IL MONASTERO DI
TORBA
Non molto
distante da dove abito io, in provincia di Varese, e precisamente nel
paese di Gornate Olona, frazione Torba, si trova una delle più
antiche fortezze, dichiarato patrimonio dell'umanità nel 2011.
Sono
ritornata, con due cari amici che sono venuti in
visita qualche giorno dalle mie parti, volevo far vedere loro quanta
storia ci sia tra queste mura.
E'
una bellissima giornata d'autunno, le piante stanno cambiando i loro
colori, il cielo è di un bell'azzurro e la temperatura è mite.
Giungiamo in questo luogo, dove sembra che si assapori la
tranquillità, ci invita ad essere percorso un viale ben tenuto.
La
storia di questo luogo si perde nel tempo,
Rappresenta un
esempio unico, di monastero fortificato, precedente all'anno mille.
Il tempo sembra sospeso, e si ritrovano i segni del passaggio di
antiche civiltà.
La strada che
costeggia il fiume Olona, è sempre la stessa che conduceva al nord,
ora terra del Canton Ticino, a quei tempi chiamata Terra dei
Leponzi.
Questo luogo, è
stato prima di tutto una fortezza, la torre romana, imponente, che
se pur dimostra in tutto, la propria età, non ha mai smesso di
vigilare sul territorio, circondato da boschi che da sempre sono
l'habitat naturale della zona.
Attraverso le
sue feritoie, sembra controllare ancora oggi, in attesa di una banda
di barbari o di viandanti in cerca di ospitalità.
Le strutture
semplici, raccolte, insieme a delle pietre raggruppate e sormontate
fino a formare muri, dimostrano che i romani nell'ultimo periodo
del loro impero, difendevano la zona, creando ostacoli, un luogo di
protezione, contro la valanga di invasori che proveniva dal Nord.
Un avamposto
sul fiume Olona, per controllare persone e merci che venivano
trasportate attraverso il fiume. Nei secoli successivi si sono
succeduti Goti, Bizantini, e sopratutto Longobardi che continuarono a
rinforzare e fortificare Torba.
Con la Pax
Longobarda, il complesso perse lo scopo militare, divenne una
stazione commerciale. Raggiunto un periodo di pace ed ordine, Torba
divenne un monastero religioso, grazie all'insediamento di alcune
suore benedettine, che ampliarono gli edifici, aggiungendo i locali
che ospitavano le celle, il refettorio, la sala di preghiera, e un
portico a tre arcate, oltre alla piccola chiesa dedicata alla
Vergine. La torre di guardia divenne oratorio ai piani alti,
sepolcreto e cripta ai piani bassi. Rimasero i muri di protezione,
perchè i pericoli non erano scongiurati.
Fra le mura di Torba, non
si muovevano più guerrieri, ma monache che avevano scelto la
preghiera e la solitudine.
Molte famiglie nobili Milanesi e
Varesotte, si alternarono per incaricare come badessa una
rappresentante del proprio casato.
Nel 1453 la
famiglia Pusterla fece trasferite a Tradate, le suore benedettine,
mentre i terreni erano curati da alcuni massari.
Furono queste suore
a preservare Torba, durante dieci secoli in cui si susseguirono,
altri eserciti e altre lotte di potere. Nel 1799 Napoleone
sconvolse definitivamente il monastero, sopprimendo gli ordini
religiosi e confiscando i loro beni destinando poi il complesso a
ruolo agricolo.
L'intera costruzione, venne di nuovo adattata alle
mansioni agricole, fino ad un totale abbandono.
Nel 1970 Torba
era l'emblema del degrado.
Nel 1977 venne
acquistato da Giulia Maria Mozzoni Crespi, che lo donò al Fai (Fondo
Ambiente Italiano) undici anni di restauro, contro i danni causati
dal tempo e sopratutto dall'uomo, un miracolo che ci consente di
visitare e di immaginare le suore che abitarono Torba, eredi
longobarde, alte e bionde, mentre negli affreschi il viso non
compare,
alcune sembrano salutare, oppure ci consente di osservare il territorio
dall'alto della torre come facevano i soldati romani.
Brava Enrica, ora arricchisci i tuoi racconti con ottimi video, forse per me Torba è un posto talmente comune, (essendo nato in zona) ma come lo descrivi tu mi fa venire la voglia di tornarci per una visita più approfondita.
RispondiEliminaUna gita piacevole, descritta e testimoniata con la consueta sensibilità. Grazie, Enrica.
RispondiEliminaA me piaccion sempre la novizia di particolari che descrivi minuziosamente .Bravissima Enrica !
RispondiEliminaUna della zona sicuramente, meritevole della tua bella testimonianza, bello Enrica, brava. Anna B.
RispondiEliminaChissa perché dobbiamo sempre andare lontano per trovare posti nuovi,tu',Enrica,invece riesci a scoprirli anche vicino a casa tua,e sai descrivere questi posti in modo veramente completo,l'accompagnamento dei video completa il tutto,Io pero',riesco meglio a viverli attraverso lo scritto.pachino.
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