SONO
UNA MAMMA
Sono
una mamma, certo che lo sono, e lo sono stata, avrò certamente
commesso degli errori, non cerco scuse, ne voglio far credere cose,
che non mi appartengono, ma sono una mamma...
Lo
sono anche quando divento scomoda, brontolona, quando non accetto,
quando non parlo e decido di stare da una parte, senza intromettermi.
Quando
vorrei abbracciare i miei figli, e non ci riesco,
quando li guardo e
mi sembrano più belli di tutti, quando sono orgogliosa, perché mi
dicono che brava che è Agnese, oppure ma sai che bella persona è
il tuo Giovanni, quando mi dicono che bei figli che hai.
Sono
una mamma difettosa, una mamma che ha fatto più rimproveri che
complimenti, che non è brava a manifestare quel che prova, che non
sa dire quanto li amo.
Eppure li amo, non so nemmeno io dire quanto...
Ma
sono una mamma, rivendico il mio ruolo di mamma e SONO QUI, sanno
dove cercarmi, e dove trovarmi.....
Sono
una mamma criticabile, ne sono consapevole, forse non sono quello
che loro avrebbero voluto, ma ....sono qui.
Posso
non condividere, alcuni loro pensieri, come loro non condividono i
miei, posso scontrarmi con loro, ma ...sono qui.
La porta della mia casa, è sempre
socchiusa,
affinché loro possano aprirla, non è mai stata chiusa.
Non
so come funziona, nelle altre famiglie, se tutto è più facile, o
forse siamo noi più complicati degli altri.
Una
amica speciale, oggi mi diceva che basta un sorriso e un
abbraccio.... Proverò
Tutto
è più semplice quando sono piccoli, ricordo sopratutto Giovanni,
era un diavolo con la coda,
tanto era vivace,
un vero monello, per
fermare la sua vivacità, urlavo, ma non serviva, molto spesso
ricorrevo al castigo..
ma non serviva era un discolo nello spirito e tale è rimasto, un adorabile monello, mentre Agnese creava e il suo esser creativa portava un mare di disordine, in quella cameretta che io volevo vedere sistemata, la ricordo mentre sbuffava ad ogni mia richiesta, "metti a posto! come fai a trovare le cose, in questo pasticcio"?
Per
anni ho fatto il turno di notte, uscivo alle 21 e rientravo alle 6,30
del mattino, entravo nella loro cameretta, li guardavo dormire
e mi
sentivo in colpa, perché non c'ero mai la sera, per averli
sgridati o castigati durante il giorno precedente, ma il tempo era
tiranno, arrivava in fretta l'ora di svegliarli, di accompagnarli a scuola,
allora accarezzavo i loro capelli e la pelle morbida del viso, li
guardavo, ma pochi minuti dopo iniziavo la giornata cominciando con
le solite frasi: "forza pigroni alzatevi" , "datevi
una mossa altrimenti perdete il pulmino della scuola", "
avete preparato la cartella"," ma non siete ancora
pronti?"...
la
tenerezza del mio essere mamma era tutta nel mio sguardo mentre
dormivano, ma loro questo non possono saperlo....
Quante
cose non sanno, quante cose non conoscono, perché il mestiere del
genitore è il mestiere più difficile da svolgere, non esiste la
stessa regola per ogni figlio, perché ognuno di noi è diverso. E'
il mestiere che nessuno ti insegna, i peggiori giudici che ci
siano.... sono i nostri figli.
Ci
vuole polso, regole?
Oppure
dolcezza ?
Si
devono giustificare i loro comportamenti diventando permissivi,
o
si devono prendere decisioni che sono durissime da mandare avanti?
Io
non lo so, ho cercato di fare del mio meglio e sono .....SEMPRE QUI