il filo dei ricordi-racconti

lunedì 3 febbraio 2014

CONTINUAZIONE DI INSTAMBUL

IL TERZO E QUARTO CORTILE CORTILE NEL PALAZZO DEL TOPKAPI

Ai tempi del Sultano un esercito di eunuchi bianchi sorvegliava la porta della Felicità, che introduce al terzo cortile, le rappresentazioni sulla porta sono miniature ottomane,
infatti in questo nuovo cortile, ogni nuovo sovrano, sedeva sul trono d'oro, e sempre in questo cortile, assisteva alle grandi cerimonie pubbliche e religiose, per esempio, la fine del Ramadam, mese del digiuno islamico.


Ai tempi nostri la porta della felicità è usata come sfondo per la rappresentazione de “Il Ratto nel Serraglio, un'opera che viene allestita tra la fine di giugno e gli inizi di luglio.
Oltre la porta si trova la Sala delle Udienze, qui i Sultani, ricevevano gli ambasciatori stranieri in visita, ai tempi nostri vengono chiamati ministri degli esteri.


La nostra guida ci fa partecipi di un aneddoto, facendoci una domanda: “sapete chi portò i primi bulbi di tulipano in Olanda?
Nessuno di noi era informato. Ed ecco la spiegazione:
Un'ambasciatore del popolo Olandese, Ghiselin Ogier de Busbecq, veniva molto spesso ad udienza dal Sultano, non c'erano solo scambi internazionali, ma era diventato un rapporto di stima reciproca, tanto che, il diplomatico Olandese, ricevette in dono dei bulbi di tulipano, la sua passione per la fitoterapia, lo ha portato ad inviare i bulbi al suo amico botanico Charles de l'Écluse, che li ha acclimatati alla vita nei Paesi Bassi.
Busbecq è stato anche accreditato con l'introduzione dei fiori di Lillà in Europa.


In questa sala è visibile un trono sormontato da un baldacchino, mentre le maioliche che rivestono le pareti e parti della cupola risalgono all'epoca del sultano Solimano il magnifico,
 la fontana, vicino alla porta è decorata con maioliche che ricordano i disegni dell'anatolia, veniva messa in funzione solo nelle udienze importanti, con lo scorrere dell'acqua, nessuna conversazione poteva essere ascoltata dall'esterno.

La pianta del topkapi

Uscendo incontriamo la biblioteca che conserva mappe e stampe manoscritti e documenti, più importanti del mondo, troviamo le maioliche Iznik e intarsi di maestri ebanisti con madreperla e avorio, abiti uniformi e caftani, dei sultani e dei gran visir.
Le quattro sale del tesoro, contengono valori che lasciano senza fiato, non solo per il valore economico, ma per la maestria orafa che testimoniano.
Come la culla d'oro, tempestata di gemme e destinata a cullare i figli del sultano, o la borraccia in foglia d'oro, oppure una canna in ebano incastonata di diamanti, il trono in ebano rivestito di pietre preziose, il diamante Kasikçi Elmasi, diamante a cucchiaio, il 5° diamante per grandezza al mondo.
Ma per il popolo musulmano la ricchezza più grande è conservata nelle Sale del Sacro Mantello, che custodiscono alcune reliquie del profeta , la prima stesura del Corano, oggetto di venerazione per i credenti.
Sempre nel terzo cortile si apre una sala con testi miniati e ritratti dei sultani, e la moschea degli eunuchi dove sono raccolte miniature ottomane, calligrafie e carte geografiche.
L'ultimo edificio è la scuola del Palazzo dove sono stati educati, geografi, calligrafi, strateghi militari, ebanisti, musici, filosofi miniaturisti.
Il quarto cortile era il giardino privato del Sultano, tra fontane e meravigliosi chioschi per la meditazione.

le colonne di marmo con le fughe di archi le maioliche azzurre, ospitano ora il ristorante del topkapi, mentre da un balconcino panoramico rivestito di rame, il sultano rompeva il digiuno quotidiano del Ramadan . 
La mia amica  Luciana 
il panorama dal palazzo 



                                                                                                                                                                                                                                                                       un edificio del palazzo e noi ascoltavamo una spiegazione 














































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