il filo dei ricordi-racconti

sabato 19 aprile 2014

Padova




PADOVA -----



 i sono fermata a Padova per un giorno, due carissimi amici mi aspettavano alla stazione, e insieme a loro ho girato per la città.
E' una bella città, io la credevo più raccolta, invece è vasta, è una delle citta d'arte più importanti del Veneto, conosciuta in tutto il mondo.
Diversi miei amici hanno fatto studiare i loro figli a Padova, infatti, qui si trova una delle università più antiche del mondo, e una delle più note in Italia, le sue origini risalgono a prima del 1222, è stata la prima università al mondo a dare un titolo accademico ad una donna, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, conseguì la laurea in filosofia il 25 giugno 1678.
Viene definita "Il Bo" perche proprio nel cuore dell'università si trova il palazzo Bo, un antico ristorante che nell'insegna aveva un bue, all'interno del Bo è conservato intatto il più antico teatro anatomico stabile del mondo


 e la trecentesca Aula di Medicina, la Cattedra di Galileo Galilei,


 l' Aula Magna, antica Scuola Grande dei Legisti e il doppio chiostro Morognano.

Tanti personaggi conosciuti, nel susseguirsi della storia, anche stranieri che raggiungevano questo luogo per confrontarsi, Leon Battista Alberti, Galileo Galilei, Niccolò Copernico, Melchiorre Cesarotti e Pietro Martire Vermigli.
Interessante, è l'Orto Botanico, fondato nel 1545 per lo studio delle piante medicinali, definito lo studio dei Semplici, è il più antico orto botanico al mondo, e mantiene la sua sede originaria, l'Unesco lo ha dichiarato Patrimonio mondiale dell'Umanità, vi si conservano 6000 piante esostiche e medicinali, una palma di S: Pietro, ancora vivente, è detta Palma di Goethe, che la fece piantare nel 1585 e ne studiò le evoluzioni.


Come tante città della nostra bella Italia, Padova e come un libro che sfogliato pagina per pagina, ti illustra tanta storia e cultura, ripercorrendo il cammino dell'uomo attraverso lo studio della scienza.
"La Specola "è l'osservatorio astronomico, situato sulla torre del sistema fortificato del castello, detta "Torlonga", poi numerosi musei scientifici.


Padova è una citta vitale, moderna e dinamica, ma ha tradizioni radicate, mischia il fascino dell'antico con la modernità. Nella città ci sono due o tre cittadelle, una cittadella è rappresentata dalle viuzze strette e porticate dell'antico Ghetto, dove si possono trovare negozietti d'antiquariato, i ristoranti importanti, e le vecchie osterie, poi c'è la Padova delle grandi piazze, Piazza delle Erbe,


Piazza della Frutta , e Piazza dei Signori, 


in queste piazze da ottocento anni tutte le mattine si svolge il mercato quotidiano, mentre le sere d'estate, si affollano di tavolini dei caffè all'aperto
Prato della Valle è l'altro simbolo di Padova, oltre ad essere una delle più grandi piazze d'Europa, in tempi antichi era un vasto teatro, posto in una zona paludosa e malsana, nel 700 subì una radicale bonifica e divenne proprietà pubblica, è ora una piazza dalla forma originale e unica è il cuore pulsante di funzioni economiche e ricreative







A cavallo tra Piazza delle Erbe e Piazza della frutta, troviamo il Palazzo della Ragione, che domina il centro storico, il primo piano del Palazzo, denominato il "il Salone" è una delle più grandi sale pensili affrescate al mondo, contiene oltre 300 scene di decorazioni a fresco.


Tanti sono i pittori che sviluppando la tecnica di Giotto, decorarono i principali edifici religiosi dell'epoca medioevale.
Troviamo nel Battistero del Duomo, affreschi di Giusto de' Menabuoi,
nella Scuola del Santo " il marito geloso pugnala la moglie" di Tiziano, nella Basilica di Sant'Antonio affreschi di Altichiero da Zevio, e di Giusto de Menabuoi.
Purtroppo per visitare bene la città ci vorrebbero più giorni, tanti monumenti devono essere visti, i mei amici mi parlano dell'Oratorio di San Giorgio, dell'oratorio di San Michele, della cappella Carrarese, ora chiamata Accademia Galileiana, del Palazzo Vescovile, delle opere della Scuola della Carità.
Questa è la prima parte del mio resoconto di gita 









3 commenti:

  1. Carissima Enrica sei stata assente un po di tempo, ora rivedo pubblicati i tuoi racconti, i tuoi scritti mi fanno vivere quel che non ho avuto la possibilità di vedere durante la mia vita, non smettere di pubblicare, continua, con infinita stima da parte mia, a te che mi fai partecipe di luoghi a me ameni

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  2. colgo l'occasione di farti tantissimi auguri di Buona e Lieta Pasqua da un tuo ammiratore segreto

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  3. ciao Enrica! ti avevo giaà detto che mi mancavano i tuoi manoscritti!! Vi rinnoviamo auguri per una buona Pasqua!!!B.G.

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