accompagnato da scaglie di Parmigiano davvero non sappiamo cosa
scegliere....
La visita
continua il museo di Maria Luisa D'Austria, i suoi attrezzi da
cucito, gli abiti ricamati con foglie d'argento, la sua farmacia da
viaggio. I suoi acquarelli, la violetta di Parma, il profumo
preparato apposta per lei.
il teatro dell'opera voluto da Maria Teresa D'Austria
Giungiamo ad
un'altro gioiello di questa città l'abbazia di San Giovanni, un
complesso molto vasto che comprende la chiesa, il monastero e
l'antica spezieria.
Nella chiesa ancora una volta troviamo la cupola
dedicata a San Giovanni, affrescata dal Correggio,
in questo complesso vi è una delle più belle sacrestie d'Italia,
dipinta seguendo lo stile di leonardo da Vinci nel 1508.
Raggiungiamo
l'antica spezieria, che fungeva da farmacia, sono quattro le sale da
visitare, la sala del fuoco, così chiamata per la presenza del
camino qui si procedeva con l'accoglienza dei clienti e la vendita
dei medicamenti, i contenitori delle erbe e delle spezie , sono in
legno, maiolica, e porcellana,
con bilance che risalgono al 1800 e i piccolissimi pesi, da questa sala era possibile entrare nella sala
dei veleni, ma l'entrata ora è stata chiusa, sulla sinistra si trova
il laboratorio con un pozzo di acqua che ancora proviene dal torrente
Parma che divide in due la città, una piccola porta, da accesso alla
cantina, era il luogo più importante perchè consentiva di
conservare le spezie e gli unguenti.
L'aquila di San
Giovanni, controlla chi entra ed esce dalla
Sala dei Mortai,
era il
luogo dove i monaci pestavano le spezie, mortai di legno, di marmo,
di alabastro, piccolissimi, medi, grandi, di notevoli dimensioni,
chiude la visita la Sala delle Sirene, le figure scolpite sul legno
degli scaffali,
nelle teche ci sono i manuali di farmacia, mentre le
lunette superiori,sono rappresentati i maestri, che si sono succeduti
Tutto
concentrato a pochissima distanza dal duomo, dando l'impressione di
una rivalità di potere, tra le due parti, pur pregando lo stesso
Dio.
Ci aspetta la
visita al palazzo della Pilotta, una scala imponente ci invita alla
visita,
al primo piano di questo imponente edificio rimango
letteralmente a bocca aperta davanti alla bellezza del Teatro
Farnese,
la storia forse non da il pieno merito a questa opera, usata
ben poche volte, solamente nove volte, perchè Parma era considerato
un ducato di minore importanza, per cui le occasioni per sfruttarlo,
furono molto poche, è molto, molto bello.
Durante la seconda guerra
mondiale, è stato gravemente danneggiato e ricostruito negli anni 60
del dopoguerra, e inserito come ingresso della Galleria Nazionale di
Parma.
Dopo
un'inattività durata circa tre secoli, il teatro e ritornato ad
ospitare eventi teatrali nel 2011, con la rappresentazione del
maestro Claudio Abbado e dalla sua Orchestra Mozart.
La visita alla
Galleria di Parma, dove le opere di Leonardo, del Parmigianino,
e del
Correggio
ci sono state spiegate esaustivamente, una giornata piena
di tante belle cose, un piccolo ricordo gastronomico per chi ci
attende a casa ..... con un
Grande grazie a Parma.