IL 25 APRILE
Domani è il 25
aprile, in Italia è la Festa della liberazione. Compie settanta anni la festa
Nazionale, che rappresenta la fine di momenti di durezza e
violenza, fisica e mentale, dalla privazione della libertà,
dall'umiliazione di esser considerati numeri e non esseri umani, fino
a togliere il nutrimento, le forze fisiche, l'ultimo momento di
dignità, una condizione che era la distruzione di tutto, di vite, speranze, sogni e ricordi.
Eppure per chi
ha vissuto, ed è sopravvissuto, a questo brutto periodo, il XXV
Aprile rappresentava l'inizio di un nuovo tutto....
Da questa
giornata sono ripartite le speranze, e con la speranza le idee, i
sogni e i progetti, senza mai dimenticare quel che si era subito.
Sono nata nel
1961 , qualche anno dopo il 25 aprile 1945, per mia fortuna, non ho
mai provato queste privazioni, ma nella casa dove sono cresciuta, il
XXV aprile era una festa sacra.
Il mio papà
lavorava nella vicina Svizzera, dove questo giorno non veniva e non
viene riconosciuto come una festa, chiedeva un giorno di ferie, se
la giornata cadeva durante un giorno lavorativo. Non è mai andato
al mare, ne in montagna, non poteva permetterselo, ma questa
giornata... era sacra..
Per lui, che
era stato rinchiuso in un campo di concentramento, che grazie ad una
buona costituzione fisica, è riuscito a sopravvivere, quando è
tornato a casa, ha trovato il vuoto lasciato da molti dei suoi amici,
che da partigiani, hanno perso la vita, ognuno di loro, ha subito e
combattuto una lotta diversa nelle azioni, ma per un unico risultato
... la libertà..
IL giorno della
commemorazione, si preparava alla sfilata.
Sbarbato e in ordine, con l'abito della festa e le scarpe lucidissime, usciva di casa, al collo aveva il simbolo più importante ....il fazzoletto tricolore
Sbarbato e in ordine, con l'abito della festa e le scarpe lucidissime, usciva di casa, al collo aveva il simbolo più importante ....il fazzoletto tricolore
Sfilavano
distinti, e fieri, tutti uniti per un fine comune, che tanto è
costato in termini di vite e distruzione,
Vedo col
pensiero il mio papà sfilare, credeva fermamente, alla libertà e
alla uguaglianza nell'istruzione, nelle cure, e al miglioramento
costruttivo verso una vita dignitosa, attraverso il dovere,
l'onestà, per un il diritto alla dignità.
La musica straniera che mio fratello ascoltava, era anch'essa un frutto della liberazione, c'era un mondo da scoprire.
La musica straniera che mio fratello ascoltava, era anch'essa un frutto della liberazione, c'era un mondo da scoprire.
Oggi il detto
"Povero ma onesto" non rappresenta il costume nazionale..
Per la libertà hanno combattuto, tante persone, anche di credo politico diverso, ma uniti per un ideale comune ...la libertà e l'uguaglianza.
La bandiera tricolore aveva un significato ricco di impegno e di propositi, condito da tanti sacrifici, rappresentava la nostra nuova nazione, oggi è una bandiera divenuta sbiadita che non sventola più con l'orgoglio di un tempo.Per molti di noi il 25 aprile è solo, un giorno non lavorativo, mentre per chi tanto ha dato, in termini personali, era un simbolo, oggi è forse sfuocato, e deriso nei modi, da quelle istituzioni che in realtà devono tutto o quasi alla giornata della liberazione, il XXV aprile.
Per la libertà hanno combattuto, tante persone, anche di credo politico diverso, ma uniti per un ideale comune ...la libertà e l'uguaglianza.
La bandiera tricolore aveva un significato ricco di impegno e di propositi, condito da tanti sacrifici, rappresentava la nostra nuova nazione, oggi è una bandiera divenuta sbiadita che non sventola più con l'orgoglio di un tempo.Per molti di noi il 25 aprile è solo, un giorno non lavorativo, mentre per chi tanto ha dato, in termini personali, era un simbolo, oggi è forse sfuocato, e deriso nei modi, da quelle istituzioni che in realtà devono tutto o quasi alla giornata della liberazione, il XXV aprile.