UNA
VIGNA NEL CENTRO DI MILANO
Quando
si pensa a Milano, è oramai nell'immaginario comune, pensare a
gente che corre, industrie, uffici, automobili, inquinamento, ad
ambienti frequentati perlopiù da gente con molte possibilità
economiche, oppure si pensa al degrado della periferia, che come in
ogni grande città, è una realtà.
Non
si pensa, che dietro questi grandi edifici, dietro i portoni,
all'interno, è possibile trovare, qualcosa di diverso.....
In
Corso Magenta 64, proprio di fronte alla Basilica di Santa Maria
delle Grazie,
si trova la Casa Antellani che ha al suo interno un bel
giardino e una vigna ......
E'
una storia che risale a circa più di cinque secoli fa....
Ludovico
il Moro, allora patron della città, sognava di creare un quartiere
residenziale dove tutti i suoi uomini fedeli, potessero trovare un
adeguato alloggio.
Nel
1490, dopo aver acquistato un terreno con due case vicine, una
grande e l'altra piccola, regala al nobile cavaliere, e suo intimo
scudiero, Giacometto della Tela, capostipite di una lunga dinastia,
le due case e una parte di giardino.
Gli
Atellani o Della Tela, giunsero come diplomatici a Milano nel 400 e
divennero cortigiani di Ludovico il Moro e degli Sforza.
Le
novelle di Matteo Bandello, e alcuni affreschi ritrovati, durante i
restauri ci parlano di queste case e del bellissimo giardino di
quel tempo, come uno dei luoghi di ritrovo della vita nobile e
mondana del periodo di dominio del casato degli Sforza.
Le
case, rimangono di proprietà della famiglia Atellani fino al 17
°secolo, poi ne presero la proprietà altre nobili famiglie
milanesi, i Conti Taverna, i Pianca, e la famiglia Martini Cicala,
che si sono susseguite attraverso il tempo che inesorabile
trascorreva.
La
famiglia Pianca nel 1823, ordina la ristrutturazione delle facciate
prediligendo lo stile neoclassico, poi le case vengono lasciate al
più totale abbandono.
Nel
1919 l'ingeniere, senatore, Ettore Conti, le acquista, Gianna
Casati, la moglie, cercò di contrastare il progetto, è celebre la
frase che pronunciò:
"Non
vorrai che noi si venga a vivere in questa topaia..." poi come
sempre succede.....per amore accettò.
I
lavori di ristrutturazione vennero affidati all'architetto Piero
Portaluppi, che era anche il genero di Conti, abbattendo, alcuni
muri crea una sola abitazione, è un genio del creare e integrare, il
vero con il falso,
tanto che riscopre affreschi e reperti che
raccontano i cinquecento anni di storia, ma, ne aggiunge anche
altri, che sono talmente tanto ben inseriti da non creare alcuna
differenza, negli occhi degli osservatori. Con notevole armonia,
affreschi antichi,
integrati con affreschi recenti inserti diversi
ma ben strutturati,
pavimenti,
vetrate e finte finestre sono le
magie volute dal Portaluppi.
Si
dice che l'ingeniere Ettore Conti, era un uomo di grande valore ,che
sarebbe emerso in qualunque situazione politica, qualunque regime, o
governo non avrebbe potuto scalfire la tenacia e l'impegno lavorativo
e industriale, contribuì allo sviluppo dell'industria elettrica, non
fece mancare mai l'interesse per la città di Milano.
Nel
1935, dopo aver finanziato i restauri di più cappelle, Ettore Conti
decide di incaricare il restauro della chiesa di Santa Maria delle
Grazie, che verrà riaperta in occasione del suo anniversario di
matrimonio.
La
casa Antellani viene inaugurata dopo quasi quattro anni, durante la
seconda guerra mondiale, con i bombardamenti del 13 e del 15 agosto
del 1943, viene danneggiata, così anche la basilica di Santa Maria Maggiore.
Dopo la guerra, negli anni 1945- 1948
all'architetto Portaluppi furono assegnati i lavori di ripristino
risanando i danni della guerra, continuando l'opera di restauro e
ristrutturazione della casa.
Nel medesimo periodo, attraverso i
finanziamenti in parte dello Stato, in parte dal Signor Ettore Conti,
viene ricostruita la Basilica di Santa Maria delle Grazie.
La
storia però ci manda ancora altre notizie:
Nel
1498, dopo 16 anni di vita milanese, Leonardo da Vinci, riceve in
regalo da Ludovico Sforza, ben 16 pertiche di terreno coltivato a
vite.
Con
la morte di Leonardo e del suo allievo prediletto Salai, al quale
era stata lasciata in eredità, la vigna venne dimenticata.
Parte
della vite di Leonardo, si trova proprio qui nel giardino delle Delizie di casa
Atellani,
lo hanno dimostrato gli studi dell'architetto Beltrami,
restauratore e ricercatore storico, che oltre ad aver studiato la
vita di Leonardo, ha restaurato Santa Maria delle Grazie.
Luca Beltrami che intorno al 1920 riusciva a fotografare
Luca Beltrami che intorno al 1920 riusciva a fotografare
quel che ne rimaneva prima di
un incendio.
Recenti studi attuati con il benestare degli attuali
proprietari della villa, gli eredi di Ettore Conti e dell'architetto
Portaluppi, hanno
ritrovati i camminamenti che regolavano i filari, erano rimasti
sepolti sotto le macerie dei bombardamenti. scavando nell'area fotografata dal Beltrami attraverso le indagini del DNA
sul terreno, sono risaliti al vitigno che veniva coltivato da
Leonardo: la Malvasia di Candia Aromatica.
In occasione di Expo Milano 2015, stata ripiantata la vigna in fondo al giardino di Casa Atellani una rinascita dopo 500 anni.
In occasione di Expo Milano 2015, stata ripiantata la vigna in fondo al giardino di Casa Atellani una rinascita dopo 500 anni.
Giocando
con la fantasia, vediamo Leonardo da Vinci, mentre si recava nel
refettorio di Santa Maria delle Grazie, a dare un colpo di pennello
all'affresco del Cenacolo, infatti nonostante il passare dei mesi, " l'Ultima cena " risultava incompleta.
Leonardo venne sollecitato a terminare i lavori da Padre Vincenzo Bondello, al quale rispose piccato:
Leonardo venne sollecitato a terminare i lavori da Padre Vincenzo Bondello, al quale rispose piccato:
"
Devo far ancora due volti, uno di Cristo, che non cercherò nei
volti degli uomini, l'altro di Giuda, dove potrei mettere il
vostro volto".
Lo immaginiamo giungere al proprio terreno, dedicarsi alla propria vigna, probabilmente in una zona vicinissima, aveva anche una casa dove studiava la chimica dei colori per i suoi affreschi
Ho visitato casa Atellani e la vigna con una guida in un gruppo organizzato da Culturaintour di Cadorago.
Questo luogo meraviglioso è stato aperto al pubblico in occasione
di Expo e saranno visitabili fino al 31 marzo 2015
Lo immaginiamo giungere al proprio terreno, dedicarsi alla propria vigna, probabilmente in una zona vicinissima, aveva anche una casa dove studiava la chimica dei colori per i suoi affreschi
Ho visitato casa Atellani e la vigna con una guida in un gruppo organizzato da Culturaintour di Cadorago.
Questo luogo meraviglioso è stato aperto al pubblico in occasione
di Expo e saranno visitabili fino al 31 marzo 2015
grazie, sempre precisa e attenta, ciao buona serata
RispondiEliminaNon conoscevo e con te è bellissimo percorrere luoghi e fatti. Quanto a Milano, che dire? Ne ho sempre subìto il fascino particolare. Grazie.
RispondiEliminaBELLO LEGGERE GRAZIE SEI SEMPRE MOLTO ATTENTA CIAO ENRICA
RispondiEliminaBELLO LEGGERE GRAZIE SEI SEMPRE MOLTO ATTENTA CIAO ENRICA
RispondiEliminaCome sempre che dire Enrica, hai descritto in maniera precisa la villa se capiterà la visiterò.
RispondiEliminaParecchie volte mi e' capitato di entrare nella Basilica di S.Maria Delle Grazie a Milano non sapendo che di fronte ci fossero delle meraviglie cosi' importanti. Ti ringrazio Enrica di avercene parlato. Speso succede, se non si e' informati, che nemmeno ci si accorge che esistono.
RispondiEliminaE' vero Enrica,Milano per molti significa solo caos viabilistico,i palazzoni della periferia,ma c'e' un altra Milano sconosciuta hai più,è quella delle chiese ma ancora di più degli interni di certi palazzi che dall'esterno con la loro astura architettura nn dicono quasi nulla,ma dietro a quei portoni ti si aprono certi panorami incredibili ,giardini,fontane,piante secolari,e altro,ho avuto modo di entrare nel palazzo di Versace in via del Gesu',nn sembrava più di essere nel centro di Milano,ancora un ottima descrizione delle bellezze segrete di Milano,brava Enrica.Paki.
RispondiEliminamai averi pensato che al centro di milano si trovasse una vigna (complimenti gigliola)
RispondiEliminaVero Enrica,,,Milano è considerata la citta' industriale ma è ricca di storia e di tante cose stupende che non si conoscono,,Tu con la tua bravura riesci a faci partecipi di una bellezza sconosciuta ai piu',,,Come sempre la tua descrizione meticolosa è un regalo ,,,Grazie,,,T.V.B. elisabetta,,,,,
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